’immaginazione ha quindi il suo fondamento nella storia. Ma la ripetizione precisa di un evento è un caso e il caso è un fatto particolare, mentre la
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verosimiglianza o possibilità; e anche questo è relativo poiché, per il fatto stesso di tradursi in qualcosa di oggettivamente esistente, anche l’immagine
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situazione di fatto, e un momento di reazione (piacere, dolore ecc.) a cui succede una azione (avvicinarsi, allontanarsi ecc.), In quanto il sentimento è
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Solo entro quest'ambito le posizioni divergono. Il Caravaggio si limita bensì a presentare il fatto come accadimento improvviso, senza ricostruirne
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dirsi artificialmente invecchiato: è il caso, in Italia, del Sassoferrato, in Spagna, dello Zurbarán. Poiché il fatto visivo vuol essere soltanto
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storica e naturalistica del classicismo. Il fatto nuovo è che, nel Seicento, l’istanza classicistica è posta in antitesi o comunque in relazione dialettica
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e presentato l’immagine come realtà assoluta; ma Velázquez crea un discorso che può essere fatto soltanto con la pittura. Se un messaggio dev'essere
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Le facciate, come s'è già detto, non sono più la sezione di una prospettiva né la superficie terminale di un blocco plastico: come fatto visivo
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, appunto, facendole servire al fine dell'arte, conferisce a quelle tecniche un significato e un valore finalistico. Il fatto che il Bernini e Pietro da
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paesaggio voluto e creato dall'uomo. Lo spazio è fatto dall'architettura; e non è uno spazio finto, ma uno spazio “altro”. Ha altre dimensioni, altre
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La crisi sta nel fatto che, se la visione è sempre fenomeno, ogni fenomeno tende a porsi come visione: nel momento stesso in cui l’arte tende ai
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La teoria dei “generi” è stata formulata per la pittura, ma in realtà vale per tutta l'arte. Anzitutto, il fatto stesso di isolare i “ generi” limita
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pensiero stesso della storia e trasponendolo dal passato al presente, raffigura il fatto come storico accadimento immediato e dà alla figurazione di
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fatto nuovo è l’intervento di un sentimento, e non solo di un’immaginazione, sociale. Se anche il soggetto contiene un motivo allegorico, le due opere
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fatto particolare s'inserisce in uno spazio universale e la storia diventa elogio e monumento. Richiamandosi ai veneti e specialmente al Tintoretto
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, all'emozione che non trascorre ma si fissa, a una realtà visiva che impegna tutta la coscienza senza rimandare a significati secondi. Il fatto nuovo, e non
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dal fatto che quei fiori, grappoli e cibi non sono veri ma figurati; quindi si ammette che la mente umana può avere percezioni chiare e distinte e che
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ambientali; ma allora lo spazio non può più essere un'astrazione prospettica — naturalistica o architettonica — ed è fatto di cose concrete: il
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affacciandoci alla finestra. Ma queste cose sono state viste dall'artista con un’intensità inconsueta: un’intensità determinata dal fatto che in lui il
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i suoi ritratti sono dimostrativi delle composizioni storico-religiose e mitologiche: lo prova indirettamente il fatto che, nei ritratti, il suo punto
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La pittura di Frans Hals è, di fatto, più sciolta che libera: all’opposto di quella di Velázquez, non costruisce, ma frammenta, disintegra la forma
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considerato l’alfiere di un nuovo naturalismo, al paesaggio. Gli preme il fatto, l’accadimento immediato: e questo non può avere per sfondo una natura
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Il ventennio dal 164o al 1660 è il periodo trionfale del paesaggio classico, con le due figure dominanti di Poussin e Claude Lorrain: di fatto
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aveva applicato il metodo del classicismo, come Descartes i principi formali della logica. Ma il fatto importante era d'aver sostituito il metodo al
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: è libera di stare al fatto, alla testuale realtà delle cose, di compromettersi anche col “brutto”. Come tecnica, questa pittura è insieme rapida e
