(come era da aspettarsi), è notevolmente diversa a Tremezzo. In tutte e tre le stazioni si ha un maximum estivo di serenità corrispondente ai mesi di
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delle Alpi occidentali. Per questo è avvenuto spesso di aver qui aria tranquilla mentre l'Italia meridionale era travagliata dalle bufere. E l'ultimo
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VIII. MAGNETISMO TERRESTRE. — La declinazione media dell'ago calamitato a Milano era, il 1.° gennajo 1881, di 13° 16', dal nord astronomico verso
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, appunto perchè ebbe ad accorgersi che la nuova legge era inutile. A favore di essi si era già sgravato l'imposta, ed era perciò impossibile parlare di
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politiche; non ha detto quale era la sua, ed è naturale; come uomo politico non lo voleva dire, voleva conciliarsi i favorevoli all'una e all'altra, ma
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del decentramento. Ritorni quale era nel 70, ed io mi metterò sotto la sua bandiera.» Onorevole Sanguinetti, guardi il Sella dei fatti, e non il Sella
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non ha detto qual era la sua politica, non capisco come lui si sia messo nella testa che fra le due politiche quella che voleva adottare l'onorevole
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che era favorevole a tre, e contrario a quattro, quando andava a mettere la pallina nell'urna, non sapeva più come fare; la sua coscienza si trovava
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La parola musei era nel progetto presentato l'anno decorso dall'onorevole Depretis, poi questa parola nel nuovo progetto è scomparsa. La relazione
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occuparli tutti, poichè sparendo l'ente, era esso l'erede; invece per un riguardo speciale a Roma, è stato di una larghezza eccessiva; non si è contenuto
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Toscanelli. L'onorevole Ruspoli poi disse: avete fatto una legge eccezionale sulle corporazioni religiose, tutti quei beni, tutta quella roba era
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proprio era vero che non pagava nulla, feci il conto di quello che era pagato di dazio-consumo sulla roba che ho mangiato, e si arrivò vicino a due
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Però non era completamente sicuro di questa tesi l'onorevole Ruspoli, oratore che mi ha preceduto, perchè egli aveva dette queste parole al municipio
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, quest'affare d'essere capitale fu quasi messo all'incanto. La capitale era girovaga fra Basilea, Berna e Zurigo.
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esplicitamente che sebbene mi fossi opposto a Roma capitale, una volta che Roma era tale e si trattava di un fatto compiuto, siccome io era eminentemente
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Era corsa una settimana dall'arrivo di Edith e dei Salvador al Palazzo. La contessa Fosca pretendeva d'aver avuto, i primi due giorni, una gran
Silla arrivò alle dieci e mezzo alla stazione di... Il mattino era caldo e ventoso. Le vette dei grandi abeti che nereggiavano lì presso in un
anche il suo domestico. E la contessa Fosca? E il conte Nepo? Nessuno era disceso dal treno di Milano. Il conte Cesare, arrabbiatissimo colla cugina
"Debbo accendere il lume, signor?" disse Steinegge a bassa voce. Era notte fatta. Da un gran pezzo Steinegge e Silla stavano seduti nella stanza di
dote. Il conte Cesare e il defunto marchese non erano stati amici mai; da moltissimi anni non si vedevano neppure. Ma il conte era il parente più
dell'Acquafonda, sa bene, quel buco che c'è là in Val Malombra." Edith non poté udire altro, perché coloro svoltarono il canto della casa e in cucina c'era
Milano. Era una campana a martello che fragorosamente percoteva al nostro orecchio fino ad ubbriacarci del suo rombo, e a non lasciarci più vivere o
