angolo, grande quanto una pagina di giornale. Ho proposto a | Faussone | di andare al fiume, discenderlo a piedi fino alla stazione |
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un lago, anzi un mare, lungo cinquecento chilometri. | Faussone | ne era fiero come se la diga l' avesse tirata su lui, |
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che era inutile studiare quell' orario perché era scaduto. | Faussone | le ha chiesto da quando, e lei ha risposto vagamente: da |
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andavano lo stesso. Dove volevamo andare? Con imbarazzo, | Faussone | ha risposto che era tutto uguale, avremmo preso un battello |
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resto), fumava una sigaretta dopo l' altra, ed osservava | Faussone | con curiosità. "Mah? Si sarà accorto che siamo forestieri", |
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un breve colloquio, l' ho visto impadronirsi della mano di | Faussone | e stringerla con calore, anzi, manovrarla energicamente a |
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russo sembrava felice come se avesse ritrovato un fratello; | Faussone | invece non aveva smesso il suo riserbo, e stava a sentire |
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fuori un tesserino unto e spiegazzato, e ha fatto vedere a | Faussone | ed a me che la foto era proprio la sua, e il nome quello, |
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stava. Mi hanno obbligato a prendere posto fra loro due, e | Faussone | si è seduto accanto a Differenza sulla panchina di fronte. |
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con la minaccia, e mi è toccato bere e bere ancora. | Faussone | beveva anche lui, ma era meno in pericolo di me, perché |
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con una tale prevalenza delle o sulle a, che anche | Faussone | ha rinunciato a fargli domande, tanto in ogni modo le |
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"Grafinia", "Contessa", e Differenza ha spiegato a | Faussone | che era veramente un conte, e che durante la rivoluzione |
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spiaggia isolata, spogliarci e fare una nuotata anche noi. | Faussone | ha taciuto per qualche istante, poi mi ha risposto di |
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acqua e del nuoto, e gliene ho chiesto cautamente conto. | Faussone | si è rabbuiato: "Lei non mi lascia mai raccontare alla mia |
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un molo di legno. L' obeso si è subito riaddormentato, e | Faussone | ha ripreso il racconto. "Ecco, ha visto? Bene, a me fa |
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tristi, bevono, fumano, non dormono più e muoiono presto. A | Faussone | il gioco del confronto fra i due mestieri incominciava a |
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attribuiva il primato alle donne, e Giunone agli uomini. | Faussone | ha interrotto: "Appunto, è come dicevo prima: per decidere, |
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ma, come si vede da questa storia, era troppo tardi". | Faussone | giocherellava con la bottiglia e aveva un' aria vagamente |
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è lei?" Non mi aspettavo un attacco diretto. Ho spiegato a | Faussone | che uno dei grandi privilegi di chi scrive è proprio quello |
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era bella limpida, sia prima della misura, sia dopo". | Faussone | mi ha interrotto: "Scusi, sa, ma mi pare che avesse ragione |
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ho capito. "Dice che si fa più in fretta così", ha tradotto | Faussone | con aria poco persuasa. Poco dopo, il guidatore ci ha |
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sguardo il furgone che volava via fra due cortine di fango, | Faussone | ha brontolato: "La madre dei balenghi è sempre gravida: |
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alla fila senza che nessuno protestasse: ero stupito, ma | Faussone | mi ha spiegato che eravamo stati riconosciuti per |
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bastavano; aveva anche il polarizzatore e l' analizzatore". | Faussone | mi ha interrotto. "Momento. Finché sono stato io a |
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colori; se sono disposte alla rinfusa non si vede niente. | Faussone | ha fatto un grugnito, a indicare che potevo continuare. "Ho |
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Ero piuttosto deluso dal mio tentativo di ritorsione: | Faussone | aveva seguito il mio racconto col suo solito viso |
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star senza, e vedrà che un giorno o l' altro resto panato". | Faussone | mi aveva invitato a prendere il tè nella sua camera. Era |
