trasmissione di caratteri da parte del maschio anche a figli concepiti in seguito, dopo accoppiamento della femmina con un altro maschio. Ad esempio una
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Negli animali, poiché la femmina forma da ogni ovocite, un uovo e tre globuli polari, si deve ammettere ancora che non vi sia preferenza di certe
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uovo X + spermio X = XX (femmina)
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uovo X + spermio X = XX (femmina)uovo X + spermio Y = XY (maschio)in modo perfettamente analogo a quanto avviene nel tipo Protenor,
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da uno spermio privo di X: nel primo caso lo zigote riceve due X e si ripristina il corredo cromosomico proprio della femmina; nel secondo caso lo
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maschio e 48 nella femmina, secondo altri autori (Painter, 1924, Shiwago e Andres, 1932, Iriki, 1936) maschio e femmina ne avrebbero 48, l’uomo con X Y
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Tipo Abraxas. - È questa una farfalla, in cui si è visto (Doncaster, 1914) che in certe razze il maschio ha 56 (2n) cromosomi, la femmina solo 55 (2
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uovo O + spermio Z = ZO (femmina).
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uovo W + spermio Z = ZW (femmina).
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Alla F2, cioè dall’incrocio di un maschio normale con una femmina eterozigote, la teoria prevede:
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carattere sembra non seguire le leggi mendeliane: se si incrocia un maschio di questa razza con occhi bianchi con una femmina normale, si ottengono alla
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1° incrocio. - Maschio occhi bianchi x femmina normale Il gene «occhi bianchi», benché portato da un sol cromosoma, nel maschio si rende manifesto
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2° incrocio. - Maschio normale X femmina occhi bianchi
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Ricordando che i cromosomi sessuali nel pollo sono ZZ nel maschio e ZO nella femmina e indicando con un apice (Z') lo Z portatore del carattere
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La F2, cioè l’incrocio di un maschio eterozigote con femmina striata, dà:
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Vi sono alcuni cromosomi: Y nel tipo Protenor, W nel tipo Abraxas, che sono esclusivi di un sesso: Y del maschio e W della femmina. Se anch’essi
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Dall’incrocio: femmina occhi bianchi x maschio normale la teoria prevede che nascano femmine normali (eterozigote) e maschi con occhi bianchi. Da un
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Fig. 47. - Maschio (a sinistra) e femmina (a destra) di Drosophila melanogaster Meig. e relativo corredo cromosomico (da Th. H. Morgan).
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femmina.
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ibrido con una femmina recessiva; ché se si prende una femmina ibrida (Bb Vgvg), discendente da genitori
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Se si reincrocia la femmina ibrida del secondo incrocio, discendente dai genitori B vg e b Vg con un maschio recessivo, si ha un risultato analogo:
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Diciamo subito che la presenza di scambi nella femmina e la sua assenza nel maschio della Drosofila è un fatto assai misterioso, di cui è difficile
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Ciò significa che nella femmina si formano le quattro categorie di gameti B Vg, B vg, b Vg, b vg, ma non egualmente numerose: l’83 % (41,5 + 41,5
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Dunque nella femmina della Drosofila, quando si opera con geni appartenenti allo stesso gruppo, alla oogenesi non si ha la conservazione assoluta
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, eyeless, che determina una forte riduzione, o scomparsa degli occhi. Se una femmina aplo-IV è coniugata con un maschio con due cromosomi IV portatori
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maschio si scrive al numeratore, quello della femmina al denominatore, oppure scrivendo i due nomi di seguito, separati dal segno di moltiplicazione
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indicare con una frazione in cui il nome della specie usata come maschio si scrive al numeratore, quello della femmina al denominatore, oppure scrivendo i
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Anfibî, nei Ditteri; la femmina negli Uccelli e nei Lepidotteri. Ma il principio di Haldane non va esente da eccezioni.
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Aristotele così definisce i sessi: « maschio diciamo l’animale che genera in un altro essere, femmina quello che genera in sé stesso » (De Gen. An
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femmina rispetto a C (da M. Hartmann).
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da femmina rispetto al filamento C.
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Fig. 97. - Dinophilus gyrociliatus. A, femmina, B, maschio, C, bozzolo, che mostra le due categorie di uova, maschili e femminili. (A e B da Shearer
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Fig. 101. – Serie di intersessi femminili di Lymantria; in alto femmina normale, sotto, intersessi di vario grado (da Goldschmidt).
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per il fattore della mascolinità (M), e la femmina eterozigote, mentre ambedue posseggono un fattore della femminilità (F), si hanno le seguenti
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+ 2XY + YY. Se, com’è probabile, gli individui YY non sono vitali e muoiono precocemente, ne risulta fra i nati il rapporto di due maschi per una femmina.
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Fig. 106. Inachus mauretanicus; a, profilo del torace, addome e chela destra di femmina; b, addome di femmina, visto dal ventre, per mostrare le
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Fig. 107. - Schema per illustrare il meccanismo del differenziamento dei sessi nella Bonellia; A, femmina adulta vista dal ventre; B, uova nella
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come maschio, o come femmina. Se tale larva si fissa sulla proboscide di una femmina adulta, in tre giorni circa diventa un maschio; se invece non si dà
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Fig. 110. - Un caso estremo di dimorfismo sessuale negli Insetti: Heterogynis paradoxa, maschio alato e femmina attera, larviforme (da Emery-Ghigi).
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penne dei maschi delle Paradisee, ecc. Anche nei Rettili, negli Anfibî e nei Pesci, spesso maschio e femmina differiscono per caratteri esterni più o
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: nella quaglia, ad esempio, la macchiettatura delle piume del petto della femmina è prodotta dall’ormone ovarico (A. Agostini).
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Nelle lucertole, dove il dimorfismo sessuale è minimo, il Padoa ha potuto dimostrare che certe differenze tra maschio e femmina dipendono dalla
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. Così, ad esempio, gli sproni di femmina
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Pelle di femmina trapiantata su maschio, ad es., forma penne con caratteri intersessuali, non già totalmente maschili.
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hanno la stessa forma). La forma è pressoché eguale, ma la larghezza delle strisce nere è maggiore nella femmina; questo carattere non è influenzabile
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femmina Bar eterozigote (un gene Bar) …. 358,4
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femmina Bar omozigote (due geni Bar)…. 68,1
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femmina double Bar omozigote (quattro geni Bar) …. 24,9
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femmina di tipo selvatico (senza gene Bar) .... 779,4
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recessivo nella femmina. Alla F 2 si ottengono le seguenti proporzioni: 1 maschio privo di corna su 3 cornuti, e 1 femmina cornuta su 3 prive di
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