Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: fata

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Grazie,  fata  Rosabianca! ... (A un gesto del Re, il Reuccio e la
la  fata  Rosabianca ...
 fata  Rosabianca!
felicità che manca al Re e a voi, Maestà, ve la concederà  fata  Rosabianca!
nuovi poteri dell'Autorità nazionale anticorruzione: "post  fata  resurgam"
CORNELIA... CIOÈ,  FATA  DI VENTO...
No! La  Fata  è bella ... Non dobbiamo canzonarla!
Ministro): La  Fata  è bella! Voi siete brutto!
SONO LA  FATA  DI VENTO E TI CEDO IL MIO TALISMANO, CHE RADDOPPIERÀ IL TUO
volte il bene bisogna farlo con la forza ... (La  Fata  stende un braccio, stacca la testa di rapa del Reuccio e la
e da un albero stacca alcune foglie. Le Ancelle della  Fata  hanno portato, intanto, un fornello acceso, un paiolo e un
Il paiolo messo sui fornello comincia a bollire, e la  Fata  agita forte col mestolo le foglie che vi ha gettato dentro.
Notte serena! Sotto il tuo manto lieve vaghiamo. La nostra  Fata  seco ci mena: Quante miserie noi confortiamo! (Si vede
miserie noi confortiamo! (Si vede sorgere lentamente la  fata  Rosabianca con la testa iridata di perle che sembrano
Re: Regina ... sarebbe un po' troppo! Esser  fata  Rosabianca ... è già molto! Non dite sciocchezze, Maestà
sera giunsero dalla  Fata  dell'Adolescenza. Entrarono per la finestra aperta. La
Entrarono per la finestra aperta. La buona  Fata  li accolse benevolmente. Prese Piumadoro per mano,
attraversarono stanze immense e corridoi senza fine, poi la  Fata  tolse da un cofano d'oro uno specchio rotondo. - Guarda qui
vi darete il primo bacio. La visione disparve e la buona  Fata  diede a Piumadoro tre chicchi di grano. - Prima di giungere
sopra tre castelli. In ogni castello ti apparirà una  fata  maligna che cercherà di attirarti con la minaccia o con la
il Re, tuo padre, è furibondo contro di te! ... Se la buona  Fata  facesse il miracolo! ...
è la prima volta che la sento nominare! Giacché è  Fata  ... sarà buona come tutte le Fate!
— Chi siete? Son io e Serpentina. — Chi volete? — La  Fata  Regina. - La grotta si spalancò, e si vide il gran palazzo
- La grotta si spalancò, e si vide il gran palazzo della  Fata  gobba; ma bisognava dirle Fata Regina; se no, se avea a
vide il gran palazzo della Fata gobba; ma bisognava dirle  Fata  Regina; se no, se avea a male. — Ben venuta, figliuola mia!
La Reginotta, con quella pelle squamosa, era un orrore. La  Fata  gobba cominciò a strusciarla da capo a piedi, e in poco d'
... La "fata Rosabianca" che di giorno è rana, e di notte è  Fata  ... Dove c'è lei, io non posso far niente ... Vado via!
della cella si odono tre voci: della Reginotta, di  fata  Azzurra, di Centovite.)
pensiero di me. Qui non mi manca niente. La mia madrina  fata  Azzurra mi provvede di tutto.
alla bocca una fetta di gallinaccio, ma  fata  Azzurra gliela leva dalla forchetta e la depone nei piatto
nell'acqua del ruscello): Cheti! Cheti! Potreste colpire la  fata  Rosabianca che dovrà mutarvi le teste ... Cheti, vi dico!
Basta! Basta! ... (Sorride soddisfatta dell'opera sua.) (La  Fata  alza un braccio e traccia dei segni nell'aria. Sul fondo
le Ancelle, prese per mano, danzano lentamente attorno alla  Fata  cantando a mezza voce.)
cagnesco. Porta alla bocca un'altra fetta di gallinaccio, e  fata  Azzurra gliela leva di nuovo dalla forchetta e la depone
invisibili e, poco dopo, si sente il dolcissimo canto della  fata  Azzurra.)
