preoccupava molto più della carrozza. Certo è che voltava il capo da destra a sinistra, con molta graziosa vivacità. Intanto le carrozze che erano accorse per
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ora concessa. Ella non rifuggiva dai tristi pensieri del suo amore, perchè erano sempre pensieri d'amore, pensieri di Emanuele; e preferiva soffrire
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ancora in quella camera rinchiusa, dai vapori del sonno. Il letto, nel posto vuoto accanto a Sofia serbava l'impronta di un altro corpo; le lenzuola erano
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ammetteva. Fin da quando si erano conosciuti, il contrasto spiccatissimo della loro indole aveva suscitato delle polemiche lunghe e spesso rinnovate
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signora Guidobelli, la signora Bonamore col cugino, qualche altra persona, tutti bene equipaggiati e in arnese da campagna, erano riuniti nel salotto
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dell'esperienza. Gli uomini, che si erano sbandati, tornarono in gruppo, facendo osservare che il tocco era passato e conveniva pensare al ritorno, se si voleva
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erano i pensieri di quell'amore, finchè Maria vi si abbandonava nelle solitarie ebbrezze della sua stanza, nella pratica giornaliera incontrava urti
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divertita; gli uomini erano un tema favorito per lei, anche a costo di dirne male, o di lagnarsene, o di vituperarli, accusandoli di tutte le disgrazie che
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amiche e degli amici di Sofia, che venivano a reclamare la festicciuola promessa. Le signore che stavano vicine di casa, erano scappate come si trovavano
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di Emanuele e l'affetto di Sofia. La sera della festa si sentiva così male che quasi non voleva uscire dalla sua camera. Erano due giorni interi che
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pieno di fiori, così che somigliava ad una serra. La camera dava sul giardino; le finestre erano chiuse, perché la viaggiatrice sembrava molto stanca
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erano difetti amabili che agli occhi di Maria, avida di contrasti, dovettero sembrare virtù. Ardire elegante, modi spigliati, cuor leggero e caldo
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spavalda di Bandini e a quella indifferente di Emanuele; ma tutte insieme non erano di natura tale da tenerla desta; al contrario le pesarono e le si
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celere. Erano le undici, quando arrivò davanti alla casa che rinchiudeva per lei tante memorie. Nulla era cambiato; nè il portone basso e tetro, nè il
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colpa, monda perfin d'ogni sospetto? Erano, entrambe, immensamente commosse. Maria col volto presso il volto dell'amica, mormorava accentuando appena
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