motivi pei quali si scendeva sul terreno. Fu una sera, a..., al Circolo dello Sport, dove mi ero recato per caso, per non sapere che cosa fare di me
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fu rimossa, e la figura del maestro Albani apparve a metà. - È permesso? - Avanti. L'Albani entrò, col cappello in mano; si avvicinò rapidamente al
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condanna.... "In questa calma trascorsi la mia gioventù. Poi, la mia buona mamma passò a miglior vita. Fu il mio più grande dolore. Ragazzo, quando i
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, Roberto... povero Roberto mio!... Vi fu un istante di silenzio. La donna riprese: - Senti, Roberto... io vorrei dirti una cosa.... - Ella parlava
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.... "La neve antica imbianca i miei rari capelli; fu un tempo che essi biondeggiavano folti come spighe mature. Le mie messi son fatte, ed un'altra
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divagazioni, dopo un silenzio imposto dalla calma suprema dello spettacolo, una parola fu pronunziata in quella conversazione di giovani: la Donna. - Ah
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dalla sua parte? Non era mio marito?... Fu allora che conobbi lui, e puoi tu imaginare un tormento più grande del mio, spinta com'ero a gettarmi ai piedi
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; afferrarlo e spezzarlo fu tutt'uno. - O Roberto - supplicava lei, accasciandosi - dici tu come fare! Come resistere a quella volontà di ferro? Io ho paura
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colore, come quelli di passioni, di sentimenti? Il color rosa fu giustamente deriso, ma almeno era allegro; il nero, il tutto nero, ha gli stessi torti
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cavalletto, si era messo di nuovo a studiare la figura dell'amico. - La romanza fu composta in un'ora - riprese l'Albani. - Dissero che era una
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confessione quel giorno; il suo spirito non aveva la necessaria lucidità, delle nebbie erranti lo velavano. Nondimeno, come fu pronto, rientrò in chiesa. Si
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capolavoro; fu l'unico compenso da lui chiesto. Quest'organo gli costò dodici anni di fatiche; uscì tutto dalle sue mani. Quando l'aria s'ingolfa in
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era caduto su di lei, egli fu visto andar via di furia, senza salutare nessuno. L'infinita tristezza che aveva sorpreso nell'accento, nelle parole
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. Perchè la lasciai? Perchè non la seguii?... No! Ella si dà torto. La colpa non fu mia. Nella vita terrena avremmo entrambi sempre sofferto! Nella
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con mano nervosa, egli stette un istante a guardarla. Repentinamente, le fu vicino, gridando: - Basta!... basta!... Sono un pazzo!... Non mi dare
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scatto. Il suo primo pensiero fu che ella era impazzita. - Costanza! Costanza! E fece per avvicinarsi. Ella gridò, indietreggiando: - Non mi toccare
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... come molte altre. Credetti d'avere incontrata la felicità; credetti - hai capito? - Fu una tregua soltanto. L'amore di... colui, finì presto... se
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quasi tutte le date. La firma invece c'era intera: Elvira. Non fu più possibile neppure il dubbio sulla persona a cui erano indirizzate: fin dalla
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della mano destra affondato nella guancia, la mano sinistra ricadente lungo l'abito; il nome di Elvira però non c'era in nessun posto. Allora fu
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chiese : - Sono tuoi amici? - Merelli sì, Merelli fin dal ginnasio; abbiamo fatto la quarta e la quinta insieme. Fu lui che il giorno onomastico del
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grandi ansie. Marta conosceva appena la fattora; per solito incontrava Alberto sull'aia, gli prendeva il braccio e non guardava altro. Fu sorpresa della
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cure gentili di cui mi circondava, il suo affetto nobile, sicuro, e fu una grave disgrazia il perderlo così presto. - Ti amava d'amore? - domandò Marta
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La prima visita fu per i Merelli; lui, il marito, se l'era fatta promettere solennemente da Alberto, quando questi era ancora fidanzato. Appena Marta
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parecchi mesi fra cinque o sei candidati scelti e vagliati dalle amiche della mamma, per cui fu successivamente sul punto di diventare la signora De
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costante. Un fanciulletto di quattro anni, biondo, esile, con una faccina anemica, fu il primo a mostrarsi. La signora Merelli volle accarezzarlo, ma
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femmina, nella stessa età in cui ella credeva ancora agli angeli e cercava l'amore in cielo, fu assalita da una ben più tremenda gelosia, la gelosia
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quell'eccesso di zelo che in ogni cosa dimostrano i novellini. - E non hai mai pensato a prendere marito? Tale domanda fu lanciata così a bruciapelo
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Accademia della crusca
