Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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senso è come una virtù domestica dello spirito, la quale  fa  gran servigio nelle occorrenze ordinarie della vita, ma
nelle occorrenze ordinarie della vita, ma fuor di lì o ne  fa  poco, o non ne fa punto. A. Graf. Il romantic. di Manzoni.
ordinarie della vita, ma fuor di lì o ne fa poco, o non ne  fa  punto. A. Graf. Il romantic. di Manzoni.
ciascuno riuniti e mescolati e si va ai 1500 punti. Chi  fa  le carte dà ad alzare il mazzo al vicino di sinistra a
primo giuocatore di destra comincia la partita; quegli che  fa  la mano gli succede e, sempre così di seguito, da sinistra
tripla (3 donne di picche e 3 fanti di quadri) 1500 punti e  fa  vincere la partita di prima mano. Le regole della bazzica
in modo da formare un triangolo equilatero quale base, si  fa  una piramide con gli altri tre
comperarne un nuovo. Ai libri ricevuti in prestito non si  fa  pieghe, non si sottolinea e non si fa segni colla matita.
in prestito non si fa pieghe, non si sottolinea e non si  fa  segni colla matita. Non si restituiscono riviste aperte,
dell'altro. Clemente XIV Il bene precipitosamente afferrato  fa  male. Tommaseo
tracciata di rovine. Mazzini Da per tutto si piange e si  fa  piangere. Prati.
che si tiene in mano e, reggendolo così, lo si  fa  passare sotto al cavalletto in modo che esca dall'altra
e di prendere con 6, 7 e 8. Se quegli che domanda « carta »  fa  più di 9, muore e... di conseguenza perde. Quando un
di 9, muore e... di conseguenza perde. Quando un giocatore  fa  9 di mano o secco, si dice francamente: d'emblé; e riceve
dal banchiere tre volte la somma scommessa; quegli che  fa  8 di mano, la riceve due volte; ma una volta sola quegli
di mano, la riceve due volte; ma una volta sola quegli che  fa  7 di mano. La scommessa è a talento di ciascun giuocatore;
ricevere la carta. In alcuni luoghi, invece, la puntata si  fa  dopo di aver esaminato la carta ricevuta dal banco, ma non
ai due capi facendone un anello attraverso il quale si  fa  passare una chiave e si tendono poi le due estremità
il nome di un animale. Meglio se tale assegnazione si  fa  in segreto bisbigliandolo all'orecchio di ciascun
la voce dell'animale quando questi viene nominato o chi la  fa  quando non se ne parla è condannato a mettere pegno.
segreta, che dell'esercizio d'una funzione organica  fa  l'obbiettivo più elevato e caro della vita. S. Venturi. Le
durante la partita, o toccando una palla; c) si  fa  il colpo se le palle combaciano, o se quella che deve
combacia con le due palle; d) acchitando il pallino gli si  fa  toccare le due palle; e) si fa saltare fuori del biliardo
acchitando il pallino gli si fa toccare le due palle; e) si  fa  saltare fuori del biliardo la propria palla, dopo aver
ma non si tocca con la propria la palla avversaria; c) si  fa  saltare fuori dal biliardo la palla propria, senza aver
e il pallino che combaciano con la propria palla; c) si  fa  saltare fuori dal biliardo la palla propria e il pallino.
e il pallino. 12. Si perdono cinque punti quando: a) si  fa  il pallino con la palla avversaria e si manda in buca la
palla avversaria e si manda in buca la palla propria; b) si  fa  saltare fuori dal biliardo la palla propria e il pallino,
palla avversaria. 13. Si perdono sei punti, quando: a) si  fa  la palla dell'avversario, si tocca il pallino con la
caduti, quegli che nel mettersi in posizione di giuoco  fa  cadere uno o più birilli. 17. Perde la partita quegli che
con la propria palla, col pallino o con l'una e l'altro,  fa  cadere tutti i birilli; e quegli che fa cadere tutti i
l'una e l'altro, fa cadere tutti i birilli; e quegli che  fa  cadere tutti i birilli col pallino o con la palla
ne rappresentano i birilli fatti cadere, quegli che li  fa  con la palla avversaria o col pallino. 19. Guadagna due
palla avversaria o col pallino. 19. Guadagna due punti: chi  fa  balzare fuori dal biliardo la palla avversa o il pallino.
