la candela. Proprio allora si sentì: Toc, toc! ma non | era | ancora Rosetta. Era Tit, questa volta, il quale viene |
le straordinarie avventure di Caterina -
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allora si sentì: Toc, toc! ma non era ancora Rosetta. | Era | Tit, questa volta, il quale viene sempre da lontano, e, |
le straordinarie avventure di Caterina -
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suoi occhi erano celeste scuro e i suoi bei capelli gialli. | Era | molto bello, ma si vedeva che era stanco; aveva in mano la |
le straordinarie avventure di Caterina -
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suoi bei capelli gialli. Era molto bello, ma si vedeva che | era | stanco; aveva in mano la sua trombetta |
le straordinarie avventure di Caterina -
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| era | molto confusa mentre saliva la scala d'oro del castello, |
le straordinarie avventure di Caterina -
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due o tre lucciole si misero a ridere vedendo che le si | era | sciolta la treccia. Per fortuna il castello era deserto, e |
le straordinarie avventure di Caterina -
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che le si era sciolta la treccia. Per fortuna il castello | era | deserto, e anche la Signora tornò subito dai suoi ospiti, e |
le straordinarie avventure di Caterina -
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e allora Caterí si senti piú tranquilla. Il castello | era | tutto illuminato e lucidato, e le lunghe tavole erano piene |
le straordinarie avventure di Caterina -
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a carte in quel castello magnifico, e anche Tit. Egli | era | assai allegro, e, gettando tre carte sulla tavola verde, |
le straordinarie avventure di Caterina -
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SOLDO BUCATO C' | era | una volta una povera donna rimasta vedova con un figliolino |
C'era una volta... -
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una povera donna rimasta vedova con un figliolino al petto. | Era | di cattiva salute, e con quel bimbo da allattare poteva |
C'era una volta... -
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lei e la sua creatura non morivano di fame. Quel figliolino | era | bello come il sole; e la sua mamma, ogni mattina, dopo |
C'era una volta... -
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RACCONTA-FIABE C' | era | una volta un povero diavolo, che aveva tatto tutti i |
C'era una volta... -
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un povero diavolo, che aveva tatto tutti i mestieri e non | era | riuscito in nessuno. Un giorno gli venne l'idea di andare |
C'era una volta... -
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C' | era | una 'volta un Re che avea una bimba. La Regina era morta di |
C'era una volta... -
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C' era una 'volta un Re che avea una bimba. La Regina | era | morta di parto, e il Re avea preso una balila che gli |
C'era una volta... -
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— disse malinconicamente l'impiegato della stazione, che si | era | fatto il suo sportello nel tronco della Vecchia Quercia. |
le straordinarie avventure di Caterina -
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fatto il suo sportello nel tronco della Vecchia Quercia. | Era | un gufo molto gentile e freddoloso e aveva gli occhiali. Il |
le straordinarie avventure di Caterina -
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gentile e freddoloso e aveva gli occhiali. Il suo berretto | era | rosso e bianco. Fu una vera tristezza vedere la faccia |
le straordinarie avventure di Caterina -
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bianchi, e finalmente gli staccava il gatto dalla coda; ma | era | un semplice sogno. Tit la svegliò scuotendo il letto, e le |
le straordinarie avventure di Caterina -
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aspettava; dovevano, disse, andare in cerca di Bellissima. | Era | ancora notte, e due lucciole li accompagnarono con la |
le straordinarie avventure di Caterina -
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guidava questa carrozza e uno scoiattolo la tirava; | era | tutta di legno dorato, e il manico della frusta era d'oro |
le straordinarie avventure di Caterina -
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tirava; era tutta di legno dorato, e il manico della frusta | era | d'oro vero; per far luce, tre lucciole correvano davanti e |
le straordinarie avventure di Caterina -
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e forse aveva dimenticato la presenza di Caterí. Egli si | era | alzato in piedi, mentre la carrozza correva, e guardava |
le straordinarie avventure di Caterina -
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loro con molta gentilezza, offrì loro qualche cosa che | era | rimasto della merenda, mentre i ragazzi guardavano. Era |
Il libro della terza classe elementare -
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che era rimasto della merenda, mentre i ragazzi guardavano. | Era | domenica, come ben vi ricordate: ma Fafòn voleva ritornare |
Il libro della terza classe elementare -
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durante la ricreazione imparassero qualcosina. Il libro | era | pieno di figure, inframezzate a' racconti. C' era, fra le |
Una famiglia di topi -
