Misericordia sia stato il primo saggio pittorico di lui, e ch’esso avesse la data del 1490. Ma nè quella tavola ha la data che si dice, dopo che il
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bolognese, si rianimò improvviso tra le mani del Francia, ad uno spiraglio per cui passò tepida quell’aura umbra, in cui esso riconobbe la prima
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ferrarese, e principalmente ricorda la mano di Benvenuto Garofolo. Eppure è di Innocenzo. Lo dice il Vasari, che anch’esso dipinse in quel monastero e conobbe
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Francia anch’esso. Certo è che, se il Francia, come dissi nella mia conferenza precedente, ebbe analogie col Perugino per natura d’ingegno e di stile
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