ma senza porta. Un buco a forma di porta, là; e dentro, una | galleria | stretta, che diventava subito buia. Ippolita mi raccontò |
Quell'estate al castello -
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voltando le spalle al chiaro dell'entrata. I muri della | galleria | erano lustri per l'umidità; infatti anche qui c'era odore |
Quell'estate al castello -
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fermata? - Ma niente. Una ragnatela. Dopo pochi passi la | galleria | faceva un gomito e ci siamo trovate di punto in bianco nel |
Quell'estate al castello -
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fatto un altro po' di passi nella nuova direzione che la | galleria | aveva preso, cioè, come si capí poi, tornando verso la |
Quell'estate al castello -
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rimaste senza fiato tutt'e due. Al di là di quel muretto la | galleria | si allargava formando come una stanza, una sala col |
Quell'estate al castello -
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parlargli in segreto, e con gran calore. Maria trovò nella | galleria | la vecchia Giuditta; la quale, rassegnata ad aspettarla, |
Angiola Maria -
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vasta anticamera; e le fece di là passare nell' attigua | galleria | lunga e buia, dove stettero ad aspettare il buon momento di |
Angiola Maria -
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volano per aria quando si fa un falò. Dopo il gomito della | galleria | cominciò il buio e non li vidi piú. Non che fosse tanto |
Quell'estate al castello -
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