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dall' età di dieci anni fin quasi a' sessanta; e quella | era | una storia piena di peripezie inaspettate, d' avventure |
Una famiglia di topi -
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che | era | bello e alto e tutto vestito di ferro, ma non conoscevo la |
le straordinarie avventure di Caterina -
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Ma la Principessa non venne perché all'ultimo momento | era | stata imprigionata dalle Tigri. Il Principe Felice voleva |
le straordinarie avventure di Caterina -
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correre a salvarla, ma fu trattenuto perché dissero che | era | impossibile combattere le tigri e la morte era certa. |
le straordinarie avventure di Caterina -
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dissero che era impossibile combattere le tigri e la morte | era | certa. Allora io senza dir niente presi una spada e andai |
le straordinarie avventure di Caterina -
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non ce n'erano piú. Allora venne la Principessa e la vidi. | Era | la piú bella di tutte le Principesse e i suoi capelli |
le straordinarie avventure di Caterina -
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Principesse e i suoi capelli rilucevano come quelle cupole. | Era | ben vestita e i suoi occhi erano buoni. Io mi misi in |
le straordinarie avventure di Caterina -
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PIA. Accadde questo fatto. Cherubino, voi lo sapete bene, | era | tanto somaro quanto presuntuoso e quindi non si fidava mai |
Il libro della terza classe elementare -
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parole di quelli che ne sapevano più di lui. Sergio non | era | un pozzo di sapienza, ma insomma qualche cosina la sapeva, |
Il libro della terza classe elementare -
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qualche cosina la sapeva, sopratutto perchè il padre | era | un severo professore. Dunque, una volta si trovarono tutti |
Il libro della terza classe elementare -
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che pareva l'azzurro del cielo quando piove. Sergio invece | era | tutto lindo e camminava con una certa serietà. Si era |
Il libro della terza classe elementare -
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era tutto lindo e camminava con una certa serietà. Si | era | lasciato però poco prima tentare dall'amico Cherubino, e, |
Il libro della terza classe elementare -
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Quel castagnaccio, che nella teglia pareva una luna piena, | era | stato davvero buono, ma ora ai due amici capitava che non |
Il libro della terza classe elementare -
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Prova! - disse con ardore Sergio pur sapendo che Cherubino | era | molto più forte di lui. Cherubino lo guardò bene, poi |
Il libro della terza classe elementare -
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| era | molto triste; inoltre il tempo era scuro, e Caterinuccia |
le straordinarie avventure di Caterina -
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era molto triste; inoltre il tempo | era | scuro, e Caterinuccia aveva paura. Dovete compatirla perché |
le straordinarie avventure di Caterina -
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scuro, e Caterinuccia aveva paura. Dovete compatirla perché | era | piccola. Spesso pensava a Rosetta e a Bellissima e alla sua |
le straordinarie avventure di Caterina -
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CAPUANA C' | ERA | UNA VOLTA.... FIABE TREDICESIMA EDIZIONE AUMENTATA E |
C'era una volta... -
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strana condizione. - | Era | proprio una strana condizione - seguitò il signor Goffredo |
Il libro della terza classe elementare -
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- quella fra il Re d' Italia e il Pontefice. Fra loro | era | sempre stima e spesso affetto, ma le esigenze politiche, |
Il libro della terza classe elementare -
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il Pontefice a restare rinchiuso. Questo stato di cose | era | increscioso: tutti parlavano della Questione Romana, che |
Il libro della terza classe elementare -
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e baciò il lembo del grembiule della Principessa. | Era | la seconda volta nella sua vita, che Tit stava in |
le straordinarie avventure di Caterina -
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di Roma. - Giuseppe Garibaldi. Già dicemmo che Pio IX si | era | ritirato dalla prima guerra per l'indipendenza nazionale. |
Il libro della terza classe elementare -
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nazionale. Ma il malcontento di Roma per questo fatto | era | stato tale, che il Papa aveva dovuto abbandonare la città e |
Il libro della terza classe elementare -
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dietro la pietra, ma intanto si accorgeva che il canino | era | scappato in fondo alla via e di là guardava ridendo e |
le straordinarie avventure di Caterina -
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là guardava ridendo e dimenando la coda. Ma siccome quello | era | il canino di una Marchesa, e quindi molto rispettabile, il |
le straordinarie avventure di Caterina -
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andò a letto, nella stessa camera in cui dormiva il canino. | Era | tanto stanco, e pensava alla sua compagnia che se ne era |
le straordinarie avventure di Caterina -
