Belloro | era | sola al mondo, senza mamma, senza babbo, senza fratellini, |
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e paesi della nostra bella Italia! Povera Ersilia! Ed | era | tanto buona, tanto studiosa! E aveva tanto bisogno anche |
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E aveva tanto bisogno anche lei di baci e di carezze! | Era | da poco arrivata alla scuola. Non conosceva nessuna delle |
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delle compagne. Ma quando la maestra disse che Ersilia | era | sola, senza genitori nè |
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all'alba. Non ce n'era nessun bisogno; anzi, la mia parte | era | proprio di alzarmi all'ora solita e far finta che tutto |
Quell'estate al castello -
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soprassalto, come se qualcuno mi avesse chiamato. La stanza | era | al buio, pareva ancora notte. Poi si senti cantare un gallo |
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insomma dal primo che si alzava, e allora addio. Oppure | era | già andata via e io, che dormivo, non me ne ero accorta? Mi |
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una persiana. Macché sole: quel gallo anticipava. Il cielo | era | ancora nero, Però di un nero un po' stinto, |
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mia scuola quando la bidella lo allungava con l'acqua, che | era | una vera schifezza. Le stelle su quel fondo che tirava al |
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le stelle. Voleva dire che non pioveva piú, e questo | era | già qualcosa. Tornai a letto. Credo di aver dormicchiato un |
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a letto. Credo di aver dormicchiato un po': la camera | era | un po' meno buia quando aprii di nuovo gli occhi. Cominciai |
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risposta: due o tre colpetti sulla sponda del letto, che | era | il legno che avevo piú a portata di mano. Questo fu il |
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il nostro saluto. Adesso bisogna andare dietro a Ippolita: | era | lei che fuggiva, mica io. Conosco tutti i particolari della |
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dove tenevano le biciclette, la sua e quella di Remigio che | era | una specie di monumento preistorico, ma lui ci teneva. Tirò |
Quell'estate al castello -
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rumore, invece andò abbastanza liscia. La chiave, che | era | grossa, si impuntò un momento e lei credeva di non farcela |
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botto, gracchiando un po', ma non tanto forte. All'aperto | era | molto piú chiaro, però i colori non si riconoscevano |
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dove stavano le camere della servitú. Remigio, orrore! | era | già sveglio. Forse l'aveva sentita e stava appunto |
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dislivello, perché il castello da questa parte sul dietro | era | parecchio piú affondato, ecco perché avevano fatto gli |
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mettiamo, si stava semplicemente facendo la barba, lei | era | fritta lo stesso, solo che gli venisse in mente di dare |
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di tirare proprio fino in fondo, diceva poi, fu quando | era | già sullo stradone e filava pedalando tra le ultime pozze |
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slegarla di nuovo, aprirla e tirare fuori il cioccolato. | Era | ancora digiuna e appena passata la paura d'essere scoperta |
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digiuna e appena passata la paura d'essere scoperta le | era | uscita fuori una fame da svenire. Poi c'erano le salite; |
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fuori una fame da svenire. Poi c'erano le salite; lei non | era | tanto allenata e per superarle doveva soffiare. Eppure era |
Quell'estate al castello -
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era tanto allenata e per superarle doveva soffiare. Eppure | era | un bell'andare, sullo stradone ormai asciutto, col |
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fate! Invece mi spiegò che no. Anzi, la cosa più speciale | era | di scoprire che se era meraviglioso andare a Parigi, in |
Quell'estate al castello -
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che no. Anzi, la cosa più speciale era di scoprire che se | era | meraviglioso andare a Parigi, in qualche modo anche la |
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anche la solita, solitissima, normalissima vita degli altri | era | meravigliosa. Una donna che apriva le persiane, uno |
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bambino che le fece ciao ciao con la mano. Insomma, tutto | era | meraviglioso, ecco quale era la meraviglia. Tenendo conto |
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con la mano. Insomma, tutto era meraviglioso, ecco quale | era | la meraviglia. Tenendo conto delle fermate e del |
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perché arrivò a X per tempo, Non c'era molto traffico, | era | una città abbastanza piccola. Per prima cosa comprò un |
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Per prima cosa comprò un filoncino in una panetteria. Le | era | di nuovo venuta fame e non voleva consumare subito tutto il |
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Le pareva di essere una mendicante, mi disse poi, ed | era | felicissima. Dopo andò filata in stazione, che era lí |
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poi, ed era felicissima. Dopo andò filata in stazione, che | era | lí vicina. Lasciò la bici sul piazzale, tanto non le |
Quell'estate al castello -
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da meravigliarsi, venivano da tanto lontano... - Oh!! - Si | era | accesa una lampadina anche a me. - I franc...! - Mi fermai |
Quell'estate al castello -
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introvabili, che non c'è oro né diamanti da poterli pagare. | Era | una cosa grossa. Non c'era da meravigliarsi se eravamo |
Quell'estate al castello -
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Ecco cos'era, il tesoro! Ecco cos'era! E io: - Pensare che | era | qui! La cosa piú straordinaria per me era di averlo trovato |
Quell'estate al castello -
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io: - Pensare che era qui! La cosa piú straordinaria per me | era | di averlo trovato proprio qui in casa della mia nonna, e |
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tanto, che mamma e papà (mi son dimenticata di dire che | era | domenica, cosí c'era anche lui) vennero su di gran carriera |
Quell'estate al castello -
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quasi certamente se ne sarebbe ricavata, e come mai non | era | mai venuto in mente a nessuno di darci un'occhiata? (Forse |
Quell'estate al castello -
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mai venuto in mente a nessuno di darci un'occhiata? (Forse | era | mortificato che non fosse venuto in mente a lui.) Mamma, |
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non fosse venuto in mente a lui.) Mamma, trionfante: che | era | ben contenta di non dover piú pensare male di nessuno, e lo |
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La fontana non c'era quando essi lasciarono il paese. Essa | era | stata costruita insieme con la strada, e qualche donna era |
Sempronio e Sempronella -
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era stata costruita insieme con la strada, e qualche donna | era | lì con i secchi ad attingere la fresca acqua corrente. Una |
Sempronio e Sempronella -
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indicava il nome di colui che l'aveva donata al paese. | Era | uno del luogo che tornato dall'America con una discreta |
Sempronio e Sempronella -
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nella stessa casa, della Maria, ma su su, all'ultimo piano. | Era | povera, andava anche lei a scuola. Era buona, gentile, e |
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all'ultimo piano. Era povera, andava anche lei a scuola. | Era | buona, gentile, e tutti le volevano bene. La Maria la |
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Invece Emilia non aveva che una bambola di stracci. Ma | era | contenta ugualmente, perchè sapeva che la mamma sua non |
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la scolaresca | era | rimasta meravigliata. Giulio, quel birichino di Giulio, |
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giorno aveva risposto molto bene alla signorina maestra. Si | era | ricordato di tutto quanto questa aveva spiegato il giorno |
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salute.» Com'era contenta la signorina! E anche Giulio | era | molto contento. Che cominci a metter giudizio? Speriamolo. |
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che | era | una pietà, ma almeno mi serviva per sentire meno forte il |
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una volta un babbo, che aveva cinque figlioli. Il babbo | era | vecchio e non poteva più lavorare. Era povero, senza un |
Sempronio e Sempronella -
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figlioli. Il babbo era vecchio e non poteva più lavorare. | Era | povero, senza un centesimino in tasca. In casa non c'era |
Sempronio e Sempronella -
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Però sarebbe stato molto diverso. Alla fine capii che | era | vero. Se non fossi andata a cercarla nella grotta e non |
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tra una cosa e l'altra. Ippolita adesso che il groppo si | era | sciolto non stava piú zitta come prima, anzi avrebbe |
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che vivessero una madre e una figlia. La legge allora | era | fatta a quel modo, senza contare che magari il nuovo marito |
Quell'estate al castello -
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la responsabilità di una ragazzina che in fondo non | era | niente per lui. Se a un dato momento era andata a ficcarsi |
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che in fondo non era niente per lui. Se a un dato momento | era | andata a ficcarsi in fondo alla grotta (che poi non serviva |
Quell'estate al castello -
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in fondo alla grotta (che poi non serviva a niente ed | era | stata una stupidaggine, era lei la prima a dirlo, adesso), |
Quell'estate al castello -
