Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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XX Legislatura – Tornata del 28 gennaio 1898

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Chinaglia; Biancheri 8 occorrenze
  • 1898
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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scaturiva da ineccepibili testimonianze e da un processo già chiuso che gl'individui da me qualificati come pacifici cittadini, e che erano stati

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E non erano ragioni vaghe, ma precise: cioè: «pur riconoscendo lodevole l'intento, in vista della parte principale, attivissima che si avrebbe avuto

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, visto che i padroni si erano rifiutati esplicitamente di fare quanto richiede una legge tanto importante. Ebbene; il prefetto di Torino, per il solo

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sono i beni che aveva espropriato prima del 1895, e sui quali avea dovuto saldare i mutui coi danari avuti in conto corrente dalla Banca. Erano dunque

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30 giugno, in quasi quattro milioni, erano a tutto novembre da pagare 2,600,000 lire, in modo che l'incasso non era stato che di circa due terzi in

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Negli anni scorsi si è cominciato nella situazione della Banca d'Italia a portare una partita negativa. Erano 2,800,000 lire, residuo dei 30 milioni

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Anche nell'esercizio precedente, cioè in quello 1896, troviamo che le sofferenze erano lire 2 milioni 949,000, da cui, tolti gli utili, rimase una

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Cassa di risparmio dell'Istituto stesso, che prima erano poca cosa, ma che nel 1896 hanno raggiunto l'egregia cifra di 659,000 lire, in seguito a

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SCURPIDDU

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Capuana, Luigi 17 occorrenze

: - Scurpiddu riprende a sonare. Così è la vita! I morti se ne vanno, e chi resta deve pensare ai fatti suoi. E i fatti suoi per Scurpiddu erano gli

. E indicava la collina. - E se non t'incontravo io, come facevi? - Restavo là dov'ero seduto: avevo paura. - Quanti erano i tacchini del notaio

Ora erano due ad aspettarlo davanti al cancello di legno del pollaio: la sua mamma e la massaia. La mamma, vedendolo turbare di mano in mano che i

giorno avanti erano passati di là e gli avevano domandato: - Hai visto nessuno? - Nessuno. - Coi fucili come noi? - Nessuno. Ed erano andati via

Come erano passati presto quei mesi d'inverno con la bacchiatura delle ulive e coi lavori per l'estrazione dell'olio! Poi la seminagione, poi la

crollo dei tetti della cucina e del frantoio, erano quasi spente, ma il fumo aumentava, e le scintille volavano portate via dal vento e piovevano

discorso con Mauro, il postino, che stava sull'uscio. Si conoscevano da bambini; poi si erano perduti di vista. Incontratisi per caso l'anno avanti, si

desta dal lume - Vuoi apprendere a lavorar coroncine anche tu? Le maglie non erano uguali; bisognava impratichirsi bene. Quella prima coroncina mal fatta

, mancava una delle rosse che accennava a divenir chioccia. Scurpiddu non intese a sordo. E il giorno dopo, mentre le sue bestiole, ben pasciute, si erano

mattina, più tardi, si era saputo l'affare delle schioppettate, Calcapaglia e suo genero stati fino alla mezzanotte alla posta della volpe, - erano loro, in

Ma di lì a un mese, tutti i bei progetti di Scurpiddu erano andati a un tratto per aria in modo inatteso. Una sera il Soldato gli aveva detto: - È

maestri di scuola erano preti, e usavano quella sconcezza di far mettere dallo scolaro più bravo un po' di saliva sul naso del compagno negligente

gl'incuteva più paura il bovaro con le sue Nonne . Era un brav'uomo; badava soltanto a quegli animali, povero vecchio! I tacchini si erano mescolati coi buoi

indietro, facendo capricciosi giri per l'aria, quasi esercizi di volo, e tornavano rapidamente verso le rocce d'onde erano partite, senza oltrepassare i

un altro le dava sui fianchi con la bocca del fucile. Li riconobbe; erano gli amici ! - Madonna Santissima! ... ... Rubano la giumenta! Scurpiddu si

accorsi che le gambe non c'erano. E mi feci segno della santa croce e passai via. - Corbellerie! - ripetè il massaio. - Diciamo piuttosto il santo

violacei, si scagliava addosso all'avversario. Allora Scurpiddu li incitava con la voce e coi gesti, li aizzava, gridando: - Guerra! Guerra! Spesso erano

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