valige dimenticate. Tornerà a festa conclusa.
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M.. in ospedale, incontra il ragazzo. Questi racconta di essere venuto a Roma da un tale, conosciuto durante una festa in casa di amici, che si era
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da pranzo. Ora lui sorride, le carezzai capelli. Lei va nel bagno a lavarsi gli occhi, ad azzurrarsi le palpebre, come per una festa.
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. ... Ne la sera dei fuochi de la festa d'estate, ne la luce deliziosa e bianca, quando i nostri orecchi riposavano appena nel silenzio e i nostri occhi
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natura, nella tua dolcezza chi mai le sventurate anime arresta?.. Il poeta languìa per l'amarezza, come un uom che morisse in una festa.
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profili del largo, augusto petto. E allor pensai che poiché brilla il sole sulle paludi e sulle verdi aiuole, irradiar poteva in una festa la pura
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, alla luce dell'allegra festa, vidi brillar quella tua bionda testa, e sui tesori del tuo petto ardente piovean collane di perle d'Oriente, e in una
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Coppie eleganti della vaga festa, c'è alla porta una folla di signori di vario sesso, di diversa vesta, amici che vi aspettano di fuori. Son tanti i
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- Levatemi le coltri! ... è maggiorana, che bisogna piantar nel mio giardino Ascolta ... a festa suona la campana ... ma che fa qui in un angolo il
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festa: avea candida la vesta e danzava in mezzo ai fior! Vidi al corso un cocchio splendido: son gli eredi di un marchese, che di qui, non corse un mese
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festa e di luce, e le sparse mie tele e gli abbozzetti, da cui la lieta fantasia traluce, parea, che desto ai primi ardenti affetti, chiusi non morti in
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note indefinibili che han le campagne e il mare. Io, come un uomo celibe, che per passar la festa esce all'aperto, e in ozio vagando alla foresta coglie
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fedeli! Al tramonto è una festa di voli e trilli intorno alla tua testa che guarda i cieli! * * * La tua campana è una nenia soave e riverente io l'odo
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Bòtoli, i Ramarri, le Talpe e le Cicale intuonarono un inno; i minuscoli insetti cantarono alleluia, e dai solchi reietti s'alzò un coro di festa. "- Era
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festa. Misere gioie! oh datemi un giardino, picciol, ferace, per piantar maggiorana e rosmarino, e viole del pensiero; e che al mattino risvegliandomi in
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!... Di estasïarsi egli desìa con esso. Ecco, ecco quasi ha raggiunta la festa... ormai più non gli resta, bruco felice, che avvinghiarsi a un'ultima pensil
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tempo è il Nume Ignoto, ma sull'altare ride l'augure ancora e il sofo piange! Arrigo, odo cantare l'organo della chiesa... , è dì di festa: l'armonia
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