Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: era

Numero di risultati: 197 in 4 pagine

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Sull'Oceano

171456
De Amicis, Edmondo 37 occorrenze
  • 1890
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
  • UNICT
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Quando mi svegliai era giorno fatto, e il piroscafo rullava già nel golfo Leone. Subito udii i gargarismi del tenore nel camerino di faccia, e in

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Un gruppo di donne s'era levato a rumore per la distribuzione dell'acqua dolce; della quale, oltre al numero dei litri fissati per ciascun rancio, un

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mattina, a colazione, era in vena di chiacchierare, e pieno di buon umore, benchè trasparisse poco dal suo cipiglio di piccolo Ercole dai peli rossi. Per

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il braccio, gli parlava nell'orecchio, pareva che gli domandasse delle spiegazioni intorno al solcometro. E la faccia del capelluto professore era

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a quella bella e buona ragazza s'era venuto formando un cerchio d'antipatie e di rancori che non le davan più pace. Tutti gli spasimanti non guardati

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Ma egli era tanto innamorato che non badava a nulla, e se ne stava fermo al suo posto per dell'ore, con un gomito sul ginocchio e il mento nella mano

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Quello era l'"innamorato", un personaggio che a bordo non manca mai, come diceva il Commissario, e spesso anche ce n'è vari: d'innamorati del cuore

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I belli umori, invece, si raccoglievan quasi tutti sul castello centrale, che offriva maggior spazio a far buffonate, ed era come una piazza di

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La mattina stessa era seguito nel dormitorio un grosso scandalo, ch'io non seppi che più tardi, stando col Commissario sul palco del comando a vedere

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dal Commissario seppi che la contadina di Mestre era segno d'immensa invidia a tutte le donne incinte di terza, e più alle più avanzate, perchè è

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gente. Prima di tutto, le era antipatico. L'ignoranza non ammira il mare, perchè ha poco o nulla da scrivere col pensiero su quella immensa pagina pulita

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Non importa: il passaggio dell'equatore era una festa per tutti, specialmente per la distribuzione straordinaria ch'era stata annunziata, di tre

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marsigliese s'era lasciato scappare che il Watt era morto nella miseria. Il secondo aveva negato: era morto nell'agiatezza, carico d'onori e circondato

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Tutto era già stabilito. Battesimo e registrazione civile sarebbero stati fatti nella camera nautica, posta accanto alla timoniera, sotto il palco di

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, vicino all'ufficio del Comandante, in uno dei due lunghi passaggi che vanno a poppa a prua; al quale, perchè v'era un andirivieni continuo di gente

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splendido e più strano che si fosse visto dopo che eravamo entrati nella zona torrida. Il cielo s'era rasserenato a oriente e a occidente, e il sole

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l'era cercata. Era andato sul castello centrale, in mezzo a un crocchio di contadini, a spiegare che quella fosforescenza delle acque era prodotta da

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polare era scomparsa.

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Quella notte, però, io credetti d'essere sul punto di scoprire il mistero. La brezza era quasi cessata, e il mare dormiva, in modo che la sera tardi

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Ancora cinque giorni! Era l'esclamazione di tutti quella mattina, e parevan più lunghi i cinque giorni che restavano dei diciassette ch'eran passati

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La compagnia, dunque, era svariatissima, e prometteva bene. E non era soltanto un grosso villaggio, come m'osservava il Commissario; ma un piccolo

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Appena svegliato, sentii che l'aria era carica d'elettricità: una sfuriata di gelosia della cameriera genovese, portata via dalla passione a tal

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comandante, il quale avea sul cuore un affare, oltre a quello dei quarantasette, assai grave. Un'ora prima gli s'era presentata con molta dignità la

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vidi molta gente affollarsi ai piedi di una delle scalette del palco. Un bambino, salito fin sull'ultimo scalino, era precipitato di lassù, dando del

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cresceva sopra il mio capo. Era un gridìo di gente che si chiamava per nome, un suono di passi affrettati, un tramestìo come all'annunzio d'un pericolo

