, sarebbe superfluo tesserne gli elogi e parlarne a lungo. Diciamo soltanto che essa, accogliendo lavori dei più chiari Scrittori e letterati contemporanei
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La biblioteca popolare contemporanea iniziata dal cav. Giannotta si va diffondendo largamente. Essa raccoglie - com'è noto - gli scritti dei più
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essa sappia quali arnesi siano più necessarii per preparare una tavola elegante e di bella figura e sia in grado di indicare alla gente di servizio la
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6. Zuppa alle uova affogate. — Avrete dell'acqua bollente salata con un po' d'aceto, sgusciate in essa tante uova freschissime quanti sono i
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. Servitevene all'occorrenza; essa si conserva lungo tempo se si tiene coperta ed in luogo fresco.
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(Vedi N. 26 delle zuppe). Ovvero, fatta una farcia come sopra per le cipolle al magro, aggiungete ad essa degli avanzi di carne o di volaglia triti fini
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bollente in padella sul fuoco; ponete in essa col cucchiaio dei mucchietti del riso preparato, grossi come una noce, l'uno accanto all'altro; fritti
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VACCA. — La vacca, o giovenca, si acconcia come il bue ed in generale la carne di essa è secca e difficile a digerirsi; dà un buon brodo, ma con un
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-della sul fuoco; gettate in essa i rognoni e, ben coloriti, aggiungetevi un po' d'aglio e prezzemolo triti, il sugo di 2 limoni od aceto, un po' di
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1. AVVISO. — La carne del maiale dagli 8 ai 12 mesi, nè troppo grassa, nè troppo magra, ed usata moderatamente è un eccellente mangiare; essa è una
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gallina faraona giovane è un eccellente mangiare. — Essa si cuoce in arrosto o stufata alla braise e, arrostita, si serve col crescione in insalata, e
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tegame affine di rendere unita e liscia la salsa; tagliate i piccion in quattro e poneteli sul piatto; passate la salsa alla stamigna, unite ad essa
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bollente; gettate in essa le trote e friggetele; colorite d'ambe le parti e non più rosse nel mezzo sotto le reste della schiena, spolverizzate di sale
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2. Aringa cotta alla maître d'hôtel. — L'aringa ha la carne grassa, di un eccellente gusto, ma è un po' pesante allo stomaco; abbonda essa nel mare
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rancido; fatto a fette larghe e lunghe due dita e spesse uno, copritele con acqua bollente e lasciatele in essa fuori del fuoco (ciò fa che l'olio in
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4. Bietole-coste (côtes poirées) cotte al cacio. — La bietola-costa ancor tenerella si mangia in minestra e si mischia con erbe odorifere; essa è
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e zucchero e servirla dando ad essa il nome di crema alla borghese.
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far rappigliare la crema nelle tazze e servirla in essa.
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ettogrammi di buone fragole ben mature e lasciatele in essa 20 minuti senza bollire; versate il tutto sulla tovaglia e filtratela chiara; venuta fredda
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soltanto per qualche giorno, sfregate bene la carne col sale; messa in una pignatta di terra o mastello con sale sopra e tramezzo, ponete sopra di essa un
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Cavaradossi, ma invano: essa è brutalmente respinta)
sulla piattaforma. Essa vede l’Ufficiale ed il Sergente che conducono Cavaradossi presso al muro di faccia a lei: il Sergente vuol porre la benda
scrivere – e con infinite precauzioni cerca di impossessarsi del coltello, rispondendo alle domande di Scarpia ch’essa sorveglia attentamente)
dell’amante insanguinato è così forte, ch’essa sgomentata si copre il volto per non vederlo – poi, vergognosa di questa sua debolezza, si inginocchia
La cura dei sanatorii è la cura più naturale della tubercolosi, perché essa non agisce che aiutando la natura. Nel Cap. II abbiamo già veduto come in
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sue risorse aumentano in proporzione della gravità con cui la tubercolosi è diffusa nel paese. Infatti, essa è più frequente nelle regioni ove più fitta
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Se poi si considera la popolazione che si trova nei dintorni dei sanatorii, è chiaro che essa deve considerarsi ancor meglio protetta verso il
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La scoperta che la tubercolosi è malattia che si può prevenire e curare, e che il buon esito della cura è tanto più probabile quanto più presto essa
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vaccino, e tanto meno con farmaci più o meno specifici; per misurarsi con essa convien sbarrarle diverse vie d'offesa, e rinforzare le difese che ci ha
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non è meglio che essa ottenga il suo scopo come frutto di un accordo fraterno, anzichè come epilogo di una lotta intestina?
