più polimorfismi (fino ad un massimo di 20). Si è utilizzato il linguaggio "Basic", in una piattaforma di lavoro ben conosciuta dai Genetisti Forensi
Le Linee Guida del Gruppo Genetisti Forensi Italiani (Ge.F.I.) in tema di identificazione personale a scopo forense
Il gruppo Genetisti Forensi Italiani (Ge.F.I.), alla luce della crescente complessità che connota lambito dell'identificazione personale a fini
’interpretazione a cui giunsero i genetisti inglesi, attraverso numerosissimi esperimenti, è la seguente: la cresta pisiforme è prodotta da un gene P dominante
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Occorre perciò presentare al lettore il celebre moscerino e dir qualche parola sulla sua biologia e sui simboli adottati dai genetisti americani.
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legata al sesso del carattere white eye (occhi bianchi). D’allora in poi la Drosofila divenne l'oggetto di ricerca preferito dai genetisti, e le
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, pubblicata nel 1934, relativa alla struttura dei cromosomi giganti delle ghiandole salivari delle larve di Drosofila. Era il sogno di tutti i genetisti, dice
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I genetisti hanno accertato che i geni non sono distribuiti uniformemente su tutta la lunghezza del cromosoma, come si sarebbe potuto prevedere dalle
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: prima il nome del maschio, poi quello della femmina. La consuetudine invalsa fra i genetisti, così zoologi come botanici, è invece l’opposta, ed a
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genetisti, così zoologi come botanici, è invece l’opposta, ed a questa ci atterremo. L’incrocio A X B indica dunque che la femmina della specie A è stata
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più fattori può provocare la comparsa di caratteri nuovi. I genetisti distinguono anche, spesso, varî geni «modificatori» di un carattere determinato da
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parecchi genetisti. In Drosophila melanogaster X simulans tutti i maschi muoiono, le femmine vivono; nel reciproco muoiono le femmine e vivono i maschi
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pertanto, alla maggior parte dei genetisti, per lo meno superfluo.
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nel corso degli allevamenti fatti dai genetisti. È necessario quindi analizzare questo fenomeno: la formazione delle razze dalle specie selvatiche.
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. Recentemente, tale carattere ricomparve in Norvegia, e fu studiato dai genetisti, che constatarono trattarsi di un carattere recessivo.
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La scoperta di Muller ha dunque fornito ai genetisti un formidabile strumento d’analisi che è subito stato largamente utilizzato da varî ricercatori
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che i genetisti danno a questa parola. È certo che i bei risultati del Pirovano possono avere grande importanza pratica e potranno acquistarne molta
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maggior numero di fenomeni. Tuttavia la semplice interpretazione, che prima si è affacciata alla mente di genetisti, che i cromosomi X e Y (o W e Z
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, appare non solo possibile, ma augurabile per far sì che i geni dei genetisti perdano un poco del loro carattere misterioso, e operino attraverso
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ricerche, il gene dei genetisti finirà per perdere quel suo aspetto alquanto misterioso di magico evocatore di caratteri, e si risolverà in una catena di
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genetisti non ritengono oggi probabile che le mutazioni siano esse stesse dirette verso un determinato fine. L’evidenza sperimentale finora raccolta
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totale esclusione della possibilità di trasmissione di variazioni dal soma al germe, che oggi sembra godere il massimo favore dei genetisti, non sia
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additare un campo di eccezionale importanza, nel quale sarebbe opportuno che i genetisti concentrassero gli sforzi.
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delle scienze biologiche, ebbe inizio la collaborazione dei genetisti con i tecnici, che andò facendosi sempre più stretta allorché la genetica si
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abbiamo detto, risultati notevoli. Nessuno meglio dei genetisti è in grado di conoscere e ammirare tali risultati; ma non per questo si deve
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pag. 380, lin. 3, invece di: genetissli, non sia consona alle conoscenze della fisiologia, sé sufficiente, leggi: genetisti, non sia consona alle
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fatta fiorire in serra a 30°. I genetisti parlano piuttosto di un «fattore» che determina una siffatta reazione all’ambiente, che, al disotto dei 30°, la
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coppie diverse, fenomeni che sono stati ampiamente studiati dai genetisti. Così si spiega come i figli rassomiglino per certi caratteri all’uno, per
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, di non avere votato occuparsi del problema dell’evoluzione. È vero che alcuni fra i primi genetisti (ad eccezione del Morgan) sembravano non dedicare
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mancano esempi, scoperti dai genetisti, di specie che non differiscono per alcun carattere percettibile ai nostri sensi, e sono tuttavia da
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scientifica suscettibile di verifica sperimentale. Quello che i genetisti combattono non è già il finalismo dei fenomeni biologici, il che sarebbe
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La maggior parte dei genetisti riconosce quindi oggi un grande valore alla selezione (cioè alla riproduzione differenziale) come agente d’evoluzione
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«neutrali», e perciò soggetti alla deriva genetica. Le opinioni dei genetisti in proposito sono divise; la questione è sub judice (cfr. p. 211).
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autosyndetica, ottenuta incrociando due specie di giaggioli a lor volta già poliploidi, Iris hoogiana e Iris macracantha. I genetisti sono dunque riusciti a
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Rettili, occorre postulare qualche speciale tipo di mutazione più intensa, più cospicua che non quella con cui finora hanno avuto a che fare i genetisti.
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È difficile rispondere a tale quesito. I genetisti, in generale, sono restii ad ammettere l’esistenza di fenomeni che non si possano dimostrare
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indagini dei genetisti; ma non è possibile entrare qui in particolari su questi fenomeni, che stanno alla base del processo di mutazione. Basti dire che la
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Alcuni genetisti ritengono che le presunte mutazioni «sistemiche» cui abbiamo accennato a p. 200, siano variazioni che intervengono in questa parte
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soprattutto dei genetisti - è che tutte queste teorie non costituiscano spiegazioni in senso scientifico. Si limitano a dire: «È andata così perché così era
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mista o intermedia. Infine anche questa fu ricondotta entro lo schema mendeliano. Ma certo si è che parecchi genetisti, nei primi decenni di questo
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