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poi non serviva a niente ed era stata una stupidaggine, | era | lei la prima a dirlo, adesso), be', se lo aveva fatto era |
Quell'estate al castello -
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era lei la prima a dirlo, adesso), be', se lo aveva fatto | era | giustappunto perché non sopportava quel pensiero: che sua |
Quell'estate al castello -
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Diceva che facevano disordine e questo senz'altro | era | vero, però c'ero rimasta molto male perché erano quasi due |
Quell'estate al castello -
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perché erano quasi due anni che tenevo tutti i numeri. Non | era | una cosa grave in confronto a questa della madre di |
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mamma di aver raccontato il fatto dei giornalini, che poi | era | successo tanto tempo prima, ma per Ippolita poteva essere |
Quell'estate al castello -
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Parlavamo anche di suo padre, e cosí mi accorsi che non | era | poi vero che non gli volesse bene, come mi era venuto da |
Quell'estate al castello -
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che non era poi vero che non gli volesse bene, come mi | era | venuto da pensare qualche volta. Sarà anche stato che si |
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fortuna non stava sempre tra i piedi, si vede che almeno | era | una persona discreta. A Lugano, mi pare. Vedendola, non le |
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mi pare. Vedendola, non le ci volle tanto a capire che non | era | stata una cosa proprio allegra nemmeno per lei, di doverle |
Quell'estate al castello -
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quasi obbligata, ora che, tanto, da suo padre (di Ippolita) | era | divisa per sempre. Insomma, non era stata una faccenda |
Quell'estate al castello -
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suo padre (di Ippolita) era divisa per sempre. Insomma, non | era | stata una faccenda combinata a cuor leggero. Cosí fece la |
Quell'estate al castello -
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L'ho già detto, no, che la madre della mia amica mi | era | sembrata quasi una diva, nella fotografia? Be', credo che |
Quell'estate al castello -
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non è una cosa tanto allegra, per una ragazzina. Difatti | era | di nuovo parecchio triste quando tornò al castello e cosí i |
Quell'estate al castello -
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di vacanze da me (Il posto c'era, perché mia cugina Isa | era | già tornata a Casale.) Una grossa concessione, proprio, da |
Quell'estate al castello -
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proprio, da parte dei signori conti, perché in fondo | era | vero che il naso in su da aristocratici (si dice anche la |
Quell'estate al castello -
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(si dice anche la puzza sotto il naso) un po' ce l'avevano. | Era | ben per quello, mica per gli intrighi che mi ero creduta di |
Quell'estate al castello -
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con lo sciallino all'uncinetto sulle spalle. Diceva che | era | tutto come nei libri e io restavo un po' lí, perché non mi |
Quell'estate al castello -
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po' l'Epilogo della nostra storia al castello. Anche quella | era | stata a lieto fine, piú o meno: be', l'avevo ben salvata |
Quell'estate al castello -
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l'avevo ben salvata dai sotterranei, Ippolita, no? E poi | era | certamente una bella cosa che adesso lei andasse d'accordo |
Quell'estate al castello -
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adesso lei andasse d'accordo con gli zii, e viceversa. Però | era | un po' miserella, come conclusione. Nei libri funziona |
Quell'estate al castello -
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vorrei tanto sapere? Dove sono finite quelle monete? | Era | una storia che sentivo ripetere da quando avevo cinque |
Quell'estate al castello -
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come una pasqua di poterla di nuovo raccontare. Lo zio Pio | era | un fratello di mia nonna che si era fatto missionario. Era |
Quell'estate al castello -
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raccontare. Lo zio Pio era un fratello di mia nonna che si | era | fatto missionario. Era stato vari anni in Africa, in India, |
Quell'estate al castello -
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era un fratello di mia nonna che si era fatto missionario. | Era | stato vari anni in Africa, in India, insomma in quei paesi |
Quell'estate al castello -
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l'avevano rimpatriato perché la sua salute non reggeva. Si | era | ritirato a vivere qui, in casa di nonna, e diceva sempre |
Quell'estate al castello -
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perché tra la sua roba c'era un tesoro. Poi improvvisamente | era | morto davvero, ma hai voglia di cercare, non si era trovata |
Quell'estate al castello -
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era morto davvero, ma hai voglia di cercare, non si | era | trovata nemmeno una moneta d'oro piccola cosí. - E come |
Quell'estate al castello -
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- si interessò Ippolita. - Forse aveva scherzato? Questa | era | per l'appunto l'opinione di mio papà, quando c'era; ma |
Quell'estate al castello -
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- Mai più! - rispose la mamma, che invece ci giurava. - Non | era | tipo da scherzare su queste cose! No, no, le monete c'erano |
Quell'estate al castello -
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Proseguì spiegando che questa casa, ai tempi dello zio Pio, | era | un porto di mare, con tutte le visite che lui riceveva. Era |
Quell'estate al castello -
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era un porto di mare, con tutte le visite che lui riceveva. | Era | rimasto in contatto con i suoi confratelli missionari, che |
Quell'estate al castello -
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che c'erano? La sua idea, lo capii un po' alla volta, | era | che le monete esistevano, ma forse non esisteva il ladro. |
Quell'estate al castello -
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a me e Isa (e quindi anche a Ippolita, adesso) ma che prima | era | stata dello zio Pio. Lei però ci sperava, credo anche per |
Quell'estate al castello -
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alto di legno scuro, col sedile imbottito, che pure quello | era | stato dello zio. - Ci hanno mai guardato, i tuoi, dentro |
Quell'estate al castello -
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l'avevano addirittura buttata all'aria, cosí che poi si | era | dovuta rifare. Dopo queste due delusioni ci fu una pausa. |
Quell'estate al castello -
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coi miei fratelli, andavamo per funghi, senza trovarne (non | era | un'annata da funghi). Ma Ippolita si vede che continuava a |
Quell'estate al castello -
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non può esserci! - Il mio prozio però diceva che c'era. Ed | era | una persona seria, mica un bugiardo, la nonna me l'ha detto |
Quell'estate al castello -
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non poteva non esistere. Pensai che anche questo a modo suo | era | una specie di giallo e da quel momento anch'io cominciai a |
Quell'estate al castello -
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la nonna. Lei non domandava di meglio: da tanto che | era | contenta e lusingata le vennero in mezzo alle guance come |
Quell'estate al castello -
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E dunque disse che sí, le lettere esistevano ancora. Quando | era | mancato il povero Pio le aveva messe via lei personalmente |
Quell'estate al castello -
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del castello. Il mio solletico dietro le costole | era | sempre piú forte. Sentivo odore di avventura. Il baule era |
Quell'estate al castello -
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era sempre piú forte. Sentivo odore di avventura. Il baule | era | di ferro, di quelli che usavano una volta: per metter via |
Quell'estate al castello -
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metter via la roba, io credo, piú che per viaggiare. Non | era | chiuso a chiave, bastava tirare su il coperchio. |
Quell'estate al castello -
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dello scheletro, quando Remigio l'aveva tirata su e si | era | visto che sotto non c'era niente. Qui c'erano le lettere, |
Quell'estate al castello -
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niente. Qui c'erano le lettere, una quantità. Nessun topo | era | arrivato a rosicchiarle, lí dentro il metallo, però erano |
Quell'estate al castello -
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però erano parecchio sbiadite. Sulle buste l'indirizzo | era | diventato marroncino, oppure lilla quando era stato scritto |
Quell'estate al castello -
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l'indirizzo era diventato marroncino, oppure lilla quando | era | stato scritto con l'inchiostro violetto. - Quante! - disse |
Quell'estate al castello -
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com'era fatta: quando si appassionava per qualcosa non | era | tanto facile smuoverla. Io invece mi ero stufata. Pian |
Quell'estate al castello -
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mi pareva, di quando lo guardavo dalle finestre di gíú. Non | era | più la solita roba che vedevo tutti i giorni, ma un |
Quell'estate al castello -
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ma un quadretto lucido, un po' rimpicciolito. Bello. Forse | era | cosí che lo vedeva Ippolita, dal suo punto dí vista di |
Quell'estate al castello -
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- disse in quel momento, con una voce strana. Mi voltai. | Era | seduta sui talloni, con le mani aperte ai lati del corpo e |
Quell'estate al castello -
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della biglietteria, quello coi baffi stupefatti, | era | stata per l'appunto: - Viaggi sola? Non poteva negarlo, |
Quell'estate al castello -
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fa domande. - Rosabella Rosamini, - gli fa allora. Questo | era | un nome che avevamo inventato noi due per significare una |
Quell'estate al castello -
