Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: era

Numero di risultati: 172 in 4 pagine

  • Pagina 1 di 4

Invalidità delle delibere assembleari per vizi di convocazione - abstract in versione elettronica

95793
Ferrari, Maria Paola 1 occorrenze
  • 2007
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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assembleare di una società a responsabilità limitata, di cui era dedotta la nullità per difetto di rituale convocazione dei soci.

Partite di calcio, danni agli spettatori e responsabilità civile degli organizzatori - abstract in versione elettronica

97439
Zuddas, Goffredo 1 occorrenze
  • 2007
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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rimasto sconosciuto, e affermata nel secondo, in quanto l'autore era un agente di polizia, ma convenuto in questo caso era il Ministero dell'Interno e non

Le prospettive di sviluppo dell'impresa cooperativa nell'era globale - abstract in versione elettronica

99276
Scarpellino, Saverio 1 occorrenze
  • 2007
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Le prospettive di sviluppo dell'impresa cooperativa nell'era globale

Elementi costitutivi e presupposti del danno esistenziale da provvedimento amministrativo illegittimo - abstract in versione elettronica

100211
Bellucci, Gianluca 1 occorrenze
  • 2007
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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, che nulla era possibile fare per ovviare al pregiudizio ricevuto, ovvero che questo non era evitabile usando l'ordinaria diligenza.

Inopponibilità alla controparte contrattuale degli accordi interni ad una parte plurisoggettiva - abstract in versione elettronica

101749
Cisternino, Francesco 1 occorrenze
  • 2007
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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stesso indivisibilmente, gli eventuali accordi "interni" in base ai quali tale acquisto era in realtà voluto dai più acquirenti per quote divise e

La gente per bene

191414
Marchesa Colombi 7 occorrenze
  • 2007
  • Interlinea
  • Novara
  • paraletteratura-galateo
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La signorina color tabacco aveva varcata la cinquantina, e non era per nulla superiore a questa disgrazia. Lascio pensare come accogliesse il

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Ebbene, cosa importa? Il forte e bello non compariva, e Jolanda era sempre lieta ugualmente come un raggio di sole. Non parlava mai di quando sarebbe

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era generale l'opinione dell'Arnolphe di Molière circa le donne:

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. Sarebbe rivolgere un rimprovero crudele alla signora che le ha collocate così. Quando io era giovane, in temporibus illis, fui invitata ad una sagra

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quell'aumento di personale in famiglia. Noi si faceva colazione per solito alle nove, ma la Teresina era alla toletta a quell'ora, oppure veniva a tavola

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madre. Ai bagni di Viareggio, pochi anni sono, c'era una signora nubile, che accompagnava una nipotina di diciotto anni. La zia ne aveva trentanove

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vissuto, che per ogni circostanza, mi torna a mente un avvenimento che calza appuntino. Era una fanciulla di provincia, che non aveva genitori. Non

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le straordinarie avventure di Caterina

215624
Elsa Morante 25 occorrenze
  • 2007
  • Einaudi
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
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ciò era molto triste; inoltre il tempo era scuro, e Caterinuccia aveva paura. Dovete compatirla perché era piccola. Spesso pensava a Rosetta e a

stupida mai piú. Sei tanto brava, Bellissima mia! — E le due si abbracciarono. Era proprio una scena commovente. — E ora, quel povero mercante

Quei due signori che passeggiavano impettiti erano Piuma e Massimo. Piuma era piú piccolo e piú leggero, e il vestito che aveva addosso gli era

! — Ora ve lo farà vedere! — Evviva Pic ! Arriva Pic! E Pic arrivò. Pic per molto tempo era stato uno scolaro, e anzi era arrivato fino alla prima

in fila, incoronate di coralli e di giacinti, con le loro scarpe d'argento e lo strascico lungo per terra. Anche Maria Rosina si era messa una

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- Sí, - fece Bellissima. Caterí andò ad aprire, ma era il vento che aveva voluto fare uno scherzo. - Sei una sciocca, Bellissima, - disse Caterí

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E la povera Caterina si mise a piangere, perché era piccola e sola e la nera e brutta notte cominciava a scendere. E quella stupida di Bellissima non

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erano scomparsi. Sulla tavola c'era un soldo bucato. — Bellissima! Bellissima! — chiamò Caterí. Aprí la porta e guardò, ma non c'era nessun ornino sulla

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non era ancora Rosetta. Era Tit, questa volta, il quale viene sempre da lontano, e, vedendo quel lume, aveva bussato. Aveva preso molta pioggia; aveva

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— Signori, non posso darvi il biglietto per un soldo bucato, — disse malinconicamente l'impiegato della stazione, che si era fatto il suo sportello

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— Cavaliere, perché mandate via quel ragazzo? — Eccellenza, — disse il Gufo, — non ha soldi per pagare il biglietto —. E si soffiò il naso che era

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la signora disse che era tardi, e buio, e che volentieri avrebbe dato ospitalità a lui e a Caterí. Essi furono molto contenti, perché erano stanchi, e