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Era tanto stanco, e pensava alla sua compagnia che se ne | era | andata, e specialmente alla signorina Alberelli, che era |
le straordinarie avventure di Caterina -
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ne era andata, e specialmente alla signorina Alberelli, che | era | fatta di un bel legno bianco e si chiamava cosí perché |
le straordinarie avventure di Caterina -
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Alberelli gli aveva promesso di sposarlo, ma ora tutto | era | finito. E il povero Negretti sospirò e si addormentò. Poco |
le straordinarie avventure di Caterina -
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FASCISTA. L'Italia in balia dei sovversivi. La guerra | era | durata quattro anni, era stata asprissima, aveva imposto |
Il libro della terza classe elementare -
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in balia dei sovversivi. La guerra era durata quattro anni, | era | stata asprissima, aveva imposto penosi sacrifici: era |
Il libro della terza classe elementare -
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anni, era stata asprissima, aveva imposto penosi sacrifici: | era | naturale che, anche dopo la sua fine, i disagi fossero |
Il libro della terza classe elementare -
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a lacerare ed abbattere il nostro bel tricolore. L'Italia | era | su l'orlo di un terribile baratro Ma su la sua salvezza |
Il libro della terza classe elementare -
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non aveva voluto concedere nulla. Anzi il suo dominio | era | divenuto ancor più |
Il libro della terza classe elementare -
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I Fratelli Bandiera. Per opera dei Carbonari la lotta | era | ormai impegnata. La dolorosa esperienza avrebbe insegnato |
Il libro della terza classe elementare -
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efficaci per conquistare la vittoria finale. Per vincere, | era | anzitutto necessario che gl'Italiani riunissero tutte le |
Il libro della terza classe elementare -
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questo libro si chiuda, come si | era | cominciato, nel nome del Padre e del Figliulo e dello |
Quartiere Corridoni -
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| Era | una ninna-nanna così dolce che si addormentò perfino |
Tutti per una -
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il Re di Sardegna, fra i principi regnanti in Italia, | era | veramente italiano e animato da sentimenti schiettamente |
Il libro della terza classe elementare -
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da sentimenti schiettamente italiani. In quegli anni | era | Re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia. Prode e |
Il libro della terza classe elementare -
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che amava di sincero affetto. Il sogno di Carlo Alberto | era | quello di mettersi alla testa degl' Italiani per cacciare |
Il libro della terza classe elementare -
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voleva salutarli e andarsene, ma la signora disse che | era | tardi, e buio, e che volentieri avrebbe dato ospitalità a |
le straordinarie avventure di Caterina -
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raccontava del suo signor marito, che quella sera | era | lontano, e del suo cingallegrino maggiore che già andava a |
le straordinarie avventure di Caterina -
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i maestri lo affermavano, non c'era niente da dire, ma | era | svogliato, svogliato! E la signora raccontò tante storie |
le straordinarie avventure di Caterina -
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la casa, e finalmente li accompagnò nella loro camera che | era | assai bella, tutta di paglia. |
le straordinarie avventure di Caterina -
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morto! — Andarono a vedere in istrada; ma il Nano non c' | era | più. Si era rizzato di terra, si era ripulito il vestitino, |
C'era una volta... -
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Andarono a vedere in istrada; ma il Nano non c' era più. Si | era | rizzato di terra, si era ripulito il vestitino, ed era |
C'era una volta... -
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ma il Nano non c' era più. Si era rizzato di terra, si | era | ripulito il vestitino, ed era andato via, lesto lesto, come |
C'era una volta... -
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Si era rizzato di terra, si era ripulito il vestitino, ed | era | andato via, lesto lesto, come se nulla fosse stato. — Buon |
C'era una volta... -
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- Anche la Regina non viveva tranquilla: — Quel Nano | era | potente: aveva vinto l' Uomo selvaggio; doveva tramare |
C'era una volta... -
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— Intanto essendosi sparsa la notizia che la Reginotta | era | stata liberata dalle mani dell'Uomo selvaggio, il Reuccio |
C'era una volta... -
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e ne fece un regalo a suo suocero. Il giorno delle nozze | era | vicino. La gente accorreva in folla nel giardino del Re, |
C'era una volta... -
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in folla nel giardino del Re, dove il cavallo di bronzo | era | stato collocato su un magnifico piedistallo. Restarono |
C'era una volta... -
|