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di quelle piene di smorfie, il tipo gnegné, insomma. | Era | il primo che le fosse venuto in mente, ma purtroppo come |
Quell'estate al castello -
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non ci mise né due né quattro a chiamarlo. Magari si | era | anche offeso della risatina. Altre persone intanto erano |
Quell'estate al castello -
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cominciava a stare abbastanza sulle spine. Il carabiniere | era | poi un appuntato: un tizio giovane giovane, roseo come un |
Quell'estate al castello -
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domandò: - Come ti chiami? - Rosabella Rosamini - . Ormai | era | in ballo e non poteva rispondere diversamente. - Dove hai |
Quell'estate al castello -
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suo nome vero. Un'altra cosa che Ippolita non aveva pensato | era | che anche a X quel nome, cioè quel cognome, che |
Quell'estate al castello -
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anche a X quel nome, cioè quel cognome, che naturalmente | era | lo stesso degli zii, doveva per forza essere abbastanza |
Quell'estate al castello -
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leggendo il cognome sul passaporto, capí subito di chi | era | parente. Lei voleva continuare a fingere; ma niente da |
Quell'estate al castello -
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Lei voleva continuare a fingere; ma niente da fare. La fuga | era | fallita, l'avventura finita. Si sarebbe messa a piangere |
Quell'estate al castello -
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le lacrime. Quelle persone devono aver pensato che | era | una gran superba, oppure una delinquente incallita. Insomma |
Quell'estate al castello -
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Intanto successe che, dieci minuti dopo, Remigio | era | pronto con l'automobile davanti al portone. (Quello |
Quell'estate al castello -
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dietro a loro. - Vengo anch'io, - dissi, a muso duro. | Era | importante che la povera prigioniera, nel momento d'essere |
Quell'estate al castello -
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(Non ce n'è piú di sgabellini nelle auto di adesso. Questa | era | molto bella, dentro, come un salottino tutto foderato di |
Quell'estate al castello -
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Mi uscí subito di testa, perché adesso la contessa si | era | messa a guardarmi e a me quasi mi prendeva un colpo di |
Quell'estate al castello -
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aiutami. Cercai di tenermi nel vago. - Mah, ecco, cosí, | era | triste di aver la mamma lontana... Era già una risposta |
Quell'estate al castello -
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- Mah, ecco, cosí, era triste di aver la mamma lontana... | Era | già una risposta compromettente? D'altra parte, meno di |
Quell'estate al castello -
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indietro in un baleno, alberi, case, pali del telegrafo. | Era | una mattinata di un bello! le nuvolette come fiocchi di |
Quell'estate al castello -
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sbarre, per chiuderci i delinquenti. Invece a vederlo cosí | era | un ufficio come gli altri. Forse la cella era da un'altra |
Quell'estate al castello -
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vederlo cosí era un ufficio come gli altri. Forse la cella | era | da un'altra parte (nei sotterranei?) con Ippolita chiusa |
Quell'estate al castello -
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dentro. Difatti lí nell'ufficio non c'era. Il maresciallo | era | un omone tagliato senza risparmio che batteva qualcosa a |
Quell'estate al castello -
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- Ah, bene. Anche lui doveva aver afferrato al volo che | era | meglio che ci fossi, caso mai Ippolita facesse delle |
Quell'estate al castello -
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nuovo pissi pissi pissi, uffa che barba. Anche l'appuntato | era | in disparte impalato vicino a una porta, e magari si |
Quell'estate al castello -
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Che cosa, o chi, non l'ho mai saputo di preciso, perché | era | una storia complicata. C'entravano certi vicini, un cane, |
Quell'estate al castello -
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Si capiva che voleva venire di là con noi, ma quel tale | era | un tremendo attaccabottoni e non lo mollava. Era inutile |
Quell'estate al castello -
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quel tale era un tremendo attaccabottoni e non lo mollava. | Era | inutile dirgli che i signori conti c'erano da prima: lui |
Quell'estate al castello -
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altro mobile, almeno nella metà che si vedeva. L'altra | era | nascosta dallo schienale della panca. (È importante |
Quell'estate al castello -
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si sedette in punta alla panca. L'aria che aveva lei, | era | di star pensando a tutte le persone poco fini, come dire |
Quell'estate al castello -
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riconoscente, dopo i bei trattamenti che le aveva fatto? | Era | tanto grossa che scoppiai fuori quasi senza accorgermene: - |
Quell'estate al castello -
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- Be', per forza. Chi altri potrebbe avergliele nascoste? | Era | detta. Calò un silenzio da affettare col coltello. La |
Quell'estate al castello -
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brava ragazza giudiziosa! Non si fermò qui. Continuava che | era | una bellezza. - Osi insinuare che saremmo capaci di |
Quell'estate al castello -
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Se non erano stati loro a farle sparire, forse non | era | nemmeno vero che fossero degli aguzzini e Ippolita loro |
Quell'estate al castello -
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a... a quello che aveva da comunicarle - . (La busta crema. | Era | questo, allora, che c'era dentro.) - Ma la bambina è tanto |
Quell'estate al castello -
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da piangere. Capii in un lampo che, altro che aguzzina, | era | una pasta di donna, questa qui, anche se era |
Quell'estate al castello -
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che aguzzina, era una pasta di donna, questa qui, anche se | era | un'aristocratica. Capii, cioè, che io e Ippolita non |
Quell'estate al castello -
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Capii, cioè, che io e Ippolita non avevamo capito niente: | era | tutto più meno all'incontrario di come ci eravamo figurate. |
Quell'estate al castello -
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e non c'era riuscita. - Volevo dirglielo stamattina, ma lei | era | già andata via... Allora, per un momento, ho persino |
Quell'estate al castello -
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testa sola, collo compreso. La faccia grigia, da tanto che | era | pallida. E quella faccia continuava a dire, sempre con lo |
Quell'estate al castello -
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può avermi fatto questo! Ci misi un momento a capire come | era | andata la faccenda. |
Quell'estate al castello -
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lei c'era già, seduta dall'altra parte della panca (che | era | di quelle doppie). Il maresciallo naturalmente avrà creduto |
Quell'estate al castello -
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che voleva entrare con noi e solo all'ultimo momento | era | rimasto invece indietro per dar retta all'attaccabottoni. |
Quell'estate al castello -
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s'aspettava d'essere scoperta da un momento all'altro, però | era | stata zitta lo stesso, per picca, e cosí aveva sentito |
Quell'estate al castello -
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panca di corsa. Io dietro, e lo zio pure. La mia amica | era | ancora drizzata in ginocchio sulla panca, come si era messa |
Quell'estate al castello -
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amica era ancora drizzata in ginocchio sulla panca, come si | era | messa per gridare quei suoi «non è vero». Scese giú e la |
Quell'estate al castello -
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l'aveva finita con la sua arca di Noè e se ne | era | andato, con la bava alla bocca bell'uguale come prima, e |
Quell'estate al castello -
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servito gridare tanto io proprio non lo so, se non gli | era | bastato nemmeno per sfogarsi), be', dicevo, in automobile |
Quell'estate al castello -
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aver capito quasi tutto, Remigio, anche se nessuno si | era | preso la briga di informarlo. Ma era peggio, che Ippolita |
Quell'estate al castello -
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anche se nessuno si era preso la briga di informarlo. Ma | era | peggio, che Ippolita sembrasse cosí tranquilla. Peggio per |
Quell'estate al castello -
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adesso con la Vittorina ci avevo abbastanza confidenza, non | era | piú come ai primi giorni, quando mi faceva soggezione per |
Quell'estate al castello -
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l'appunto in confidenza, la mattina dopo in camera mia. Non | era | una ragazza che avesse studiato e magari non era nemmeno |
Quell'estate al castello -
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mia. Non era una ragazza che avesse studiato e magari non | era | nemmeno tanto intelligente («quella mente acuta di |
Quell'estate al castello -
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la mia vacanza al castello non | era | finita, come avevo creduto prima. Veramente mi ero quasi |
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separarle e che la giudicavano male (la madre) solo perché | era | giovane e aveva voglia di divertirsi. E va bene. Ma lei, |
Quell'estate al castello -
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dispensata dalle lezioni con la signorina Ricciarelli. | Era | una morte civile, per dirla tutta. Da darmi perfino la |
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la stufa della vacanza. Pensavo con nostalgia a come | era | stato bello prima, quando parlavamo e ridevamo quasi in |
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questo l'ho già detto. Star li come se niente fosse | era | diventata la sua specialità. Intanto arrivò la lettera di |