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rovine ha fatto proliferare, tra esse, un popolino “ di facchini, e monelli, e tagliaborse” (S. Rosa). Il Cerquozzi raffigura la sommossa di
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tono locale, come colore inerente all'oggetto, ha un'importanza essenziale: lo spazio è fatto di cose, le cose sono in rapporto tra loro, e non in un
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Ma c’è la valutazione della situazione pratica, di fatto, che non va oltre la constatazione ed eventualmente la determinazione di una linea di
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conferma proprio il fatto che la natura morta cerchi, al principio, giustificazioni religiose e allegoriche. Le tesi proposte in questo senso dallo Sterling
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a interpretazioni disparate dei medesimi oggetti, ma presuppongono comunque un rapporto di simpatia o d’interesse forse proprio giustificato col fatto
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giustifica con il riconoscimento della capacità dell'uomo di compiere scelte e di definire valori. A che cosa, di fatto, si vuole persuadere con questi
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natura, l'uomo conosce ad un tempo Dio e se stesso, poiché l’uomo è fatto ad immagine di Dio: dalla conoscenza della verità eterna celata sotto le
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legge divina a priori ma la struttura della mente umana che li percepisce e coordina. Ciascun fenomeno si presenta ora come un fatto a sé, limitato
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pregiudizio dommatico. E la conoscenza della natura può servire a vivere nel mondo, non a salvare l'anima. Per Giorgione la natura è una realtà di fatto, ma
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Benché, dunque, il Manierismo si professi scolasticamente fedele al classicismo, è di fatto anticlassico perché classica è la forma che conserva
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concettualizzare l’immagine ma dare al concetto, fatto immagine, la forza non più dimostrativa ma di pratica sollecitazione ch’e propria dell’immagine. Perfino i
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L’immaginazione sociale e politica è un fatto nuovo, ed è la controparte dello spirito pratico della borghesia, della sua positiva concezione dell
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particolare ma di un fatto universale. Né si tratta di leggi riducibili alla causalità logica: se tutto fosse logico rapporto di causa ed effetto, tutto
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figurativo. Si passa da lontani riferimenti storici a visioni di gloria celeste, dalla cruda descrizione di un fatto alla vaga promessa di una futura
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e lampante, bisogna accompagnarla con argomenti o entimemi; se la prova manca si deve sostituirla con gli argomenti. Il fatto può essere considerato
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aveva fatto delle città comunali l’immagine della comunità urbana, conta la volontà del sovrano e del governo, che vogliono fare della città-capitale l
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sorta di rappresentazione allegorica o di “trionfo”. Come già aveva fatto nel Baldacchino, concepisce la tomba come il fissarsi, in forme perenni e
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decorazione del barocco latino— americano sono, di fatto, proprio l'opposto del “monumento”: le forme non hanno alcun senso metafisico implicito, non
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: con quale processo, s’è visto nel modo con cui il Bernini allegorizza nel colonnato il motivo simbolico della cupola. Ma il Bernini ha fatto qualcosa
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Annibale Carracci in palazzo Farnese, per esempio, sono allegorizzanti per il fatto stesso di rappresentare scene tratte dalle Metamorfosi di Ovidio e di
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alberi, figure, nuvole, architetture vivono in una dimensione più ampia, addirittura illimitata. Ma, nel Cortona, v'è un fatto nuovo: la pittura può
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’agire umano, influire sulla condotta anche morale. A condizione, però, che passi attraverso il fare dell'arte, che è in sostanza il fatto
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terreno: e che sia così è provato dal fatto che alcune figure, sospese al limite della cornice o varcandolo, aspirano a salire in quello spazio celeste
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del fatto. La soluzione del Guercino è più “naturalistica” di quella del Reni: attraverso il soffitto sfondato si vede passare velocemente, nel cielo
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dipende in parte dal fatto che nella prima le membrature architettoniche sono sproporzionatamente grandi e, nella seconda, relativamente piccole rispetto
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