Nella figura 1 della Tavola V diamo una figura del Sole ecclissato quale fu fotografato nel 1871 dalsig. Tennant alle Indie, simile a quella ottenuta
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quella della 152 sia magnesio e potrebbe essere carbonio. (Questa conclusione prima fu tratta dallo spettroscopio semplice, e poscia confermata col
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’attenzione degli astronomi fu fissata specialmente sopra alcune più singolari che vennero appunto per ciò chiamate variabili. Essendo già tanto
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e a sparizioni. Un’altra non meno famosa fu quella che comparve all’improvviso nell’anno 1572 ai tempi di Ticone nella costellazione di Cassiopea e
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Anno 123 dopo G. C. nel Serpentario tra α Ercole e α Serpentario. Forse vi fu un’altra apparizione di stella verso l’anno 130 se pure non è la stessa.
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nel 1619 e finì per sparire nel 1621.D. Cassini la rivide nel 1655 di 3a grandezza, e sparì quindi nuovamente. Nel 1665 fu veduta da Evelio, ma non
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Anno 1604. Dopo la bella di Ticone la più insigne fu quella che ai tempi di Keplero nel 1604 comparve nel piede del Serpentario: questa era da
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Dopo la grande stella di Keplero nessuna ne fu veduta sì grande e solo fu nel 1848 che ricominciarono a rinnovarsi queste apparizioni, ma tutte in
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loro aperto un campo ben più largo di ricerche. La prima stella a cui toccò in sorte questo studio fu quella del 1866, col che si inaugura veramente un
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che fu detta T. Essa comparve improvvisamente di 2a grandezza e diede uno spettro composto delle linee dirette luminose dell’idrogeno C ed F assai
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Una delle più famose è la Omicron della Balena, la quale fu detta MIRA, la Mirabile appunto per queste variazioni. Essa nel periodo di 331 giorni e 8
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quello dal minimo al massimo è 1g 14or; fu scoperta da Goodricke nel 1784: questo passaggio più rapido dal minimo al massimo che non dal massimo al minimo
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grandezza; nel 1751 La Caille la fece di seconda; nel 1814 era ancora di quarta, secondo Burchell; fu di seconda nel 1822 al 1826, secondo Brisbane; nel 1827
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Nebulose dagli antichi; ma fin dai tempi di Galileo, coll’aiuto di quegli imperfetti cannocchiali, fu provato che molte di queste regioni sono per lo più
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maggiore, ed ha una sfumatura nella parte seguente. Diametro maggiore 25", 37; minore 17", 23: ha punti lucidi all’asse minore: fu figurata nelle nostre
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Non meno importante è la planetaria dell’Idra (H. 2102 A. R. 10h 18m 2s Decl. δ = − 17° 55' 50"). Essa fu descritta da H. I. come un globo di luce
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poichè la nebulosità non è simmetrica: fu disegnata nelle Memorie del 1852, è grande e bella benchè assai bassa. Da Herschel fu detta uniforme: ciò non
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Dopo Herschel il primo che se ne occupò seriamente fu l’Argelander. Confrontando le posizioni stellari del catalogo fatto sulle proprie osservazioni
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questi luoghi eccezionali non potrebbe concludersi il numero totale delle stelle. La numerazione telescopica delle stelle fu tentata dai due Herschel
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Fu pertanto un progresso immenso quello, in cui si arrivò a concepirla librata in sè stessa, e sospesa nell’immenso vano: concetto che per essi
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Fu solo nei tempi più recenti che questo problema venne
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nel quadrante del meridiano terrestre, si divise questo numero per dieci milioni e una di queste parti fu chiamata Metro. Essa risultò di linee
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Fu appunto dietro tali studii che il celebre astronomo concluse: l’astronomia Cinese aveva avuto i suoi principii in un’epoca antichissima in cui l
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La supposizione di due osservatori sotto lo stesso meridiano Fig. 59 e che facciano le osservazioni contemporanee, non fu possibile ridursi ad
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Il primo a cui si attennero gli antichi fu di dedurre la distanza del Sole da quella della Luna: il metodo è però più ingegnoso che sicuro, ma merita
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Ma fu un inglese, il celebre Halley, che insegnò agli astronomi la vera maniera di servirsi di questo pianeta per avere la parallasse solare, e ciò
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parti furono ridotte a 27, mostrando così che la loro astronomia era originata in Cina, e fu da essi sformata per adattarla agli usi astrologici.