Quell'estate al castello -
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non potevano stare insieme, e che pure il suo nuovo marito | era | ansioso di rivederla (Ippolita) perché conservava tanto un |
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volta che l'aveva vista, a Parigi. (Difatti questo tale | era | uno che conoscevano da molto tempo.) Ad ogni modo ora |
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non disse che di tutto questo non le importava un fico. | Era | diventata troppo educata. Mise via la lettera, e stop. |
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divorzio. Ne ha tutto il diritto, dissero perfino. Questo | era | molto bello da parte loro, perché in realtà non approvavano |
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non dico mica che fossero diventati perfetti solo perché si | era | scoperto che non erano degli aguzzini. Ma Poi, loro |
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però nel frattempo stava volentieri anche con loro. | Era | talmente ragionevole che faceva cascare le braccia. Tutto |
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durò molto. Pareva di sí, al momento, perché il tempo si | era | messo a passare col rallentatore, come sempre nei periodi |
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giorno, prima di colazione, andai in camera sua a vedere se | era | pronta anche lei. La camera era vuota. Al momento non mi |
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in camera sua a vedere se era pronta anche lei. La camera | era | vuota. Al momento non mi venne in mente niente di speciale. |
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in bagno, dall'altra parte del corridoio. Ma la porta | era | aperta, cosí bastò un'occhiata per vedere che anche lÍ non |
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altro. (Già che a me non è mai piaciuta tanto la giostra, | era | il mio fratellino Robi che ci andava matto.) La storia si |
Quell'estate al castello -
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ci andava matto.) La storia si ripeteva. Ippolita che non | era | in camera; la stanza da bagno vuota. Un giro della giostra |
Quell'estate al castello -
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Mi misi a friggere dall'ansia. La mia amica in quei giorni | era | una ragazza disperata, ci voleva poco a capirlo, anche se |
Quell'estate al castello -
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dessi subito l'allarme: che figura, se poi si scopriva che | era | andata semplicemente in salone a cercare, per esempio, un |
Quell'estate al castello -
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e non rispondeva nessuno. Mi stufai e tornai dentro. Ormai | era | l'ora della prima colazione: in sala da pranzo la contessa |
Quell'estate al castello -
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No, no, è diverso, questa volta non ne so niente, lo giuro. | Era | come confessare che l'altra volta invece eravamo state |
Quell'estate al castello -
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che capissero almeno che non ero stata con le mani in mano. | Era | di nuovo il giallo, ma piú brutto: píú grave. E anche oggi |
Quell'estate al castello -
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del resto quello davanti. Dunque la signorina Ippolita, se | era | uscita, era uscita dopo, e siccome la sua bicicletta, dopo |
Quell'estate al castello -
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davanti. Dunque la signorina Ippolita, se era uscita, | era | uscita dopo, e siccome la sua bicicletta, dopo il fatto |
Quell'estate al castello -
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questo che non so. - Se il signor conte permette, - (questo | era | Remigio), - per me direi... Tra questi discorsi avevo avuto |
Quell'estate al castello -
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scappare Ippolita? Da sua madre, no di sicuro, dato che | era | stata proprio lei a darle quel grosso dispiacere. E poi, |
Quell'estate al castello -
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anche volendo non avrebbe saputo dove raggiungerla. Dove | era | scappata, dunque? Anzi, ripensandoci, perché era scappata? |
Quell'estate al castello -
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Dove era scappata, dunque? Anzi, ripensandoci, perché | era | scappata? Non ce n'era mica motivo, ora che non ce l'aveva |
Quell'estate al castello -
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che non ce l'aveva più con gli zii. Eppure l'aveva fatto. | Era | passata davanti alla mia porta, in un momento che non si |
Quell'estate al castello -
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stati aperti, e prima che io mi accorgessi che non c'era; | era | passata senza dir niente, senza farmi un segnale, anzi |
Quell'estate al castello -
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essere uscita a testa nuda e senza soldi in tasca, non | era | mica un viaggio quello che voleva fare stavolta, adesso lo |
Quell'estate al castello -
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paese con la sua bicicletta, mentre dall'altra parte, dove | era | tutta salita, sarebbero andati gli zii con l'automobile, |
Quell'estate al castello -
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della cantina non c'era. Bene, cioè male. Ma con ciò? Mica | era | l'unico buco, qui al castello. C'era per esempio la grotta |
Quell'estate al castello -
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fondo al parco. Non quella delle statue rotte; quella non | era | un buco. L'altra con la vasca, o quel che era, il serbatoio |
Quell'estate al castello -
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per farla passare fino alla fontana della prima grotta. | Era | il cunicolo, il super- buco-nero. Una tana cosí rintanata |
Quell'estate al castello -
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Non c'era nessuno in giro, avevo via libera. Remigio | era | partito con la sua bici, gli zii con l'auto, le donne |
Quell'estate al castello -
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ce n'era un paio solo. Mancavano quelli di Ippolita, eppure | era | bel tempo, non era giornata da uscire con gli stivali. Il |
Quell'estate al castello -
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Mancavano quelli di Ippolita, eppure era bel tempo, non | era | giornata da uscire con gli stivali. Il cuore mi fece una |
Quell'estate al castello -
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verso il centro della terra. Sembra un'esagerazione, ma | era | proprio cosí che mi sentivo. Mi fermai al solito muretto, |
Quell'estate al castello -
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cosí che mi sentivo. Mi fermai al solito muretto, che | era | poi la sponda del serbatoio, alzando adagio la pila per |
Quell'estate al castello -
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tutta quell'acqua sotterranea, col suo odore di marcio. Non | era | affatto un bel pensiero. Mi calai con precauzione giú dalla |
Quell'estate al castello -
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calai con precauzione giú dalla sponda. Per fortuna l'acqua | era | abbastanza bassa, non mi arrivava nemmeno in cima agli |
Quell'estate al castello -
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poi quello di rinforzo coi muri a secco, là dove il terreno | era | più friabile, o nei punti dove doveva costrursi un |
Sempronio e Sempronella -
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fronzuti. Pareva la strada di un parco, tanto il piano | era | liscio e pulito. Ci si camminava ch'era un piacere. La |
Sempronio e Sempronella -
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a una a una le bellezze del paese all'intorno. In realtà | era | stata costruita per ragioni di utilità pubblica. Di fatto |
Sempronio e Sempronella -
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dalla mancanza di comunicazioni facili e pronte. Lassù dove | era | la capanna di Sempronio e Sempronella non era mai arrivata |
Sempronio e Sempronella -
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Lassù dove era la capanna di Sempronio e Sempronella non | era | mai arrivata una carrozza, nè una bicicletta, nè |
Sempronio e Sempronella -
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che faceva il servizio postale fino al paese dove | era | la scuola, non poteva proseguire in mancanza di strada. Ed |
Sempronio e Sempronella -
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di strada. Ed ecco che il paese di Sempronio e Sempronella | era | stato sempre come tagliato fuori dalla civiltà. Lassù non |
Sempronio e Sempronella -
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a poco a poco cresciuta con vantaggio di tutti. Quello | era | dunque un piccolo angolo d'Italia che si rinnovava. E chi |
Sempronio e Sempronella -
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dalle ombre dell'ignoranza, e alla loro tenera età la mente | era | più ricca di cognizioni che non fossero quelle dei loro |
Sempronio e Sempronella -
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tornato dalla scuola, non | era | andato sùbito a salutare la mamma. - Che hai, bambino mio? |
Gemme - Corso completo di letture -
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ragazzo parevano quelle di un moro, e il grembialino pure | era | tutto macchiato. - Un'altra volta non farai quello che non |
Gemme - Corso completo di letture -
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bianco e azzurro che sembrava scappata di casa e infatti lo | era | davvero, si presentò allo sportello della biglietteria e |
Quell'estate al castello -
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Seconda classe, solo andata. L'impiegato della biglietteria | era | un tizio coi baffi all'ingiù. Alzò gli occhi per guardarla; |
Quell'estate al castello -
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vista, - mi scappò di bocca. Brava polla: quel «non so» | era | già una bugia. Allora era inutile aver tanto studiato |
Quell'estate al castello -
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bocca. Brava polla: quel «non so» era già una bugia. Allora | era | inutile aver tanto studiato perché non fossi obbligata a |
Quell'estate al castello -
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esattamente cosí, uso lezioncina imparata a memoria, e ci | era | riscappata la ridarella a tutt'e due. - Non si sente bene? |
Quell'estate al castello -
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la ridarella a tutt'e due. - Non si sente bene? - Si | era | già alzata in piedi. - Salgo a vedere. Accipicchia, che |
