Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: galeno

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 Galeno  — Galla — Gallenga — Gentile — Giaracà — Gioia — Giolitti —
 Galeno  — Galla —Gallenga — Gentile — Giaracà — Gioia — Giolitti —
una vernice e servire la sarcocolla ai pittori, Dioscoride,  Galeno  ed Ippocrate avvertivano delle proprietà essiccanti di
 Galeno  ne parla come di cibo rusticano. I Mauritani ne andavano
la grande sua utilità la chiamarono chreston e pancration.  Galeno  l'odiava, e Virgilio la trovava molto amara. ¬– Et amaris
il precetto salernitano, sentito il parere di Dioscoride,  Galeno  e Tralliano. Ma s'avvertano i divoratori di cipolle che
di tutto fanno perdere il nomine patris: rationum ledunt.  Galeno  le proibiva ai letterati. Di tutto questo però, la scienza
male. Fu sempre reputato un cibo difficile a digerirsi.  Galeno  voleva che si abolisse dai cibi dell'uomo, come la più
agli occhi, e perturbatori del sonno. Tale il parere di  Galeno  che asseriva: Cramben repetitam mortem afferre. Plinio li
dei muscoli e dei nervi, nessuno più legge i libri di  Galeno  e di Oribasio, che furono gli scrittori classici della
sosteneva che il cuore era fatto di carne come i muscoli e  Galeno  lo negava. Stenone mostrò con evidenza che il cuore è un
di filosofia e di medicina, nelle opere di Aristotele e di  Galeno  si parla già delle differenze che esistono tra l'ingegno
un'eremita che visse trent'anni con orzo ed acqua sporca.  Galeno  ne scrisse lungamente in un libro tutto dedicato al
non vorrei tirarmi addosso il sogghigno di qualche illustro  Galeno  per aver presa a patrocinare la causa di un povero
dei fiori: Sta lontano. L'aglio è l'acciuga del povero,  Galeno  lo chiamava la triaca dei contadini. L'uso culinario
tenuto in grande onore. Ne parlano tutti gli scrittori da  Galeno  a Catone, da Columella a Plinio. In Italia erano
di Cucina insegna sedici maniere di cucinare i carciofi.  Galeno  li calunniava come cibo bilioso: pravi succi est edulium, e
la bianca o moscatella, che sembra essere lo Staphylinos di  Galeno  e di Dioscoride. Vuole terreno grasso e lavorato. Si semina
di difficile cottura e digestione. I Greci, al dire di  Galeno  la usavano pochissimo. Dioscoride ne predica il gusto
tallito. La lente ebbe dei detrattori. Ippocrate e  Galeno  ne dissero assai male, nient'altro che è autrice delle più
e tagliare senza che sentiamo nulla. E così è del cervello.  Galeno  aveva già osservato che la sostanza del cervello, può venir
sonno. Fu sempre conosciuta la sua azione soporifera.  Galeno  ne mangiava tutte le sere per procurarsi il sonno.
nello studio della fatica. Era già noto fino dai tempi di  Galeno  che i nervi si partono dal cervello e dal midollo spinale,
umanità, togliendole quest'unico sfogo! ah! ah! ai tempi di  Galeno  si campava forse piú vecchi. Celestino, come si vede,
miseria che gli saltava vivamente negli occhi. Si cita  Galeno  che esalta la sapienza e la bontà divina in aver dato all'
sapientissimo, e si dimentica che insieme colle lodi che dà  Galeno  al Creatore, sta benissimo senza contraddizione alcuna l'
nelle operazioni dell' istinto animale. Giustamente  Galeno  se ne mostrava trasecolato. Ed egli aveva troppa ragione di
extra7soggettivi. Quindi venne la meraviglia, che menava  Galeno  e dopo di lui altri molti, al vedere che l' uomo e l'
natura nel senso d' Ippocrate, sulle vestigia del quale  Galeno  la definì [...OMISSIS...] (2) [...OMISSIS...] la quale
tempi, e lo stesso Ippocrate scriveva: [...OMISSIS...] ; e  Galeno  con una frase fors' anche troppo estesa aggiunge che
e di Platone con Cristo; e de' libri d' Ipocrate e di  Galeno  coll' Evangelio: questo spiega il paganesimo mescolato