Il cantoniere che dopo cena fuma due sigarette, una all'andata una al ritorno della passeggiata e mi saluta sempre due volte, quando d'estate siedo
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gettati da la città al sobborgo ne le sere dell'estate torrida: volte di tre quarti, udendo dal sobborgo il clangore che si accentua annunciando le lingue
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. L'aria è rosa. Un antico crepuscolo ha tinto la piazza e le sue mura. E dura sotto il cielo che dura, estate rosea di più rosea estate. Intorno
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sera d'estate, È il sole che festevole picchia alle vetriate, È delle cose esterne la varia litania, Che fe' rider Ariosto e pianger Geremia. - Stavo
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Tutta la forza dal tuo seno, o terra, il sole ha tratto che salendo avvampa, e l'estate trionfa. Due volte l'erba ti recise avaro il prudente bifolco
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i vezzi non invidiano dei fiorellini estivi; ho un uccellino in gabbia, un canerin gentile... febbraio, marzo, aprile... ecco l'estate ancor! L'estate
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, meriggio, estate e inverno! No, non mi sfuggi, despota adorato; non mi sfuggi, e arrossir devi, e pentirti del tuo Creato! - Sorrise il vegliardo di un
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fa col bastone addormentare. Pazzo! e sia. Gelo, il verno; nell'estate dalle inferriate mi piove olio bollente... Ma nella mente, sia verno o estate
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Era l'estate e l'alba - un'alba pura di amaranto, di viola e di carmino - parean soli olezzar nella natura la viola e il gelsomino. Dissi alla Musa
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