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piedi. - Salgo a vedere. Accipicchia, che zelante. Mica le | era | già venuto qualche sospetto, a questa qui? Per poco non le |
Quell'estate al castello -
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un fico secco di niente, ma questo non potevo mica dirlo, | era | tabù. - Un'indisposizione, - improvvisai, cercando di |
Quell'estate al castello -
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può sapere? - Credo... credo un po' di mal di testa. Non si | era | affatto parlato di mal di testa, tra me e Ippolita. Era |
Quell'estate al castello -
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si era affatto parlato di mal di testa, tra me e Ippolita. | Era | un'invenzione mia. Be' qualcosa dovevo pure inventare a |
Quell'estate al castello -
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mia. Be' qualcosa dovevo pure inventare a Intanto | era | entrato lo zio; per fortuna perché era un tipo meno |
Quell'estate al castello -
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inventare a Intanto era entrato lo zio; per fortuna perché | era | un tipo meno ansioso. E difatti disse: - Be', Augusta, non |
Quell'estate al castello -
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a ciarlare, falso-giulivo, al solito, del bel tempo che | era | ritornato e delle passeggiate che potevamo fare per |
Quell'estate al castello -
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nipote. Ma ci voleva altro perché mi lasciassi seminare. Mi | era | uscita fuori, in aggiunta al resto, una grandissima |
Quell'estate al castello -
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tirare. Sorpresa: non ci furono urli e la camera non | era | vuota. C'era la Vittorina, che rifaceva il letto come se |
Quell'estate al castello -
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giú a far colazione - . Logico che lo pensasse. L'ora | era | quella. - Macché, giú non si è vista. Sarà piuttosto di là |
Quell'estate al castello -
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lasciò il tempo. Si spostò di nuovo per andare in salone, | era | proprio un'anima in pena stamattina; andò sul verone, |
Quell'estate al castello -
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favore di lasciar stare. (Non gli piaceva sentir gridare, | era | una cosa che gli dava proprio fastidio.) - Piuttosto, - |
Quell'estate al castello -
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porta dietro. Questa porta, quando verso le sei e mezza | era | andato per aprirla (si era mattinieri a quei tempi, in |
Quell'estate al castello -
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quando verso le sei e mezza era andato per aprirla (si | era | mattinieri a quei tempi, in campagna!), era risultata |
Quell'estate al castello -
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per aprirla (si era mattinieri a quei tempi, in campagna!), | era | risultata chiusa sí, ma senza paletto né girí di chiave. |
Quell'estate al castello -
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dove stava il mistero, che solo per me, tra i presenti, non | era | affatto misterioso. Mi sentii venire i capelli dritti. Né a |
Quell'estate al castello -
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i capelli dritti. Né a me né a Ippolita, pare impossibile, | era | venuto in mente che da come trovava la porta Remigio doveva |
Quell'estate al castello -
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la porta Remigio doveva per forza accorgersi che qualcuno | era | già uscito; e se avvisava subito i suoi padroni, ecco lí |
Quell'estate al castello -
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e se avvisava subito i suoi padroni, ecco lí che la fuga | era | finita quasi prima di cominciare! Invece non l'aveva fatto: |
Quell'estate al castello -
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- Inaudito! - fece per giunta la contessa. Il poveraccio | era | sulle spine, non sapeva come rigirarsela. Certo che non si |
Quell'estate al castello -
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sulle spine, non sapeva come rigirarsela. Certo che non si | era | dimostrato per niente furbo, come carceriere. Tra molti |
Quell'estate al castello -
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Remigio e Vittorina - e la cuoca, che si chiamava Adele ed | era | una grassona che le piaceva molto ridere. Li avevamo |
Quell'estate al castello -
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giorno dell'esplorazione delle cantine. Cosí dopo tutto non | era | poi tanto strano che non gli fosse venuto in mente che ad |
Quell'estate al castello -
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moglie: - La bambina è a X, sta bene. A lei in un minuto | era | venuta una faccia tutta a punta, dall'ansia. Appena sentí |
Quell'estate al castello -
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lo è, quando si sta dentro a un giallo. La contessa poi non | era | svenuta. Rimasto solo con lei (cioè, c'ero ancora io, ma |
Quell'estate al castello -
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quando ha chiesto un biglietto per Parigi. Ora posso dirlo: | era | stato questo il suo grande sbaglio. Avesse detto, che ne |
Quell'estate al castello -
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cambiar treno, poteva ancora andar liscia. Ma a X non si | era | abituati a vedere una ragazzina col valigino a mano che |
Quell'estate al castello -
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torniamo in stazione da lei, a vedere un po' bene come | era | andata. |
Quell'estate al castello -
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| Era | una brutta faccia. Tirata, stravolta, peggio ancora di quel |
Quell'estate al castello -
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stravolta, peggio ancora di quel primo giorno quando lei si | era | tanto offesa che lo zio prendesse in giro il nostro gioco |
Quell'estate al castello -
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guardava fissa. - È a Parigi, - annunciò. - La lettera | era | sul comodino e ho visto il timbro. Mia madre è a Parigi. |
Quell'estate al castello -
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madre è a Parigi. Rimasi un po' li. America e Parigi per me | era | circa lo stesso, tutt'e due all'estero, tutt'e due posti |
Quell'estate al castello -
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e piú ci pensavo piú ne restavo schifata, perché non | era | il modo di fare, ecco. E mica che non ne avesse avuto il |
Quell'estate al castello -
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non ne avesse avuto il tempo, poco fa in salone Ippolita | era | rimasta un bel po' a ronzarle intorno, poteva dirglielo |
Quell'estate al castello -
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i rimorsi di far con lei la parte della Giuda, quando | era | lei la Giuda ignobile) traditora dei suoi stessi parenti, |
Quell'estate al castello -
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ignobile) traditora dei suoi stessi parenti, con tutto che | era | contessa! Con questo minestrone di pensieri che rni bolliva |
Quell'estate al castello -
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sanno bene, - disse, - che se mai immaginavo che la mamma | era | cosí vicina ci sarei andata di corsa! Cosí preferiscono non |
Quell'estate al castello -
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Niente paura, non è che fosse scoppiata la guerra mondiale. | Era | solo Remigio che suonava il gong per annunciare che il |
Quell'estate al castello -
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Remigio che suonava il gong per annunciare che il pranzo | era | pronto. Mi son dimenticata di dirlo prima che avevano |
Quell'estate al castello -
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Mi son dimenticata di dirlo prima che avevano quest'uso; | era | una cosa stilé ma anche molto pratica, perché gli |
Quell'estate al castello -
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a mettersi in ordine prima di scendere. In queste cose | era | precisa come un soldatino, l'avevano abituata cosí, e poi |
Quell'estate al castello -
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FRA GLI UCCELLINI Il suolo | era | gelato. La neve, cadendo, infarinava ogni cosa. I |
Sempronio e Sempronella -
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corse per avvertire la sorella che la neve fioccava, ella | era | già in cortile e stava aprendo il cancelletto del serraglio |
Sempronio e Sempronella -
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Sempronella così sollecita per i suoi animali domestici, | era | altrettanto pietosa verso i liberi e selvaggi abitatori |
Sempronio e Sempronella -
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Sempronella si recava a dar da mangiare ai suoi animalucci, | era | sempre avvolta da un nuvolo di uccelletti che aspettavano |
Sempronio e Sempronella -
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avevamo fatto caso che la gran luce che ci aveva abbagliato | era | riflessa da un nuvolone di quelli ammucchiati su alti alti |
Quell'estate al castello -
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ammucchiati su alti alti come torri. Poi l'abbiamo visto; | era | bellissimo, tutto a sboffi e bianco accecante, ma col nero |
Quell'estate al castello -
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un salto nel parco tra una mandata di pioggia e l'altra. | Era | tutto zuppo, bastava che scontrassimo un ramo per fare la |
Quell'estate al castello -
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tra i denti, in maniera che sentissi io sola. Difatti | era | seccante. Con quell'acqua saltava anche la nostra |
Quell'estate al castello -
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un posto dove si sarebbe state al riparo dalla pioggia | era | proprio là dentro, però, non so come, non veniva per niente |
Quell'estate al castello -
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non veniva per niente in mente di andarcisi a ficcare. | Era | stata un'idea da bel tempo e col brutto non funzionava. |
Quell'estate al castello -
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per questo aveva detto quella frase dell'anima rotta. Non | era | ancora arrivata la posta del pomeriggio (già, a quei tempi |
Quell'estate al castello -
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la portavano due volte al giorno anche in campagna). Lei | era | sempre nervosa, quando aspettava la posta. Bisognava |
Quell'estate al castello -
