Fra le grandezze e i capi d’opera di Roma e di Firenze si videro in seguito sorgere alcuni statuarj, non pochi dei quali compirono molto felicemente
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rilievi delle Porte del Battistero di Firenze, dimostrò evidentemente quanto egli avesse studiato l'antico, e con quanta sagacità sapesse interpretarlo.
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In catalogo della mostra «Concretismo», Firenze 1964.
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Prima di arrivare a Roma, però, Gentile fu a Firenze, dove lasciò quello che oggi è certamente il suo più celebre capolavoro: la pala con l
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Analoghe divagazioni aneddotiche comparivano anche negli affreschi dei fratelli Salimbeni, e le si può ritrovare anche in seguito a Firenze, ad
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cortese, «precedendo» cronologicamente la rivoluzione prospettica, Fig. 95. Masolino da Panicale, Il peccato originale, 1425 ca., Firenze, chiesa di
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», frutto di un processo che, come abbiamo visto, si è andato sviluppando nel corso del XIII e del XIV secolo, ma che giunge a piena maturazione a Firenze
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della commedia La Pellegrina di Girolamo Bargagli, recitata a Firenze in occasione delle nozze tra Ferdinando I de' Medici e Cristina di Lorena (1589
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1569. Lo scenografo, in questo caso, si è ispirato ad una veduta reale di Firenze, con Palazzo Vecchio, la Loggia dei Lanzi, Santa Maria del Fiore
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prossimo paragrafo i caratteri principali del cosiddetto Gotico cortese, che si sviluppò in tutta Europa Italia e Firenze comprese tra il secondo Fig
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. 61. Maestro fiorentino, Croce dipinta, 1180 ca., Firenze, Galleria degli Uffizi. Fig. 62. Andrej Rublëv, Icona della Trinità. 1415 ca., Mosca, Galleria
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tempi plauso oltre il merito. È questi LUIGI ADEMOLLO di Milano (n. 30 aprile 1764, m. in Firenze 11 febbrajo 1849), che venuto giovine tra noi, prese a
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bassorilievo con la Battaglia tra Lapiti e Centauri, conservato nel Museo di Casa Buonarroti a Firenze (figura 85). Figura 85 - MICHELANGELO
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Il ritratto di Pietro Aretino, conservato nella Galleria Palatina, a Firenze, rientra nel secondo tipo. Tiziano, che lo ha dipinto, ha cercato di
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esemplato dalla drammatica composizione di Masaccio nella Cappella Brancacci, a Firenze, o dalle opere visionarie di Hyeronimus Bosch, dove il nudo
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Lo Sposalizio della Vergine dipinto da Rosso Fiorentino per la Chiesa di San Lorenzo, a Firenze, pur muovendosi in linea di massima nell’ambito della
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Come esempio potremmo ricordare la Strage degli innocenti realizzata dal Maestro Fiorentino nella volta del Battistero di Firenze.
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Ritorno quindi a parlare di Faenza, Firenze, Vicenza, Pesaro, Milano e Albisola dove la ceramica vive le sue belle e operose giornate creative e
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bolognesi in un'orbita che oscilla, come è noto, ora verso Firenze e Parma ora verso Venezia; ora verso il buon disegno, ora verso il bel colore, o il
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collezione privata romana, e un Fatto di San Carlo Borromeo nella raccolta del Cecconi, a Firenze*.
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Ecco per esempio la Giuditta con la fantesca della Corsini di Firenze [figura 129]! Senza dubbio l'interesse centrale è nello studio di panneggio
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Questo apparire di inflessioni toscane nella pronuncia pittorica di Artemisia potrebbe significare l'andata della pittrice a Firenze; che dovette
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piccoli fatti di importanza: viaggi forse frequenti dei Gentileschi a Firenze; e soprattutto dei giovani fiorentini a Roma; formazione di soggetti
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accademica di Santi di Tito viene continuata a Firenze dalla catena che da Matteo Rosselli, per Vignali conduce a Carlino Dolci, il quale smalterà alla
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Quello che avveniva fra i Toscani in Roma, verso il 1615-20, si ripercuoteva a Firenze con grande esattezza: sicché nella decorazione della facciata
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L. DAMI, Siena e le sue opere d'arte. Firenze, Lumachi, 1915 (in: 'L'Arte', 1916, p. 360-65).