Sua Maestà il Re Dormi La  Fata  Rosabianca Sua Maestà la Regina Dormiglia Il primo ministro
Seconda Cameriera reale Il Mago Sbuffante Alcune Ancelle di  Fata  Rosabianca Epoca dei tempi del 'era una volta ... ATTO
lentamente smuore, e sorgono dall'acqua le Ancelle di  fata  Rosabianca. Si distinguono nell'oscurità per la lieve
cammina curva sul bastone. Non c'è dubbio: è una fata). LA  FATA  Bambini, avete per caso l'erba che canta oppure l'uccellino
ha un uccellino.... TYLTYL Sì: ma non lo posso dare.... LA  FATA  Perchè?... TYLTYL Perchè è mio. LA FATA È un'ottima,
posso dare.... LA FATA Perchè?... TYLTYL Perchè è mio. LA  FATA  È un'ottima, ragione, di certo. E dov'è quest'uccellino?...
TYLTYL (additando la gabbia) Nella gabbia.... LA  FATA  (inforcando le lenti per osservare l'uccello) Non lo
di cui ho bisogno. TYLTYL Ma io non so dov'è.... LA  FATA  Neppur io. Appunto per questo bisogna andar a cercarlo.
per la mia bambina, che è malata. TYLTYL Che cos'ha?... LA  FATA  Non si capisce bene: vorrebbe essere felice.... TYLTYL
capisce bene: vorrebbe essere felice.... TYLTYL Ah!... LA  FATA  E voi, sapete chi sono io?... TYLTYL Somigliate un poco
alla nostra vicina di casa, la signora Berlingot.... LA  FATA  (sdegnata) Neppure per idea.... Non c'è nessuna somiglianza
somiglianza fra noi due.... Impertinente! Io sono la  Fata  Beriluna.... TYLTYL Oh! Davvero?... LA FATA Bisognerà
Io sono la Fata Beriluna.... TYLTYL Oh! Davvero?... LA  FATA  Bisognerà partire subito. TYLTYL Verrai con noi, non è
partire subito. TYLTYL Verrai con noi, non è vero?... LA  FATA  No, non posso. Ho messo stamani la pentola al fuoco, e se
timidamente la porta) Non potrei uscire di lì?... LA  FATA  (inquietandosi di nuovo) È impossibile! È una bruttissima
Aiuterò io Mytyl.... TYLTYL Non abbiamo scarpe.... LA  FATA  Non importa. Vi darò io un cappellino meraviglioso. Dove
(mostrando l'uscio a destra) Sono di là; dormono.... LA  FATA  E i vostri nonni?... TYLTYL Sono morti.... LA FATA E i
LA FATA E i vostri nonni?... TYLTYL Sono morti.... LA  FATA  E i vostri fratellini e le vostre sorelline?.. Ne avete?...
abbiamo tre fratellini.... MYTYL E quattro sorelline.... LA  FATA  Dove sono?... TYLTYL Sono morti anche loro.... LA FATA Vi
LA FATA Dove sono?... TYLTYL Sono morti anche loro.... LA  FATA  Vi farebbe piacere di rivederli?... TYLTYL Oh sì!...
TYLTYL Oh sì!... Subito!... Fammeli vedere subito!... LA  FATA  È facile a dirsi.... Ma guardate che bella combinazione:
TYLTYL Si giocava a mangiare i pasticcini.... LA  FATA  Avete dei pasticcini?... Dove sono?... TYLTYL Sono nel
ricchi.... Vieni a vedere com'è bello!... (Trascina la  Fata  verso la finestra). LA FATA (guardando dalla finestra) Ma
com'è bello!... (Trascina la Fata verso la finestra). LA  FATA  (guardando dalla finestra) Ma son quegli altri che li
È lo stesso, poichè possiamo stare a guardarli.... LA  FATA  Non sei stizzito con quei bambini?... T YLTYL Perchè?... LA
Non sei stizzito con quei bambini?... T YLTYL Perchè?... LA  FATA  Perchè mangiano tutto loro.... Dovrebbero vergognarsi di
sono ricchi.... Com'è bella quella casa, non è vero?... LA  FATA  Non è mica più bella della tua. TYLTYL Oh! Come puoi fare a
è più buia, più piccola, e poi non ci sono dolci.... LA  FATA  Eppure è eguale a quella lì, ti assicuro. Ma tu non ci vedi
chiesa, che il babbo non si sogna neanche di vedere.... LA  FATA  (inquietandosi) E io ti ripeto che non ci vedi!...