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altri. Il tempo era buono, l'aria tepida. La prua pareva un villaggio in festa. Andandovi, incontrai il marinaio gobbo, meditabondo, che teneva a mano un

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L'orizzonte era velato da una nebbia leggera, e c'era una certa gravezza nell'aria, che faceva sentire tratto tratto il bisogno di tirare un lungo

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. Mirabile natura umana! Dal modo d'atteggiarsi delle persone già si vedeva che anche quell'avvenimento della tempesta era convertito a soddisfazione

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delirium tremens, e faceva delle descrizioni abbominevoli del suo camerino, - dove era pur stata varie volte a succhiarle il maraschino di Zara, - una

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Il sole intanto era andato sotto, diritto davanti a noi, di là dalla terra, e si vedeva un crepuscolo stupendo, bello quanto più belli che avevamo

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volo. Nessun momento del viaggio, fuorchè la tempesta, mi rimase come quello stampato nell'anima. Il fiume smisurato era come immobile, quasi che le sue

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Un altro vaporino s'era avvicinato in quel frattempo, sul quale dovevano scendere gli argentini, la famiglia brasiliana e tutti gli altri. Ma nessuno

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di quel signore. Era un negoziante agiato, stabilito a Buenos Ayres, - un infelice come se ne trovan tanti, che, pure godendo a bordo d'un'ottima

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E andai a guardarlo anch'io, dall'altra parte, poichè dal giorno della partenza non ci si era ancora mostrato così: tutto a belle onde allegre, che

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seguente egli mi si venne a mettere accanto a tavola, al posto dell'avvocato, che non s'era levato da letto. Ogni giorno egli faceva una mezza dozzina

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opponesse, volle cacciar fuori le gambe, e mettersi a sedere sull'orlo della sua buca. Era vestito. Rispose con un filo di voce: - Non c'è tanto male. - Il

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all'opera morta, - largo appena da vuotarvi un sacco di carbone -, s'era fatto il covo una famiglia di cinque persone, che vi passavan la giornata, pigiate e

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Saggi di critica d'arte

261887
Cantalamessa, Giulio 4 occorrenze
  • 1890
  • Zanichelli
  • Bologna
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Guido Reni, come quegli che la fama avea sollevato di più fra tutti i secentisti d’Italia e di cui l'influenza s’era più o meno prolungata quasi a

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era stato fatto. Oserei anzi dire che, se pel passato era stato possibile il sorgere di grandi tipi originali, da ognun dei quali era nata una scuola

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Addestratosi al pennello in mezzo ad artisti, la cui abilità gli fece certamente pensare in sulle prime che non gli era facile schierarsi alla pari

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’arte era spinta da due ingegni prepotenti sì che non sembrano umani, Leonardo e Michelangelo, cooperatore del gran moto, ma troppo chiuso nel suo

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XVII Legislatura – Tornata del 17 dicembre 1890

549071
Biancheri 9 occorrenze
  • 1890
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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era rovinosa per il paese. Invero egli ne dava il cattivo esempio; ma di questi predicatori

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Mai si era udito in Italia, dai primordi del nostro risorgimento, uomo di Stato italiano che parlasse in tal guisa; mai si erano fatte riserve al

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è punto trattato, ed era la cosa più importante. Certo la più importante, perchè si è anche accennato al rinnovellamento di queste alleanze, nel che

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Infine, il paese che ode sempre parlare di queste alleanze, vuol saperne i patti ed i pericoli. Da questi banchi, il signor Crispi, quando era

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non era possibile sperare in altri tempi: e non v' è ragione perchè la pace colà possa essere turbata. Lassiamo ai gazzettieri

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, raggiungerà gli scopi che il Re si era prefisso e che è debito nostro di conseguire. Non ho altro da dire.

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Ma il capo del Governo è sempre capo del Governo. Il signor Crispi era tale a Firenze, era tale a Torino; come tale ha parlato; e noi abbiamo il

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presidente. Non attribuisca all'onorevole ministro ciò che non era nelle sue intenzioni. Egli ha parlato di gazzettieri, e non ha mai parlato con

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il pretore era alloggiato nella casa del giudicabile; dunque comprendete bene che non vi era imparzialità.

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