generale., congiunto alla calata da un piccolo ponte mobile continuava a insaccar miseria: una processione interminabile di gente che usciva a gruppi
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divampa nelle donne del popolo ogni volta che leticano, anche per una cosa di nulla, con gente delle classi superiori, e che vien da un cumulo di rancori
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All'improvviso s'udì da un'altra parte uno strillo acuto di donna, si vide accorrer gente vicino all'albero di trinchetto, e in pochi momenti
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, della gente, un così alto e freddo disprezzo d'ogni bassezza, che nessuno se gli avvicinava, come se tutti avessero fiutato in lui un nemico
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andata innanzi nella simpatia di tutta quella gente. Al suo apparire, anche i contadini più rozzi si scansavano, e tutti guardavano attentamente le
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raccontava in modo particolare, lentamente, dicendo nel modo più naturale del mondo le cose più strane, da gente assuefatta a far vita comune con la
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una speranza confusa, quale si suol vedere in faccia alla gente l'ultimo giorno dell'anno, come se confidassero tutti di essere aspettati
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accese il primo fuoco di bengala, s'udì uno scoppio di evviva, e si videro mille e seicento visi illuminati, una vasta calca di gente ritta sulle
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darvi ospizio e vita a gente d'ogni lingua e d'ogni razza. Infatti, due volte la settimana almeno essi festeggiavano fra di loro qualche data
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un deserto sterminato, davanti a uno spettacolo sublime, dentro un'aria purissima, verso un mondo sconosciuto, in mezzo a gente che non mi conosce
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, vicino all'ufficio del Comandante, in uno dei due lunghi passaggi che vanno a poppa a prua; al quale, perchè v'era un andirivieni continuo di gente
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viso riflette inavvertitamente tutte le espressioni del suo, così i pensieri e i discorsi di tutta quella gente si facevan neri, gialli, grigi
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grave di fuori. La prua tutta nera di gente ci si stendeva di sotto come un vasto palcoscenico scoperto, accarezzato in quel momento da una brezza
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come un linguaggio misterioso di gente sparpagliata e invisibile, che a bassa voce s'inciti a vicenda al lavoro e alla lotta. La poppa sussulta sotto
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rumori sopra coperta, passi precipitosi come di gente che accorra a un pericolo, strepiti incomprensibili, che nella quiete della notte paiono enormi
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, fra tanta gente, non era raro, destava una tristezza inquieta, come se fosse una minaccia per tutti. Il medico fu fermato sulla "piazzetta" dalle
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imbrunire. A un tratto s'udiron delle grida furiose dall'ufficio dei passaporti e si vide accorrer gente. Si seppe poi che era un contadino, con la moglie e
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sorde alla voce della gratitudine. - Le raccomando con tutto cuore mia sorella, che essendo giovane e sola in mezzo a tanta gente, potrebbe trovarsi
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Salii sul cassero, dov'eran quasi tutti i passeggieri: tutti visi di gente che avessero passato la notte sui pettini di lino. Le antipatie reciproche
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Ma qui trovai di peggio. L'afa e il puzzo avevan cacciati tutti su, non ci avevo mai visto tanta gente: era una folla densa dalle cucine fino alla
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di calza sfatta dal cassero al salone, e si abbandonavano qua e là pei divani e intorno ai tavolini. Oh l'insopportabile gente! Conoscevo già gli
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labirinto di passaggi, di cantucci, di nicchie, e in quel via vai di gente dell'equipaggio, d'ufficio e di vestiario diverso, che sbucano e si
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vidi molta gente affollarsi ai piedi di una delle scalette del palco. Un bambino, salito fin sull'ultimo scalino, era precipitato di lassù, dando del
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cresceva sopra il mio capo. Era un gridìo di gente che si chiamava per nome, un suono di passi affrettati, un tramestìo come all'annunzio d'un pericolo
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e irregolare della gente allegra.