TYLTYL (con tono conciliante) No, no, appena appena.... LA  FATA  Dalla tua espressione si direbbe che ce l'abbia, e molto
dico questo.... Ma come hai fatto a perdere l'occhio? LA  FATA  (sempre più stizzita) Non l' ho perduto niente affatto!..
capelli grigi). TYLTYL Sì, ne vedo infatti qualcuno.... LA  FATA  (indignata) Qualcuno!... Vuoi dire una massa, un'onda, un
vedo benissimo tutti quelli che non sono nascosti.... LA  FATA  Bisogna saper vedere anche gli altri, con lo stesso
verde!... Che c' è sulla coccarda, che brilla tanto? LA  FATA  È il grande diamante che fa vedere..., TYLTYL Ah!... LA
È il grande diamante che fa vedere..., TYLTYL Ah!... LA  FATA  Sì: quando ci si mette il cappello in capo, si gira un poco
avere, e che fa aprire gli occhi.... TYLTYL Fa male?... LA  FATA  Ma che!... È fatato.... Allora si vede subito quello che si
del pepe.... MYTYL Si vede anche l'anima dello zucchero? LA  FATA  (inquietandosi) Naturalmente!... Perché fai queste domande
fa punto rumore.... TYLTYL Il babbo me lo prenderà.... LA  FATA  No, perchè non lo vedrà. Nessuno lo potrà vedere finchè
cosa a un tratto si trasforma come per prodigio. La vecchia  fata  diventa una bellissima principessa; le pietre con le quali
esclama): TYLTYL Chi sono tutte quelle belle signore? LA  FATA  Non aver paura: sono le ore della tua vita, felici di esser
Sono forse di zucchero oppure di pietre preziose? LA  FATA  Tutte le pietre sono eguali, tutte le pietre sono preziose.
dalle risa). TYLTYL Chi sono quei brutti omìni? LA  FATA  Gente da poco. Sono le anime dei Pani Tondi da quattro
TYLTYL E quel diavolone rosso che ha cattivo odore?... LA  FATA  Ssst!... Non ti far sentire. È il Fuoco.... Ha un
(alla Fata) Chi è questo signore con la testa di cane? LA  FATA  Non vedi? È l'anima di Tylô, da te liberata or ora....
MYTYL Buongiorno, signora.... (alla Fata) Chi è?... LA  FATA  Non indovini?... È l'anima di Tylette che ti porge la
LA GATTA Signore, non ho il piacere di conoscervi. LA  FATA  (minacciando il Cane con la sua bacchetta) Sta' fermo, tu;
col Fuoco). TYLTYL E quella signora tutta bagnata?... LA  FATA  Non temere. È l'Acqua, che scappa fuori dalla cannella....
TYLTYL E quella signora in camicia, così spaurita?... LA  FATA  È il Latte che ha rotto il suo bricco.... (Il Pan di
si avanza verso Mytyl). MYTYL (impaurita) Chi è?... LA  FATA  Non vedi? È l'anima dello Zucchero!... MYTYL (rassicurata)
(rassicurata) Chi sa se avrà lo zucchero filato?... LA  FATA  Sì, certo; in tasca non ha che zucchero filato, e ogni dito
estasi). TYLTYL È la Regina!... MYTYL È la Madonna!... LA  FATA  No, bambini miei. È la Luce. (Intanto le cazzeruole sulle
destra). TYLTYL (spaventato) È il babbo! Ha sentito!... LA  FATA  Gira il diamante!... Da sinistra a destra.... (Tyltyl gira
il loro posto e avremo delle noie, ho paura.... (La  Fata  riappare di nuovo sotto l'aspetto di una brutta. vecchia;
IL PANE (piangendo) Non c'è più posto nella madia?... LA  FATA  (guardando dentro alla madia) Ma sì, ma sì.... (spingendo
Posso parlare ancora!... Ancora! ancora! ancora... LA  FATA  Come, anche tu?... Sei sempre qui?... IL CANE Ho avuto
Che cosa succederà?... Siamo forse in pericolo?... LA  FATA  Ecco, debbo dirvi la verità: tutti quelli che
LA GATTA E quelli che non li accompagneranno?... LA  FATA  Sopravviveranno pochi minuti.... LA GATTA (al Cane) Vieni,
IL LATTE (linfatico e pudico) Mi hanno rotto il bricco! LA  FATA  Che stupidi, Dio mio!... Stupidi e vili.... Preferireste
La mia madia!... Il mio focolare!... La mia botola!... LA  FATA  (alla Luce, che contempla pensosa i resti della sua lampada
IL CANE (abbaiando di gioia) Anch'io!... anch'io!... LA  FATA  Meno male! È troppo tardi, in ogni modo, per tornare
Questa volta si è alzato davvero, lo sento camminare.... LA  FATA  Usciamo dalla finestra.... Verrete tutti a casa mia, e
fa stupire. Sembra una vera principessa, destinata da una  fata  capricciosa a far la contadinella finchè passerà un
e la chiederà come sposa. Ma Brunetta non pensa nè alla  fata  capricciosa nè al principe suo sposo; ella sta facendo
veneziana è una  fata  col sole per nimbo, che attrae, che ammalia, ma che, a
si accosta all'uscio della cella. Tutt'a un tratto diventa  fata  Azzurra e sparisce pel buco della serratura.)
