Fu Piero del Borgo tuttavia, col suo sintetismo prospettico, a stendergli così la trama degli accordi coloristici come la cubatura dei rapporti
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L'umanesimo prestabilito di Michelangelo fu compreso anche dalla finezza critica di Vasari : «Ha Michelangelo atteso solo... alla perfezione
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essenziale ai grandi artisti. Fu insomma il suo uno stilismo psicologico più che pittorico, ch'egli trasceglieva acutamente nella vita, e trasferiva
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Il suo merito maggiore insomma - quando lo si riponga storicamente fra i suoi compagni di carriera pittorica - fu di essere senza dubbio il meglio
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ultimi tentativi per una grande scultura; ma Correggio che quando non fu grande pittore fu almeno grande profumiere, ma un gelatiere, certo Barocci, lo
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La causa della supremazia dell'arte bolognese? fu la cultura bolognese espressa da un motto latino perfezionato per l'occasione da R.: Bologna docet!
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Ma non credo sia il caso di discutere singolarmente la dimostrazione che, a detta dell'autore stesso, fu ispirata da un bimbo di nove anni.
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Il dott. Beritens afferma che persino l'appannarsi progressivo dei colori e l'intonarne la gamma sul grigio fu prodotto in Greco da qualche difetto
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1600, e il cui seguito fu assai più vasto di quanto non si creda.
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Vi fu tuttavia un pittore che a Napoli tenne fede al Caravaggio più che qual sia caravaggesco d'Italia; che fu di lui più puro discepolo che quanti
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quell'errore, da tempo, è ormai inutile mantenere le conseguenze per altre opere, poiché la verità è che Saraceni non fu mai, in sostanza, seguitatore del
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Non passò molto tempo perché Orazio riprendesse il problema della scena religiosa in ambiente attuale: ciò fu nella notissima Annunciazione di Torino
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del Domenichino. Fu quindi a Napoli vari anni. Più tardi quando il padre già vecchio fu chiamato alla Corte d’Inghilterra lo seguì a Londra e quivi morì
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E qui le fu caro cantare bianchi su bianchi, intonati ad un viola di dalmatica, in una sinfonia alpestre di ineffabile sommesso nitore. Un
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L'origine prima fu forse l'idea dell'architettura piana e senza rilievi del Laurana, che sorse e si pose, naturalmente, insieme col problema della
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Ma poi che siamo ormai fermamente convinti che l'arte del Rinascimento maturo è riboccante di falsità e di meschinità è certo che un conflitto vi fu
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Questo potrebbe essere manco fondamentale, ma anche il melanconico risultato dell'estetica nuova, il cui solo grande merito fu di campire liricamente
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Figuriamoci se non ci fu abbastanza perché i soliti irreducibili ciuchi potessero satollarsi continuando a rivoltarsi per bocca quei quattro o cinque
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accettato che un certo svolgimento locale d'arte a Siena, ci fu.
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studi che ci offrono con più comodità certo materiale per servire alla storia di quell'appassionante e complesso periodo che fu il Seicento si
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È un curiosissimo pittore olandese che fu in Italia verso il 1620, ma svolse la propria attività in patria fra il 1625 e il 1660.
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Carstens nacque nel 1754, morì nel 1798, e fu avversato a Roma dalla cerchia pseudoclassica che faceva capo a Tischbein e a Goethe.
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arricchimenti, diminuzioni, mutazioni finché sui primi del secolo XIX fu secolarizzato e disperso tra il tesoro reale di Monaco e la biblioteca di Bamberga.
