Ora faccio un brindisi:
Pagina 14
Vi è passato il mal di capo? Ve lo faccio passare io, ballando.... Come no? Prima con me, poi con Nino.....Vi servo con le mie mani.
Pagina 14
Vedi! Faccio la parte dell' angiolo e quella del diavolo...
Pagina 15
Qua le mani; faccio il sindaco io e il prete anche... E invece d' acqua santa...
Pagina 16
Aspetta, figliola mia... Debbo comperare un po' di tela... Lo faccio entrar qui...
Pagina 23
faccio finire io!.. - Le schiaccio la testa con la zappa, come a una serpe e perdo la libertà... Tanto!...
Pagina 30
Aspettami!... O faccio qualche pazzia!...
Pagina 34
La gente non ci crede più alle stregonerie... Andiamo, Nedda!... Andiamo, Mastr'Antonio! Vi faccio ridere... Una volta gli dissi: - È vero, Don
Pagina 35
Faccio le corna! Andiamo, compare Cola.
Pagina 36
Zitta!... O faccio un massacro!... Vien gente... Zitta!...
Pagina 44
Se vi piacesse di sapere (non faccio nomi, dico soltanto le date) quali e quante sono queste approvazioni (diciamole così in termine volgare, che si
Pagina 740
Non ho creduto di farlo immediatamente, o signori, per un riguardo, di cui non mi faccio alcun merito, ma che voi intenderete facilmente.
Pagina 741
faccio osservare che se queste spiegazioni riguardano un disegno di legge, evidentemente bisogna attendere che questo venga in discussione. Allora Ella
Pagina 743
, così faccio all'onorevole ministro una viva raccomandazione in proposito.
Pagina 751
È giusto quello che ha detto l'onorevole ministro che lo stretto debba attraversarsi di giorno, ma gli faccio osservare che, coll'orario proposto
Pagina 759
davvero! Ditemi ancora: se ne andò solo, o in com- pagnia di un tale, che parlava forestiero?". "Non faccio mica la spia io. Vada ad informarsi dove vuole
faccio da due mesi, a mangiare una volta al giorno pesce comperato dal friggitore e polenta annaffiata di un solo quartuccio di vino". "Povero amico mio
che se ti dovessi far pagare prima dalla sarta, o andartene via, o fare qualche altra simile birbonata, io ti arrivo, gioia mia, e ti faccio vedere
timidamente la giovane, che sentiva la pena della sua posizione. - Faccio venir le carte dal mio paese, - aveva risposto don Gennaro, sospirando
in un crudele imbarazzo… - Credo che faccio bene a non darvi questo denaro, - disse Parascandolo, aprendo un portafiammiferi di oro, simile a una
questo? È una infamità el governo, prendersi un bel figliuolo di mamma, che si deve pure sposare! Signore mio, se non mi aiutate voi, come faccio? - E che
spalla. - Io non faccio debiti, - soggiunse, dopo un minuto di silenzio, il lustrino. - Beato te! - Tanto, non troverei chi mi presti un soldo. Ma
, mortificato dall'insistenza della moglie. - Gli si dice. - Ora gli dò prima un bicchiere di vino, Luisella: ancora un po' di pazienza e poi lo faccio