in due schiere: una, capeggiata dalla madre, con un piede | fuori | della porta, l'altra disposta alla compassione e mai al |
Il letto vuoto -
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a ponente, luna crescente! | Fuori | lucertole e moscherini, bruchi, larvuccie e farfallucce, |
Penombre -
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tempo è adesso di dondolare e di cantare: il segno è certo, | fuori | al concerto! Cadenze e inchini - e dei più fini al dolce |
Penombre -
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contaminarci, anzi svuotandoci la testa, sbattendoci | fuori | di casa leggeri dementi e senza chiavi. |
Ritorno a Planaval -
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che nasce o che muore, e il vetro chiuderà l'aria sudicia | fuori | del cielo. Ci si sveglia un mattino, una volta per sempre, |
Il paradiso sui tetti -
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degli specchi. La portiera guarda la porta d'argento. | Fuori | è la notte chiomata di muti canti, pallido amor degli |
Dai Canti Orfici -
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della Trinità è un piccolo edificio a navata unica appena | fuori | dal paese e poco distante dal camposanto. Quando vado a |
Salva con nome -
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il rombo di moto che taglia il silenzio poi si perde | fuori | porta... |
Menhir -
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passo in altre contrade: qui siamo perfettamente defilati, | fuori | tiro. Si direbbe che la vita non possa accendervisi che a |
La Bufera ed altro -
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non si seppe più nulla. Uno dei discendenti rispuntò poi | fuori | in una delle ultime guerre e fece miracoli. Ma allora si |
La Bufera ed altro -
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di un piccolo box alla stazionedelle autocorriere appena | fuori | Cana. Mia mogliele riconoscerà certamente, Mr. Olmert, e mi |
Sciame di pietra -
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e poesia. Lasciate la memoria e la speranza, lasciatele qui | fuori | ad aspettare; si gridi al mondo, entrando in questa stanza, |
Penombre -
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curiosamente, poggiata sui gomiti come una Sfinge: | fuori | gli orti verdissimi tra i muri rosseggianti: noi soli tre |
Dai Canti Orfici -
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