vestitino nuovo. Che cosa le avrebbe detto, lui, per solito tanto amoroso? Che faccia avrebbe fatta? Povera, povera faccina, tutta rovinata dal vaiolo! Che
sgomberare il cammino, sorridendo in pari tempo ai visitatori. Una faccina da monello, leggermente imbrattata d'inchiostro, uscì curiosa da un paravento
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costante. Un fanciulletto di quattro anni, biondo, esile, con una faccina anemica, fu il primo a mostrarsi. La signora Merelli volle accarezzarlo, ma
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cucchiaino caldo, si dilatava e che mezza faccina andava liquefacendosi, Enrichetta, atterrita, si mise a strillare: — Oh, Dio! Oh, Dio! — Che hai fatto
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madre. Alla bimba, crescendo, si fecero lunghi ovati, due enormi olive che riempivano il triangolo della faccina di dolci liquescenze. Presto
accostando la faccina alla gota, con una specie di carezza. E a quella vista anche l' Orso peloso sentiva diventar tenero il suo vino; e continuando a
faccina un po' magra e affilata, che diventava bellissima sorridendo, come appunto allora, affondata nei guanciali, con gli occhi azzurri che sembravano
guardò con tenerezza il piccolo abbandonato. «Fammi vedere la tua faccina, che tu sii benedetto! È bello come una stella, in verità santa! E lui non
brutta con quelle abitudini laboriose e casalinghe e quell'uggioso marmocchio sulle spalle, colla sua faccina vecchia da figlio di vecchi, mi struggevo di