« Giulio e Bianca Lolli pregano i signori coniugi F. F. di voler intervenire sabato prossimo ad una loro serata. Canterà l'artista X. »
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P. F. SCHMIDT, Jakob A. Carstens («Monatsh, f. K.», 1916, VI) (in: 'L'Arte', 1917, p. 179).
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2) F. F. n. il 28.05.1974
2) F. F. n. il 28.05.1974
Annealing: Heat to 1650?F (900?C), hold 2 hours, slow cool no faster than 25?F (15?C) per hour to 1100?F (595?C), then furnace cool or cool in still
Forging: 2100?F (1150?C) Do not forge below 1750?F (950?C).
Austenitize 1950?F (1065?C). Quench to below 125?F (50?C). Double temper at 600?F (315?C) 2 hrs. minimum each temper. Cool to hand warm between
Lenz, F. - Ein mendelnder Artbastard. Arch. f. Rassen-und Gesellsch. -biologie. XVIII, 1926.
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Lukas, F. F., 199, 411.
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f - f - f
- Strato grigio circonvoluto, continuazione della corteccia (f - f - f) del Gyrus Hippocampi.
Si osservi che se f(x) è funzione pari, cioè se f(— x) = f(x), tale è anche C(ω), e se f(x) è dispari, anche C(ω) è dispari. Nel primo caso la (53
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Alla definizione (3) del modulo di un vettore f o norma di una funzione f si può ora anche dare la forma seguente: essa è la radice quadrata di f x f.
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b) I simboli log, sin, cos, ecc. sono altrettanti operatori, che mutano la funzione f,...) nella funzione log f), sin f, ecc.
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Un operatore generico viene indicato con una lettera: noi useremo di regola per questo scopo le lettere gotiche. Per esempio scriveremo F = per
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la quale, confrontata con la (35), mostra che si passa dalle f alle f" mediante la matrice nel modo stesso con cui la matrice fa passare dalle f alle
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Difatti, il passaggio dalle f' alle f'' sarà espresso dalla formula, analoga alla (35),
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Poichè le formano un sistema completo, qualunque funzione f si può sviluppare in serie delle , e quindi per qualunque f varrà
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Occupiamoci del moto relativo di F' rispetto ad F, considerando intanto il comportamento delle velocità ad un dato istante. Un punto generico P del
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Sussiste la seguente proposizione generale: Da una coppia conosciuta di traiettorie polari ρ = f(ζ), ρ' = f'(ζ'), se ne possono desumere infinite
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identiche alle (15) e (17), tranne lo scambio materiale di ζ, ζ' in ζ1, ζ'1. Esse sono quindi soddisfatte dalla coppia di curve ρ = f'(ζ' 1), ρ' = f
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F designando al solito l'intensità del vettore F .
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cioè a quella stessa accelerazione che sarebbe dovuta all’unica forza F 1 + F 2, risultante dalle due forze fisicamente distinte F 1 ed F 2.
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F = m 1 a 1 ed F = m 2 a 2,
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(7)F = F(P),
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(8) F = F(P|t)
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dove, al solito, s è l'arco di traiettoria, r il raggio di curvatura, v la velocità intensiva ed F t, F n, F b denotano le componenti della forza
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onde per due forze F 1, F agenti per un medesimo tempo t,risulta effettivamente
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[L] = l f,[Π] = lt -1 f, [I] = t f,
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F = m a, F'= m'a'.
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F, F'…; l, l'…; m, m'…,
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f ' = λ- 2 f.
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F + R = 0 ossia R = -F.
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Supposto dunque P appoggiato a tutte e due le pareti, per es. in O, sottoponiamolo ad una forza F (totale e perciò includente il peso, se questo è da
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F + f = 0 ossia F = -f.
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1) le reazioni F A, F B dei due ganci;
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Se indichiamo genericamente con f le forze interne, il solido S si può risguardare come un sistema di punti materiali liberi, soggetti all’azione
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ossia, indicando con f il massimo degli f i (e in pratica si può ritenere f i = f per tutte le 2n ruote) e tenendo conto della (8),
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(1*) F * A = F A + R A + R' A+ R'' A +…
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(6) F 1 + Φ 1·2 = 0, F n – Φ n-1·n = 0.
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F 1 + F 2 +… + F n = 0;
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F 1 + F 2,+… +F n = 0;
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la quale ci dice che il sistema di forze esterne F 1 , F 2,..., F n, è vettorialmente equivalente all’unico sforzo Φ i·i+1 = Φ i+1·i applicato in P i
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4…, Q n Q 1, ordinatamente equipollenti ad F 2 F 3..., F n; dopo di che il vettore di chiusura Q 1 Q 2 rappresenta, in intensità, direzione e verso
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(17) F A = - T (0), F B = T (l),
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Φ = - F A = F B.
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Come si può caratterizzare la posizione del polo, essendo date le lunghezze delle aste del poligono funicolare, e le forze F 1, F 2…, F n applicate
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La quantità in parentesi può interpretarsi come il momento risultante delle due forze F ed F' rispetto all’asse; od anche, essendo nullo il momento
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a distanza infinita, come possono supporsi il sole e le stelle, avrassi 1/D = o, onde 1/d = 1/F ossia d = F così che F non è altro che la distanza
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1/d = 1/F-1/500F sarà 1/d = 500F-F/Fx500F d’onde d/1 = Fx500F/499F ossia d = F(1+1/499)
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