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reazioni precedano le prime, ma anche perché il prologo di | Faussone | aveva smussato la punta della sorpresa; devo averlo già |
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di tutti i tempi. Continuasse pure nel suo racconto. | Faussone | ha incassato senza batter ciglio la mia frivola |
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ci sia". Dopo il tè con la vodca, poiché la storia di | Faussone | non accennava ancora a decollare, io ho cautamente |
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poco sopra. Era una nuvola strana: ne abbiamo discusso, poi | Faussone | mi ha convinto, era la polvere sollevata da una mandria |
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scimmiotto, ma ho subito colto un suo sguardo indispettito. | Faussone | non scherza mai; se lo fa, scherza con una pesantezza da |
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Si stava avvicinando un disastro. Stavo per domandare a | Faussone | come avesse potuto commettere una dimenticanza così grave, |
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impresa incerta, ma non mi stupirei se nel mio Libertino | Faussone | si trovasse trapiantato qualche gene del capitano Renaud. |
La ricerca delle radici -
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della foresta. Ho cercato senza successo di interrompere | Faussone | per protestare la mia innocenza: non ho viaggiato quanto |
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popolare. Niente da fare: arrestare un racconto di | Faussone | è come arrestare un' onda di marea. Ormai era lanciato, e |
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non avevano più lo scodimento". In generale, la parlata di | Faussone | mi riesce chiara, ma non sapevo che cosa fosse lo |
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sapevo che cosa fosse lo scodimento. Gliel' ho chiesto, e | Faussone | mi ha spiegato che manca lo scodimento quando un oggetto |
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fra me "tu vuoi ch' io rinnovelli": le ultime parole di | Faussone | mi avevano punto sul vivo. Era proprio quello, l' Istituto |
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Dopo qualche esitazione, e dietro mia rinnovata richiesta, | Faussone | mi ha dichiarato libero di raccontare le sue storie, ed è |
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come fosse questo". Qui, come più volte aveva fatto | Faussone | per spiegarmi i suoi tralicci, ho preso anch' io un |
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di fornitura. Mi segue?" "Si capisce", ha risposto | Faussone | in tono quasi offeso. Può essere che invece non mi segua il |
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cominciato a sentire dei crampi allo stomaco". La faccia di | Faussone | si è increspata in un inaspettato sorriso triste: "Eh già: |
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strani. Forse è colpa mia, che me la prendo troppo ..." | Faussone | si è mostrato comprensivo. Mi ha interrotto per ordinare |
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La mia richiesta di proroga era stata respinta: | Faussone | è venuto a salutarmi alla stazione, e ci siamo lasciati con |
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per farmi avere un nuovo visto prorogabile a piacere. | Faussone | mi ha pregato, già che andavo a Torino, di consegnare alle |
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dei minuscoli chiodi con dei minuscoli martelli pneumatici: | Faussone | mi ha spiegato che erano picchi verdi, e che ci sono anche |
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A lei non le è mai capitato?" Eh, come no! Ho spiegato a | Faussone | che, almeno in tempo di pace, è quella una delle esperienze |
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segnato nel folto della foresta. Contro ogni sua abitudine, | Faussone | si era interrotto, e camminava silenzioso al mio fianco, |
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era sorprendente: in tutti gli altri suoi racconti | Faussone | aveva posto il suo vanto nel presentarsi come un |
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come battuto, e suonava stranamente sotto i nostri passi. | Faussone | mi ha spiegato che, se non si lasciano gli alberi crescere |
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le mani, l' incrudimento del rame, e quando l' ho detto a | Faussone | ci siamo sentiti un po' parenti: se maltrattato, cioè |
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suoi cristalli s' ingrossano e diventa duro, crudo, ostile, | Faussone | direbbe "arverso". Gli ho detto che gli avrei forse saputo |
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non si sa ancora bene quale sia il migliore. Ad ogni modo, | Faussone | mi ha ricordato che la lamiera di rame, incrudita (e cioè |
