minima assoluta osservata a Milano fu di -15,°8, mentre alla Villa Carlotta la temperatura minima assoluta fu di soli - 6°,3. La dolcezza del clima
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Il massimo numero di giorni piovosi fu notato nel 1872 e fu 130; il minimo nel 1175 o nel 1834, e fu 59. Queste irregolarità sono ancora
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più pioggia, che in altri. Durante l'intiera serie di 117 anni di osservazioni pluviometriche fatte a Brera la massima quantità annuale fu di 1574mm
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La massima quantità di pioggia caduta in un mese fu di 376 millimetri nell'ottobre 1872. In tutto lo spazio di 115 anni si ebbero 18 mesi affatto
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quali può anche darsi che I'enumerazione dei giorni piovosi non si facesse colla medesima cura, che fu usata più tardi.
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piovosi, il quale durante l'ottennio 1858-65 fu in media di 125 all'anno, mentre nell'uguale intervallo a Milano fu di 104.
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Nella precedente statistica delle pioggie è pure compresa la neve, per la quale i millimetri si contano dopo che fu sciolta in acqua. Molte volte si
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periodo di tempo si possono aspettare circa 4 temporali ogni mese od uno quasi per settimana. Il massimo numero annuo di temporali osservati in 38 anni fu
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». Addì 13 febbrajo 1843 caddero insieme miste pioggia neve e grandine, accompagnate da vento freddo. Una sola volta si ebbe temporale in novembre: ciò fu
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soggetta a molta irregolarità da un anno all'altro. Nei quattro anni consecutivi 1851-52-53-54 non fu notata neppure una volta la grandine a Vigevano
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1843-44 costruì una serie di triangoli, mediante la quale fu determinata, rispetto al Duomo ed alla Specola, la posizione di un certo numero di punti
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La proporzione dei sedici venti in tutto l'anno 1880 fu la seguente (sempre ridotta al totale di 1000):
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Il massimo cammino fatto dal vento in un'ora durante il 1880 avvenne il 29 maggio, fra le 4 e le 5 pomeridiane, e fu di 24 chilometri.
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corrispondenti alla massima frequenza di quelle macchie, e per essi fu calcolata la media della temperatura, dell'umidità e della pioggia. Furono quindi
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gli ultimi 43 anni le massime e le minime temperature osservate in ciascun anno, e le date rispettiveQuesto prospetto fu gentilmente composto per me
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seguenti disegni di legge: Proroga al pagamento delle imposte dirette, di cui fu già sospesa l'esazione colla legge del 28 giugno 1879; Sussidi ai
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l'applicazione al disastro di Casamicciola della legge 28 giugno 1879, se questa fu, or son pochi giorni, modificata dalla legge proposta
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più dalle autorità, che erano tutte fuggiasche; e fu una provvida misura quella di nuovamente armare la milizia urbana, proposta ed ottenuta dal
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disegno di legge: proroga al pagamento delle imposte dirette, di cui fu già sospesa l'esazione con la legge del 28 giugno 1879.
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che possono farsi dal municipio di Roma economie per un milione e mezzo. Veramente dopo gli elogi ed i giudizi benevoli, dei quali fu oggetto
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Il complesso dei lavori che occorrono per la completa sistemazione di Roma fu determinato col piano regolatore e di ampliamento della città
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amministrativo, non può negarsi che fu un'opera grande. L'onorevole ministro Magliani può dirci se è vero che tutti i capi di servizio siano contentissimi del
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immaginare. Si dovrebbe approvare un piano regolatore, per la cui esecuzione un disegno di legge ci fu presentato, notatelo bene, l'anno passato. In
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Fu fatto il contratto pel dazio-consumo, ed il ministro delle finanze, riferendosi alle somme esatte, riteneva che il comune di Roma dovesse pagare
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di costruire il palazzo federale a tutte sue spese ed a dare degli stabili, e poi siccome non volle più dare quegli stabili, il loro valore fu
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, quest'affare d'essere capitale fu quasi messo all'incanto. La capitale era girovaga fra Basilea, Berna e Zurigo.