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Bellissima, e invece sognò che la cingallegra dava ospitalità al re dei Topi bianchi, e finalmente gli staccava il gatto dalla coda; ma era un semplice

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Era presente anche la Regina delle Fate che parlava di una nuova servetta che aveva da poco assunta nel suo palazzo: — Si chiama Grigia, — diceva

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Caterina era molto confusa mentre saliva la scala d'oro del castello, anche perché due o tre lucciole si misero a ridere vedendo che le si era

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furono nel giardino, videro che la festa era al suo culmine. Sugli alberi si erano accese lampade di tutti i colori, e nel centro del prato girava una

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grembiule era cosí lungo che strisciava in terra ed ella dovette rimboccarne le maniche, ma per fortuna non c'era nessuno per canzonare la misera

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Felice che era bello e alto e tutto vestito di ferro, ma non conoscevo la Principessa delle Querce. La notte del matrimonio erano venute tutte le

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fermarsi proprio là. In fretta si alzò e disse: — Buon giorno! — Non ci vedeva bene a causa delle lagrime ed era tanta la sua confusione che non si

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Doveva essere nata da poco tempo, perché era circa della statura di Bellissima; aveva un grembiule bianco con un bavero d'oro e una reticella d'oro

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sconsolatamente la Principessa. — E chi è vostro padre? — chiese Tit. — Il Pincipe Felice. — Ma allora... — Tit si mise a tremare per l'emozione. Egli si era

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suoi occhi erano felici, e Caterì osservò che in ognuna delle sue pupille c'era una minuscola principessa. Tit cadde in ginocchio, e baciò il lembo del

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L'automobile cominciò a dire: Tuff! Tuff!Tuff!, per far sapere che era pronta, e la Principessa fece un inchino e disse: — Addio —. Poi, guardando

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canino era scappato in fondo alla via e di là guardava ridendo e dimenando la coda. Ma siccome quello era il canino di una Marchesa, e quindi molto

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lire, correva piú di tutti. — Ladro e sfruttatore di galantuomini! — strillava Massimo, e Piuma aggiungeva: — Ladro e sfruttatore! — ma era inutile

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Sentenza n. 26926

335163
Cassazione civile, sezione lavoro 1 occorrenze
  • 2007
  • Corte Suprema di Cassazione
  • Roma
  • diritto
  • UNIGE
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primo grado, in cui i lavoratori era stati esposti all’amianto e precisamente avevano subito la “esposizione qualificata” richiesta dalla legge per l

Menhir

344646
Prete, Antonio 1 occorrenze

Quell'abbaglio nell'aria, il treno era fermo nella piana di Cerignola, il maggio rotolava di là dai finestrini, mia madre era morta all'alba, ed era

Il letto vuoto

344836
Pecora, Elio 1 occorrenze

Dice che suo padre era prefetto. Al Luna Park il vecchio indovino insiste sulle sue origini povere, ma lei s'indigna. S'azzitta quando la definisce

Il letto vuoto

344875
Pecora, Elio 1 occorrenze

M.. in ospedale, incontra il ragazzo. Questi racconta di essere venuto a Roma da un tale, conosciuto durante una festa in casa di amici, che si era

Menhir

344880
Prete, Antonio 1 occorrenze

C'erano nel bianco riverberi di bianco, che spumeggiando rotolavano su una distesa bianca, il cielo, sopra, era bianco, un cielo perso nella luce che

«Tex Willer» 557 (7 Marzo 2007)

349211
AA. VV. 8 occorrenze

SÌ, IL TELEGRAMMA ERA STATO INVIATO DA TWIN FALLS...

TI CHIEDI PERCHÈ NON TI HO FATTO FUORI?... LA TENATAZIONE ERA GRANDE...

PRIMA IL DESERTO ERA VIVO... ORA ALL’IMPROVVISO È CALATO UN SILENZIO DI MORTE!

LA SORPRESA È ANDATA A MONTE, TEX! QUEL BECCACCIONE DAVANTI A NOI ERA GIÀ SVEGLIO!

DUE HANNO CONTINUATO LA FUGA!... DI QUELLO CHE ERA INSIME A ME, NON SO NIENTE!

ERA SVELTO COME UN SERPENTE,PA’! MI HA FATTO VENIRE I SUDORI FREDDI, QUANDO L’HO VISTO BUTTARSI SULLA PISTOLA E SPARARTI!

LA TUA ANGOSCIA DI PADRE ERA SIMILE ALLA MIA, AQUILA DELLA NOTTE! MANITO CI HA SCOLTATO ENTRAMBI... E ORA I NOSTRI FIGLI SONO COME FRATELLI!

AL CONTRARIO, STRANIERI! HUGH LANGDON CI SI È IMPOSTO COME SCERIFFO, MA ERA UNA CANAGLIA! L’ABBIAMO PRESTO SCOPERTO A NOSTRE SPESE! TOGLIENDOLO DI