Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: ero

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XXIII Legislatura – Tornata del 18 maggio 1912

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Marcora 3 occorrenze
  • 1912
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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Abignente. Onorevoli colleghi, io ripeto che non volevo parlare, perchè non ero preparato a parlare; ma dico le cose come le sento.

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, trattandosi puramente di una quistione di modalità, cioè di trovare quale era il sistema più sicuro per garantire la sincerità dell'elezione, ero

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conciliatore: appunto perchè m'ero convinto della maggior garanzia che rappresentano questi funzionari. Ora, poichè la Camera non credette di accogliere

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Epistolario ascetico Vol.II

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Rosmini, Antonio 1 occorrenze

cose dolci, ed io m' ero così abituato alla cara e pia vostra conversazione, benchè sì brevemente da me goduta, che ne ho sentito, ve n' assicuro, la

Epistolario ascetico Vol.III

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Rosmini, Antonio 1 occorrenze

tranquillità del suo spirito. Sulla scelta de' libri ero veramente incerto: ne abbiamo di eccellenti; ma il profitto non verrà dai libri di controversia, almeno

IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA

682995
Bertelli, Luigi - Vamba 33 occorrenze
  • 1912
  • MARZOCCO Sessantunesima edizione
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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!... Mi ero nascosto dentro l'armadio... Che risate matte ho fatto, con quei ritratti!… Su uno c'era scritto : Un vero imbecille!... Su un altro: Oh

specchio in camera della mamma, ma quella fu proprio una disgrazia. Ero con Carluccio a giocare a palla in quella stanza, con l'uscio chiuso, perché

gioia al giornalino, dipingendo il disegno del serraglio che avevo fatto alla villa della zia Bettina mentre ero in prigione aspettando il babbo. Poi ho

. Basta dire sono stato mandato via due volte perché appunto, con tutta la mia buona volontà, non ero arrivato a far tutto il compito che ci avevan dato! Ma

dovrebbero essere dimenticate. lersera Caterina cercando non so che in un armadio, pescò un paio di calzoni miei da mezza stagione che non mi ero più messo

della mamma pareva che non finissero mai. Come ero contento di essere cascato nel fiume, e di avere corso rischio di affogare! Se no, non avrei avuto

Olga a far visita alla mamma e mi ha fatto molte feste, dicendo che ero cresciuto, che avevo gli occhi intelligenti, e molte altre cose che dicono le

impressione, e io che mi ero ormai quasi dimenticato il fatto dell'automobile, dinanzi allo spettacolo di sì terribili conseguenze, mi accorgo di tutta

ero commosso anch' io.

razzi col fischio! - Mi ero ricordato in quel momento che quando avevo comperato i fuochi per festeggiare il matrimonio di Luisa, non avendoli potuti

povere sorelle erano diventate di mille colori; ero così mortificato nel pensare che io ero l'unica causa di questi loro dispiaceri, che mi misi a mangiar

s'era conficcato nella carne... Ebbene: posso giurare che ero il più dispiacente di tutti, ma in quel momento io non potei trattenermi dal ridere

. - Li sapete! - risposi con voce grave. Ella parve riflettere; poi riprese: - Ma ditemeli... Ditemeli!... - Io non risposi. Mi ero già imposto di non

mia rovina è stata la passione per la pesca. Ieri, appena ritornato da scuola, presi in camera mia quella lenza che mi ero fabbricato ieri l'altro e

fagottino che m'ero preparato prima e cioè l'orologio della mamma che avevo già involtato in un fazzoletto simile al primo, e mostrandolo agli invitati ho

detto che ero stato io che l’avevo guarito dandogli le lenti d'Ambrogio e Ambrogio poi gli aveva raccontato d'essere stato guarito pure da me per

lettuccio che era in un canto della prigione e non tardai ad addormentarmi perché era già tardi e io ero stanco da tante emozioni. La mattina dopo, cioè

girando il capino qua e là, tutto sorpreso di trovar l'usciolino aperto. Poi finalmente si decise e uscì dalla prigione. Io m'ero messo a sedere su una

secchi e me ne ero empite già le tasche e la bocca. Dopo aver richiusa la porticina tornammo cautamente per la strada già fatta e ci separammo dinanzi al

all'armadio dove tengo miei balocchi di quando ero più piccino. In quanto all'impiego che farò dell'eredità, fra i tanti sogni che ho fatto due specialmente

Queste elezioni incominciano a interessarmi davvero. Ieri, mentre ero fuori, ho sentito urlare il giornale dei moderati: - Legghino, ignori, l'Unione

dunque, come mi ero ripromesso, io stavo all'erta; e quando ho sentito un po' di rumore in casa, zitto zitto mi sono alzato, mi son vestito e sono

un momento, e quando mi presentai in Direzione ero relativamente calmo e mi sentivo sicuro di me. Il signor Stanislao, sempre col suo turbante nero in

per prendere il treno e non conoscendo la strada provinciale per andarvi, mi proponevo di entrare nella stazione, aspettare il treno col quale ero

conseguenza né recar danno a nessuno. Mentre ero dal signor Venanzio, che tra parentesi si è divertito un mondo al racconto del fatto d'ieri, ho colto il

sala delle consultazioni. La marchesa stava seduta in una poltrona voltando le spalle verso la porta per la quale ero entrato io. Mi sono avvicinato

era minorenne né a me che ero purtroppo maggiorenne, ma non ero il proprietario. E neanche questo farà maraviglia a chi sappia come tutto nella

proprio ragione di canzonarlo! Dunque io ero in salotto col mio giornalino in mano, quando ad un tratto lui mi dice con quella sua vociaccia di gatto

sacrificio per la felicità delle sue proprie sorelle? Io avevo il rimorso della vendetta che m'ero già presa di loro con la brutta celia delle fotografie

un contadino come noialtri disgraziati... Sicché i' ero venuto a sentire per quel processo dello sciopero con la ribellione, che deve andare fra due

quello che dicevano di me; pareva che non fossi lì presente! Dicevano che ero un disubbidiente, uno sbarazzino, uno scellerato, un ragazzo senza cuore

pasticceria e io il loro invitato. Che vuoi che ti dica, caro Stoppani? Si arrivò a un punto che io non capivo più nulla; ero esaltato, mi sentivo addosso

casa. - Io ero così confuso da tante inaspettate sorprese che non gli dissi neppure grazie. Sull'uscio dello studio era quell'uomo tutto nero che mi