si erano impadroniti di Solferino. sicchè la vittoria | era | completa su tutta la linea. Ma Napoleone III era assai |
Il libro della terza classe elementare -
|
vittoria era completa su tutta la linea. Ma Napoleone III | era | assai preoccupato dalle perdite subite dal suo esercito e |
Il libro della terza classe elementare -
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servi obbedirono; e il maestro, che nulla sapeva di quanto | era | avvenuto, trovò che quel vino era assai migliore di quello |
Il libro della terza classe elementare -
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nulla sapeva di quanto era avvenuto, trovò che quel vino | era | assai migliore di quello servito fino allora. Questo fu il |
Il libro della terza classe elementare -
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ricordate, ragazzi, a questo racconto del signor Goffredo | era | presente anche Anselmuccio che era zoppetto. Il signor |
Il libro della terza classe elementare -
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del signor Goffredo era presente anche Anselmuccio che | era | zoppetto. Il signor Goffredo rispose: - La tua osservazione |
Il libro della terza classe elementare -
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i dintorni di una città non erano illuminati e quindi non | era | meraviglia incontrare qualche persona con una lucerna o una |
Il libro della terza classe elementare -
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aveva il bastone da una parte e la torcia dall'altra? Non | era | come le scimmie che hanno quattro mani - chiese Cherubino |
Il libro della terza classe elementare -
|
Bimbo mio, tu sarai Re! - E si | era | avverato. Stretta è la foglia, larga è la via, Dite la |
C'era una volta... -
|
1859-1860. Sin dal primo annunzio di guerra la Toscana si | era | ribellata al granduca. Il suo esempio era stato rapidamente |
Il libro della terza classe elementare -
|
la Toscana si era ribellata al granduca. Il suo esempio | era | stato rapidamente seguito dalle popolazioni dei ducati di |
Il libro della terza classe elementare -
|
questo nuovo accrescimento del Regno di Sardegna, che non | era | stato previsto nei patti dell'alleanza. Ma l'imperatore |
Il libro della terza classe elementare -
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fossero cedute in compenso la Savoia e Nizza. La Savoia | era | la culla della Famiglia Reale; Nizza, città italiana, aveva |
Il libro della terza classe elementare -
|
perché il bel modo letterario a ogni piè sospinto | era | uno dei fiori più frequenti del suo linguaggio abituale, |
L'idioma gentile -
|
abituale, tutto fiorito di parole e di frasi eleganti. | Era | vedova e sola, come la Roma di Dante; non più giovane, |
L'idioma gentile -
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di letteratura e d' arte discorresse quasi sempre; | era | anzi in tali discorsi molto guardinga e modesta. Quel |
L'idioma gentile -
|
Quel linguaggio, che a noi riusciva affettato, per lei | era | naturalissimo, ed era in fatti in perfetto accordo con |
L'idioma gentile -
|
che a noi riusciva affettato, per lei era naturalissimo, ed | era | in fatti in perfetto accordo con tutte le altre |
L'idioma gentile -
|
delle cose più comuni usava questo linguaggio di gala. | Era | famosa fra i suoi conoscenti la frase con cui aveva |
L'idioma gentile -
|
un'affettazione. - Ah, signor mio! - aveva detto. Tale | era | la moltitudine di piccoli insetti che infestavano la cute |
L'idioma gentile -
|
animaletto.... Ma benché affettato il linguaggio, | era | sempre sincero il sentimento ch' ella esprimeva. Era |
L'idioma gentile -
|
era sempre sincero il sentimento ch' ella esprimeva. | Era | commossa veramente quando raccontava d'esser stata |
L'idioma gentile -
|
albergasse nel petto un animo così malvagio! Che schianto | era | stato per lei lo scoprire una nemica in quella donna, con |
L'idioma gentile -
|
il maggior piacere che ci attirasse nel suo salotto | era | quello d'ammiccarsi l'un con l'altro e di sorridere di |
L'idioma gentile -
|
delle sue frasi: dico le più belle perché il suo discorso | era | un ordito così fitto di poeticherie, che non si sarebbe |
L'idioma gentile -
|
detta davvero a una delle sue amiche più strette, ed | era | un modo comunissimo, che dice un'occorrenza altrettanto |
L'idioma gentile -
|
lei nella nuova forma: - andare della persona. - Ammirabile | era | la costanza con cui usava certi modi illustri invece di |
L'idioma gentile -
|
non li avesse mai nè intesi nè letti, da tanto che le si | era | connaturata l'affettazione. Non diceva mai sposare, per |
L'idioma gentile -
|
metter fuori un sostantivo senza attaccargliene uno, che | era | sempre pescato fra i più signorili della lingua. È un |
L'idioma gentile -
|
fosse germinato in casa un nuovo giardino. La malattia le | era | saltata addosso ad un tratto, a guisa d'un colpo di |
L'idioma gentile -
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a guisa d'un colpo di folgore. Stava per uscire di casa, | era | già sul limitare dell'uscio, quando una subita nube le |
L'idioma gentile -
|
pianto; poi l'avevan portata sul suo letticciuolo, ed essa | era | rimasta tre giorni cosi, quasi inconsapevole, come in |
L'idioma gentile -
|
le scale, il medico faceto ci disse che la povera signora | era | stata veramente gravissima; ma che anche quando si trovava |
L'idioma gentile -
|
a proposito d'un condannato a morte, il cui discorso gli | era | parso mancante di naturalezza: che tutto si cancella |
