Nella notte del 31 accennò anche ad un attacco efficace contro le nostre posizioni sulle pendici del Rombon, limitandosi però a dirigere su di esse
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in esse di forti dosi d’acido prussico.
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sulla sinistra ad est del torrente Maso, indi lanciò contro di esse tre successivi attacchi, infranti dalla nostra resistenza.
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All’alba, dopo un’avanzata media di circa 12 chilometri e la riconquista di 16 villaggi, esse avevano raggiunto con l’ala sinistra e così centro la
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Raggiunta la strada Monastir-Kicevo (Krcova), a nord di Demirhisar, esse proseguono ora instancabili la marcia verso i loro ulteriori obiettivi.
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direzione v coincide con una di esse.
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e derivarlo rispetto al tempo; onde si è condotti a considerare le derivate rispetto a t dei versori fondamentali mobili i, j, k. Esse sono fra loro
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legge temporale secondo cui esse vengono mano mano occupate, cosicché in sostanza si tratterà di questioni di geometria del moto, in cui faremo talvolta
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, nel qual caso la corda della rulletta, i cui estremi scorrono su di esse, è un diametro.
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ellissografi) in cui le due guide sono ortogonali e quindi il segmento, i cui estremi scorrono su di esse, è un diametro della rulletta.
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Esse sono pertanto
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(nel modo ora detto) da ciascuna di esse intorno all’altra.
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identiche alle (15) e (17), tranne lo scambio materiale di ζ, ζ' in ζ1, ζ'1. Esse sono quindi soddisfatte dalla coppia di curve ρ = f'(ζ' 1), ρ' = f
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delle due ruote è epicicloidale. Le due traiettorie polari si chiamano circonferenze primitive. Esse costituirebbero (n. 23) l’ideale dei profili
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le quali esprimono analiticamente le relazioni che istante per istante intercedono fra le posizioni simultanee dei singoli punti del sistema. Esse
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talché nel nostro caso dovranno soddisfare ad esse le coordinate di tutti i punti della sfera.
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In generale, qualunque sia il numero delle forze agenti sopra un punto materiale P, esse sono sempre sostituibili, nei riguardi del moto del punto
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. di pressione, o ferro omogeneo o acciaio ecc.) esse, in quanto, in un dato luogo, vanno valutate in base all'equazione
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Per definire analiticamente le linee di forza, basta osservare che esse sono caratterizzate dalla condizione che lo spostamento elementare d P lungo
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trascurabile e una brusca variazione finita di velocità diconsi impulsi o percosse. Esse si valutano mediante il rispettivo impulso istantaneo, vale a dire
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Immaginiamo di avere delle velocità, come grandezze fisiche, l’intuizione fondamentale che esse rispecchiano l’attitudine a percorrere del cammino e
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. Attesa la ammessa identità di tipo fra le macchine di ω, e di ω, appare ragionevole il dire che esse funzionano nello stesso modo quando consumano, a
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In un piano qualsiasi per A, B il luogo delle posizioni possibili per l’anello P a filo teso è, in quanto dev’essere in ciascuna di esse AP + BP = l
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Se invece r 1 ed r 2 sono parallele, è parallela ad esse anche r 2. Infatti, ove ad es. r 1 ed r 3 avessero un punto comune, in tale punto, per
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(qualsiasi) di una retta parallela alle linee di azione r 1, r 2 di v 1, v 2 e complanare ad esse. Se queste due linee d’azione coincidono, coincide
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Perciò può parlare di centro di gravità di una figura solida, di una superficie, di una linea come di un puro elemento geometrico, ad esse coordinato
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d) Prisma e cilindro. Consideriamo quante si vogliano sezioni parallele alla base; esse sono tutte eguali. I rispettivi centri di gravità sono punti
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superiore a dσ, ovvero a dσ'). Esse hanno (a meno di infinitesimi dell’ordine suaccennato) direzioni direttamente opposte; onde tutto si riduce a provare
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gravità, o le reazioni di appoggio di P su corpi non appartenenti ad S, ecc. Le forze di questa categoria. (siano esse attive o vincolari) diconsi esterne.
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Affinché le forze F direttamente applicate ad un solido, fissato per un asse, si facciano equilibrio è necessario e basta che esse abbiano momento
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. Ciò è evidente per la reazione, giacché non si sposta il punto d’applicazione; quanto alle forze interne, esse equivalgono a zero (nel senso della
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ad una di esse.
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Un tetraedro rigido è sollecitato da 4 forze normali alle facce, ad esse proporzionali e tutte dirette verso l’interno o tutte verso l’esterno del
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il solido, esse seguitino a farsi equilibrio (equilibrio astatico) ?
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Si termini la discussione, assegnando le reazioni d’appoggio richieste dall’equilibrio, assicurandosi che sono anch’esse effettivamente possibili
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Queste gomene sostentatrici sono fissate agli estremi e, di solito, l’impiantito del ponte sottostante è ad esse assicurato per mezzo di robusti
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attribuito alle Φ ) lo assicurano per tutte le possibili parti di filo, siano esse tratti rettilinei [contemplati dalle (4)] o elementi prossimi ai punti P
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46. Le equazioni indefinite (43) del n. prec., ove si riferiscano al triedro principale t, n, b della direttrice, assumono una forma sotto cui esse
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nei termini seguenti: Le reazioni provenienti da legami privi di attrito sono tali che il lavoro complessivo da esse effettuato è nullo per ogni
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piccolo, perché esse fossero rappresentabili sotto la forma (2) con una qualsiasi approssimazione prefissata.
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stesso avviene dopo aggiunte due forze eguali e direttamente opposte, in quanto esse recano al δL un contributo nullo.
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esse si pongano tutte eguali a zero tranne una); onde consegue che in condizioni statiche debbono valer simultaneamente le n equazioni
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esse bastano a riconoscere che ogni sollecitazione siffatta rientra nella espressione (19) del n. 31.
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’istante considerato, si lascino variare soltanto le x i, y i, z i e si attribuiscano alle coordinate degli altri punti del sistema i valori che ad esse
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esse ci dicono che per l’ equilibrio di un sistema comunque vincolato (purché, beninteso, a vincoli privi di attrito) è necessario e sufficiente che
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4. Sei aste omogenee, ciascuna di peso p, articolate l'una all’altra si trovano in piano verticale. Una di esse AB è fissa e orizzontale; le altre
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Una traslazione uniforme non ha pertanto alcuna influenza sulle condizioni statiche: esse sono identiche a quelle valide per l’equilibrio assoluto.
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Per l’equilibrio, esse dovranno essere eguali e direttamente opposte, avendo per comune linea d’azione la congiungente dei rispettivi punti d
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si conclude, che, se sono entrambe diverse dallo zero , il moto è accelerato o ritardato secondo che esse hanno segno uguale o contrario.
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, esse possono dedursi l’una dall’altra applicando le consuete regole di calcolo algebrico ai simboli di punto. Lo stesso dicasi per la identità
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