tocca con questa il pallino. 22. Guadagna la partita chi  fa  cadere con la palla avversaria, o col pallino, tutti i
i birilli ( senza andare in buca con la propria); o chi  fa  tre palle, sia in buca, sia in alto, purchè non faccia
per tanto ha da sfuggire delle scienze, quella che lo  fa  dubitare. Guerrazzi, Isabella Orsini Il dubbio parziale è
però il caso ha molta influenza sull'esito del giuoco.  Fa  le carte chi ha scoperto la carta più bassa; alla sua
avvenuta. Il posto del morto è di fronte a chi  fa  carte. Le dichiarazioni ognuno le fa per sè; il giuoco è
è di fronte a chi fa carte. Le dichiarazioni ognuno le  fa  per sè; il giuoco è assegnato a chi la fa più alta; gli
ognuno le fa per sè; il giuoco è assegnato a chi la  fa  più alta; gli altri due giuocano associati. I punti si
dalla sorte, e si alternano ogni volta che l'avversario  fa  due o più punti. 2. Egualmente si pratica se i giuocatori
di divino. Pellico. La vita come l'acqua del mare si  fa  dolce innalzandosi verso il cielo. Guerrazzi. La vita è un
piccolo d'un fazzoletto da uomo. Con « toilettes » eleganti  fa  meglio un fazzoletto di « crêpe de Chine » chiara. Il
scopa, giuoco eminentemente italiano, si  fa  con un mazzo di quaranta carte. E prima si alza, e chi
carte. E prima si alza, e chi scopre la carta minore  fa  le carte. e cioè, dopo averle mischiate e fatte alzare dal
si eguagliano, diventano nulle. Segna un punto chi  fa  la scopa, e per ogni scopa fatta, si segna un punto,
tutte quelle (scopare) del tavolino, che rimane vuoto. Chi  fa  l'ultima mano, prende le carte che resterebbero sulla
tavola se il giuoco continuasse; ma se nell'ultima mano si  fa  scopa, questa è nulla. Quando la scopa si gioca in tre
la scopa si gioca in tre (ciascuno per proprio conto),  fa  il punto del mazzo (cioè delle carte, dei quadri e della
in cui egli dovrà uscire. Nello scarto all'inglese si  fa  il primo scarto nel colore in cui si desidera che il
(cuori chiama quadri); alla francese il primo scarto si  fa  nel colore desiderato; all'italiana il primo scarto
l'ultimo tipo di dichiarazione che si  fa  in base alla situazione della partita, per salvarla, e
affida l'incarico di dare il suo bacio al penitente, che si  fa  sedere davanti alla comitiva. La più bella sceglie una
si osserva quale carta sia l'ultima sotto il mazzo. Si  fa  porre sul mazzo la carta prescelta e poi si taglia il mazzo
tagliate nello stesso punto un'altra volta e quindi dopo si  fa  finta di fare i calcoli più profondi od evocare le magie
- Perdono. Perdonando troppo a chi falla si  fa  ingiuria a chi non falla. B. Castiglione, Il cortigiano.