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Quantunque in questi ultimi dieci anni la mortalità generale in Italia sia di non poco diminuita, essa si mantiene ancora tra le alte d'Europa. A
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Nella lotta contro il grande flagello la stampa periodica può prestare un aiuto di valore inestimabile, perché nessuno meglio di essa può educare il
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Non v'è malattia che faccia più vittime della tubercolosi; in Italia essa uccide ogni anno più di 100 000 persone. I malati muojono di solito dopo un
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La malattia colpisce il più delle volte i polmoni, dando la forma ben nota della tisi polmonare. Essa però può colpire anche altri organi, e
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con essa nei polmoni, e vi producono la malattia. Esse possono riuscire di danno non solo ai sani, ma anche alle persone già tisiche, diffondendo la
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, soltanto 20 non avevano traccia alcuna di tubercolosi; quanto agli altri 80, in 44 la tubercolosi era stata direttamente causa della morte, in 12 essa
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frequente delle tubercolosi, ma oltre ad essa abbiamo numerose le malattie tubercolari di altri organi del corpo, che non riescono meno penose e meno gravi.
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Ciò si comprende pensando al modo in cui la malattia origina nel nostro corpo, e poscia vi si diffonde. Essa non nasce spontaneamente in noi; viene
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essa avesse corso anche fra i profani. Niuna meraviglia, adunque, che continuasse anche nel secolo successivo, e ad essa s'informassero i provvedimenti
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dell'organismo a riceverla, e nell'evitare la trasmissione del contagio, abbia essa luogo per mezzo dello sputo dei malati o per mezzo del latte di mucca, gli
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dott. Fränkel nell'ottobre 1868 era giunto alla conclusione, che la tubercolosi sperimentale non si deve ad un virus specifico, perché essa può esser
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Anzitutto è assodato, che l'aria espirata dal tubercoloso non è veicolo di contagio, perché in essa non si riuscì mai a trovare bacilli. Non v'è gran
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colpite dalla tubercolosi, quantunque non tutte presentino per essa eguale predisposizione. Poca ne presentano i cani, molta i porcellini d'India, i
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Nel caso dei polmoni, per esempio, si versa nei bronchi e viene eliminata coll'espettorazione, mentre al posto che essa occupava nel polmone rimane
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e leggiere particelle, le quali, sollevate dalle correnti d'aria che continuamente si formano negli ambienti che abitiamo, con essa penetrano nei
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sempre riconoscere nell'animale vivo, perché quando essa non è avanzata, può decorrere senza alcuna manifestazione avvertibile dal veterinario.
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Ognuno ricorda le speranze che essa aveva destato per la guarigione della tubercolosi dell'uomo, e la profonda delusione che seguì alla sua
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questa grande diffusione della malattia? Esitò forse ad invocare provvedimenti per combatterla? Tutt'altro! Essa chiese al Parlamento che le si
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suddette non vengono messe in vigore, essa continuerà ad infierire; può darsi, anzi, che vi aumenti di gravità pel concentrarvisi degli animali
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Da una statistica dell'assistenza pubblica di Francia risulta, che su 18 mila bimbi da essa distribuiti a buone nutrici di campagna, soltanto 20
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