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Zurigo fu fatto esclusivamente a spese del cantone di Zurigo, ed è mantenuto a sue spese: il palazzo del tribunale supremo esiste a Losanna, e fu
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, la questo senso fu fatta la relazione famosa dei 15, stampata nei 1866, firmata dall'onorevole Sella, Lanza, Minghetti, Rattazzi, Depretis, Crispi e
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rammento che una volta fu detto: ma bisognerebbe portare a Roma tutte le officine delle ferrovie dello Stato. Lo Stato diventa padrone di tutte le
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impedire lo sviluppo e lo accrescimento di Parigi, non già perchè questa città fosse centro politico, ma perchè essa fu creata centro di tutte le altre cose
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imposte dirette di cui fu sospesa l'esazione colla legge del 28 giugno 1879:
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Il pranzo fu triste. Il padre Tosi si alzò da tavola subito dopo la minestra per andare dal conte, e non ritornò più. La contessa e Nepo mangiavano
Carbonaia che forse voi conoscete. E Rosilde cominciò a seguirlo colassù. Egli non fu sorpreso di trovarla in quel soave rifugio dove egli dava da
fu invitato a porsi dall'altra parte, e gli altri presero posto come vollero. Eravamo otto commensali. Il farmacista fu l'ultimo a venirsi a sedere
affetto che Emilio solo possedeva. L'intreccio poi era una disperazione, una matassa arruffata donde non usciva alcun filo buono. Fu allora ch'io ti
in mal punto; pure non mi fu discaro di salutare ancora una volta una mirabile barba di padre eterno che mi aveva occupato moltissimo al tempo della
mormorava che l'infelice avesse dovuto accorgersi allo sbaglio fatto nascendo, appena uscito di fascie. Fu il cane della casa; cane a tal punto che un bel
che la miseria le suggeriva, di arrendersi. «Rosilde andò quello stesso anno a Milano. Il buon marchese fu di parola, si adoperò per lei e cominciò a
, per la riva Platamonia, tendendo l'orecchio all'armonia delle onde, quasi che elle dicessero a lui solo parole misteriose. Onde fu detto Mago e molti
Il bigio palazzo si erge nel mare. Non è diroccato, ma non fu mai finito; non cade, non cadrà, poiché la forte brezza marina solidifica ed imbruna le
quelle donne lo saranno. Eppure fu un giorno in cui Diomede Carafa credette di arrivare al culmine inaccessibile della sua vita, al momento fatale in
scarso al confronto dell'amore per una bella sempre presente e crudele. La sapete voi la seconda storiella? Vi fu una volta un giovanetto leggiadro e
digradavano lievemente nel mare; scacciò le sirene e vi mise le sue bellissime schiave. Fu un pianto solo per le grotte di corallo tra le alghe verdi; e
La quale istoria fu così. Nell'anno 1445 dalla fruttifera Incarnazione, regnando Alfonso d'Aragona, una fanciulla a nome Caterina Frezza, figlia di
morbidi ed umidicci, li mise a rasciugare al sole. Poi mise in tegame strutto di porco, cipolla tagliuzzata finissima e sale; quando la cipolla fu
di Tecla giganteggiò, immenso, l'amore. Fu una grande sconfitta; fu un gran trionfo. D'un tratto la fierezza si annegò nella umiltà, l'orgoglio fu
, fatta d'aria, ondeggiante; fu un balenìo lieve, un luccicare, un istante solo di luce. Egli corse, ansioso, rinvigorito; nulla ritrovò, la forma
vestito, che fu di porpora, copre le belle membra; ora ella è gaia, ma spera solo dalle piogge benefiche il lavacro, che terge le sue strade nere e sporche
svenuto in un combattimento, fu creduto morto e portato a seppellire, ma risvegliatosi d'un tratto, saltò fuori dalla bara più animoso e sbaragliò e
un sonnellino! - e tornava rasserenato, rinfrescato, rintuonato. Fu allora amabile e seducente, come sogliono essere gli uomini popolari: in mezzo al