. Cauta, come se l'ometto fosse ancora lì, si chinò sul tavolino e scrisse sul quaderno. "Hai fatto bene a promettere: ma come manterrai? E se non
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lo costringo a voltarsi, a vedermi. Gli stavo così addosso ch'egli sulle prime credette che l'avessi fatto per sbadataggine. Ma io lo abbracciai
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davvero il mio terreno era coltivabile, e volle sapere da me come intendevo disporre di quelle prime due mila lire. lo avevo fatto tante volte i miei conti
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fatto ben capire, quel giorno! Mi feci triste, vergognoso; una specie di timor panico mi prese: avevo paura che il nano mi vedesse e mi rincorresse
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mio avvilimento, perchè il Commissario ascoltava la guardia che gli raccontava il fatto ma fissava su di me i suoi occhi lucenti alla luna. Era
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fatto e odoroso di giovinezza, eppure già da tanto tempo cadavere. Adesso però, ricordandomi, mi pare che anche nel gettarmi in acqua, e nell'avanzare
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avevo fame. Ho fatto male però. Malissimo. E adesso datemi da mangiare: poi penseremo al da farsi. Voi avete già cenato? Avevano già cenato
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Il fatto è che quel mio bagno straordinario aveva peggiorato le condizioni dell'anima mia. E non mi sentivo neppure capace di ricominciare. Una
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vidi il viso della donna che s'era fatto pallido e i suoi occhi, divenuti quasi neri, che mi guardavano attraverso un velo di lagrime. Ma il vecchio mi
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che ella mi giudicasse male per il male che avevo fatto, e credesse che io le confidavo le mie pene per farmi rimettere il debito, mentre in fondo
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apprezzarti, e adesso sono felice della tua amicizia. "Ma perchè dopo la tua ultima lettera tu non ti sei fatto più vivo? "Sei malato e ti sei pentito
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donna: mi pareva avessero tutti fatto lega contro di me, la famiglia del nano con la famiglia del gigante, per togliermi quanto avevo, proprietà, onore
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. Doveva aver fatto i suoi calcoli, lei, e sapere che la creatura a quell'ora era nata: e mi spiava in viso i segni della verità, ma non mi diceva nulla
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più; ed io, che in fatto di piccoli debiti ero orgoglioso e volevo non se ne avesse, feci notare alla zia che bisognava pagargli le visite: ella non
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portarla dove volevo. Ma adesso il fatto è fatto; non pensiamoci più; pensiamo piuttosto a orientarci meglio, ad arrivare alla metà. Piuttosto.... Ecco
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offrivo a lei, alla vita. Quel peso adesso I'avevo sulle braccia, fatto carne e spirito; ma adesso lo difendevo, lo volevo tutto per me, lo contendevo
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, dove il paese, dove il fiume. Vado di nuovo verso il mare: lo sfondo grigio s'è fatto azzurro; sotto la luna piena sempre più alta e chiara, tutto il
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La serva Albina lo portò a dormire nel suo letto, poichè Elisabetta non volle incaricarsene. Aveva fatto il suo dovere, Elisabetta, rifiutandosi a
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: lui solo esisteva in questa casa, per lui il padre e la madre si dimenticavano persino di Dio: per questo il Signore l'ha fatto sparire. -Taci
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fiume. - L'avrei già fatto, se.... "Se non sperassi ch'egli ritorni.,, Il suo segreto, però, lei stessa lo sentiva così assurdo che non volle rivelarlo
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il dottore al quale le serve raccontano il fatto, spiega che la simpatia del bambino per il cieco è una cosa semplicissima: tutti i bambini sentono
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bambino doveva dirle appena si sarebbero trovati soli. Ondate di un turbamento ch'era fatto ancora di dolore ardente ma anche di amore, la investivano
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rimontò sul calesse, adagiandosi bene contro il fianco perchè non avesse a cascare un'altra volta quel fagottino nero del quale avrebbe volentieri fatto a
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dire e domandare. Avevo diciotto anni e mezzo, ma ero già grande e grosso come un uomo fatto; ero già un uomo, anzi, con tutti i bisogni di una
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gli occhi; ella non ha più paura nè pietà di me, lo sento, ma solo un piacere istintivo di guardare come son fatto, di osservare le mie vesti, la mia
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fatto nascere, di farmi soffrire. Allora continuai ad andare verso il punto illuminato, ma a misura che mi avvicinavo, il chiarore pareva alzarsi sopra di
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un vestito nuovo di tela ch'ella mi aveva fatto fare per l'estate: mi vidi grande e grosso più del solito, col viso grasso e colorito, le mani bianche
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