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Nel passaggio del 1769 restarono molte incertezze perchè l’osservazione di Wardous fatta dalp. Hell, una delle più importanti fu creduta falsificata
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P. Hell 8, 70 Nel passaggio del 1769 restarono molte incertezze perchè l’osservazione di Wardous fatta dalp. Hell, una delle più importanti fu
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La velocità della luce è così grande, che la sua propagazione fu per molto tempo creduta istantanea. Galileo cercò di determinarla sperimentalmente
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secondo: questo tempo fu trovato in media come sopra si disse, di circa 300,000 chilometri.
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, fu sorpreso quando al muoversi della barca vide la pioggia scendere tanto obliquamente verso di lui che fu costretto ad internarsi dentro il casotto
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W. Herschel fidato sui nuovi suoi strumenti di forza non prima conosciuta, tentò il problema, ma indarno; fu però compensato ancor esso colla
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fine pertanto di precisare meglio questo studio fu rilevata la distanza angolare dal piano del Circolo massimo suddetto per quelle stelle fino alla
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sue sfumature da Heis nel suo Novus Atlas Celestis, per l’emisfero Nord, e lo fu da I. Herschel nelle sue osservazioni al Capo per l’Emisfero Australe
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normale, come vedesi dato comunemente, rappresentante la figura di un . Ma tal concetto fu abbandonato da lui stesso negli ultimi anni, benchè molti
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numerose speculazioni che si sono fatte sulla struttura della Via Lattea come parte principale dell’Universo. Keplero fu il primo a considerare la Via
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Herschel I non solo fu sommo astronomo ma sommo meccanico: anzi esso ebbe la grande soddisfazione di scoprir tutte le cose sue con istrumenti che
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artisti sublimi essi stessi Herschel I non solo fu sommo astronomo ma sommo meccanico: anzi esso ebbe la grande soddisfazione di scoprir tutte le cose
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Catalogo di Piazzi fatto a Palermo ridotto al 1801, contiene 6748 stelle; fu l’opera che immortalò il celebre astronomo italiano, essendo il Catalogo
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strumenti e la esattezza dell’osservatore. Esso fu nuovamente discusso da Bessel nel 1818 nell’opera Fundamenta Astronomiae e contiene 389 stelle
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Il seguente Catalogo fu pubblicato da principio dal sig. Schjellerup di Copenaga nell’Astr. Nach.N. 1591, 18 luglio 1866; fu poscia riprodotto con
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formano quello che fu chiamato il Carro; costellazione famosa e che serve
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nella Connaissance de temps dell’anno XV repubblicano; appresso questo venne esteso da Zach Corr. astr. vol. VII. Molto ne fu accresciuto il numero
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Il primo che ottenesse uno spettro di stella con vantaggio della scienza fu Fraunhofer. Dopo aver con somma perfezione e delicatezza descritto lo
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Quegli che fece risorgere la spettroscopia stellare fu l’astronomo G. B.Donati di Firenze circa l’anno 1860. Possedendosi al Museo una grande lente
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costellazione di Ariete, è ora nella costellazione dei Pesci e prima dell’Ariete esso fu nel Toro, e così tutte le altre costellazioni furono spostate
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L’arrivo in Roma della notizia di questo spettroscopio fu quasi contemporaneo con quello della memoria del Donati. Immediatamente concepì l’idea di
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risoluzione non avevamo punto presente il già fatto da lui: e fu bene, perchè altrimenti forse non lo avremmo ordinato, e ciò perchè esso sempre si
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Più facilmente ci riuscì l’intento col piccolo prisma a visione diretta. Questo fu collocato nel tubo del porta oculare alquanto eccentricamente, e
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