già si pone nettissima l’antitesi, che tanta gente oggi ancora non riesce ad afferrare, di naturalismo e realismo.
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contrabbando in Torino, città anfibia». La gente, però, che al principio «si burlava del di lui toscaneggiare, dopo alcun tempo avvistisi poi che egli
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d’arte capace di non badare a spese pur di ottenere un’opera degli artisti più celebrati, riversò nelle loro tasche somme inavvicinabili per la gente
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, pel solito vezzo di chi, stimando reggere con senno, gratificava la gente di fuori screditando il paese.
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moderna. Come esempio, tralasciando gli innumerevoli ritratti di gentiluomini e gentildonne, e rimanendo nell’ambito della rappresentazione di gente umile
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tanto che la gente cominciò a usare il museo come luogo di rifugio dalla metropoli, come un parco dove sedersi o sdraiarsi per godere a pieno di ciò che
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I benefici dati dagli alberi sono così invisibili che la gente pensa di poter tagliare gli alberi e costruire un palazzo. Può sembrare più economico
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(situazioni costruite), dove la scultura è ridotta a una serie di curiose performance inscenate da gente comune. Per volere dell’artista, di queste
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interessa tutta la polis e può essere causa di felicità o di dolore per tutti; le persone della commedia sono gente ordinaria, le cui vicende non
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prende la gente com’è, purché non esca dai limiti della rispettabilità borghese.
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prodotto di uno scetticismo che di un interesse sociale: né Teniers né Brouwer, neppure Jan Steen, amano la gente che dipingono. Se qualcosa vogliono
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Masaniello a Napoli, ma la vede come un episodio di vita plebea; non vuole sollevare il problema della povera gente, che la nuova struttura della vita sociale
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assoluto ed eterno, ma di agire sull’animo della gente, si ammette che vi siano vari modi di esprimersi e di persuadere: si delineano perciò, diverse
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della povera gente. Già nelle due versioni della Cena in Emmaus il Caravaggio aveva fatto sedere Cristo alla tavola di una taverna; e l’oste era il
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ANTONIO CANOVA (175 7-1822) è l’ultimo artista italiano di portata europea. Figlio di povera gente del contado veneto, è mandato giovanissimo a
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: «Il balena», «Piritucco», «Tatorino» personaggi della povera gente, descritti nel clima di una antica tradizione, le figurine di Lucca, ma con ben
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, l’incedere del tedesco («Allegoria n. 2») che traversa col passo dell’oca il suo «spazio vitale», mentre la gente si fa in là come un mucchietto di
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sulla sua moralità di uomo, ha espresso di più il clima di una intelligente, appassionata amicizia fra lui e gente come lui, che non la solidarietà
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la poca gente, così come avrebbe potuto inventariarla un obbiettivo fotografico: un giornale aperto, dietro il quale si avverte una persona che aspetta
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non con le figure, con composizioni sintetiche, anziché descrittive — le ragioni della povera gente, lo strazio dei dimenticati e degli oppressi.
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esprimere in vaste composizioni corali, lo energico fluire della gente, il clima teso di una discussione fra diverse persone, senza sovrapporre a
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per andar sempre a scuola da gente inferiore a lui; ora, notate, questo avviene spesso, ed è delizioso svelare il tortuoso procedimento psichico per
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l'indiavolato Nam, con le sue argutissime ombre incrociate; tutta gente che non pratico di persona e che mi parrebbe tuttavia d'aver sempre conosciuto.