L'idioma gentile -
|
ma nello stesso tempo eterno. Anche Cherubino, che si | era | arrampicato sull'unico salice che s'ondulava nella grande |
Il libro della terza classe elementare -
|
scese, si scorticò le mani, ma volle vedere. Infatti | era | bello vedere. Era una visione antica, con lo sfondo rosato |
Il libro della terza classe elementare -
|
le mani, ma volle vedere. Infatti era bello vedere. | Era | una visione antica, con lo sfondo rosato del tramonto. Le |
Il libro della terza classe elementare -
|
TÌRITI, TÌ C' | era | una volta un contadino che aveva un campicello tutto sassi, |
C'era una volta... -
|
grazia della sua molta saggezza e del molto grasso che gli | era | venuto, da farlo parere un padre guardiano. Era un po' |
Una famiglia di topi -
|
che gli era venuto, da farlo parere un padre guardiano. | Era | un po' pigro, e amava i comodi e il benestare: oh quello |
Una famiglia di topi -
|
per fare un salto da una sedia su la tavola da pranzo, | era | ruzzolato per terra e s' era mezzo slogata una gamba, non |
Una famiglia di topi -
|
sedia su la tavola da pranzo, era ruzzolato per terra e s' | era | mezzo slogata una gamba, non c' era più verso di farlo |
Una famiglia di topi -
|
per terra e s' era mezzo slogata una gamba, non c' | era | più verso di farlo muovere altro che su' tappeti. Ora, |
Una famiglia di topi -
|
e aveva un debole per quello sventato di Moschino, ch' | era | riuscito, con le sue buone grazie, a vincer persino la |
Una famiglia di topi -
|
la serietà del fratello fìlosofo. Soltanto a Moschino | era | permesso d' andar qualche volta a trovare Dodò nella |
Una famiglia di topi -
|
da un grande ministro, Camillo Benso, conte di Cavour. | Era | nato a Torino nel 1810. Aveva 42 anni quando Vittorio |
Il libro della terza classe elementare -
|
mattina Cuddu | era | andato, al solito, da compare Sidoro; e, non avendolo |
Gambalesta -
|
da compare Sidoro; e, non avendolo trovato in casa, si | era | diretto verso la merceria che quegli aveva nella Piazza |
Gambalesta -
|
fosse poi tale da meritare quel qualificativo. La piazza | era | affollata di contadini, a gruppi, che parlavano sotto voce |
Gambalesta -
|
dalla cantonata della chiesa di San Rocco. La merceria | era | chiusa. Molti ragazzi, popolani la più parte, su gli |
Gambalesta -
|
un divertimento. In mezzo alla piazza, compare Sidoro si | era | fermato. Quella trentina di persone circondarono il |
Gambalesta -
|
essere nata da poco tempo, perché | era | circa della statura di Bellissima; aveva un grembiule |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
d'oro e una reticella d'oro in testa. Il suo fazzoletto | era | grandissimo affinché vi potessero entrare tutte le sue |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
sono una povela pincipessa. Allora tutti capirono che essa | era | tanto piccola che non sapeva ancora parlare; ma era tanto |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
essa era tanto piccola che non sapeva ancora parlare; ma | era | tanto bella quanto una principessa grande e loro le fecero |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
PORTA PIA: 1870. Vi dissi che il governo di Napoleone III | era | il maggior ostacolo che impediva al nuovo Regno d'Italia di |
Il libro della terza classe elementare -
|
perchè acconsentisse a cedere Roma. Il Papa non volle. Ma | era | ormai impossibile esitare più oltre: bisognava agire ad |
Il libro della terza classe elementare -
|
attività di uomini e di macchine, sembrava che vibrasse: vi | era | un grande caldo, l'odore particolare delle dinamo: si |
Il libro della terza classe elementare -
|
con quei lingotti!», «In azione il trapano elettrico!». Ed | era | nell'officina metallurgica un fervore e un brusio di lavoro |
Il libro della terza classe elementare -
|
figliuolo non arrivava a spuntare. Una bella giornata eh' | era | freddino, la Regina s' era messa davanti il palazzo reale |
C'era una volta... -
|
spuntare. Una bella giornata eh' era freddino, la Regina s' | era | messa davanti il palazzo reale per riscaldarsi al sole. |
C'era una volta... -
|
richiamarla; ma la vecchiarella aveva svoltato cantonata ed | era | sparita. Otto giorni dopo, si presentava un forestiero, |
C'era una volta... -
|
Brennero, sbarcarono a Trieste ed a Pola. L'ordine del Re | era | stato eseguito: la bandiera d'Italia era piantata sui |
Il libro della terza classe elementare -
|
L'ordine del Re era stato eseguito: la bandiera d'Italia | era | piantata sui termini sacri della Patria! Da per tutto le |
Il libro della terza classe elementare -
|
casa discutendo sulla storia dei lupi. Chi ci aveva creduto | era | soddisfatto, chi non ci aveva creduto peggio per lui. Ad |
Il libro della terza classe elementare -
|
ci aveva creduto peggio per lui. Ad ogni modo quella gita | era | stata per loro sana, istruttiva e sopratutto fantasiosa. |
Il libro della terza classe elementare -
|
la giovinezza di alcuni poveri studenti di Pest. Il campo | era | vuoto come deve essere un campo. Lo steccato si allungava |
I ragazzi della via Pal -
|
si allungava sul lato della via Pal. A destra ed a sinistra | era | limitato da due grandi case e nel fondo, sì, nel fondo |
I ragazzi della via Pal -
|
ad una segheria a vapore, e quindi il terreno, quivi, | era | ingombro di cataste di legna. Enormi cubi di legna |
I ragazzi della via Pal -
|
tra le oscure e mute cataste di legname e non | era | cosa facile orientarsi in questo labirinto; ma chi riusciva |
I ragazzi della via Pal -
|
