Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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più appariscenti e conservati della pittura fiamminga,  fu  monopolio dell’Olanda, ove si fabbricava perfettissima.
inettitudine però non  fu  rilevata se non quando la chimica potè analizzare le resine
epoche senza riguardo alla qualità del legno, che in Italia  fu  l’abete, il pioppo, l’oppio ed il salice.
rinascimento però tempera  fu  il nome privilegiato del sistema italiano di mescolare i
nome di cromo (colore)  fu  dato da Vauquelin a questo metallo per la proprietà che ha
di cromo (ossido di cromo). — Il metallo cromo  fu  scoperto dal prof. Klaproth nel 1797 e quasi
processo Guimet non  fu  mai pubblicato, ma altri, partendo dagli stessi criteri che
murale al più completo sviluppo dell’affresco, del quale  fu  pure una sosta lo strano metodo dei Giotteschi di abbozzare
nelle catacombe, perdendovi ogni carattere tecnico. Poi  fu  la notte delle invasioni barbare, appena rischiarata per
 fu  in grande uso fra i colori bruni, come la mummia ed il
di applicarla sino a farsene quasi un’arte a sè, tanta  fu  la prevalenza che ebbe sull’impiego dei colori a corpo.
colla sua immancabile azione alteratrice dei colori cui  fu  sottratta la necessaria difesa.
l’uso, del quale uno dei più antichi esempi  fu  il ritratto gigantesco ordinatosi da Nerone, alto, stando a
scoperta impiastrarli con colori ad olio; segreto per cui  fu  famosissimo un restauratore Corradi, verso la fine del
la fine del secolo XVIII; anzi, l’abate Requeno (1) che  fu  in possesso della copia di una lettera nella quale il
fabbricazione delle vernici singolarissime di quei popoli,  fu  anzi il germe di una delle più caratteristiche debolezze
e migliore pratica, fra tutti gli oli essenziali  fu  sempre preferita l’essenza di trementina, che se pure
 fu  questa impossibilità di provvedere personalmente a tutto,
furono delicati e di dolce e soave maniera; sì come ancora  fu  Antonio da Correggio, Tiziano, Gaudenzio ed il Boccaccino
da Correggio, Tiziano, Gaudenzio ed il Boccaccino il quale  fu  veramente grandissimo coloritore ed acuto nel disegno,
 Fu  usata moltissimo dagli antichi come sussidio per un rapido
principio il metodo: tomo di tempo avanti il quale non  fu  mai dato rintracciare opera dipinta ad olio, mentre
calce, composto che pare strano sia sfuggito al Thènard che  fu  il primo a scoprire l’acido silicico; ma in ogni modo dal
antichi pittori uno dei più manomessi  fu  certo il Giambellino. Dall’opera del senatore Morelli:
fino al bollore: la ritirai schiumosa, e gonfia; e dopo che  fu  questa massa bianca raffreddata restò la cera come una vera
di Sales d’un braccio d’altezza. Terminata e asciutta che  fu  la pittura, l’avvicinai ad un gran fuoco pel rovescio del
verso la fiamma frattanto che fumava la pittura. L’effetto  fu  unirsi tutti i colori alla tela, senza guastarsi il disegno
cambiamento d’aspetto del colore, dallo stato in cui  fu  assunto.
alla difesa dei dipinti, onde la mira di ridurle a vernice  fu  incessante. Senonchè, non sciogliendosi queste resine che a
contenenti le mummie. In Grecia Teofrasto assicura che  fu  scoperto dall’ateniese Callios nell’anno 349 di Roma, e
ed incomoda pratica di eseguire il cartone sull’arricciato  fu  sostituita dall’uso di disegnare la composizione su carta
azzurro  fu  macinato ad olio di lino o di noce cotto o reso più
del miele alle tempere, poichè è indubitato che la tempera  fu  usitatissima dagli Egizi, rilevandosi anche da figurazioni
del procedimento del lavoro, come si può arguire per quanto  fu  scritto nei più autorevoli trattati dell’arte, l’impiego
bianco di zinco (ossido di zinco). — Questo bianco  fu  pure conosciuto dagli antichi sotto il nome di lana
e nelle pitture sul vetro. Il cobalto allo stato metallico  fu  ottenuto per la prima volta da Brandt nel 1733.
di un valore inestimabile per le preparazioni al dipinto, e  fu  specialmente usata dai vecchi maestri nelle carni, ed anche
gli occhi e gli organi della respirazione. Questa sostanza  fu  chiamata da Berzelius aereolina. Nello stesso tempo, per
di carta che imitano il velluto, o tele similmente ridotte,  fu  illustrato dal Vibert in modo così esauriente da potersi
circonfuse la calunniata memoria di Andrea del Castagno non  fu  che una invenzione dei romantici delle tecniche della
il più complesso fra i metodi di dipingere degli antichi  fu  certamente l’encausto, perchè reclamava, oltre il concorso
minerale, spiegherebbe da solo l’entusiasmo col quale  fu  accolta l’invenzione dell’ingegnere Guimet, che nel suo
Duplice esercizio — per fortuna dell’arte nuova e che  fu  — non necessario alla conservazione dei dipinti e alla
nel rinnovamento dell’arte la principale mira dell’artista  fu  l’intelligibile espressione del tema.
contenente tutte le materie coloranti della radice, che  fu  detta garanzina. Da questa generalmente ricavasi la lacca
fintanto che non si principiò a dipingere le navi. Allora  fu  aggiunta una terza maniera che consisteva nel dipingere col
specialmente  fu  come la pietra filosofale dei manipolatori di ingredienti
dalla scoperta del cadmio, metallo che per la prima volta  fu  osservato nel 1818 da Hermann di Magdeburgo esaminando un
indipendentemente dal dipingere sulle tavole o sulle tele  fu  carattere perspicuo differenziale dell’arte italiana dalla
al valore individuale del Sodoma, del quale il Vasari non  fu  giusto estimatore, ma ineccepibile rispetto ai consueti
Pisa; nè l’usanza del prepararne il disegno sull’arricciato  fu  così presto abbandonata, tanta era la forza delle
azioni del tempo ed a quella varietà di applicazioni che  fu  la caratteristica più saliente dello spirito decorativo di
adesso, ragione sufficiente per scorticare quanti quadri  fu  mai possibile, potendosi accertare a colpo d’occhio in

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