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gioviali nelle osterie, nelle sale d'aspetto delle stazioni e, nei giorni di bel tempo, sui muri dove non sia vietata l'affissione; dovunque insomma gente
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messo in opera da gente che si trovava ed essere di gusto quando non era di genio; e che aveva in sommo grado quella virtù grandissima di sapersi
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la gente non poteva farsi vestita; e il pittore finalmente dichiara che non pretende di avere operato bene, ma crede di non avere operato male, perchè
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avvia a chiudere la bussola di legno unto, da cui esce la gente: egli bisbetico, lei fastidiosa, certo i due vecchi si bisticciano insieme. Il Pajetta
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statue. In quella città piena di maravigliosi esempii anche nella statuaria, in quella città dove non mancano gli uomini innamorati dell’arte e la gente
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’allargamento era indispensabile: facilita il cammino alla gente, che prima, andando dalla Stazione della ferrovia al centro della città, s’ingorgava
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facchino, onesta gente, ancora fanciullo, rubando una mezz’ora al suo mestiere di fattorino di bottega, correva nelle chiese a disegnare ornamenti e
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all'ammirazione, se non è ammirabile, ma alla stima della gente, massime in questi anni, nei quali gli artisti non abbominano i soldi, gli elogi e gli onori.
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della gente ammodo. Nel ricco negozio del signor Pisani — il Pisani vuole diventare il Goupil d’Italia — vedemmo tra ogni sorta di quadri moderni
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figurette isolate e un gruppo di angiolini, che fanno strabiliare la gente. Questo Cristina in un giorno è diventato celebre, ha avuto non sappiamo quante
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misera tradita è in atto di disperazione rassegnata: nessuno si cura di lei, nè la gente che saluta la lieta coppia, nè le due dame e il cavaliero che
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corvini, e un volto degno dei suo rozzissimo corpo. È un Quasimodo. È buono, al più, a far dire alla gente, che lo incontrasse nell’uscir di casa la mattina
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quante le risme, getta un soldo di elemosina un dì per istorditezza o per boria, e la gente, quasi con le lagrime agli occhi, a esclamare: oh, il buon
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’arte sono chiamati gente oziosa e servile, sordida torcimanna di lussurie, d'ogni lascivia e disonor feconda, senza rossore, senza creanza, albergo
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sguardo, bisogna vedere come la gente sta con tanto d’occhi dinanzi alle nostre plastiche, e come le commenta, e come ride di soddisfazione, o si
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, purchè ad ogni tratto si ringiovaniscano. E il pittore di genere ha bisogno di vivere tra la gente colta; ha bisogno di lasciarsi invadere docilmente
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ordine di idee e di una classe di gente così bassi, che la verità parziale non giunge a fondersi in una unità di sentimento artistico: difetto che in
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tavola apparecchiata. I due giovani sono confusi, accasciati; la gente intorno guarda curiosa. Pare la fine del terzo atto di una commedia morale dell
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altro putto nudo fra le braccia; e poi, a destra, in mezzo alla infinita gente inginocchiata, ecco tante delicate testine di ragazze ammirabili. A
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Una certa analogia di soggetto fra il quadro del Michetti e quello di un artista già provetto nell’arte, il Di Chirico, fa che la gente veda nelle
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poca gente goffa, nè antica, nè moderna! Meglio la Villa di Orazio, dove il poeta può affacciarsi, come fa, alla finestra, incoronato di alloro e
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strano che un nome corra più rapido per le bocche della gente, quando, a condimento della sostanza solida dell’arte, ci sia di pepe e di zafferano un
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Cavour di Milano, e il Magni non solo nel Rossini, che col cappello a cilindro saluta la gente nell’atrio della Scala, ma ben anche in quel Leonardo
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gente si armò, e in un attimo l’Arsenale fu in potere del popolo... Nel ritornare indietro il babbo con alcuni dei capi entrò in una bettola. Dopo avere
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la gente; e qualcuno di questi, contento di una giornata sicura e di un bicchiere di vino — gli scultori per solito bevono volentieri — senza ambizione
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di sapere com’erano fatti i teatri greci, se Socrate aveva amici da difenderlo o da compiangerlo, se gli Ateniesi erano gente da rispettare un uomo che
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della mia opera è appunto la liberazione dell’uomo da questa schiavitù. L’unica cosa che mi preme è il colloquio con la gente: l’arte mi interessa solo
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