, dolcemente, con voce tranquilla, poiché la scenetta si prolungava già troppo e il vetturino dava segno di impazienza. Fu Sofia che la vinse. La
della sua dignità l'eludere. Fu dunque con un movimento rapido che aperse l'uscio, decisa di attraversare il salotto senza fermarsi, rispondendo
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amica. La sua intenzione era di fermarsi all'amicizia, perchè era onesto, perchè si sapeva povero così di amore come di fortuna. Fu una triste scoperta
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; mano bella e impudica, di una morbidezza lubrica. La guardava ancora, voltandola da tutte le parti, quando entrò il dottore. L'unghia tagliata fu il
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l'amava. Anche lui!... Ebbe un fremito e un rossore, null'altro; affrettò il passo, leggera, come se due ali la portassero. Fu svegliata bruscamente
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. - Sì, parliamo un poco di noi. - Prima te. Che vita fu la tua dopo il collegio? - Ho sofferto molto. - Eppure sei rimasta buona: io vedi, quando ho
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riapparve la durezza dello stoico. - Più nulla al mondo avrebbe il potere di riscuotermi. Maria tacque. Dopo il caffè vi fu una irruzione delle
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fu l'ultima a comparire mettendo in rivoluzione le signore col taglio ardito del suo abito, fatto di broccato color pesca a disegni Pompadour. Sofia
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forza di ragionare a sua volta; ed era lei che parlava di doveri, di pura e di semplice amicizia. In queste alternative egli fu leggermente indisposto
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racconterai tutto, non è vero? Si volse bruscamente verso Emanuele. - È stata molto infelice, sai? E non lo meritava. Questa volta fu Emanuele che arrossì
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bottega gettava nell'interno un rapido sprazzo; fu in uno di questi momenti che Maria vide lo sguardo di Emanuele rivolto su di lei e ne provò un senso
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. Maria fu colpita da quell'onda di vita nuova che contrastava colle sue memorie; tanto rumore dove c'era una volta tanto silenzio! tanta gioja dov'ella
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prese dalla libreria il libro di Puschin: lesse, in apparenza tranquilla, fino all'arrivo di Sofia, il quale arrivo fu segnalato da uno sbattere di
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L'ordine del giorno dei quale fu data lettura dal nostro onorevole presidente è firmato da me e dal mio amico il deputato Cairoli.
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La relazione di questo progetto importantissimo, questa splendida monografia, fu presentata e vi sta d'innanzi da un anno e mezzo.
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Permettetemi che io dica solo questo: che l'ultimo progetto di legge, quello che vi sta dinanzi, fu presentato il 21 dicembre 1882; appena, cioè, la
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Non ci fu mai, o signori, promessa più solenne, più precisa. E trascorsero 20 anni, ed in questi 20 anni le domande vive, insistenti si succedettero
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Io non ho voluto interrompere l'opera sua; l'ho continuata e ho fatto il nuovo tentativo: fu respinto con grandissimo entusiasmo
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fondiaria, sono minime a mio avviso, tra compartimento e compartimento: non è vero che vi siano sproporzioni così gravi, così profonde, come fu detto
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Fu già dichiarato precedentemente che il Ministero, in questa parte, è disposto a fare le possibili facilitazioni che permettano la perequazione su
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deliberazioni che sono, concretate nei diversi ordini del giorno? No, o signori. E io credo che quella stessa Commissione che fu nominata in un comizio tenuto
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L'ordine del giorno puro e semplice esprime questo concetto, che già più volte dalla Commissione e dal Governo fu manifestato, cioè di mantenere
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Depretispresidente del Consiglio. Vedrò di dissipare i dubbi e la confusione che alcuni veggono: credo che i dubbi forse sono venuti perchè o non fu
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con la Francia, di cui fu presentata ora la relazione dall'onorevole Franchetti; e poi di quegli altri disegni di legge che hanno un carattere
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quelli, e quindi invece di reprimere il male lo favorisce e quasi lo promuove; non è morale, perchè impedisce a colui che fu arrestato di ridiventare
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dei loro familiari affetti, qui fu santo pensiero far sorgere i Ricoveri dei proletarii. L'esempio dell'operosità favorita dalla fortuna, invoglierà al
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Siamo nel 1881 e un nuovo censimento fu fatto in Milano, come in tutta Italia. La statistica, questa scrupolosa analizzatrice delle cifre, dopo sei
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gli occhi al dolore? Eccovi soli, con un cognome convenzionale, non corrispondente a quello di nessuna persona che v'ami, e che vi fu dato
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tirare a bersaglio sul petto d'uno dei suoi avventori. L'altro caffè-danzante, fu chiuso per disordini gravissimi in esso accaduti. Ma dall'allegra
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e schifosissima mi fu dato di visitare in via Arena. Quivi è una casa di assai meschino aspetto, e che già dal di fuori rivela la miseria che
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via Legnano, o lo stretta Calusca, o il vicolo della Corde, nessuna differenza ci corre. E questa turba fu pure in ogni tempo spregiata, giacchè
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Parigi. Chi ha richiamata l'attenzione dell'autorità politica sopra l'esistenza dei Krumiri in Parigi fu il proprietario di un grazioso palazzino
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amministratore del Monitore Belga ma fu un tempo semplice operaio. Il benemerito tipografo della città nostra cav. Angelo Colombo, amico ed ammiratore di
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continuamente. In quell'aneddoto credeva che ci fosse un'allusione balorda a quel suo Vice, e fu impossibile distoglierla da quell'idea, che trovava