Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: faussone

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angolo, grande quanto una pagina di giornale. Ho proposto a  Faussone  di andare al fiume, discenderlo a piedi fino alla stazione
un lago, anzi un mare, lungo cinquecento chilometri.  Faussone  ne era fiero come se la diga l' avesse tirata su lui,
che era inutile studiare quell' orario perché era scaduto.  Faussone  le ha chiesto da quando, e lei ha risposto vagamente: da
andavano lo stesso. Dove volevamo andare? Con imbarazzo,  Faussone  ha risposto che era tutto uguale, avremmo preso un battello
resto), fumava una sigaretta dopo l' altra, ed osservava  Faussone  con curiosità. "Mah? Si sarà accorto che siamo forestieri",
un breve colloquio, l' ho visto impadronirsi della mano di  Faussone  e stringerla con calore, anzi, manovrarla energicamente a
russo sembrava felice come se avesse ritrovato un fratello;  Faussone  invece non aveva smesso il suo riserbo, e stava a sentire
fuori un tesserino unto e spiegazzato, e ha fatto vedere a  Faussone  ed a me che la foto era proprio la sua, e il nome quello,
stava. Mi hanno obbligato a prendere posto fra loro due, e  Faussone  si è seduto accanto a Differenza sulla panchina di fronte.
con la minaccia, e mi è toccato bere e bere ancora.  Faussone  beveva anche lui, ma era meno in pericolo di me, perché
con una tale prevalenza delle o sulle a, che anche  Faussone  ha rinunciato a fargli domande, tanto in ogni modo le
"Grafinia", "Contessa", e Differenza ha spiegato a  Faussone  che era veramente un conte, e che durante la rivoluzione
spiaggia isolata, spogliarci e fare una nuotata anche noi.  Faussone  ha taciuto per qualche istante, poi mi ha risposto di
acqua e del nuoto, e gliene ho chiesto cautamente conto.  Faussone  si è rabbuiato: "Lei non mi lascia mai raccontare alla mia
un molo di legno. L' obeso si è subito riaddormentato, e  Faussone  ha ripreso il racconto. "Ecco, ha visto? Bene, a me fa
tristi, bevono, fumano, non dormono più e muoiono presto. A  Faussone  il gioco del confronto fra i due mestieri incominciava a
attribuiva il primato alle donne, e Giunone agli uomini.  Faussone  ha interrotto: "Appunto, è come dicevo prima: per decidere,
ma, come si vede da questa storia, era troppo tardi".  Faussone  giocherellava con la bottiglia e aveva un' aria vagamente
è lei?" Non mi aspettavo un attacco diretto. Ho spiegato a  Faussone  che uno dei grandi privilegi di chi scrive è proprio quello
era bella limpida, sia prima della misura, sia dopo".  Faussone  mi ha interrotto: "Scusi, sa, ma mi pare che avesse ragione
ho capito. "Dice che si fa più in fretta così", ha tradotto  Faussone  con aria poco persuasa. Poco dopo, il guidatore ci ha
sguardo il furgone che volava via fra due cortine di fango,  Faussone  ha brontolato: "La madre dei balenghi è sempre gravida:
alla fila senza che nessuno protestasse: ero stupito, ma  Faussone  mi ha spiegato che eravamo stati riconosciuti per
bastavano; aveva anche il polarizzatore e l' analizzatore".  Faussone  mi ha interrotto. "Momento. Finché sono stato io a
colori; se sono disposte alla rinfusa non si vede niente.  Faussone  ha fatto un grugnito, a indicare che potevo continuare. "Ho
Ero piuttosto deluso dal mio tentativo di ritorsione:  Faussone  aveva seguito il mio racconto col suo solito viso
star senza, e vedrà che un giorno o l' altro resto panato".  Faussone  mi aveva invitato a prendere il tè nella sua camera. Era
reazioni precedano le prime, ma anche perché il prologo di  Faussone  aveva smussato la punta della sorpresa; devo averlo già
di tutti i tempi. Continuasse pure nel suo racconto.  Faussone  ha incassato senza batter ciglio la mia frivola
ci sia". Dopo il tè con la vodca, poiché la storia di  Faussone  non accennava ancora a decollare, io ho cautamente
poco sopra. Era una nuvola strana: ne abbiamo discusso, poi  Faussone  mi ha convinto, era la polvere sollevata da una mandria
scimmiotto, ma ho subito colto un suo sguardo indispettito.  Faussone  non scherza mai; se lo fa, scherza con una pesantezza da
Si stava avvicinando un disastro. Stavo per domandare a  Faussone  come avesse potuto commettere una dimenticanza così grave,
impresa incerta, ma non mi stupirei se nel mio Libertino  Faussone  si trovasse trapiantato qualche gene del capitano Renaud.
