un sasso, e con la punta del sasso disegnava le pecorine: | faceva | i ritrattini agli agnellini. Gli agnellini erano carini, |
Sempronio e Sempronella -
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sono gli agnellini di tutto il mondo, ma i ritratti che ne | faceva | il piccolo Giotto erano belli come non se ne era mai |
Sempronio e Sempronella -
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per quelle parti un pittore. Vide Giottino che con un sasso | faceva | niracoli. Le pecore che disegnava parevano vive. Il pittore |
Sempronio e Sempronella -
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pittore. Il babbo veniva a trovarlo spesso, e Giottino gli | faceva | vedere i suoi lavori, sempre più belli. In città vedeva |
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lavori, sempre più belli. In città vedeva molta gente e | faceva | i ritratti agli uomini. La notte sognava gli angeli e il |
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agli uomini. La notte sognava gli angeli e il giorno | faceva | i ritratti agli angeli. Sognava le Madonne con Gesù in |
Sempronio e Sempronella -
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agli angeli. Sognava le Madonne con Gesù in braccio, e | faceva | le Madonne belle come il sole. Tutti lo chiamavano, tutti |
Sempronio e Sempronella -
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vento tirava! I ragazzi uscivano dalla scuola, e il vento | faceva | loro volar via i berretti. Quasi tutti gli scolari allora |
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avere carta e matita. Egli era pieno di buona volontà. Non | faceva | i miracoli di Giotto, ma ognuno fa quello che può. Ed egli |
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stare mai in ozio e ad osservare gli oggetti meglio che non | faceva | prima quando non disegnava, e meglio che non facciano di |
Sempronio e Sempronella -
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così piccina sapeva fare tante belle cose. Cuciva benino, | faceva | la calza era in tutto d'aiuto alla mamma. Un giorno mentre |
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ma rimase a casa col padre a fargli assistenza. Mentre gli | faceva | assistenza gli leggeva un vecchio libro e la lettura |
Sempronio e Sempronella -
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tante cose ch'gli ignorava, lo mortificava, talvolta lo | faceva | piangere. Egli diceva tra sè e sè: - Come sono sfortunato! |
Sempronio e Sempronella -
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spintoni a tutte le compagne. Quando si moveva dal banco | faceva | sempre un gran chiasso e interrompeva tutti quelli che |
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le dita sporche come tanti, come troppi bambini sbadati. | Faceva | ogni sforzo per essere gentile e per imitare in tutto e per |
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- Anche per la strada, quando passava vicino alla gente, | faceva | sùbito: - Ih... aaa.... Ih... aaa! - I padroncini stessi, |
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un bravo giovanotto; si chiamava Pinotto. Aveva vent'anni, | faceva | l'intagliatore. Quindici anni aveva studiato, quindici anni |
Sempronio e Sempronella -
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tornava da capo, ricominciava a studiare la sua arte. E | faceva | sempre meglio, lavori sempre più fini. Pareva ci vedesse |
Sempronio e Sempronella -
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del mondo. Mario, l'altro giorno, mentre con altri bambini | faceva | una passeggiata, incontrò per la strada una bimba che |
I miei amici di Villa Castelli -
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della nascita di Gesù «Una volta nacque un bel bambino: | faceva | tanto freddo e la mamma non aveva di che coprirlo nè fuoco |
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e brontolona. Questo fanciullo si chiamava Raniero e non | faceva | proprio male a nessuno. Era molto timido e la gente credeva |
I miei amici di Villa Castelli -
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ché la cattiva donna picchiava senza pietà e lo | faceva | persino mordere dal cane. L'acqua cantava nella fontana e a |
I miei amici di Villa Castelli -
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seguìto dal suo fido garzone e ancora un asino che | faceva | jà jà jà jà con sopra un monellaccio che non s'era potuto |
I miei amici di Villa Castelli -
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come se chiamasse o salutasse; ma il bovaro giungeva e gli | faceva | riprender la strada. Al mercato le bestie erano radunate in |
I miei amici di Villa Castelli -
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- Ma niente. Una ragnatela. Dopo pochi passi la galleria | faceva | un gomito e ci siamo trovate di punto in bianco nel buio |
Quell'estate al castello -
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per la curiosità dimenticava gli idem come sopra e si | faceva | avanti anche lei. Cosí abbiamo visto insieme e siamo |
Quell'estate al castello -
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di consolare i giorni travagliati di quell' uomo caduto gli | faceva | parer men dura la parola d' accusa che stava per |
Angiola Maria -
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e fiero contrasto di due cuori concitati, diversi; e quasi | faceva | terrore la verità di quella scena semplice e muta. Ma le |
Angiola Maria -
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un disco, piuttosto. Difatti il grammofono portatile mi | faceva | voglia, era una cosa abbastanza di lusso allora e solo |
Quell'estate al castello -
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una casa proprio sua. Sí, rispondeva Ippolita, questo le | faceva | molto piacere, però nel frattempo stava volentieri anche |
Quell'estate al castello -