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Il Ritratto d'uomo a Berlino, già esposto alla Mostra del Ritratto a Firenze, e prima attribuito al Velazquez, non ha a che fare col Crespi, né con
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del Battistero di Firenze, poi ancora nella terracotta del Museo di Berlino, pare finalmente risolto nell'opera di Como. Essa è come
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schiera intorno agli Zuccari. Lavorò dapprima a Firenze fra gli allievi del Vasari, e venuto a Roma, dopo il 1572 attese fra l'altro al grande ciclo
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in Firenze: Andrea, Domenico, Paolo Uccello e Piero; più tardi anche di Alessio Baldovinetti. Ed è convincente, per più motivi, la congettura del
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M. MARANGONI, Valori mal noti e trascurati della pittura italiana del Seicento in alcuni pittori di «natura morta». Firenze, Olschki, 1917 (estratto
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Ne parlo perché se nella schiera più rigoristicamente formale del Cinquecento, operante a Firenze, l'anticristiano è portato rispettabile, sacro di
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Il Signor Abate Luigi Lanzi - Firenze
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questo o quel problema. Firenze, 1 gennaio 1959.
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249. La Circoncisione. Firenze, Coll. Corsini. Negavo anche questa, e nella seconda edizione comparve infatti solo come «attribuita». Non ero alieno
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490. Amore e Psiche. Firenze, Uffizi. Proprio in quei giorni il Voss lo restituiva al Crespi bolognese.
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545. Il Figliuol Prodigo. Firenze, Galleria Corsini. Nella seconda edizione si aggiunse «replica», ma io avevo proposto «copia» ricordando la
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Salvo il 757 (opera giovanile) nessun numero, neppure quello aggiunto (757 A) dell'Offerta ad Amore (Firenze, Coll. Corsini) sembrava sicuro del
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soltanto anni dopo mi risultarono del Benefial per il quadro Ferroni a Firenze]; il Santo Monaco (816), assai bello, della Coll. Battistelli a
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855. La congiura di Catilina. Firenze, Casa Martelli. Mi tornava copia dal dipinto delle Gallerie.
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910 (seconda edizione). Uomo che suona il liuto. Firenze, dott. Giuseppe D'Ancona. Assai bello. [oggi mi pare orientabile verso Mattia Preti].
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interessanti drammi della storia pittorica italiana: il dramma su cui a Firenze era calata la tela troppo presto, con Baldovinetti.
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pensionato dall'Accademia di Firenze, e doveva fare una statua in saggio de’ suoi studii. Per modellarla preferì al soggiorno di Roma quello di Napoli
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Questi nuovi pittori, in fatti, cercano di comporre il meno possibile: vanno intorno, finché trovino un siterello in Firenze o intorno a Firenze, non
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valente artefice, che abita in Firenze, ci capiterà un’altra volta l’occasione di ragionare. Non ne diremo dunque altro per ora.
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Tornò presto a Firenze. A Firenze la pittura era in quegli anni come un riverbero, non più dell’arte del Benvenuti, ma di quelle del fiorentino
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Lo rividi in fatti a Genova, a Torino, a Firenze, a Milano. Non lo rividi a Venezia.
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gentile Firenze, quegli poco siciliano nell’arte, questi poco fiorentino, poichè in Sicilia inclinano al realismo trivialuccio ed in Toscana ad un
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Più scorretta, ma più animosa è la modellatura del Nerone, che il fiorentino Gallori mandò da Roma a Firenze per saggio della sua pensione accademica
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artisti isolati o variamente raggruppati, come gli OHO di Lubiana, e in parte in alcuni gruppi artistici-architettonici come gli Archizoom di Firenze
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