della foresta. Ho cercato senza successo di interrompere  Faussone  per protestare la mia innocenza: non ho viaggiato quanto
popolare. Niente da fare: arrestare un racconto di  Faussone  è come arrestare un' onda di marea. Ormai era lanciato, e
non avevano più lo scodimento". In generale, la parlata di  Faussone  mi riesce chiara, ma non sapevo che cosa fosse lo
sapevo che cosa fosse lo scodimento. Gliel' ho chiesto, e  Faussone  mi ha spiegato che manca lo scodimento quando un oggetto
fra me "tu vuoi ch' io rinnovelli": le ultime parole di  Faussone  mi avevano punto sul vivo. Era proprio quello, l' Istituto
Dopo qualche esitazione, e dietro mia rinnovata richiesta,  Faussone  mi ha dichiarato libero di raccontare le sue storie, ed è
come fosse questo". Qui, come più volte aveva fatto  Faussone  per spiegarmi i suoi tralicci, ho preso anch' io un
di fornitura. Mi segue?" "Si capisce", ha risposto  Faussone  in tono quasi offeso. Può essere che invece non mi segua il
cominciato a sentire dei crampi allo stomaco". La faccia di  Faussone  si è increspata in un inaspettato sorriso triste: "Eh già:
strani. Forse è colpa mia, che me la prendo troppo ..."  Faussone  si è mostrato comprensivo. Mi ha interrotto per ordinare
La mia richiesta di proroga era stata respinta:  Faussone  è venuto a salutarmi alla stazione, e ci siamo lasciati con
per farmi avere un nuovo visto prorogabile a piacere.  Faussone  mi ha pregato, già che andavo a Torino, di consegnare alle
dei minuscoli chiodi con dei minuscoli martelli pneumatici:  Faussone  mi ha spiegato che erano picchi verdi, e che ci sono anche
A lei non le è mai capitato?" Eh, come no! Ho spiegato a  Faussone  che, almeno in tempo di pace, è quella una delle esperienze
segnato nel folto della foresta. Contro ogni sua abitudine,  Faussone  si era interrotto, e camminava silenzioso al mio fianco,
era sorprendente: in tutti gli altri suoi racconti  Faussone  aveva posto il suo vanto nel presentarsi come un
come battuto, e suonava stranamente sotto i nostri passi.  Faussone  mi ha spiegato che, se non si lasciano gli alberi crescere
le mani, l' incrudimento del rame, e quando l' ho detto a  Faussone  ci siamo sentiti un po' parenti: se maltrattato, cioè
suoi cristalli s' ingrossano e diventa duro, crudo, ostile,  Faussone  direbbe "arverso". Gli ho detto che gli avrei forse saputo
non si sa ancora bene quale sia il migliore. Ad ogni modo,  Faussone  mi ha ricordato che la lamiera di rame, incrudita (e cioè
di ravvivare una vecchia cicatrice: perché è risultato che  Faussone  cos' era l' "acid cheuit" non lo sapeva con precisione, e
di malizie grosse e piccole, inventate da chissà quale  Faussone  nei tempi dei tempi, che a dirle tutte ci andrebbe un
il mio". L' argomento era centrale, e mi sono accorto che  Faussone  lo sapeva. Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che
Come se avesse percepito il riverbero dei miei pensieri,  Faussone  ha ripreso: "Lo sa qual è il mio nome di battesimo? Tino,
ancora adesso". Eravamo arrivati ad una radura, e  Faussone  mi ha fatto notare, come rigonfiamenti appena percettibili
quelli sono brava gente ma un po' permalosa". Conoscevo  Faussone  da due o tre sere soltanto. Ci eravamo trovati per caso a
sempre tenerseli buoni: ogni santo vuole la sua candela".  Faussone  aveva appena finito una porzione abbondante d' arrosto, ma
fisica, così per rappresaglia". "Come, fargli la fisica?"  Faussone  mi ha spiegato pazientemente che fare la fisica è come dire
cameriera a servire la portentosa razione di formaggio che  Faussone  aveva ordinata: era sulla quarantina, magrolina e curva,
e con una povera faccia da capra spaurita. Ha guardato  Faussone  con insistenza, e lui ha teso lo sguardo con indifferenza
zie di  Faussone  abitavano in una vecchia casa di via Lagrange, di soli due
in cui io sedevo, era un cattivo osservatorio. Anche se  Faussone  avesse acconsentito a parlare un poco di più, in nessun
quale metamorfosi sarebbe andato incontro il montatore Tino  Faussone  legato ad una donna e ad una "fissa dimora". È già
al fango come le anitre, a cui contendevano i lombrichi:  Faussone  non ha mancato di farmi notare che in quelle condizioni i
pretesti multipli. "Paese senza tempo", ho commentato io, e  Faussone  mi ha risposto: "Questione di non prendersela; del resto,
che per poco non lo aveva messo nei guai: quali guai?  Faussone  è stato elusivo. "Nei guai. Con una ragazza, tre volte su
"mostrare baldanza", "fare il gradasso"), ma speravo che  Faussone  me ne spiegasse l' origine, o almeno mi chiarisse che cosa
da giustificare la metafora che è tuttora largamente usata.  Faussone  ha ripreso, con un' ombra di fastidio nella voce: "Già,
di insinuare che l' altro era stato poco attento, poi  Faussone  ha liquidato l' argomento alla spiccia: "Non ha importanza.
è peggio perché fanno perdere gli affari, e così via, ma  Faussone  non ha inteso ragione: "No, non ne ho mai visto uno che ne
no lo si intralcia e gli si fa perdere il filo. Del resto,  Faussone  appariva in gran forma, e a mano a mano che il racconto si
che sì, e anche più di una, ma che non vedevo il rapporto.  Faussone  ha ripreso: "Anche io ne ho fatte, e tante, ma nessuna
vararlo direttamente in mare, senza quelle complicazioni?  Faussone  mi ha guardato interdetto, poi mi ha risposto con la
progetterei sarebbe un ponte sospeso". Ho fatto notare a  Faussone  che il suo discorso mi sembrava un po' contraddittorio, e
o caso mai, mi scusi, ma non per colpa mia". Ho promesso a  Faussone  che mi sarei attenuto con la miglior diligenza alle sue
assunto un' espressione particolarmente interessata, perché  Faussone  si è interrotto, e in tono fra stupito e stizzito mi ha
basta un telegramma per farle andare su di giri: signor  Faussone  pregato contattarci immediatamente. Cosa vuole farci? L' ho

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