sorride di lassù? Chi risponde di quaggiù? (Le Ancelle e la  Fata  si dileguano a poco a poco, sparendo tra gli alberi,
è piana. Quell'uomo ha avuto un chiodo incantato della  fata  Regina, e l' ha piantato sulla soglia. E questa volta,
marito senza moglie. — Ma che offesa ho io fatto a cotesta  fata  Regina? Non la conosco neppur di vista! — No, Maestà. Vi
urtaste col, cavallo e cadde per terra? — Sì. — Era lei, la  fata  Regina. — Il Re dovette persuadersi che era inutile lottare
sera in vista del primo castello. Sulle torri apparve la  Fata  Variopinta e fece un cenno con le mani. Piumadoro si sentì
la salutava. Ma la cetonia le ricordò l'avvertimento della  Fata  dell'Adolescenza e Piumadoro lasciò cadere un chicco di
color di fiele, striato di sanguigno. Sulle torri la  Fata  Verde si agitava furibonda. Una turba di persone livide
Appena il grano toccò terra il castello si fece d'oro, la  Fata  e gli ospiti apparvero benigni e sorridenti, salutando
castello meraviglioso, fatto d'oro e di pietre preziose. La  Fata  Azzurra apparve sulle torri, accennando benevolmente verso
per scendere, ma la cetonia le ricordò l'ammonimento della  Fata  dell'Adolescenza, ed ella lasciò cadere, a malincuore, il
toccò terra, il castello si cangiò in una spelonca, la  Fata  Azzurra in una megera spaventosa e le dame e i cavalieri in
Gli dispiaceva di lasciar sola la moglie e il bambino. La  Fata  se ne accòrse. - Non temere; non si desteranno fin- ché tu
squillante, si avventurò nella buia cam- pagna, dietro alla  Fata  circonfusa di luce. - Conta bene quanti pioppi passiamo,
uno. Quando furono nel più folto del bosco, accennò alla  Fata  un tronco di pioppo scortecciato e vuoto come una canna
e vuoto come una canna secca. Era il tredicesimo. La  Fata  si fermò e gli dette una chia- vicina d'oro, dicendogli: -
il guanciale, acchiappò i tre oggetti, e poi risalì su. La  Fata  lo aspettava ansiosa. - Senti, conserva questa tromba e nei
nei momenti di grande angoscia soffiaci dentro. Io sono la  Fata  della notte e viag- gio per l'emisfero; ma in qualunque
convincermi che anche i ricchi sono molto infelici. - E la  Fata  della notte si allontanò, sol- levata dalle nuvole lucenti.
altro figliuolo ma- schio, e la sera gli comparve la stessa  Fata  dalla cappa del camino; costei guardò e riguardò il
ma si mise in cucina al buio ad aspettare la Fata: la  Fata  quella volta non venne. Il Manovale andò in cerca del
più. Passò le notti a ciel sereno per vedere se scorgeva la  Fata  nei suoi viaggi nel firmamento. La Fata non passò mai.