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ritrattisti, col dire che il Moro fu soltanto limitato fautore d'arte sacra; gli scultori non appaiono affatto per ragioni di vario ordine come le seguenti
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Il Morelli fu il primo a ridurre a poco meno che nulla la massa dei disegni tizianeschi; su questa via di scetticismo si andò forse tropp'oltre e ora
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Quanto poi ai metodi usati nella compilazione si aggiunge: « La forma letteraria fu dovuta sacrificare alla necessità suprema del condensare»…
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Possiamo dire liberamente, ora, che per quanto riguarda i famosissimi artisti-canoni, fu appunto la loro vogliosità sciaurata d'esprimer l'epoca
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Dopo che la basilica di San Salvatore fu nel '700 completamente ricostruita, Vito d'Anna ne eseguì gli affreschi della cupola rappresentanti il
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Il Vito d'Anna fu a Roma scolaro di Corrado Giaquinto: ma in questa cupola egli si dimostra assai meno pittoresco e libero che non il Maestro
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Inutile riferire minutamente la storia della Galleria rifatta benissimo dal Ruffo. Basterà sapere al riguardo che fu formata da Antonio Ruffo, figlio
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Palazzo Doria a Valmontone, oltre ad apprendere che il compagno del Preti in quei lavori fu il calabrese Francesco Cozza, autore, io penso, della bella
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L'inizio di queste relazioni fu nella commissione del 1654 per un Aristotile; il risultato fu che pochi anni dopo, nel 1661, il Ruffo contava del
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più ghiotti del procedimento che estasiati e veramente intimati in ciò che dell'impressionismo fu la sostanza lirica o, una volta tanto, poetica.
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come andarono le cose; soltanto si può affermare che ognuna delle varie scuole fu a sua volta irradiante e irradiata. Ridurre la questione a termini
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Santuario di Ripoll sono della scuola di Guglielmo come fu già riconosciuto dal Michel; e altri lavori furono compiuti dai Lombardi nel loro
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ritrattista del secolo XVIII. Jean Baptiste Perroneau fu in verità poco «chancé». Il suo talento fu oscurato da quello meno profondo, ma più
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dimenticare che fu Lui, quando io ero ancora un ragazzo, a stimolarmi verso il Seicento, verso il Caravaggio. Gli debbo anche questo.
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Od, orsù ditemi: fu mai un Lanfranco più grande, più risentito che nella gran macchina di Augusta, degna di muover un Pontefice non soltanto a
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Zampieri non vi figura, ché non fu mai sua quella Santa Cecilia sì trita; prima di qualche suo imitator di villa.
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Verremo ad altre scuole. Già ci aveano i due Gentileschi quasi insensibilmente carreggiato in Napoli dove Artemisia, che a lungo vi dimorò, non fu
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Mi pareva dello Zanchi; e nella seconda edizione (915 B) fu infatti trasferito alla «Scuola veneziana del Seicento».
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Rinascimento; - già, si potrebbe dire che la bellezza femminile, che è un'inesistenza per il vero artista figurativo, fu e sarà sempre la prima essenziale
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. Heilner, Stuttgart]. Firmato a tergo, l'avevo fatto inviare perché cosa rara per dimostrare che il «crespismo» del Sorbi fu limitato. Era
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Fiori di Beozia cadenti dalle labbra degli abitanti dell'Urbe dinanzi ai quadri fu turisti, nei cinque minuti di ispezione sospettosa... Eh! la paura
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Il grande merito di Piero fu infine quello di comprendere che era necessario arginare il serpeggiamento funzionale entro inesorabili tubature
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schemi geometrici che s'intravede persino negli affreschi in cui l'esecuzione fu affidata ad aiuti.
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Eppure quale fu la sorte di Piero nel corso della pittura italiana, o, almeno, quale apparve fin qui?
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non ci fu uno solo a sviluppare organicamente anche una parte sola dell'eredità del maestro.
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Passando ai primi ritratti di Antonello - io seguo nell'analisi lo sviluppo dell'artista quale fu perfettamente ricostruito da Lionello Venturi - ci
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Ciò che gli fece scegliere piuttosto questo lato dell'opera di Piero fu, ripeto, il suo fondo psicologico fiammingo, che voleva non un parco
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