, abbagliata, aveva accostato subito la faccia alla faccia del babbo; poi, per significargli la gioia che le inondava il cuore, gli aveva dato un bacio
Drago, come ordinariamente lo chiamavano, abitava di faccia a loro; e la sera, al ritorno dalla campagna, trovatele davanti all'uscio di casa
. — Lassù in cielo e dappertutto. — E noi perchè non lo vediamo ? — Lo vediamo benissimo nelle sue opere. Lo vedremo faccia a faccia, dopo morte, se ci
ciechino cominciò a palparle, delicatamente, a una a una; e gli occhi senza pupille gli si dilatavano dal piacere, e la faccia gli sorrideva tutta in estasi
persona accoccolata in atteggiamento minaccioso. Si vedeva la faccia, gli occhi, il naso, i vestiti, il bianco della camicia......ed era un sasso che al
Tizzoncino:) Tu sei Spera di sole, tu ? Prendi questi intanto ! (Le dà due schiaffi.) TIZZONCINO. (nasconde la faccia tra le mani e scoppia in pianto.) LA
, aggrinzava la faccia sorridendo, facendosi bambina con quei bambini. ***
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mamma. La signora Elvira era commossa e gl' invitati pure. Bice e Neo si erano nascosti con le mani la faccia, quasi avessero fatto qualcosa di male. In
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aveva ripreso animo e faccia tosta, e s'era messo a guardare i quadri appesi alle pareti, a rovistare alcuni volumi, a sbirciare le carte sparse su pei
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consolle stava proprio di faccia all'uscio, ed ella avrebbe potuto vederli comodamente. Le pareva che gli angioli lo facessero apposta: venivano per
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colori, avvicinandosegli con le braccia in alto e le mani aperte, spalancando tanto di bocca, gli urlò in faccia: — Vi cuoce che chiedano l'elemosina
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faccia, e il cuore gli si inteneriva per ricordi che egli credeva scancellati da un pezzo. Era illusione della sua fantasia o realtà? Gli pareva che le
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È applicabile la pena comminata dall'articolo 191 dello stesso Codice a chi faccia traffico degli stessi generi o valori, o li distragga a suo
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Si faccia la chiama.
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vorrà consentire che così si faccia in vista specialmente delle condizioni tristissime in cui versano varie regioni d'Italia. Ripeto: sono condizioni che
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Si faccia la chiama.
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suo battello da un anello infisso nella riva. Poi si voltò con una faccia imperiosa verso il portico e accennò a qualcuno, piegando il mento, di venire
poesia religiosa buona per una ragazza di dodici anni, Luisa taceva; se invece gli avveniva di dire a Maria: "Bada, Iddio non vuole che tu faccia
le cose che aveva nel cuore, di conversar con esse. Non era più il viaggiatore della natta che gli sedeva in faccia, era donna Ester tutta chiusa in un
, gustarne il sapore. Quando fu in camera la collera gli svampò. Si gittò in una poltrona, in faccia alla finestra spalancata, guardando il lago triste
lo chiamava "el Controlòr" lo chiamava "Pasott". Mai non si permise appellativi più familiari. Pasotti le ordinò a gesti, con una faccia dura da
germogli beffardi per guardarsi in faccia, il primo sinceramente, il secondo ipocritamente compunto. In un canto dell'orto viveva, nella sua stalletta
meraviglia di un gran talento così spropositato; e lei, la bruttona, con una faccia "che ghe disi nagòtt", a interrompere: "Lasci stare, signora Bianconi
baffetti biondi appiccicati alla faccia giallognola, bucata da due scintille d'occhietti sarcastici e sprezzanti. Aveva i capelli piantati così basso