se scorgeva la Fata nei suoi viaggi nel firmamento. La  Fata  non passò mai. Intanto la famiglia cresceva e le tribola-
lavano. Il Manovale si ricordò della tromba. Se la  Fata  aveva voglia di aiutarlo, egli pensava, non aveva bisogno
che dormivano. In quella notte però ebbe un sogno. Vide la  Fata  che lo guardava in atto mi- naccioso, e si allontanava
alzò era pentito; voleva provare la virtù della tromba. La  Fata  aveva ragione d'essere in col- lera. Perchè l'accusava
sguardo severo come eragli comparsa in sogno. Lentamente la  Fata  s'innalzò sopra le acque. - Non mi hai creduto, - gli disse
vrebbe avuta, pur di riportarsi a casa la sua Miseria. La  Fata  si trasse dalla cintura la chia- vicina d'oro e ordinò alle
mezzanotte per girare la chiave. Il Manovale ringraziò la  Fata  e fece come gli aveva detto. Alla porta della fortezza, si
espresse tutta la sua gratitudine, e restituì la chiave. La  Fata  fu commossa dall'affetto che aveva quel pover'uomo per la
te ne valere al- tro che quando ti manca il lavoro. - La  Fata  sparì dopo aver ordinato alle nuvole di trasportarlo al di
gastigata. In che modo io non so dirvelo. Ve lo dirà la  Fata  Cicogna. - E dove si trova la Fata Cicogna? - Guardate da
dirvelo. Ve lo dirà la Fata Cicogna. - E dove si trova la  Fata  Cicogna? - Guardate da questa finestra: laggiù, laggiù, su
laggiù, su quel tetto. - Badate però di non chiamarla  Fata  Cicogna, ma Fata Splendore. Le piume e la padellina di rame
quel tetto. - Badate però di non chiamarla Fata Cicogna, ma  Fata  Splendore. Le piume e la padellina di rame del sogno
dopo partirono. Cammina, cammina, cammina, e al tetto della  Fata  Cicogna, che dalla finestra era parso così vicino, non si
vi costa una frittatina! Giunsero alfine, stanchi morti. La  Fata  Cicogna stava sul tetto, ritta sopra un piede, col collo
le ali e mandò fuori un rauco grido, che parve sbadiglio. -  Fata  Cicogna, Fata Cicogna, ci manda il mago Barba-d-oro. Nello
fuori un rauco grido, che parve sbadiglio. - Fata Cicogna,  Fata  Cicogna, ci manda il mago Barba-d-oro. Nello sbalordimento,
la Principessa aveva dimenticato di chiamarla  Fata  Splendore. - Ha fatto mala bisogna Chi cerca Fata Cicogna:
chiamarla Fata Splendore. - Ha fatto mala bisogna Chi cerca  Fata  Cicogna: Fra le piume nasce un giglio, É figlio e non è
Frittata e non frittata. Aperse le ali, tese i piedi e la  Fata  Cicogna volò via. - E ora come faremo? Bisognava dire Fata
Fata Cicogna volò via. - E ora come faremo? Bisognava dire  Fata  Splendore! - Torniamo dal Mago; ci consiglierà. E rifecero
rifecero la strada. - Ah, mago Barba-d-oro! Mi scappò detto  Fata  Cicogna! - Non vi perdete d'animo. Fate fare un gran nido
figlio? Frittata e non frittata? - Ve lo deve dire soltanto  Fata  Cicogna. Tornarono al castello, che erano quasi
ma questa volta a cavallo, e andarono direttamente da  Fata  Cicogna. Stava sul tetto, ritta sopra un piede, col collo
sotto un'ala: dormiva. Attesero che si svegliasse. -  Fata  Splendore, Fata Splendore, ci manda il mago Barba-d-oro. lo
dormiva. Attesero che si svegliasse. - Fata Splendore,  Fata  Splendore, ci manda il mago Barba-d-oro. lo mi chiamo
contristati. - Accettate, vi preghiamo, questo povero nido.  Fata  Cicogna stese il collo, afferrò col becco il nido d'oro e
e lo ripose sul tetto. Ha fatto mala bisogna Chi non cerca  Fata  Cicogna. Tra piume nasce un giglio, É figlio e non è
Frittata e non frittata. Aperse le ali, tese ì piedi e  Fata  Cicogna volò via. Principe e Principessa non se
La Principessa non aveva sbagliato. - Ho detto:  Fata  Splendore: è vero? - Sì, Fata Splendore. - O dunque? -
aveva sbagliato. - Ho detto: Fata Splendore: è vero? - Sì,  Fata  Splendore. - O dunque? - Torniamo dal Mago, ci consiglierà.
le ova di Cicogna e portategliele. - Ma come bisogna dire:  Fata  Cicogna o Fata Splendore? - Sempre Fata Splendore. E un
e portategliele. - Ma come bisogna dire: Fata Cicogna o  Fata  Splendore? - Sempre Fata Splendore. E un mese dopo furono
come bisogna dire: Fata Cicogna o Fata Splendore? - Sempre  Fata  Splendore. E un mese dopo furono di ritorno con le due ova
un mese dopo furono di ritorno con le due ova d'argento. -  Fata  Splendore, Fata Splendore, ci manda il mago Barba-d-oro.
