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Risultati per: era

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Osservazioni astronomiche e fisiche sulla grande cometa del 1862 con alcune riflessioni sulle forze che determinano la figura delle comete in generale

515099
Schiaparelli, Giovanni Virginio 32 occorrenze
  • 1873
  • Ulrico Hoepli
  • Milano-Napoli
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
  • w
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ad Antares fra le nubi. Il nucleo pareva di 5.a grandezza. La coda era pallida e ridotta a 4° o 5° di lunghezza. Non fu possibile fare altre

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grandezza m + 1. Prendendo per unità lo splendore apparente della Cometa nel giorno 23 agosto (quando la sua grandezza era 2,05), lo splendore

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quando lo splendore apparente era S, il raggio vettore r, e la distanza dalla Terra Δ; e ponendo = 1 il medesimo splendore intrinseco al passaggio della

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più era lontano dal Sole. Due o tre giorni dopo il passaggio al perielio esso si ridusse ad aver l’apparenza di una stella di 10a grandezza (25 e 26

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in quella stelletta di 10a grandezza, il cui diametro vero certamente non superò 300 miglia italiane, era chiuso il germe di tutte le altre chiome e

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diametro vero 428 miglia inglesi. Non sempre il punto luminoso occupava il centro dell’atmosfera circostante, ma la sua posizione era più o meno eccentrica

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assai cospicua (relativamente): il 4 agosto era appena visibile e la misura dell’angolo di posizione è designata come dubbia assai. La deviazione della

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un notabilissimo sviluppo della coda. Forse alla materia ejettata dal getto era dovuta quella specie di barba assai diffusa, sebbene non molto lunga

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essa era agli ultimi limiti della visibilità.

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della Cometa era orientato in modo quasi permanente nello spazio, in guisa da spingere quell’emissione in una direzione press’a poco costante. Un

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Questa curiosa anomalia, di cui la storia si legge nei disegni delle Tav. IV e V, non esisteva da principio, quando la coda era ancora telescopica

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che la coda era più larga che il 24. Poi comincia la serie delle seguenti misure, alle quali abbiamo aggiunto il calcolo del diametro vero, prendendo

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presto era corretta dalla forza repulsiva del Sole, il quale subito incurvando la coda l’avviava per la direzione normale.

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Il giorno 24 luglio, in cui vidi per la prima volta la Cometa, la coda esisteva già; era diritta e sottile, e si stendeva per un grado e mezzo. Il 25

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la larghezza della coda è considerata alla radice, cioè subito dopo cessata l’irregolarità e la curvatura dipendenti dal modo con cui essa era

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della coda parallelo al piano dell’orbita era un po’ minore del diametro perpendicolare a questo piano; ciò che sarebbe il contrario di ciò che si è

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forse i tre primi. Onde in conclusione si può dire, che se la sezione della coda all’uscir dalla testa non era esattamente circolare, poco però differiva

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Il 6 agosto era lunga 3° nel binocolo, nel Plössl era bellissima e visibilissima; da uno schizzo fatto si comprende, che si veniva allargando in

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Il 7 agosto col binocolo si poteva seguire per 7 gradi, era convessa verso il mezzodì e si allargava alquanto alla fine a modo di pennacchio; il

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Il 4 agosto la coda era già larga 8’-10' e col binocolo si poteva seguirla per 4°.

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Il 13 si poteva (cessato l’impedimento della Luna) seguirla per 2°: era larga, rosseggiante e mal definita. In questo giorno cominciò a mostrarsi la

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Il 14 non si poteva seguirla che per 2° ed era debole. Fino a questo giorno non si accenna che la coda fosse divenuta visibile all’occhio nudo.

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prima. Il giorno 2 nel Plössl era bellissima, sebbene col binocolo non si potesse seguirla al di là di 3°.

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giorno 11 non restavano della coda che «tracce sensibili». Il 12, sempre al lume di Luna, la coda non era bene distinguibile, ma solo pronunziata alla

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grado e mezzo, era diffusa e larga 7' o 8'. Il 30 presentava nel cannocchiale lo stesso aspetto; ma considerata col binocolo da teatro si poteva

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indica per ciascun giorno quale di esse era visibile:

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trovava nel nodo della Cometa, e il 7 era dall’altra parte del piano dell’orbita: arriviamo alla conclusione irrecusabile, che tal deviazione era certamente

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curvatura della coda seguiva un arco circolare di cui il centro (o meglio il polo) era nella stella Draconis. Con questa concordano intieramente i

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stella di 6.a grandezza, ed era già diventata visibile (con qualche fatica però) all’occhio nudo. Una coda dritta e sottile si estendeva per circa un

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. Come posizione approssimata pel 23 luglio il dispaccio assegnava AR 5h 28m, Decl. + 68° 50'Più tardi si seppe che la Cometa era stata anteriormente

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, perfezionandoli e correggendoli coll’aiuto di un cannocchiale da teatro, quando era necessario od opportuno. è curvata verso settentrione, e nel

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Una luce singolare m' è parsa stendersi fra il Delfino e Fomalhaut Forse era la luce zodiacale nell’opposizione al Sole: non sembra che avesse alcuna

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