una piazzetta dove c'era una casupola e questa casupola | era | la segheria a vapore. D'estate la casupola era tutta |
I ragazzi della via Pal -
|
casupola era la segheria a vapore. D'estate la casupola | era | tutta coperta di viti selvatiche e lo snello fumaiolo nero |
I ragazzi della via Pal -
|
giù nel carro, fitte come se piovesse. E quando il carro | era | pieno di legna, il cocchiere gridava e il fumaiolo smetteva |
I ragazzi della via Pal -
|
ai nostri sogni di pellirossa. Il campo della via Pal | era | un magnifico spiazzo liscio e questo sostituiva per noi le |
I ragazzi della via Pal -
|
il suo capitano; capitano, tenente e sottotenente. Questo | era | l'esercito. Soldato semplice, purtroppo, era uno solo. Su |
I ragazzi della via Pal -
|
Questo era l'esercito. Soldato semplice, purtroppo, | era | uno solo. Su tutt'il campo, capitani e tenenti comandavano |
I ragazzi della via Pal -
|
Non c'è nemmeno bisogno di dire che quest'unico soldato | era | Nemeciech, il biondino. Capitani e tenenti si salutavano |
I ragazzi della via Pal -
|
comandare. In questo il ragazzo è già uomo. Perciò | era | naturale che sul campo tutti fossero ufficiali e soltanto |
I ragazzi della via Pal -
|
soldato semplice. Alle due e mezza del pomeriggio il campo | era | ancora deserto. Davanti alla piccola capanna di legno sopra |
I ragazzi della via Pal -
|
gli arresti di fortezza. In genere la disciplina militare | era | severissima. Nemeciech seduto sopra una pietra, masticava |
I ragazzi della via Pal -
|
Grandi avvenimenti erano sull'orizzonte e Nemeciech | era | fierissimo di appartenere al campo della celebre compagnia |
I ragazzi della via Pal -
|
si fermò sotto una catasta abbaiando con furore. La catasta | era | una di quelle sulle quali era costruita una fortezza. Sulla |
I ragazzi della via Pal -
|
con furore. La catasta era una di quelle sulle quali | era | costruita una fortezza. Sulla cima del cubo c'era un |
I ragazzi della via Pal -
|
il biondino al cane, perchè bisogna sapere che il biondino | era | molto amico del cane nero, forse perchè, all'infuori di |
I ragazzi della via Pal -
|
del cane nero, forse perchè, all'infuori di lui, Ettore | era | l'unico soldato semplice dell'esercito. Nemeciech guardò su |
I ragazzi della via Pal -
|
il muro basso del bastione, la sua gamba che già si | era | alzata rimase sospesa per lo spavento. — Gesù! E |
I ragazzi della via Pal -
|
più la camicia rossa di Franco Ats. Ma anche la bandiera | era | scomparsa dal bastione, la bandiera rosso e verde che era |
I ragazzi della via Pal -
|
era scomparsa dal bastione, la bandiera rosso e verde che | era | stata cucita dalla sorella di Ciele. Il nemico era |
I ragazzi della via Pal -
|
che era stata cucita dalla sorella di Ciele. Il nemico | era | scomparso tra le cataste di legna. Uscito forse dalla parte |
I ragazzi della via Pal -
|
molto, ma a dir la verità il giovane gli piaceva. | Era | un bel ragazzo bruno, largo di spalle e la camicia rossa |
I ragazzi della via Pal -
|
Nemeciech modestamente veniva ultimo, in parte perchè | era | soldato semplice, in parte perchè non era ben sicuro che in |
I ragazzi della via Pal -
|
in parte perchè era soldato semplice, in parte perchè non | era | ben sicuro che in qualche angolo non fosse nascosto Franco |
I ragazzi della via Pal -
|
sulla fortezza e constatarono che l'asta della bandiera | era | stata spaccata da Franco Ats: non rimaneva più che il |
I ragazzi della via Pal -
|
Dal campo giunsero richiami: — Ahò, oò! Ahò, oò! Questa | era | la parola d'ordine: anche gli altri erano dunque arrivati e |
I ragazzi della via Pal -
|
di Boka tutti si misero sull'attenti perchè Boka | era | il capitano. — Salute a tutti — disse Boka. Colnai si fece |
I ragazzi della via Pal -
|
— disse — che quando siamo entrati, la porticina non | era | chiusa. Secondo il regolamento la porticina deve essere |
I ragazzi della via Pal -
|
la mano ancora sul petto e voleva proprio giurare che non | era | stato lui a lasciarla aperta, quando il capitano domandò: — |
I ragazzi della via Pal -
|
Chi è entrato per ultimo? Si fece un gran silenzio. Nessuno | era | entrato per ultimo. E allora il viso di Nemeciech si |
I ragazzi della via Pal -
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tenente, scrivete il mio nome sul libro delle punizioni! Si | era | volto a Ghereb e Ghereb tolse di tasca un taccuino nero sul |
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aggiunse: «porticina». Questo piacque ai ragazzi. Boka | era | un giovane giusto. Questa autocondanna era un esempio di |
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ai ragazzi. Boka era un giovane giusto. Questa autocondanna | era | un esempio di virilità quale non si trova nemmeno nella |
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di latino sia sempre piena di caratteri romani. Ma Boka | era | anche un uomo e neanche Boka era esente dalle debolezze |
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caratteri romani. Ma Boka era anche un uomo e neanche Boka | era | esente dalle debolezze umane. Aveva fatto segnare il suo |
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taccuino e scrisse il nome di Colnai. Nemeciech che | era | in fondo balò in segreto di gioia per non essere questa |
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centrale e di portar via la bandiera. L'indignazione | era | generale. Tutti stavano intorno a Nemeciech che ripeteva |
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E qui il biondino inghiottì saliva, perchè sentiva che non | era | precisamente la verità. Anzi era proprio il contrario della |