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giorni non aveva piú ricevuto niente. Cioè, mi sbaglio, | era | arrivata una cartolina da Nuova York, a colori, con i |
Quell'estate al castello -
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potrà partire; senz'altro è cosí. Per forza dunque che | era | sulle spine, in questa aspettativa. Le lettere del papà |
Quell'estate al castello -
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ultraesperti.) Dunque mi misi di sentinella nell'ingresso. | Era | sempre lí che mettevano la posta appena arrivava, su un |
Quell'estate al castello -
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si apri e venne fuori lo zio Ottavio. Anche lui, allora, | era | stato di sentinella? - Ah grazie, Remigio, - disse, |
Quell'estate al castello -
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Io però avevo fatto in tempo a vedere che la calligrafia | era | quella che avevo già visto sulla cartolina da Nuova York. |
Quell'estate al castello -
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scritto Contessa Augusta, e il cognome. Però la calligrafia | era | quella, non mi ero sbagliata. Lo zio andò di sopra con la |
Quell'estate al castello -
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le curiosità da leggere. Il conte aveva voluto lasciarmela; | era | cosí gentile che mi dispiaceva persino di dovercela avere |
Quell'estate al castello -
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non erano arrivate lettere dalla sua mamma, cioè una si, ma | era | per la sua zia. - Non ci credo, - saltò su, nemmeno |
Quell'estate al castello -
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che non le è mai stata simpatica, e a me no? Veramente | era | strano. Neanche a me tornava tanto, ora che ci pensavo. La |
Quell'estate al castello -
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tanto, ora che ci pensavo. La mia mamma per esempio non | era | granché tipo da lettere e poi aveva poco tempo, però in |
Quell'estate al castello -
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fatto caso. Ippolita pensò un momento. Il suo occhio vago | era | tutt'altro che vago, adesso, anzi aveva un lampo come |
Quell'estate al castello -
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farle coraggio, ma non sapevo piú cosa dire, adesso che | era | uscito fuori quali erano i suoi sospetti. Che brutta, |
Quell'estate al castello -
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mance avevano dato per fare questa schifezza, perché lo | era | proprio, una schifezza, nessun'altra parola si adattava al |
Quell'estate al castello -
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dire la lettera, oppure la zia. La zia ad ogni modo c'era. | Era | seduta in un angolo del sofà e pencolava col suo gran naso |
Quell'estate al castello -
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come argomento.) Già, perché pioveva sempre, il salone | era | mezzo al buio e fuori l'acqua continuava a venir giú fitta |
Quell'estate al castello -
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sua corrispondenza privata, e che io lo sapevo. Ippolita | era | mia amica e mai al mondo avrei fatto la spia contro di lei. |
Quell'estate al castello -
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amica e mai al mondo avrei fatto la spia contro di lei. Ma | era | giusto che per non fare la spia dovessi invece far la parte |
Quell'estate al castello -
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intenzione di farlo. Ah ecco. Lo dicevo bene, io, che non | era | roba da Ippolita. Però in qualche modo qualche cosa era |
Quell'estate al castello -
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non era roba da Ippolita. Però in qualche modo qualche cosa | era | venuta a saperla lo stesso, glielo leggevo in faccia. |
Quell'estate al castello -
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alto. Le grotte erano scavate lí dentro. La prima dunque | era | piú una nicchia, grande grande ma non tanto profonda, e qui |
Quell'estate al castello -
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di misteri non ce n'erano, con un'occhiata si vedeva tutta. | Era | bello, però. Il fondo era fatto a conca ed era pieno d'erba |
Quell'estate al castello -
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con un'occhiata si vedeva tutta. Era bello, però. Il fondo | era | fatto a conca ed era pieno d'erba lunga e tutt'intorno |
Quell'estate al castello -
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tutta. Era bello, però. Il fondo era fatto a conca ed | era | pieno d'erba lunga e tutt'intorno stavano dei tronconi di |
Quell'estate al castello -
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invece c'erano i pipistrelli, disse Ippolita. Questa grotta | era | come una porta nel muraglione, ma senza porta. Un buco a |
Quell'estate al castello -
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che c'era già stata una volta da sola, ma appena entrata | era | venuta via subito perché i pipistrelli le facevano |
Quell'estate al castello -
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mente, 1° che non dovevo disturbare i pipistrelli e 2° che | era | di certo una ragnatela. - Uh! - mi uscì. Questo non avevo |
Quell'estate al castello -
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che subito aveva raggiunta l'amica. Il lettino di Bebè | era | di ferro, aveva un bel materasso di lana, le lenzuola |
Gemme - Corso completo di letture -
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per l'inverno e una di tela bianca per l'estate. Bebè | era | proprio una bambola, fortunata. Fot. R. Fiorilli. Due |
Gemme - Corso completo di letture -
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pelo lungo, con due corna ritorte e una sonagliera al collo | era | attaccata a una carrozzella. - Bella! Che forza! E com' è |
Gemme - Corso completo di letture -
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dimenticati di osservare chi c'era sulla carrozzella. Vi | era | un povero vecchio senza gambe! La mamma diede qualche |
Gemme - Corso completo di letture -
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giorno Lucio | era | tutto contento. Gli avevano regalato un bel confetto |
Gemme - Corso completo di letture -
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soltanto un poco.- La Maria rimase mortificata, perché essa | era | stata sempre buona col suo fratellino, e stava quasi per |
Gemme - Corso completo di letture -
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Una vecchietta che passava sempre a chiedere l'elemosina, | era | stata al bosco di Cusona a raccogliere legna per |
I miei amici di Villa Castelli -
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legna per riscaldarsi. Nel tornar a casa la strada | era | lunga e il peso troppo grave, tanto che la povera donna |
I miei amici di Villa Castelli -
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il fucile! - Io vado da solo e di notte nei boschi... E non | era | vero niente di tutto ciò. Lo chiamavano «Spaccamonti». Una |
Gemme - Corso completo di letture -
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nell'automobile nera con la capotta piatta. Ippolita, che | era | in campagna già da un po', era venuta a prendermi alla |
Quell'estate al castello -
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piatta. Ippolita, che era in campagna già da un po', | era | venuta a prendermi alla stazione col solito cameriere, che |
Quell'estate al castello -
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e tra i rami di un fitto d'alberi che senza dubbio | era | il parco vidi spuntare merli di mattoni, finestre ad arco, |
Quell'estate al castello -
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al suo solito modo di quando una cosa non le andava o non | era | un granché. Il cuore tornò giú precipitando in picchiata. - |
Quell'estate al castello -
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non mi sarei molto meravigliata se mi avesse detto che | era | di gesso, o magari di cartapesta, tanto ero delusa. - |
Quell'estate al castello -
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del castello. Adesso lo vedevo tutto intero e anche se | era | imitato continuava a sembrarmi magnifico, con le sue alte |
Quell'estate al castello -
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mettendomi subito in soggezione. E l'ingresso idem, perché | era | proprio imponente. Alle finestre c'erano delle grosse |
Quell'estate al castello -
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ali. Appena rimaste sole, su in camera, che per fortuna non | era | imponente, non so come avrei fatto a dormirci se no, anzi |
Quell'estate al castello -
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imponente, non so come avrei fatto a dormirci se no, anzi | era | normale e perfino allegra - in questo, poco da castello - , |
Quell'estate al castello -
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di zii, - disse Ippolita saltando su dal letto dove si | era | seduta, - è ora che tu venga a omaggiarli, ci stanno |
Quell'estate al castello -
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davvero un mistero, o un segreto, come per un attimo mi | era | parso di capire. Un segreto del castello? In ogni modo |
Quell'estate al castello -
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nel salotto, che naturalmente si diceva salone, difatti | era | altissimo, lunghissimo e larghissimo. Imponente, tanto per |
Quell'estate al castello -
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di carte, un solitario, con certe carte piccoline. Non | era | niente bella, cosí secca e tutta naso. Pensai però che |
Quell'estate al castello -
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Remigio porgeva i piatti con i guanti bianchi. Insomma | era | tutto molto stilé. Io un po' meno, magari, specialmente |
Quell'estate al castello -
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specialmente quando servi un sufflé al formaggio che | era | buonissimo, proprio un mangiare delicato, ma aveva il |
Quell'estate al castello -
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che ci pensava lei a distrarli facendo conversazione. Si | era | buttata a conversare quando aveva visto che ero in |
Quell'estate al castello -
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quando aveva visto che ero in difficoltà. Prima invece | era | stata piuttosto taciturna. A un dato punto disse: - Pensa, |
Quell'estate al castello -
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già una costruzione qui, una villa, pare del Seicento. Ma | era | caduta in rovina e mio padre invece di rifarla nello stesso |