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gente alla porta del dormitorio di terza, e fui spinto nel salone. Una signora inciampò e cadde a traverso all'uscio. Per un momento m'apparì sulla
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lontano d'una risonanza strana, come gli echi delle valli piene di neve, e dai camerini dei lamenti strozzati come di gente scannata, che vomitasse le
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Qui c'era già molta gente uscita dai dormitori, che si teneva con le mani ai guardacorpi, stati tesi a traverso alla coperta per uso dei marinai; e
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veder tutta quella gente, la quale andava a chieder sostentamento alla loro patria, la maggior parte per sempre, e i cui figliuoli a venire, nati
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nettissima, senza un'ombra di promessa. Dopo il mezzogiorno i passeggieri cominciarono a dar segni di stanchezza. A quella gente che aveva avuto
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giri in mezzo alla folla, e fui maravigliato al vedere quanta gente conosceva, a quanti aveva fatto del bene in quei pochi giorni. Rimise al contadino
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, rincantucciati al loro posto solito, nell'atteggiamento di gente che non avesse più nulla da sperare da quel lembo di terra rossa, fuorchè di
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fischi, e un gridìo di gente che s'affollava intorno all'osteria alzando i bicchieri e i bidoni, un bolli bolli da tutte le parti, da parere che in
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; poichè la povera gente si adatta a tutti i vani come l'acqua. Una parte dei passeggieri intingevano ancora le gallette nel caffè nero, con le
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numerazione della folla come d'un armento, del quale non importava a nessuno di conoscere i nomi, faceva pensare che tutta quella gente fosse contata per esser
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Allora, dal primo vaporino arrivato salì sul piroscafo un branco di gente, parenti ed amici dei passeggieri, che si sparpagliarono a prua e a poppa
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accaduto di loro? Non si può dire l'angoscia e l'avvilimento di quella povera gente, che dopo aver abbandonato l'Europa, si credevano respinti dall'America
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conoscer la gente per viaggio. Certi passeggieri, con cui avevo avuto per tutto quel tempo una dimestichezza quasi d'amico, se n'andavano senza dir
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Avrei voluto discendere fra quella gente e parlar con qualcuno; ma mi parve meglio aspettare un giorno che ci fosse meno folla. Per liberarmi dai
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una parlantina facilissima; un poco toscaneggiante, ma senz'affettazione; tormentato da una curiosità di comare, non occupato d'altro che della gente
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facile di quello che credevo. Mentre passavo in mezzo alla gente seduta, badando a non pestare i piedi a nessuno, m'intesi dire alle spalle: - Largo
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vino: e questi gironzavano di crocchio in crocchio e rivolgevano la parola da tutto le parti, ridendo alla gente e al mare, come se avessero saputo
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Di là andai sul castello di prua, che era pieno di gente. Salendo, intesi dire accanto a me: - Già, vegnen chì al teater. Quel vegnen era per me
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da lui la volta della Sistina, e il Francia resta di nuovo in mezzo a gente che gli sorride. E intanto forse egli un bel giorno ha varcato
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della persona, era riuscito, inframettendosi tra la gente a procacciarsi un buon posto per vedere. Egli avea nel cuore la fiamma sacra dell'arte
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. "Altro che! La gente riceve piú volentieri una bastonata che un beneficio, e poi che gente! È un pezzo che conosco i coniugi Pianelli e saprei dire cento
cugino — la donna nel pudore. Se a questo mondo non ci sforziamo di far tacere la maldicenza e l'invidia della gente per ascoltare di tanto in tanto
riuscire nelle cose bisogna muoversi e non aspettare che il bene venga a trovarti a casa. E un'altra buona massima è di tener da conto la gente
gente mostravasi come per miracolo piú affabile, piú ossequiosa verso di lui. Il Ramella, il portinaio dell'ufficio, che non si scomodava mai se non
Corte. Era là in sentinella. Ci deve essere della gente che gli soffia nelle orecchie. Non mi sono fermata ad aspettarlo, naturalmente: ma giú per la