L'Europa delle capitali
La Poetica aristotelica è esplicita: possiamo immaginare come possibili, verosimili o credibili soltanto fatti che sappiamo essere già accaduti: l
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l'atteggiamento da prendere, determina tuttavia uno stato di responsabilità: di fronte ai fatti l'uomo è libero di agire come vuole, ma avendo coscienza
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degli antichi e la sua pittura non assomiglia a nulla che sia stato fatto o pensato prima di lui e neppure alla natura, perché i fatti naturali sono
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fatti nell’attualità e nella realtà del loro accadere; ma gli stessi critici del Seicento riconoscono il suo legame, nella prima fase della sua opera
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non può più essere una scelta di fatti memorabili: quali mai potrebbero essere tali in cospetto dell’infinità e dell’eternità di Dio? Tutta la pittura
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determinava la coincidenza di fatti statici e plastici, non ha più ragione di essere, se non come caso particolare di una casistica prospettica ben più
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fatti e valori generali e particolari, e tra essi v’è una gerarchia, rigidamente osservata nelle Accademie; ma tra coloro che producono i primi e coloro
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In questi termini, storicamente più giusti, del rapporto dialettico tra due tradizioni o culture europee, si spiegano i fatti essenziali della
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dell'immaginazione; ma di suscitare un’emozione e di prolungarla nel tempo, di darle un percorso in cui tutti i fatti, gli aspetti del reale (abbiano o
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la sua alta armonia. Si tratti di fatti mitologici (Venere e Amore, Mercurio ed Argo, Ninfe e Satiri) o biblici (Tobiolo e l’Angelo, Mosè e le figlie
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cose e di fatti portentosi, che all'ottusità umana appaiono banali: così è stato e sarà. Quando si alzano gli occhi, tutto appare meraviglioso e
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in nome della storia si saccheggia e si uccide, se i fatti storici sono pieni di dolore e di morte, se i grandi protagonisti sono ipocriti che
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della persona. La definizione dell'azione è anche diversa: da un lato, sempre gli stessi fatti, il bevitore che si rovescia il vino sulla giubba, il
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pensando universalmente i fatti particolari. Pieter de Hooch, e maggiormente, Vermeer, dipingono l’estensione limitata di una stanza ma rappresentano
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molteplicità e la diversità illimitata dei fenomeni: prima tutto era subordinato, ora tutto è autonomo e la coerenza che lega tutti quei fatti autonomi non è una
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riafferma il valore ideale e la necessità pratica della dimostrazione visiva, a scopo di edificazione e di esempio, dei fatti della propria storia. Riafferma
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diffusione europea del classicismo era avvenuta attraverso l'analisi, il giudizio e finalmente l'accettazione di certi fatti o valori costituenti, nel
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immagini: infatti gli si chiede d’intervenire in tutti i fatti che implicano uno spiegamento d'immagini (spettacoli, apparati per feste e per funerali
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dal piano dei fatti a quello delle idee, di renderla più formale che sostanziale. La persuasione, nel momento stesso in cui diventa il mezzo dell
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sarebbe prevedibile e nessun fatto previsto potrebbe suscitare pietà e terrore. Tra i fatti deve esservi una relazione ma non tale da permettere di
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Stato non si sopprimono ceto il carattere, il temperamento, le passioni, le virtù, i vizi degli individui; ma tutti questi fatti vengono considerati non
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Il discorso rettorico o persuasivo può avere molti modi: si può presentare senza commenti la prova inconfutabile dei fatti; se la prova non è palmare
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per inquadrare la percezione di fatti che non sono più naturali, ma prodotti dall'uomo, artificiali. Ciò significa anche che l'attività vera dell'uomo
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psicologico che ottico, anche se fondato su fatti visivi. La coerenza psicologica degli effetti visivi può valere più della logica formale: il Reni vuole
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