non c'era folla, perchè non tutti, a questo mondo, hanno quattrini da buttar via in oggetti di lusso. I più popolati erano i magazzini de' venditori di
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contadina; e questa, ridacchiando, li depose alla sua volta, nel proprio barroccino: quasi vuoto, perchè gli erbaggi e le frutta erano già stati venduti
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Ma l'ottava s'arrestava a mezzo: Orlando non avea più voglia di proseguire; la Giulia appena appena avea voglia d'ascoltarlo: erano tutti e due in un
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la gloria - rumore sempre vano - che lo aveva accompagnato. Adesso, certo, erano presso a cambiar vita l'uno e l'altra; e peggio di quel ch'era loro
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velluto del suo antico palazzo di Roma. Non era passato neanche un mese da quando ella e Orlando eran capitati là su, che tutti e due già s'erano abituati
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, l'idea del matrimonio non le era mai passata per la testolina vuota: neppure nel ricco negozio di Milano, dove erano fantocci Dio sa quanto più belli del
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ma delle quali, certo, non poteva profittare, perchè la sua natura non ne aveva bisogno; sì che a poco a poco gli ottimi bocconcini erano mangiati
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non lo maneggiavano; le palpebre le si erano chiuse da loro, come le si chiudevano sempre quando la coricavano supina; e così muta, immobile, pareva
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quanto tutti erano contenti di vederla. Da quella bestiola ella si faceva obbedire come da un grosso cane. Il cavallino saltava, montato da lei, gli
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poco, perchè a lui erano serbate più carezze, e prodigate maggiori premure. Quando la Marietta lo vide, dichiarò ch'esso era anche più bellino di
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quando passava sul suo puledro cosi piccolo, con dietro il servitore montato sur un cavallo grande. Gli occhi della gente erano tutti per lei. Le faceva
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modo alla sua persona. I merletti dei piccoli capi di biancheria infantile diceva che li avrebbe staccati, tanto per la Camilla erano un lusso
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recitava una piccola orazione insegnatale a scuola; poi ricominciava a lavorare. I giorni più tranquilli per lei erano quelli in cui i suoi genitori
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, in cui alle memorie del passato s'univan le fantasticherie dell'avvenire. A dir vero, le memorie di codesta bambola non erano molte nè fino allora
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c'erano specchi; ma le piaceva d'aver in testa quell'umile ornamento più assai di quando ci aveva tenuto lo spillo di brillanti; le piaceva non più per
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calare del sole erano piccoli brividi a intervalli che le davano una scossa fredda in tutto il corpo. Ella badava a stropicciarsi le manine magre, che
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di nuovo. Le forze le andavano sempre scemando; v'erano momenti ne' quali parlava tanto a fatica e con voce così fioca ed esile che appena si udiva
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lei, per selve, per monti, per piani; ma ogni cinque passi, tàffete! eccotene un altro che mi si parava davanti per impedirmi il cammino. Erano, si
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