volto deve aver sempre una espressione di benevolenza. E per chi è buono davvero, non ci sarà difficoltà in questo; giacché anche quando ha i suoi
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abbracci da chi non ci è particolarmente caro è cosa assai noiosa, e in quanto al bacio, ch'è l'espressione più alta dell'amore, è bene eliminarlo dalle
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l'insegnante, e cercar di non perdere nè una parola, nè un'espressione del suo viso. Talvolta è questo il più efficace commento! E non interrompere mai
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necessario, e rivolgerà alla nuova arrivata le domande d'uso, sulla salute, la famiglia, ecc., non però con fare convenzionale, ma coll'espressione di un
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espressione di rispetto che varrà o togliergli quel tantino di banale e quasi di familiarmente canzonatorio che l'uso ha finito coll'introdurvi in certi casi
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misurato le sue forze intellettuali, e l'opportunità del suo dire, misuri anche i suoi toni di voce e di espressione. E se qualche buon amico gli farà
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considerarsi in casa sua, egli non prenderà alla lettera questa espressione, se proprio non fosse presso amici intimi o parenti cordialissimi. Invece
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accadere, nel discorso, di dover nominar qualche cosa che la decenza vieterebbe. La persona urbana evita lo scoglio con mutar l'espressione, e se poi è anche
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delle presentazioni. Perciò è giustamente riprovata come uggiosa e affettata l'espressione che certi mariti hanno sempre in bocca: la mia signora... Ed è
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come gli avevano insegnato a fare, si presentò sulla soglia e fece un grande inchino. E non dimenticherò mai l'espressione crucciata e sdegnosa del
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