di ritorno con le due ova d'argento. - Fata Splendore,  Fata  Splendore, ci manda il mago Barba-d-oro. Accettate queste
ci manda il mago Barba-d-oro. Accettate queste due ova.  Fata  Cicogna stese il collo, afferrò col becco prima uno poi
come per covarli. - Ha fatto buona bisogna Chi ha cercato  Fata  Cicogna. Tra piume nasce un giglio, É figlio e non è
E, passati i tre mesi, rifecero il cammino. Trovarono la  Fata  Cicogna accoccolata nel nido d'oro, quasi per covare le ova
nel nido d'oro, quasi per covare le ova d'argento. -  Fata  Splendore, Fata Splendore, spiegatemi il sogno, se vi
d'oro, quasi per covare le ova d'argento. - Fata Splendore,  Fata  Splendore, spiegatemi il sogno, se vi piace. - Avrete
un figlio, e sarà uomo e sarà uccello ... - Che disgrazia,  Fata  Splendore! - ... fino ai vent'anni, Principessa. Poi
Principessa vorrà; passerotto o pettirosso. - Pettirosso,  Fata  Splendore. - E pettirosso sia, Principessa. Principe
Principe Pettirosso è un bellissimo nome. - Che disgrazia,  Fata  Splendore! - Avrebbe potuto accadervi di peggio: i nidi
partorì e fece un bel bambino non credeva ai suoi occhi. -  Fata  Cicogna ... - No, Fata Splendore - la corresse il Principe.
bambino non credeva ai suoi occhi. - Fata Cicogna ... - No,  Fata  Splendore - la corresse il Principe. - Fata Splendore ha
... - No, Fata Splendore - la corresse il Principe. -  Fata  Splendore ha voluto metterci paura. Tanto meglio che sia
dal mago Barba-d-oro. - Andiamo a prender consiglio dalla  Fata  Cicogna, che ne sa più di lui! Si decisero per la Fata
Fata Cicogna, che ne sa più di lui! Si decisero per la  Fata  Cicogna. Ma la mattina che stavano per partire, alzano gli
per partire, alzano gli occhi e che cosa veggono? La  Fata  Cicogna su una torretta del castello; il nido d'oro
da sterpi, si scorgeva il bianco degli ovi d'argento. - Oh,  Fata  Cicogna, noi venivamo da voi! ... Ha fatto mala bisogna Chi
noi venivamo da voi! ... Ha fatto mala bisogna Chi ha detto  Fata  Cicogna. - Fata Splendore! Fata Splendore! - gridò allora
voi! ... Ha fatto mala bisogna Chi ha detto Fata Cicogna. -  Fata  Splendore! Fata Splendore! - gridò allora la Principessa.
mala bisogna Chi ha detto Fata Cicogna. - Fata Splendore!  Fata  Splendore! - gridò allora la Principessa. Tra le piume è
Frittata e non frittata! Aperse le ali, tese piedi, e la  Fata  Cicogna volò via. - Volete una risposta più chiara? - disse
gli suggeriva suo padre, il Principino aveva incontrata la  Fata  Cicogna. - Dove vai, piccolo pettirosso? - Cerco la mia
l'ha. - Non l'ha? E così fu confermato quel che aveva detto  Fata  Cicogna. Ma ora alla Principessa non importava più che
IO, IL CHIERICO... E POI C’ERANO IL MAGO DI MELNIBONE, LA  FATA  DI VENTO E IL MASTER, CHE CI HANNO GUIDATI IN QUELL’ANGUSTO
ormai, sarà! (Mentre il canto si attenua, il corpo della  fata  Azzurra diventa sempre più diafano, trasparente, fino a che
e la Reginotta, intanto, brancicano sul tronco dove la  Fata  ha posato le loro teste. La Reginotta prende la testa del
palazzo della  Fata  Vestibolo magnifico nel palazzo della FATA BERILUNA.
palazzo della Fata Vestibolo magnifico nel palazzo della  FATA  BERILUNA. Colonne di marmo chiaro con capitelli d'oro e
qui. Conosco tutti gli andirivieni di questo palazzo.... La  Fata  Beriluna l'ha ereditato da Barbablu.... Approfittiamo dei
vestire la Luce !... LA GATTA Perchè?... IL PANE Perchè la  Fata  diceva che, così bella come era, si sciupava a vestirla!...