Il dottore era tanto impaziente di raccontarci la sua storia quanto noi di ascoltarla. La strada c'era sembrata lunga. Perciò non appena arrivammo a
Uscito nella via mi fermai per accendere il sigaro: e, senza volerlo, intesi che il sindaco parlava di me chiamandomi «lo scarabocchino». Non era
', come tutti dalle nostre parti, il contrabbando di tabacco. «Coi suoi guadagni stentava a mantenerci; la famiglia non era grande; ma non c'erano
. Vi dipingo a larghe pennellate la moglie del farmacista. Era lunga, lunga, lunga; aveva gli occhi nella nuca e le ciocche dei capelli a un centimetro
al mio fianco; e ancora, fra un boccone e l'altro, scappava via a dare una occhiatinina (egli aveva il gusto dei diminutivi) ai fornelli. A volte, era
terreno era umido per un primo nevischio caduto il giorno prima: avanguardia delle grosse nevi che per allora stavano attendate sulle cime del Sempione
barattoli e me ne tornai difilato a casa. Don Luigi non era rientrato. Baccio mi disse misteriosamente: - Il sor curato è salito alla Carbonaia, ciò vuol dire
quasi miracolosamente alle prigioni di Mantova da cui, a istruttoria finita era destinato per seguir la sorte paterna, allo Spielberg. Troncati gli
da un ventilabro invisibile. Aveva piovuto certo buona parte della notte; ogni foglia, ogni virgulto era una conca piena di goccie che ad una ad una
invitarne gli abitanti a salire, era coperto per metà da un'erba fitta ed uguale; l'altra metà era formata da una lunga scalinata a gradini bassi e
Le vendette del Sindaco non si fecero aspettare a lungo. La domenica dopo ci fu riunione del Consiglio. La seduta era stata annunziata con
mia prima visita. Quando fu scomparsa entrai nel Sancta sanctorum e di là girai intorno all'altare e passai nella sacrestia. Non c'era nessuno. Mi
Si chiamava Angelo De Boni. La sua famiglia, oriunda di Zugliano, il capo-luogo del circondario, era un tempo fra le più agiate di quelle valli
ostacoli che le condizioni, i pregiudizi del mondo, gli anatemi della religione metteva fra loro due: ella s'era tolto il compito di spezzarli da sola
Contenti e nel tempo stesso malinconici. Interrogavano tacitamente la immobile fisionomia del babbo. E la fisionomia del babbo era lugubre. Le parole
cambiavano i profili e i colori ad ogni batter di ciglio. Il presbiterio era immerso in una nebbia diafana, inargentata dalla luna. Cantavano le
trambusto nel presbiterio mi fece tornare sui miei passi. Era come se molte persone andassero e venissero parlando tutti in una volta a voce concitata e
delle pennellate. Il lavoro era un comodo pretesto di star là seduti fino a che il sole scendeva giù in Valsesia. In casa mi dava soggezione la
da due lati facevano ala al giardino. La vegetazione era splendida: maggio aveva fatto il suo dovere. Le macchie dei fiori, gialli, rossi, turchini
bello la storia. Facciamo di necessità virtù, e vediamo che cosa succede di nuovo al presbiterio. La notte (ve lo potete imaginare) era già di molto
questo era il papà di tutti i camosci! E senza complimenti, me lo prese dalle mani, a si diè a contemplare l'alpestre ornamento del mio muto compagno di
ciottolato. Era un bellissimo giovane con una elegantissima barba nera. Avevo cominciato appena ad ammirarlo che egli, balzato a terra, si buttò con una
gentile, nel cui volto si accoppiava il gaio sorriso dell'anima innocente al malinconico riflesso di un cuore sensibile; egli era nel medesimo tempo
seminascoste nei merletti, esse non abbracceranno con minore o diversa passione. Che importa una cifra? Tecla era bella. Il suo volto era di quel candore
, apparteneva al seggio di Portanova, v'era una casuccia magra ed alta, dalle piccole finestre, aventi i vetri sporchi ed impiombati. La porta
sguardo malinconico del pensatore scopre un paesaggio triste che gli fa gelare il cuore, era altre volte, nel tempo dei tempi, cento anni almeno prima
accumulare nella nostra testa tante notizie che a nulla ci valgono - lo so e non velo dico. A voi sicuramente interessa di più sapere come era fatto
giornalismo politico milanese era ben diverso da quello d' oggi. Non c' è che un giornale che si sia conservato pressochè tal quale, la Perseveranza in