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di ravvivare una vecchia cicatrice: perché è risultato che | Faussone | cos' era l' "acid cheuit" non lo sapeva con precisione, e |
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di malizie grosse e piccole, inventate da chissà quale | Faussone | nei tempi dei tempi, che a dirle tutte ci andrebbe un |
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il mio". L' argomento era centrale, e mi sono accorto che | Faussone | lo sapeva. Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che |
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Come se avesse percepito il riverbero dei miei pensieri, | Faussone | ha ripreso: "Lo sa qual è il mio nome di battesimo? Tino, |
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ancora adesso". Eravamo arrivati ad una radura, e | Faussone | mi ha fatto notare, come rigonfiamenti appena percettibili |
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quelli sono brava gente ma un po' permalosa". Conoscevo | Faussone | da due o tre sere soltanto. Ci eravamo trovati per caso a |
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sempre tenerseli buoni: ogni santo vuole la sua candela". | Faussone | aveva appena finito una porzione abbondante d' arrosto, ma |
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fisica, così per rappresaglia". "Come, fargli la fisica?" | Faussone | mi ha spiegato pazientemente che fare la fisica è come dire |
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cameriera a servire la portentosa razione di formaggio che | Faussone | aveva ordinata: era sulla quarantina, magrolina e curva, |
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e con una povera faccia da capra spaurita. Ha guardato | Faussone | con insistenza, e lui ha teso lo sguardo con indifferenza |
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zie di | Faussone | abitavano in una vecchia casa di via Lagrange, di soli due |
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in cui io sedevo, era un cattivo osservatorio. Anche se | Faussone | avesse acconsentito a parlare un poco di più, in nessun |
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quale metamorfosi sarebbe andato incontro il montatore Tino | Faussone | legato ad una donna e ad una "fissa dimora". È già |
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al fango come le anitre, a cui contendevano i lombrichi: | Faussone | non ha mancato di farmi notare che in quelle condizioni i |
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pretesti multipli. "Paese senza tempo", ho commentato io, e | Faussone | mi ha risposto: "Questione di non prendersela; del resto, |
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che per poco non lo aveva messo nei guai: quali guai? | Faussone | è stato elusivo. "Nei guai. Con una ragazza, tre volte su |
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"mostrare baldanza", "fare il gradasso"), ma speravo che | Faussone | me ne spiegasse l' origine, o almeno mi chiarisse che cosa |
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da giustificare la metafora che è tuttora largamente usata. | Faussone | ha ripreso, con un' ombra di fastidio nella voce: "Già, |
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di insinuare che l' altro era stato poco attento, poi | Faussone | ha liquidato l' argomento alla spiccia: "Non ha importanza. |
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è peggio perché fanno perdere gli affari, e così via, ma | Faussone | non ha inteso ragione: "No, non ne ho mai visto uno che ne |
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no lo si intralcia e gli si fa perdere il filo. Del resto, | Faussone | appariva in gran forma, e a mano a mano che il racconto si |
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che sì, e anche più di una, ma che non vedevo il rapporto. | Faussone | ha ripreso: "Anche io ne ho fatte, e tante, ma nessuna |
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vararlo direttamente in mare, senza quelle complicazioni? | Faussone | mi ha guardato interdetto, poi mi ha risposto con la |
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progetterei sarebbe un ponte sospeso". Ho fatto notare a | Faussone | che il suo discorso mi sembrava un po' contraddittorio, e |
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o caso mai, mi scusi, ma non per colpa mia". Ho promesso a | Faussone | che mi sarei attenuto con la miglior diligenza alle sue |
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assunto un' espressione particolarmente interessata, perché | Faussone | si è interrotto, e in tono fra stupito e stizzito mi ha |
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basta un telegramma per farle andare su di giri: signor | Faussone | pregato contattarci immediatamente. Cosa vuole farci? L' ho |
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