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volentieri anche con loro. Era talmente ragionevole che | faceva | cascare le braccia. Tutto questo non durò molto. Pareva di |
Quell'estate al castello -
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che ho già detto, no? quello pieno di ragnatele che | faceva | una luce quasi verde. E in mezzo al pavimento, la botola. - |
Quell'estate al castello -
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che la sapeva guidare anche il conte, solo che non lo | faceva | quasi mai perché non gli piaceva. Beninteso che questa |
Quell'estate al castello -
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in giú per non irritarli. (I pipistrelli, mica i santi.) | Faceva | il solito freddino da catacomba, infatti sentivo pizzicare |
Quell'estate al castello -
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perché c'era una roba viscida sul fondo che a ogni passo mi | faceva | slittare un po' . Davanti a me slittava sull'acqua il |
Quell'estate al castello -
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quella paura che pipistrello più, pipistrello meno non mi | faceva | proprio nessuna differenza. |
Quell'estate al castello -
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e il bianco fazzoletto, aggruppato di sotto al mento, | faceva | spiccare di più i bruni contorni del suo viso e le due |
Angiola Maria -
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speranza ch' egli solo sapeva dare, per quell'amore con che | faceva | carità a tutti di quel poco che possedeva! Egli ci diceva |
Angiola Maria -
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con gran furia in casa. Ed io, che senza nulla comprendere | faceva | per andargli dietro, vidi serrarmi dinanzi quella porta che |
Angiola Maria -
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che scriveva e piangeva. Appena si fosse di me accorto, | faceva | il viso sereno, e alzandosi mi prendeva per mano, mi |
Angiola Maria -
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silvestre letto de' nostri primi padri. La buona comare | faceva | l' alte maraviglie; la fanciulla mi guardava di sottecchi, |
Angiola Maria -
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dal verone, voglio dire dal balcone, e siccome non si | faceva | piú vedere entrai anch'io per cercarla. Cominciava allora a |
Quell'estate al castello -
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contessa, dopo avere a lungo contemplata la fanciulla, si | faceva | mesta, pensava che felicità sarebbe stata la sua, se anch' |
Angiola Maria -
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coi tacchi, poi Ippolita che dietro le sue spalle mi | faceva | il gesto della gran barba che ne aveva. In quel momento lo |
Quell'estate al castello -
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teneva il ritratto di suo padre sullo scrittoio dove | faceva | i compiti, quello di sua madre io non l'avevo mai visto. In |
Quell'estate al castello -
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colletto di pelo chiaro, volpe azzurra immagino, che le | faceva | come una nuvola intorno alla faccia, e un cappellino |
Quell'estate al castello -
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dotato d' una memoria spilorcia da far fremere, gli | faceva | dar conto, ogni dì, della croce dell'ultimo quattrino. |
Angiola Maria -
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e avere una casa da cristiano; ma la ragione che lo | faceva | star più cheto, era che non gli toccasse di far vedere la |
Angiola Maria -
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accipicchia! L'«uh accipicchia» non | faceva | parte del canto, mi era venuto fuori per una slittata piú |
Quell'estate al castello -
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nè una bicicletta, nè un'automobile. La diligenza, che | faceva | il servizio postale fino al paese dove era la scuola, non |
Sempronio e Sempronella -
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al suo fianco, immobile, e sorrideva con ùn sorriso che la | faceva | abbrividire.... Voleva essa gettarsi dalla carrozza, ma l' |
Angiola Maria -
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orazioni interrompeva la solennità di quel sacro silenzio. | Faceva | buio all' intorno; e la luce moribonda del giorno si |
Angiola Maria -
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passati, e quella stessa timida e vereconda speranza che | faceva | l'unico suo bene su questa terra; domandò a Dio di vivere |
Angiola Maria -
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confidenza, non era piú come ai primi giorni, quando mi | faceva | soggezione per via della sua divisa da cameriera |
Quell'estate al castello -
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principale. (Era il conte Ottavio l'abbonato, ma lui | faceva | solo due o tre giochi difficilissimi, di quelli per |
Quell'estate al castello -
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un rumorino cosí. Una malinconia da non dire. Il sofà mi | faceva | l'effetto d'esser tutto imbottito di spilli. Si doveva |
Quell'estate al castello -
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medesimo sofà a cianciare del piú e del meno, mentre lei mi | faceva | i sorrisi senza sapere che intanto Ippolita di sopra |
Quell'estate al castello -
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piú un paio di altri cugini sotto Ferragosto. Nonna ci | faceva | dei gran minestroni con la verdura dell'orto, degli stufati |
Quell'estate al castello -
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sicuro: - Sí, mia madre. - E come ti chiami, di' un po'? | Faceva | troppe domande. A lei venne in mente che quando si scappa |
Quell'estate al castello -
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su Ippolita, aspettando di vedere come sarebbe finita. Lei | faceva | la disinvolta ma cominciava a stare abbastanza sulle spine. |
Quell'estate al castello -
