della lunga navata e della facciata, il più sublime dei suoi pensieri architettonici, l’unità plastica di San Pietro. Anche il culto michelangiolesco del
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impresa, il tentativo fallito di correggere la facciata del Maderno erigendo due campanili alle sue estremità, aveva fatto clamorosamente esplodere l
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primo del ciborio alla tribuna, alle navate e alla facciata (per dilagare, di lì a poco, nella piazza antistante), Bernini ha interpretato e
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ripercuote sull’altra, come in uno sbalzo. È quanto si vede chiaramente nella facciata, dove la concavità absidale del braccio d’ingresso si traduce nella
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-— longitudinale e centrale--si sviluppa in un vero e proprio smembramento del corpo architettonico della facciata. L’occasione, questa volta, è
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osservazioni. Le due ali concave alle spalle della facciata fanno del corpo avanzato un forte organismo plastico, rafforzato dalle colonne angolari, libere
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V’è un tema che, dalla costruzione per curve e piani sghembi della piazzetta della Pace trapassa nella facciata di Santa Maria in Vin Latin, pur così
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La facciata, secondo il primo progetto documentato da una medaglia coniata per la fondazione, era convessa, ad un solo ordine, abbastanza bassa da
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Dacché la cupola, arretrata, non deve più concludere un organismo plastico, la facciata convessa non ha più ragione di essere. In un primo momento
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A questo punto, il Rainaldi deve avere sentito la contraddizione tra sviluppo plastico della facciata curva e lo sviluppo prospettico del portico e
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di forma nella facciata e nell’interno: non solo, ma all’esterno, dove la luce naturale è più forte, le colonne sono più piccole e hanno il fusto
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facciata di San Lorenzo né può altrimenti spiegarsi la trasformazione della tomba in una specie di «mostra», che inquadra bensì le statue in un telaio di
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Urbano VIII tra il comportamento del buon cristiano e quello del buon architetto), la scelta di materiali poveri non è obbligatoria: la facciata del
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facciata a velo o a sipario del palazzo Carignano. Né daremo mai abbastanza ragione alla Griseri che, così acutamente, ha inteso come la concezione
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facciata di palazzo Carignano: l’ornato trito, minuto, ripetuto come fosse stampigliato non è senza dubbio un elemento complementare o accessorio anzi, a
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piazza Navona, come motivi di richiamo per portare la massa tondeggiante della cupola a gravitare, appiombo, sulla facciata concava. Il fatto curioso è
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palazzo Madama, al di là della facciata svuotata dalle immense finestre ad arco c’è il grande vano dello scalone d’onore e della galleria delle feste
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sfornato. Nella facciata della parrocchiale di Cambiano lo schema è ancora quello delle facciate del Juvarra, ma rimodellato nel cotto come in una
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confondono. La facciata della chiesa della Certosa di Casotto riprende, in scala minore, il tema distributivo della fronte del Juvarra per Palazzo
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diverrà di prammatica, al tempio classico. La facciata, benché possa ricollegarsi a un disegno del Juvarra per San Filippo Neri, è chiaramente in rapporto
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ricostruzione del «muro sconcissimo, che divide la piazza del Castello dalla piazza del palazzo Reale», alla facciata monumentale del palazzo medesimo e
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’opera specificamente architettonica, la facciata di San Lorenzo a Firenze. L’analogia tra ì nuovi disegni per la tomba e quelli per la facciata è
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