Zitti!... Facciamo finta di nulla.... vedo avvicinarsi, la  Fata  e la Luce... La Luce si è posta dalla parte dell' Uomo: è
nostra peggiore nemica.... Eccole.... (Entrano da destra la  Fata  e la Luce, seguite da Tyltyl e Mytyl). LA FATA Ebbene?...
da destra la Fata e la Luce, seguite da Tyltyl e Mytyl). LA  FATA  Ebbene?... Che c' è di nuovo?... Che cosa fate lì in quel
tu non sai; è lei che.... TYLTYL (minaccioso) Zitto!.. LA  FATA  Via, finiamola!... Il Pane, stasera, consegnerà la gabbia a
che questa gabbia d'argento, che mi fu affidata da.... LA  FATA  (interrompendolo) Basta!... Non facciamo frasi.... Usciremo
Andremo soli?... MYTYL Ho fame!... TYLTYL Anch'io!... LA  FATA  (al Pane) Apri un pro' il tuo vestito alla Turca, e dài
subito, é così ho sempre le dita pulite e nuove.... LA  FATA  Via, bambini, non mangiate troppo zucchero.... Ricordatevi
poco cenerete dai nonni.... TYLTYL Son qui, i nonni?... LA  FATA  Li vedrete or ora.... TYLTYL Come faremo a vederli, se sono
ora.... TYLTYL Come faremo a vederli, se sono morti?... LA  FATA  Ti par possibile che sieno morti veramente, se vivono così
sono stata invitata.... TYLTYL Da che parte andiamo?... LA  FATA  Di qua.... Eccovi sulla soglia del Paese del Ricordo.
La Regina Mangiapoco Un Contadino La Reginotta Il Carnefice  Fata  Azzurra (anche sotto e sembianze di una vecchina) Dame
cioè del deputato Alvisi, il quale sembra ci sfugga come la  fata  Morgana? Io quel progetto di legge l'ho letto e l'ho
Ma prima tuffiamoci nell'acqua ... (Le Ancelle e la  Fata  si mutano istantaneamente in rane, e affacciano le teste a
Maestà, bisognerebbe interrogare una più sapiente di me: la  Fata  gobba. - O dove trovare questa Fata gobba? - Prendete del
più sapiente di me: la Fata gobba. - O dove trovare questa  Fata  gobba? - Prendete del pane e del vino per otto giorni e
All'ottavo giorno vi troverete avanti a una grotta: la  Fata  gobba abita lì. - Va bene, - disse il Re - partirò domani.
diritto. Giunto davanti alla grotta, cominciò a chiamare: -  Fata  gobba! Fata gobba! - Gobbo sarai te! - rispose una voce. E
davanti alla grotta, cominciò a chiamare: - Fata gobba!  Fata  gobba! - Gobbo sarai te! - rispose una voce. E il povero
della cera. Così non sentirò nulla, e potrò arrivare dalla  Fata  gobba: altrimenti non ci sarà verso. Il Re le turò le
cerco la Fata. - Quale Fata? Delle Fate ce n'è tante! - La  Fata  gobba. Le scappò di bocca. - Gobba sarai tu! La Regina si
era inconsolabile: - Lasciatemi qui sola. Anderò dalla  Fata  gobba. Non potendola persuadere altrimenti, il Re
- Scarafaggio, bel scarafaggio! Se mi conduci dalla  Fata  gobba, ti faccio un magnifico regalo. - Non la conosco. E
un Topolino: - Topolino, bel Topolino! Se mi conduci dalla  Fata  gobba, ti faccio un magnifico regalo. - Non la conosco. E
un albero: - Usignuolo, bell'usignuolo! Se mi conduci dalla  Fata  gobba, ti faccio un magnifico regalo. - Mi dispiace, ma non
- Chi siete? - Son io e Serpentina. - Chi volete? - La  Fata  Regina. La grotta si spalancò, e si vide il gran palazzo
La grotta si spalancò, e si vide il gran palazzo della  Fata  gobba; ma bisognava dirle Fata Regina; se no, se l'avea a
vide il gran palazzo della Fata gobba; ma bisognava dirle  Fata  Regina; se no, se l'avea a male. - Ben venuta, figliuola
La Reginotta, con quella pelle squamosa, era un orrore. La  Fata  gobba cominciò a strusciarla da capo a piedi, e in poco