“I nomi la confondono eppure la ua attenzione si è moltiplicata, lo sguardo si è fatto prensile, cpace di rischiare il pensiero: vai verso la morte
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Torno a casa alle due e mezzo, mi metto a letto, leggiucchio, di sicuro ho tolto la sovraccoperta - verde e scostato il lenzuolo: il letto è fatto e
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Accendo la luce, devo andare in bagno ho bisogno di freddo, di acqua di rinascita: e mi ritrovo nel mio letto ancora fatto,intatto, la sovraccoperta
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...Una minima storia contro tanto accadere. Nel mondo che non esiste se è fatto per la morte, ma stringe e spinge ogni attimo per seguitare. Un
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Nota Il poeta riflette sul fatto che, nella notte seguente l'attentato, centinaia di milioni di telespettatori avranno presumibilmete sognato, in
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In commissariato, per più di due ore, ha fatto il muto, poi ha parlato in russo. Allora hanno chiamato un interprete, che ha tradotto frasi senza
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presenze rese invisibili ma bisbiglianti la litania del tempo dissipato in fili di nulla, del tempo fatto pulviscolo dell irreversibile, ma ora tornano
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, magari fatto male, senza stile, ma pur sempre con dentro qualcosa di simbolico. Invece io non voglio questo. Io vorrei che tutta l'attenzione si concen
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, cresce. La madre va alla finestra e si rivolge all'uomo che dice, ancora piangendo: «Aspetta! ti faccio vedere che ho fatto». Un attimo e torna, getta
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abbaia, abbaia violento, fatto strano perché il timbro fondo e calmo della mia voce bastaspesso da solo ad acquietarli, i cani.
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. ... Inconsciamente io levai gli occhi alla torre barbara che dominava il viale lunghissimo dei platani. Sopra il silenzio fatto intenso essa riviveva il suo
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d'amore infinito: la meta che aveva pacificato gli urti dell'ideale che avevano fatto strazio, a cui erano sacre pure supreme commozioni della mia
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presentimento lontano della fossa: Fatto sta che i pensieri mutano di colore A sembianza di foglie sovra il ramo che muore. - Ero solo, adagiato, - ma che
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nascondiamo a noi stessi, ora del volgo mi par fatto preda contaminata. Nei giorni del dolore e nelle notti senza riposo, nella valle triste della sorda
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volere, che mi giova la vita e il mio dolore e questo amor lontano e disperato? Fatto sono da me stesso diverso che centra il fato mi dicevo forte
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brivido invernale e il dubbio cielo e i nembi oscuri che al novello amore han fatto schermo della terra antica dispersi a un tratto, al sol ride la terra
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, questuando il sorriso e la carezza benedicendo i cenci e l'allegrezza... E forse ancora qualche vecchio amico, dalla febbre e l'età fatto pudico, ti getta il
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digiuno - l'han fatto morir. Gli ostieri, sa domine ? - son tutti testardi... " Eh vecchio! gli è tardi - bisogna partir ". Partire! ma...e l'anima? - sù
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, e : - Sfoga - mi disse - l'immenso furor! - Ma quel sorriso mi avea fatto muto, e stava lì, sospeso, a bocca aperta come quando si aspetta uno
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morti gonnellin di legno fatto a pennello, gonnellino di moda eternamente!... Vanne fanciulla, e oblìa nella tempesta delle note e dei salti il mar
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chioma dalla negra tinta: forse vi intreccia mammole a quest'ora qualche beltà nel gineceo discinta. Ed io che le avea fatto una canzone alla povera
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morta, e del teatro Fiando già si minaccia il fato, e cadrà dei Figini il porticato ... Piangete, alme gentili, anche l'amore si è fatto viaggiatore
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! Rassomiglia a quei poveri augelletti che giammai non mi han fatto un male al mondo, che si appagan di miglio e di confetti, e ch'ebbi in dono da un
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s'accomanda a Dio... Ha fatto il salto, è sul terren sabbioso: ogni gleba è montagna, ogni zolla è voragine! Lo striscïante di martire è imagine, è imagine
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e la vertigine, gaudio, amor, malinconia, di cui fatto ho il reliquario che ognun dee comporsi in terra. Poche perle vi sfavillano, molte lagrime
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