ERO sola.
ERO, ARIOFARNE.
ERO, ARIOFARNE, Cori
ERO e LEANDRO.
ERO, LEANDRO, ARIOFARNE.
ERO, ARIOFARNE.
ERO, e LEANDRO
ARIOFARNE, ERO, LEANDRO, Coro.
ARIOFARNE, ERO, LEANDRO, Marinai, Sacerdotesse
(Ero balza da terra e con impeto irragionato corre alla face per portarla al verone, ma già apparisce alla rampa Ariofarne. Lo segue la
ERO, sola. Assorta ne’ suoi pensieri s’avvia verso l’altare.
(Il coro si prostra, Ariofarne si china sulla salma d’Ero.)
(Leandro penetra occultamente dal fondo della scena e contempla Ero. Ariofarne, che ritorna dalla parte opposta, lo scorge. Il seguente dialogo fra
(Ero depone gentilmente una corona d’alloro sulla testa di Leandro, mentre risuona il segunte coro)
(Ero fugge inorridita. Ariofarne la guarda fuggire con un atteggiamento feroce. – La fanfara squilla fragorosamente. – Cala la tela).
(scoppia un tuono spaventoso. Per un istante Leandro ed Ero scossi dall’estasi rimangono muti di sorpresa. Lampeggia, tuona, l’uragano si fa
. Ma non lampeggia. Ero immobile)
(sorge la luna,il suo disco luminoso irradia l’orgia e contrasta colle fiaccole e coi doppieri accesi. Ero, coperta col velo d’argento, ritta sull
Fanfara. – Entra Ariofarne; lo seguono Ero con alcune sacerdotesse, Leandro coi pugili, vestito all’asiatica. – Tutto il coro si prostra ad Ariofarne
ARIOFARNE,con fulgida pompa di vestimenti, seduto su d’un trono. ERO e LEANDRO discosti. Presso Ariofarne schierati: un Jerofante coperto di porpora
. Accanto al tavolo un sedile sul quale Ero siede, e osserva la clessidra. Notte. Un raggio di luna incerto penetra or sì or no dal verone. Il vento porta le
eccessiva diventiamo più ottusi, e siamo qualche volta come istupiditi dagli sforzi continui e ripetuti; io ero in questo stato, e dovevo vigilare su me
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. Sarà capitato a qualcuno dei miei lettori di dormire camminando. Ricordo quando ero medico militare di aver fatto parecchi chilometri dormendo cogli
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piegavano sotto come paralizzate. E mi rassegnai a riprendere la lunga attesa inerte. Non ero molto inquieto: lo vedevo stanchissimo, coll'inerzia
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le scale della mia casa, sentii per la prima volta che ero obbligato a rallentare il passo od a fermarmi perchè mi mancava il fiato. Il polso era
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Mentre ero a Gressoney ed all'accampamento Indra feci delle osservazioni intorno ai cambiamenti che presenta la tonicità dei muscoli nelle ascensioni
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a 3000 metri. Fu una gita faticosissima per me: massime in principio, ero costretto a sedermi e spesso a coricarmi, perchè non potevo star dritto
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"Ritornato ero stanchissimo: volli prendere un bagno e questo non essendo pronto mi sdraiai sul mio letto tranquillissimo aspettando. Quando dieci
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Trinità sulle sponde del Lys, poco lontano dall'albergo Thedy; e cominciammo la seconda serie che era per me tanto più interessante perchè non m'ero mai
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ero alla Capanna Gnifetti mi capitò di vedere alcuni che arrivarono dal Colle d'Olen digiuni e stavano bene. Andarono fino al Colle del Lys, qui si
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e Cento sapevano cucinare abbastanza bene, tanto che io mi abituai a mangiare la carne di montone alla quale non ero assuefatto, e la digerivo
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"Nel 1885 in seguito ad una forte emozione mi trovai col cuore intermittente ed irregolare. Però dopo un anno ero ritornato normale e fino ad ora
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lo stato mio era simile al malessere che provavano i miei compagni. Ho già detto che non eravamo allenati, ma io non stavo male in alcun modo. Mi ero
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ero nella capanna Regina Margherita, un signore appena arrivato ebbe un'emorragia piuttosto forte dal naso. Feci attenzione, ma non vidi alcun effetto
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sono perfettamente eguali. Arrivato alla Capanna Regina Margherita, dopo due giorni che ero bene riposato, faccio un'altra esperienza simile (linea 3
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. Temperatura 39° 1. Ero molto stanco. Nel mio taccuino scrissi "respiro poco ansante, non in modo corrispondente al polso. Temperatura dell'aria — 10
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dimostrano questo, ne scelgo uno. Quando ero studente partii da Ceresole con alcuni amici, e fatta l'ascensione del Gran Paradiso, scendemmo pel Rutor alla
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ero obbligato ad interrompere le ricerche in causa al male di capo. Mi affacciavo ad una finestra, e se il tempo lo permetteva andavo fuori sul
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Il giorno 9 agosto alle ore 1,15 arrivai alla Capanna Regina Margherita non molto affaticato, perchè mi ero proposto di camminare molto adagio, tanto
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. 93. 80. 84. SO. 76. 75. Respiro, 22 al minuto, irregolare; temperatura, 37°,4. Tale disturbo nello stato fisiologico è importante perchè non ero uscito
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boccia di lavaggio per conoscere con quale rapidità uscisse l'aria dal gasometro, ero sicuro che nella inspirazione solamente dell'aria artificiale
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appena i 2600 metri e mi sono preso una forte scottatura al collo e al dorso delle mani, come non mi ero mai preso d'estate nel mio soggiorno a
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a Gressoney St. Jean alle ore 7 ant. del giorno successivo. Mi ero recato col prof. A. Mosso ad aspettare la comitiva un'ora sotto a Gressoney St
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per la prima volta sui ghiacciai. La sera quando ritornammo al colle del Teodulo, G. Mondo era veramente spossato e alle ore 6 si mise a letto. Io ero
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Nel giorno successivo torno a ripetere questa osservazione. Da quattro giorni non mi ero mosso dalla Capanna Gnifetti e mi trovavo quindi in stato di
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. Che nel sonno la respirazione divenga periodica non era cosa che mi maravigliasse, perchè anzi ero stato io il primo a mostrare fino dal 1884 che il
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Dovendo condurlo in mezzo ai ghiacciai, avevo cercato prima di affezionarmelo e c'ero riuscito. Al primo accampamento presso l'Alpe Indra (2515 metri
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"Fino a quel momento io ero sempre stato bene. Ma quel dispendio maggiore di forza che fu necessario per sollevare nuovamente il peso del mio corpo a
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slegato camminare in testa senza che nessuno potesse salvarlo se gli mancava un piede. Già prima che parlasse — essendo io legato dietro a lui — mi ero
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insensibilità era attestata anche sia dalla pratica del tatuaggio sia da altri fatti: uno p. es. si ero applicato chiodi dentro le scarpe, perchè, diceva
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