Quell'estate al castello -
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Disse che dipendeva dai gusti e che ad ogni modo | era | fabbricato molto solidamente. E poi, tornò a dire, non era |
Quell'estate al castello -
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era fabbricato molto solidamente. E poi, tornò a dire, non | era | nemmeno vero che fosse proprio tutto moderno. Le fondamenta |
Quell'estate al castello -
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sufflé, e poi adesso sapevo di sicuro che il castello non | era | tutto finto. Qualcosa di vero c'era, c'erano grotte e |
Quell'estate al castello -
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bell'ombra, ma Ippolita si lamentava lo stesso del caldo. | Era | irrequieta; dopo un po' eccola che salta su e dice che |
Quell'estate al castello -
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molto profuse della sua ricchezza. Alla fine, lord Giorgio | era | morto nel suo feudale castello dell'Hampshire; e per |
Angiola Maria -
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le poetiche ricordanze. Ma allora il suo cuore non | era | più il cuore del fanciullo; Arnoldo non era più quel di |
Angiola Maria -
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suo cuore non era più il cuore del fanciullo; Arnoldo non | era | più quel di prima. Educato dall'esperienza de' viaggi, |
Angiola Maria -
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giovine si persuadeva che il tumulto della vita civile non | era | per l'uomo che sortì da natura affetti generosi ma |
Angiola Maria -
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che sortì da natura affetti generosi ma tranquilli, non | era | per lui. Egli era entrato nell'onesta casa del cittadino di |
Angiola Maria -
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affetti generosi ma tranquilli, non era per lui. Egli | era | entrato nell'onesta casa del cittadino di Parigi, e nella |
Angiola Maria -
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dalla lunga via sotto gli ardori del sole d' estate, s' | era | riposato all'ombra d'una vecchia quercia spagnuola, in |
Angiola Maria -
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grandezza e per ambizioni maggiori. Il cuore d'Arnoldo | era | buono e mite; generoso, com' il giovine a vent'anni, |
Angiola Maria -
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e tranquilla amicizia. L' arte della vita per lui altro non | era | ancora che il bel sogno della virtù. Una sera, lord Leslie, |
Angiola Maria -
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con insolita amorevolezza, e con la fronte serena, egli ch' | era | sempre accigliato e di scarse parole, s' aperse con lui: |
Angiola Maria -
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la cosa stette intanto segreta. La vide dunque, la conobbe: | era | bella, orgogliosa e leggiera; era fatta per i piccoli |
Angiola Maria -
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vide dunque, la conobbe: era bella, orgogliosa e leggiera; | era | fatta per i piccoli trionfi del gran mondo, non per vivere |
Angiola Maria -
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potuto amarla mai; vide che, insieme alla fanciulla, gli | era | necessario sposare anche la causa de' parenti di lei; gli |
Angiola Maria -
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con lui. Parti non molto dipoi, e lo raggiunse ch' egli | era | di fresco arrivato. Non dirò come il padre e il figlio |
Angiola Maria -
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speranza. Prese a pigione una piccola casa, che non | era | a più d'un miglio di quella villa; abbastanza contento, se |
Angiola Maria -
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lei non restava indietro. Con quella sua aria delicata, non | era | poi per niente una piaga o una pappamolla, anzi certe volte |
Quell'estate al castello -
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poi per niente una piaga o una pappamolla, anzi certe volte | era | piú coraggiosa di me. Cosí siamo state in cima alla torre, |
Quell'estate al castello -
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- sono fidanzati, sai. - Fidanzati? Ma va là! Non mi | era | mai venuto in mente, non mi sembravano per niente tipi |
Quell'estate al castello -
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per niente tipi romantici, quei due, e poi Remigio non | era | nemmeno giovane, doveva avere quasi trentacinque anni. - Ma |
Quell'estate al castello -
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- Ma si, ti assicuro. - Fidanzati! che buffo! - (Se non | era | romantico era buffo, non c'era via di mezzo.) Dentro non ci |
Quell'estate al castello -
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assicuro. - Fidanzati! che buffo! - (Se non era romantico | era | buffo, non c'era via di mezzo.) Dentro non ci sentivano, |
Quell'estate al castello -
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in punta di piedi, a sfogarci sulle scale. Questa rampa | era | piú stretta e ripida. Riprendendo a scendere si sentiva |
Quell'estate al castello -
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a essere piuttosto emozionante. - Guic guic! - dissi, che | era | una nostra parola segreta per dire quel misto di formicolio |
Quell'estate al castello -
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le cose normali di tutte le cantine. La seconda, che | era | più bassa di tre o quattro gradini, cioè più sprofondata |
Quell'estate al castello -
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una botola nel pavimento, che a dare retta ai romanzi | era | la cosa più promettente di tutte. - Cosa dici che ci sarà, |
Quell'estate al castello -
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ci sia il tesoro! - Guic guic! - Guic guic! Ma la botola | era | inchiavardata in qualche modo, oppure era troppo pesante |
Quell'estate al castello -
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Ma la botola era inchiavardata in qualche modo, oppure | era | troppo pesante per noi, e per quanto ci facessimo in |
Quell'estate al castello -
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con tutti i suoi ossetti bianchi in fila... L'ho detto che | era | più coraggiosa di me. Io nemmeno per cento lire, che a quei |
Quell'estate al castello -
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attaccai di mia iniziativa Suoni la tromba e intrepido, che | era | un'altra di quelle musiche d'opera che cantava sempre il |
Quell'estate al castello -
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la vetrata coi pavoni ne lasciava passare ancora meno. Si | era | dovuto accendere il lampadario, per vederci. Ora bisogna |
Quell'estate al castello -
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questo lampadario, perché c'entra con la morte civile. | Era | un cerchio di ferro battuto che reggeva le finte candele |
Quell'estate al castello -
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Ogni tanto di sotto in su guardavo la sua faccia, che | era | di quelle sul tondo e sul bianco-e-rosso, abbastanza da |
Quell'estate al castello -
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tondo e sul bianco-e-rosso, abbastanza da bonaccione. Mi | era | venuto in mente che nei romanzi i servitori dei castelli |
Quell'estate al castello -
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Quello per tenere divise Ippolita e la sua mamma. Magari | era | un complice anche lui! Un carceriere in piú per la |
Quell'estate al castello -
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(Falso, perché si sentiva che giulivo in realtà non lo | era | per niente.) E la contessa continuava a allungare il collo |
Quell'estate al castello -
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verso le finestre per vedere se spioveva. A un certo punto | era | spiovuto davvero, almeno un po'; e toc, lei si intestò che |
Quell'estate al castello -
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disse che adesso potevamo anche tornare indietro. Forse si | era | stufata di camminare nel bagnato con due tipe col muso |
Quell'estate al castello -
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sognato di mettere il becco! Ma c'ero io. Ippolita non | era | del tutto abbandonata. Io potevo e dovevo fare qualcosa per |
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zii conti e del loro contorno di complici e carcerieri! | Era | un pensiero molto coraggioso, cosí coraggioso che mi mise |
Quell'estate al castello -
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paura. Quando mi trovai di nuovo sola con la mia amica mi | era | quasi passata la voglia di dirglielo. Tanto parlò lei, |
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suonato il gong io dicevo che se avessi saputo che la mamma | era | abbastanza vicina - a Parigi, mica piú in America - sarei |
Quell'estate al castello -
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Un Re aveva, condannato a morte un contadino, il quale | era | stato sorpreso a rubare. Però, poichè il contadino si era |
I miei amici di Villa Castelli -
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era stato sorpreso a rubare. Però, poichè il contadino si | era | mostrato pentito e desideroso di ravvedersi, gli lasciò |
I miei amici di Villa Castelli -
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che studia, lavora che lavora, prova e riprova, a vent'anni | era | maestro nell'arte dell'intaglio. Venne la guerra, dovè |
Sempronio e Sempronella -
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lo portarono all'ospedale. Ma egli non vedeva più niente; | era | cieco, era cieco, per sempre! Allora pianse, pianse tanto! |
Sempronio e Sempronella -
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all'ospedale. Ma egli non vedeva più niente; era cieco, | era | cieco, per sempre! Allora pianse, pianse tanto! Non |
Sempronio e Sempronella -
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per essere un maestro nell'arte dell'intaglio! Ora tutto | era | finito, non poteva più vedere, non poteva più lavorare! Lo |
Sempronio e Sempronella -
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di pene s'accorse con gioia che nell'arte dell'intaglio | era | tornato maestro, quasi come una volta! |
Sempronio e Sempronella -
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mamma dell'Emilia | era | caduta ammalata. La piccina non andò alla scuola per tre |
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- Ih... ih... ih...! - Il golosetto in trappola Il ditino | era | rimasto chiuso nella trappola! E così la mamma aveva |