!" Luisa impugnò la maniglia dell'uscio chiuso guardando colui in faccia. "Questa malata chi è?", domandò l'aggiunto. "Una bambina." "Eh, cosa vogliono che
Puria e il Paolino, curiosi di veder l'effetto della tragedia di Oria sulla vecchia faccia di marmo. Il Paolino trascinò seco il buon Paolon, mollemente
cui il tocco della Imperial Regia mano bruciava, fu sorpreso di questa uscita. Se colui avesse avuto una faccia più italiana, gli avrebbe creduto; con
bruscamente come avesse sentito per virtù magnetica l'angoscia di lei. Gliela vide spaventosa in faccia, intese ch'ella lo credeva risoluto di troncare
tono del saluto, dalla bella faccia seria nella sua bontà, Franco intese che lo zio aveva pronte parole insolite. Lo zio gl'indicò infatti la sedia
gamb de carlon, podarisset propi minga fann a men?". I poeti non conservatori Franco e Luisa avevano trasformata, col loro soffio, la faccia delle
gialla faccia grifagna della serva. "Oh scior parent!", diss'ella rispettosamente. Vantava non so quale affinità con la famiglia dell'ingegnere, e lo
travestimento andava veramente male, la sottana era corta, il fazzolettone non gli nascondeva abbastanza la faccia, ma non c'era tempo di far meglio
sentivano presi da nausee e da vertigini, la loro faccia era congestionata, il ventre gonfio mentre i polsi battevano febbrilmente e come volessero
gonfiarsi, sentirete la faccia in congestione e proverete anche qualche vertigine. Più su vi è la morte, ma noi non toccheremo quella zona mortale." "Lo
credete che non vi siano altre correnti sopra quelle che vi ho accennato? Io spero di trovarne qualcuna che mi faccia piegare verso l'oriente. Bisogna
vita è vostra, - rispose l'indiano. - È necessario che tu faccia prigioniero l'equipaggio della cannoniera. - Lo farò. - Ma bisogna che nessuno fugga
chiese egli d'un tratto. Una rapida contrazione sconvolse la sua faccia che aveva assunto un'aria tetra. - Nysa! Nysa! - gridò. Un indiano che stava
tintinnare. - Chi è là? - ripete egli con voce stridula. - Se v'è qualcuno si faccia innanzi, che Tremal-Naik lo attende. Nuovo silenzio. Allora s'aggrappò
sorprendevano talvolta colla faccia nascosta fra le mani e le gote umide, come se avesse pianto. Non parlava che rade volte, non confessava a chicchessia il
. - Chi te lo dice? - Nessuno, ma lo sospetto. Nella jungla possono aggirarsi quegli uomini che assassinarono Hurti e pugnalarono te. La faccia di
tettoia, uscì colla carabina sotto il braccio. - Capitano, - diss'egli, volgendo all'insù la faccia. - Hai visto nulla? - Sì, capitano. - Era uomo o bestia
quell'uomo piangere, si sentì schiantare l'anima. - Padrone, - mormorò egli. Tremal-Naik non l'udì. Colla faccia stretta fra le mani, s'era seduto
sparire, non sparire, non lo voglio, no! no! no! L'indiano emise un acutissimo grido e sulla sua faccia si dipinse una viva angoscia. A quel grido, dalla
, Negapatnan, - bisbigliò Tremal-Naik. La faccia del thug divenne terribile. Gli occhi mandavano sinistri bagliori. Le labbra lasciavano a nudo i denti
ma coi muscoli assai pronunciati, indizio sicuro d'una forza non comune. Aveva la faccia qua e là contusa e la gialla tunica, strettamente chiusa al
stuoia stavasene un indiano alto come il truce Suyodhana, spalmato di fresco d'olio di cocco, col misterioso tatuaggio sul petto. La sua faccia era
Aghur. L'infelice era disteso sul dorso, colle gambe e le braccia raggrinzate, probabilmente per lo spasimo, la faccia spaventosamente scomposta e gli
un rauco gemito e rimase immobile colla faccia orribilmente sconvolta per lo spasimo e la bocca contorta. - È morto? - chiese Kammamuri spaventato
lo strangolatore Negapatnan. Era questi un indiano alto quasi sei piedi, magro ed agile. La sua faccia era truce, barbuta, cuprea ed i suoi occhi
si sedette presso la porta. La sua faccia era diventata allora assai cupa e gli occhi brillavano d'una strana fiamma. Tre o quattro volte s'alzò come
Accademia della crusca
