- guardando teneramente il compagno. E Dio ci ha aiutati, - mormorò il marinaro; poi ricadde nel mutismo nel quale da più di un'ora si era chiuso e che faceva
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grandi bauli di cuoio a borchie d'ottone. La bimba faceva mille domande, e la mamma si sforzava di risponderle con pazienza, soffocando il dolore che la
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faceva il suo trionfale ingresso sulla laguna. In segno di suprema allegrezza, Onfredo Giustinian aveva stabilito di fare sparare tutta l'artiglieria e che
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sali il «cimierato», cioè un fanciullo che faceva querciola sul capo di un uomo a lui sottostante. Un nutrito applauso partì dalla folla, che si
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scorgeva la calle con il selciato sconnesso e le porte e le finestre delle case ancora chiuse. La fanciulla guardò in alto per vedere che tempo faceva. Il
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cappuccio che Loredana portava quando faceva molto freddo. Lo raccolse e lo strinse al suo cuore dolorante. A passi lenti si avvicinò all'abbaino e si
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mattina sfolgorante e tepida di settembre. Una fiamma radiosa faceva brillare il cielo perlaceo e le acque dei canali, le facciate di marmo dei palazzi e
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fluente barba candida che lo faceva somigliare a un profeta biblico. Egli era conosciuto in tutto l'estuario per la bontà del suo cuore e per la generosità
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, Loredana e Alvise interruppero i loro giuochi e si guardarono, stupiti. Era tanto tempo che il battente non faceva più sentire il suo rombo sonoro!... Per
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giovinetta alta e snella, con le trecce avvolte intorno al capo come un lucido casco d'oro che la faceva sembrare una regina, benchè fosse vestita con
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depositaria dei suoi sogni e delle sue speranze! Nell'aiutarla a vestirsi, come faceva ogni giorno, si costringeva a parlarle di cose indifferenti, per non
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che le faceva quel passaggio da un orto all'altro. E anche ora, che erano trascorsi quattro anni e la casa e l'orto non le appartenevano più, vi
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mercantili per compiere uno di quei viaggi nei quali i rampolli del patriziato si tempravano ai più duri cimenti. Il dolce vento di luglio faceva garrire
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godeva di riprendere il mare. Il caldo, in quei giorni, era intenso e non un filo d'aria faceva gonfiare le vele, che pendevano flosce e inerti lungo
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trascinarvi fino alla grotta. - Piano piano mi ci proverò, - rispose il marinaro, sollevandosi sui gomiti. L'impresa fu lunga e dolorosa. Alvise faceva
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cose necessarie, utilizzando le scarse risorse dell'isola e i relitti del naufragio. Aveva costruito anche la zattera con la quale Alvise faceva ogni
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