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perchè sentiva che non era precisamente la verità. Anzi | era | proprio il contrario della verità. Sarebbe stato come se |
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A queste parole risero tutti perchè in verità non | era | verosimile. Nemeciech rimaneva sconcertato in mezzo al |
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D'altra parte Chende affermava che il berretto di Colnai | era | ancora più unto. Vollero far subito la prova del grado di |
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esasperò definitivamente Nemeciech. II cuore del poverino | era | troppo addolorato e le lagrime ora si misero a scorrere |
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distribuiti. Ognuno si ritirò in disparte, perchè l'affare | era | di somma importanza. Poi il soldato semplice raccolse i |
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avevano più da vergognarsi. Se anche il berretta di Ciele | era | unto, allora voleva dire veramente che il mondo era |
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Ciele era unto, allora voleva dire veramente che il mondo | era | sottosopra. Raccolti i foglietti, Boka cominciò lo spoglio |
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I ragazzi si scambiarono un'occhiata: sapevano che questa | era | la scheda di Boka il quale aveva votato per Ghereb per |
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avrebbero lottato, se fosse stato necessario, per essa. | Era | una specie di amor di patria. Gridavano: «Evviva il campo» |
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anch'essa aveva gridato: «Ci andremo!» Si volsero tutti. | Era | lo slovacco. Era lì, con la pipa tra i denti, e rideva. |
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gridato: «Ci andremo!» Si volsero tutti. Era lo slovacco. | Era | lì, con la pipa tra i denti, e rideva. Ettore gli era |
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Era lì, con la pipa tra i denti, e rideva. Ettore gli | era | vicino. I ragazzi risero. Lo slovacco anche: gettò il suo |
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le racchette . E Nemeciech corse al magazzino. Il magazzino | era | sotto una catasta di legname. Scivolò sotto e ricomparve |
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vi fece la prova dell'untume. Il cappello dello slovacco | era | senza dubbio il più unto di tutti. Boka si accostò a |
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cominciò ad abbaiare: veramente sembrava che ruggisse tanto | era | potente la sua voce: i ragazzi, a dir la verità, |
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il passo. Ma allorchè si accorsero che il mastino | era | legato si fecero più coraggiosi. Venne incontro un giovane |
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più di quella raffinata che si usa in certi salotti. Non | era | davvero un salotto lo stanzone del casolare, dove Martino |
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di ospitalità la nostra comitiva: invece che profumi vi | era | un odore forte di uomini, invece che mobili d'oro, v'erano |
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invece è ancora caldo? - domandò Cherubino. La domanda | era | veramente imbarazzante, giacchè il latte era davvero |
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La domanda era veramente imbarazzante, giacchè il latte | era | davvero tiepido e odoroso. Come odorose furono le grandi |
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offrì lieto come se offrisse un'ostia. Intanto il gregge | era | stato inoltrato nell'ovile e i mandriani, nell'attessa |
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- girarono chi qua chi là per il casolare e l'ovile. Tutto | era | semplice, quasi rudimentale, dagli attrezzi agli utensili: |
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arrivò troppo tardi: la figliuola dei Re di Spagna s' | era | maritata il giorno avanti. Il Reuccio volea impiccato l' |
C'era una volta... -
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arrivò troppo tardi: la figliuola del Re di Francia s' | era | maritata il giorno avanti. Il Reuccio volea ad ogni costo |
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arrivò troppo tardi: la figliuola del Gran Turco s' | era | maritata il giorno avanti. Il Reuccio non sapea darsi pace; |
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i ministri gli stavano attorno: — Mancavano principesse? C' | era | la figliuola del Re d'Inghilterra: si mandasse per lei. - |
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camminando giorno e notte finchè non arrivò in Inghilterra. | Era | una fatalità! Anche la figlia del Re d'Inghilterra s' era |
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Era una fatalità! Anche la figlia del Re d'Inghilterra s' | era | maritata il giorno avanti. Figuriamoci il Reuccio! Un |
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lo servì a tavola. All' ultimo il vecchio gli diè quel che | era | avanzato. — Buttati lì; è il tuo posto. — Il povero Reuccio |
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di strame in un canto, ma non potè dormire. Quel vecchio | era | il mago, padrone del bosco. Quando andava via, stendeva |
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un giorno, non si sa come, arrivò la notizia che il Reuccio | era | schiavo del mago. Il Re spedì subito i suoi corrieri: — |