successive, ha raggiunto 400 punti; o quando avendone 390,  fa  le carte e scopre per 13 il sette, conta a suo vantaggio,
ad uno dei capi. Se non si offre nessuno spontaneamente, si  fa  designare dalla sorte chi deve iniziare il gioco fungendo
tocca altri. E' il suo posto di riposo e di riparo e chi  fa  la volpe può stare sui due piedi quando è nella tana, ma
dai frizzi e dai motti degli altri giocatori, chi  fa  da volpe deve saltare sempre su un solo piede. La volpe
primo momento dello scambio delle parti il giocatore che  fa  da volpe non può venir colpito dagli altri, mai quando si
il più semplice ed il più noto di questi giuochi. Si  fa  togliere dal mazzo una carta pregando di tenerla presente e
mazzo una carta pregando di tenerla presente e poi la si  fa  riporre sopra il mazzo stesso, passando poi il mazzo dietro
Della mano e dell'alzata delle carte. Prima si  fa  la mano, alzando le carte e scoprendo l'ultima di quelle
più bassa. Il giuocatore che ha scoperta la carta più alta  fa  le carte. In partita legata, la distribuzione segue come
è esaurito. 6. La parigina è vinta da quel giuocatore che  fa  tanti punti, quante sono le unità di denaro che residuano
al banco. Se le unità fossero, per es., sei soldi, e chi  fa  il colpo guadagnasse quattro punti, ritirerebbe quattro
perde paga tante unità quanti sono i punti perduti. 10. Chi  fa  parigina ritira il fondo dal banco e una quota stabilita
punti, con un mazzo di 32 carte. Chi alza la carta migliore  fa  le carte, dandone sei all'avversario e sei prendendone per
cioè la briscola, o atout alla francese. Quegli, che  fa  le carte, può darle due a due o tre a tre; ma il modo di
la partita. Quando la carta dominante è un sette, chi  fa  le carte guadagna 10 punti. Se la carta dominante (la 13)
un giuoco antichissimo, anzi se ne  fa  risalire l'origine agli antichi Egizi e se anche ciò non è
regna Venus! Altri facciano guerra! Tu, felice Austria  fa  matrimoni! Perchè quanti paesi ad altri porta Marte, tanti
civiltà di un popolo dall'idea che si forma e dall'uso che  fa  di questa dote. Gioberti, Gesuita moderno. I secoli, come i
libertà è una specie di regime assoluto, in cui chi comanda  fa  tutto quello che vuole, ma sempre in nome della libertà.
che ha rinunciato o sottoforzato non vince nulla, se  fa  il punto.
il quale occorre matita e carta. Ma in questo caso ognuno  fa  da sè. L'organizzatore detta a tutti una parola
del gioco prende una palla di gomma oppure  fa  con un fazzoletto una palla e dispone i giocatori seduti in
gatta al lardo... che vi lascia lo zampino; l'occasione...  fa  l'uomo ladro; battete il ferro... finchè è caldo; mente
stesso, Zenobia. Il dolore ha una forza emendatrice; ci  fa  più buoni, più compassionevoli, ci richiama in noi stessi,
Attenzione. Lo sparlare della gente è una brutta cosa: e si  fa  senza badarci, e chi l'ha fatto la sera, talor non se ne
quella parola così leggermente uscita di bocca cresce e  fa  danno, e talor perde un uomo o una donna nell'onore o nella
paga una marca al compagno di sinistra e una al banco. Se  fa  un doppione, ripete il giuoco; e se fa di bel nuovo un
e una al banco. Se fa un doppione, ripete il giuoco; e se  fa  di bel nuovo un doppione, guadagna la gara, e ritira quanto
il loro biglietto alla posta la direttrice del giuoco  fa  da postino e ne consegna uno a ciascuna giuocatrice, che vi
dei cattivi affari. A distanza si sente un lamento che si  fa  sempre più forte poi viene picchiato alla porta: « avanti
Il Dottore invita l'ammalato a spiegargli il suo male, lo  fa  distendere sul tavolo d'operazione (una tavola da stiro
Pregati di assentarsi tutti coloro che non lo conoscono, si  fa  entrare il primo e lo si mette nel mezzo dei partecipanti
L'ira infosca la mente,  fa  trasparente il cuore. Tommaseo. Non sempre chi s'arrabbatta
la legge. Machiavelli. Chi non è regolato dalle leggi,  fa  gli stessi errori che la moltitudine sciolta. Lo stesso.
per le nazioni. Mantegazza, Bene, male, Industria  fa  ricchezza. Guerrazzi. La fatica non è senza compensi.
non si offrono spontaneamente due persone le si  fa  designare dalla sorte mediante conteggio come già indicato
Fisiologia del Piacere L'intensità non la varietà,  fa  i piaceri. - Questa suol nuocere a quella. Tommaseo
metà stanno a destra, metà a sinistra del banchiere. Si  fa  con un mazzo di 52 carte. Ogni figura vale 10; tutte le
se ciò gli aggrada, le mischia di bel nuovo, e le  fa  alzare da un altro puntatore, o da una persona che non
coloro che lo hanno maggiore. Inoltre, perde con tutti se  fa  più di ventinove. E' importante, a questo giuoco, saper
Degli errori. 1. Chi  fa  male le carte perde il turno; l'avversario le rifà. 2. Se

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