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farebbe mai. Dal tono sembrava amareggiata. Quasi quasi mi | faceva | di nuovo pena. Ma cosa mi prendeva, di aver sempre pena |
Quell'estate al castello -
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discorsi fossero solo dei tappabuchi. Frrzz frrzz frrzz | faceva | la pioggia di fuori, solita sinfonia. Della poca luce che |
Quell'estate al castello -
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da una parte e poi dall'altra, senza pace. Quasi quasi mi | faceva | pena. Venne su il conte e le disse per favore di lasciar |
Quell'estate al castello -
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giri li aveva dati e cosí pure aveva messo il paletto, come | faceva | sempre. Ecco dove stava il mistero, che solo per me, tra i |
Quell'estate al castello -
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Zucca. Questo Gigante era assai cattivo; derubava la gente, | faceva | paura quando compariva, e si diceva, che, soprattutto, |
I miei amici di Villa Castelli -
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lasciava allora un altro vuoto ne' loro pensieri, e | faceva | quasi parere inutili quelle quotidiane cure che prima erano |
Angiola Maria -
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e sguardando in cagnesco; fino al povero Michele non | faceva | più il viso arcigno, quando se lo chiamava innanzi per |
Angiola Maria -
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n'andava in ronda gagnolando qualche rozza canzone, e | faceva | scricchiolare sotto i passi la neve gelata, camminando a |
Angiola Maria -
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riva, e l'incerta lontananza dell'acqua: tutto ciò la | faceva | ben sovente muta, incresciosa a sè stessa, e le aveva |
Angiola Maria -
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e mi venne il dubbio che stesse per spuntare il sole. Cosa | faceva | Ippolita, che non la sentivo per niente? Se perdeva altro |
Quell'estate al castello -
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non poco. Il lord non gli disse di sedere; egli si | faceva | innanzi lento, tenendo in una mano il cappello, e tentando |
Angiola Maria -
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coraggiosa di me. Cosí siamo state in cima alla torre, che | faceva | venire i brividi cosí tutta aperta da tutt'e quattro i |
Quell'estate al castello -
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e giunta all'entrata d'una morta siepe di primi, che | faceva | cinta alla piccola aia dinanzi la casa, vide quel cane che |
Angiola Maria -
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del casolare l'aveva preceduta; e giunta poi dove la strada | faceva | svolta al basso, lo scorse ancora sopra un'altra ripa, |
Angiola Maria -
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ceduto il luogo a un insolito senso di compassione che li | faceva | stupidi e muti. Alla fine: « Andiamo, Anselmo! » disse uno: |
Angiola Maria -
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Milano in altri tempi, e aveva conosciuta la città; egli si | faceva | dunque compagno delle fanciulle in codesti loro diporti |
Angiola Maria -
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in silenzio. I suoi bei capegli, agitandosi com' ella | faceva | nel suo dolore, s'erano snodati, e le si sparsero giù sulle |
Angiola Maria -
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a lui una signora magra che Ippolita chiamò zia Augusta | faceva | un gioco di carte, un solitario, con certe carte piccoline. |
Quell'estate al castello -
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barca, la quale ben presto pigliò il largo; il barcajuolo | faceva | forza di remi contro il vento che increspava tutta la |
Angiola Maria -
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accanto, era quella sembianza angelica e pura, che la | faceva | parere cosa non mortale. Il vecchio, senza pur muoversi, la |
Angiola Maria -
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l'amore, quasi divenuto in lui una quieta abitudine, si | faceva | più forte del suo proposito, più grande della sua virtù. |
Angiola Maria -
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caduta sui capo, una maledizione terribile, immeritata, che | faceva | altrui delitto la pietà verso l'infelice orfanella? Era l' |
Angiola Maria -
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le ore in una dolorosa rassegnazione. Non piangeva più, ma | faceva | ogni sforzo per ritornare il più che potesse alla memoria |
Angiola Maria -
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le lagrime; e ne' momenti di maggior dolore, la sua voce si | faceva | più sicura e più affettuosa: l' avresti veduta sorridere; |
Angiola Maria -
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- E vi dico la verità, che la flemma delle sue domande mi | faceva | sudare, nello stesso tempo che la serietà delle sue |
Angiola Maria -
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sembrate importami a nessuno. Erano ancora lassú, se ci | faceva | piacere vederle. Eccoci dunque ripartite in esplorazione, |
Quell'estate al castello -
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povera, che non mi si avvicinava mai; era il Moscerino. Mi | faceva | un dispetto! non capivo quella ritrosia e credevo che fosse |
Donnina forte -
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il mio vestito di velluto e per le mie pellicce. Ed ella | faceva | soggezione a me per l'aria grave che aveva sul viso, ma |
Donnina forte -
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mi occupavo tanto di quella benedetta camelia bianca che mi | faceva | un corno sulla testa? Non ero io la Conny? la famosa Conny |
Donnina forte -
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sentiva che mi trascinavo a fatica, e che il respiro mi si | faceva | sempre più breve? - Conny: di' la verità: vi amate: di |
Donnina forte -
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