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mano della Regina, e il Reuccio sarà libero. — Oh, questo | era | nulla! — La Regina stacciò la farina, la impastò, fece la |
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scaldò il forno di sua mano e le infornò. Ma non | era | pratica; pagnotta e stiacciata furono abbruciacchiate. |
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Poi scaldò il forno di sua mano e le infornò. Ma non | era | pratica. La pagnotta e la stiacciata riusciron mal cotte. |
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e il Re può disfarlo! - Tizzoncino, diventata Reginotta, | era | andata ad abitare nel palazzo reale. Ma nos s'era voluta |
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di scarpe: — Quando verrà il Reuccio, allora mi ripulirò. - | Era | possibile? E aspettava, chiusa nella sua camera, che il. |
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sua camera, che il. Reuccio andasse a trovarla. Ma non c' | era | verso di persuaderlo. — Quella fornaia mi fa schifo! Meglio |
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la camera di Tizzoncino: volea tagliarle la testa. L'uscio | era | chiuso. Il Reuccio guardò dal buco della serratura e la |
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bisognava sgominare i senzapatria. Ma per la santa impresa | era | anzitutto necessario un capo. Dio non abbandonò l'Italia, |
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capo. Dio non abbandonò l'Italia, che nella lunga guerra si | era | così splendidamente condotta, e gl'Italiani, che in essa |
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Inoltre il fascio di verghe legate con una scure | era | stato nell'antica Roma l'insegna del supremo potere e della |
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Roma l'insegna del supremo potere e della giustizia, ed | era | perciò portato dai littori, cioè dagli uomini che |
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tempo dei tempi regnava in Sicilia il re Guglielmo II che | era | così virtuoso, onesto e pio, che il suo popolo gli aveva |
Al tempo dei tempi -
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detto il Malo per le sue scelleraggini. Guglielmo II | era | buono con tutti: coi Cristiani come coi Saraceni, coi |
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la neve, non faceva mai torto a nessuno, aiutava i poveri, | era | misericordioso con tutti. Ma Guglielmo, benchè fosse anche |
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tutti. Ma Guglielmo, benchè fosse anche bello e colto, non | era | felice. Il pessimo governo del padre, le tante ingiustizie |
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prossimità del mare, tutto abitato da Saraceni pescatori. | Era | triste secondo il solito e si recava con poco seguito a |
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dalla quale il bisavolo suo, il conte Ruggiero d'Altavilla | era | penetrato con l'aiuto della Vergine Maria in Palermo, |
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di Lazzaro. Lazzaro di Betania, l'amico di Gesù, | era | morto da quattro giorni. Quando il Divin Maestro entrò |
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bende, e con la faccia avvolta in un pannolino, così come | era | stato Seppellito, secondo l'uso degli Ebrei. |
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Cerca, chiama per, tutto il giardino; nulla! La bimba | era | scomparsa. Come presentarsi al Re, che andava matto per |
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- Ma eran già passati sei mesi, e al palazzo reale non s' | era | visto nessuno. I banditori andavano di regno in regno: — |
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un anno, e al palazzo reale non si presentò nessuno. Il Re | era | inconsolabile: piangeva giorno e notte. Nel giardino reale |
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c'era un pozzo. La Reginotta, mentre la balia dormiva, s' | era | accostata all' orlo e vi si era affacciata. Vedendo, |
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mentre la balia dormiva, s' era accostata all' orlo e vi si | era | affacciata. Vedendo, laggiù, nello specchio dell' acqua, |
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chiamata. - Ehi! ehi! — accennando colle manine. Allora | era | sorto dal fondo del pozzo un braccio lungo lungo, peloso |
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una per servirla a pranzo, una per metterla a letto. S' | era | già abituata e non ci nivea di cattivo umore. Il Lupo |
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di rado: non volea spaventarla. Intanto la Reginotta s' | era | fatta una bella ragazza. Una sera, entrata in letto, non |
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piedini sull'orlo della secchia. La tiravano su lentamente; | era | un po' pesa. A un tratto la corda si rompe, e secchia e |
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non venne giù. Bisognava trovare un altro mezzo: ma non | era | come dirlo. Quale? La grotta non aveva che quell'unica |
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La Reginotta non si perdette d' animo. Appena aggiornava, | era | al suo posto; ma la secchia non calava. E passarono altri |
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coda bianca e dalle tre macchie nere sulla schiena, s' | era | accostato alla sponda: — Se tu fossi di sangue reale e |
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