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Chi soffriva | era | il più piccolo. Desiderio. Egli aveva una gran voglia di |
Sempronio e Sempronella -
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non se la sentiva di disubbidire al padre, ma siccome | era | pieno di buona volontà, approfittava delle ore libere per |
Sempronio e Sempronella -
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Sempronio si accontentava di avere carta e matita. Egli | era | pieno di buona volontà. Non faceva i miracoli di Giotto, ma |
Sempronio e Sempronella -
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i miracoli di Giotto, ma ognuno fa quello che può. Ed egli | era | contento, perchè il disegnare gli serviva a molte cose: a |
Sempronio e Sempronella -
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E osservando gli oggetti per disegnarli, il disegno | era | per lui una istruzione. |
Sempronio e Sempronella -
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chiamavano in casa Gigetto perchè la mattina | era | un pigrone. Non voleva mai scendere dal letto e vestirsi. |
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volta saltò giù sùbito, e appena potè capire da che parte | era | venuta la doccia, corse per farla pagar salata ad |
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un giorno per una campagna di Stresa, sul lago Maggiore. | Era | con lei suo fratello, principe Tommaso, e li accompagnava |
I miei amici di Villa Castelli -
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- Margherita, però, capì che l'atto del fratello non | era | una cosa bella e si oppose dicendo: - non sai che queste |
I miei amici di Villa Castelli -
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nè un quaderno, nè un libro. Eppure, la voglia d'imparare | era | in lui così forte, che la sera, quando i suoi erano a |
Sempronio e Sempronella -
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presto e non c'era più olio nella credenza, perchè la casa | era | povera. Il ragazzo apriva le imposte e leggeva al chiaro di |
Sempronio e Sempronella -
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di non poter leggere. Una sera d'estate, questo ragazzo | era | alla finestra e sospirava: - Avessi un lumicino! Chi mi |
Sempronio e Sempronella -
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Leggi pure. E il fanciullo tornava a leggere. La luce | era | poca, eppure bastava, perchè la volontà era grande. Il |
Sempronio e Sempronella -
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La luce era poca, eppure bastava, perchè la volontà | era | grande. Il lanternino non si spegneva. - Quanto durerà? - |
Sempronio e Sempronella -
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non desiderava di imparare a leggere nei libri. La sua vita | era | in mezzo ai campi, fra i giochi e le corse, e gli piaceva |
Sempronio e Sempronella -
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pareti di una scuola a prendere una penna in mano. Rustico | era | soddisfatto e contento di avere in sorte un babbo simile. E |
Sempronio e Sempronella -
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| era | un bimbo sciocco e antipatico, perchè aveva sempre paura. |
Gemme - Corso completo di letture -
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lo sapeva forseneanche lui. Gennarino il pauroso. E intanto | era | diventato il divertimento di tutti i suoi compagni. Quando |
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nella credenza quando avevo tutto finito, tutto ciò | era | per la signorina Nicoletta! - Tutto ciò era per Nicoletta, |
Otto giorni in una soffitta -
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tutto ciò era per la signorina Nicoletta! - Tutto ciò | era | per Nicoletta, - ripetono i fanciulli in coro. - Vedo - |
Otto giorni in una soffitta -
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Nicoletta subito, mentre per otto giorni nessuno si | era | accorto che c'era? - Ah, - risponde la mamma - è stato Matù |
Otto giorni in una soffitta -
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La mamma racconta dunque che, appena fatto il bagno, | era | andata a mettersi il suo grazioso vestito di crespo verde. |
Otto giorni in una soffitta -
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campanelle, vedi svolazzare una leggiera tendicciuola. | Era | quella la casa del povero Andrea. Colà, pochi giorni |
Angiola Maria -
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Andrea. Colà, pochi giorni innanzi, quell' uomo dabbene | era | morto, lasciandovi sole Caterina, la sua donna, e Angiola |
Angiola Maria -
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il factotum di quel buon padrone. Ma com' egli | era | sempre stato un uomo onesto, così, al contrario di ciò che |
Angiola Maria -
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casetta che lo aveva veduto nascere, e dalla quale gli | era | dato almanco scorgere di lontano il palazzo, come sempre |
Angiola Maria -
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di abbandonare la riva del suo lago, l'acqua sulla quale | era | nato. E se ne morì contento in quel fidato ricovero, in |
Angiola Maria -
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in tanta quiete! Carlo, il suo figliuolo maggiore, | era | in quel tempo vicecurato in un povero paese della |
Angiola Maria -
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affezione nella piccola Angiola Maria, poi che dal cielo le | era | stata negata la consolazione d'aver figliuoli, si teneva |
Angiola Maria -
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a chiedere fosse della piccola Maria. Quella ragazzetta | era | così graziosa e bellina fin da' suoi primi anni, aveva il |
Angiola Maria -
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spesso alla madre quella cara creaturina così bella, ch' | era | la sua piccola delizia. E qualche volta pure la condusse |
Angiola Maria -
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del buon Andrea; il quale finiva con obbedire, perchè la | era | volontà dei padroni, ma in cuor suo pensava da quella |
Angiola Maria -
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una Storia Sacra, tutta adorna di belle figure miniate, | era | il suo prediletto. Poi, seduta accanto dell'amorosa |
Angiola Maria -
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signora e quelli di suo padre, della mamma e del fratello: | era | la sua gran gioja. Oh! quanto l' amorevole donna sentivasi |
Angiola Maria -
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alle semplici lezioni del bello e della virtù! Oh quanto | era | commossa dalle parole di Maria che rispondevano alle sue, |
Angiola Maria -
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lei non trovava altra risposta che un largo pianto! Quella | era | una beatitudine: e non di rado la contessa, dopo avere a |
Angiola Maria -
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Lo sai che non stanno qui. Difatti sapevo che il padre | era | quasi sempre via per i suoi affari, nell'America del Sud, |
Quell'estate al castello -
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c'era nessun altro... - Il labbro spinto in fuori adesso | era | anche piegato in giú e le dava un'aria amareggiata. |
Quell'estate al castello -
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Messa cosí, la cosa mi entusiasmava meno. Se non | era | stata proprio Ippolita a volermi, ma quei suoi zii, e solo |
Quell'estate al castello -
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che sembri una ragazza giudiziosa. Risposi «uffa!», perché | era | una barba questo «giudiziosa» che mi appiccicavano tutti |
Quell'estate al castello -
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o tutt'e due. Ma vedevo che alla mia amica l'amareggiamento | era | passato, per il momento almeno, e che era di nuovo ansiosa |
Quell'estate al castello -
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l'amareggiamento era passato, per il momento almeno, e che | era | di nuovo ansiosa di avermi al castello, cosí anche a me ne |
Quell'estate al castello -
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li facevamo a scuola durante la ricreazione. Ippolita | era | mia compagna di classe, ma solo da quell'anno, prima aveva |
Quell'estate al castello -
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sovente con un signore alto e diritto come un bastone, che | era | poi quel suo zio Ottavio. Ecco perché mi conosceva anche |
Quell'estate al castello -
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abbia due spanne di terra al sole. Il signor Cipriano | era | un antico fabbricatore di cioccolatte, il quale, avanzate |
Angiola Maria -
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dunque comperato quella casa a mezzo prezzo; ma poich' | era | assai taccagno, e aveva spesa sempre la sua lira per venti |
Angiola Maria -
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all' ultimo de' sessant' anni, a cui toccava allora, egli | era | stato schivo sempre d'ogni molestia e d'ogni cura; e se non |
Angiola Maria -
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a tutti. Appunto alcuni giorni prima, la signora Barbara s' | era | raccomandata alla Giuditta (da un pezzo si conoscevano) ché |
Angiola Maria -
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il cielo che le avesse conceduto quel ricovero. Ell' | era | così docile e buona, che la signora Barbara prese a volerle |
Angiola Maria -
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per cose da nulla, sarebbe per essa ito nel fuoco. L'avaro | era | il solo che più di frequente brontolasse di coteste novità; |
Angiola Maria -
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da cristiano; ma la ragione che lo faceva star più cheto, | era | che non gli toccasse di far vedere la luce a un soldo di |
Angiola Maria -
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più vicina. L' inverno si rabbruscava sempre più; il cielo | era | quasi sempre rannuvolato, piovoso, e le prime nevi avevano |
Angiola Maria -
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Sbrigate le faccende di casa, tutta la gioia di Maria | era | di potersi ritirare nel silenzio della sua camera. E |
Angiola Maria -
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di pensiero in pensiero, il cuore la rapiva.... Essa non | era | più là, era con sua madre e con la vecchia Marta, era con |
Angiola Maria -
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in pensiero, il cuore la rapiva.... Essa non era più là, | era | con sua madre e con la vecchia Marta, era con suo |
Angiola Maria -
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non era più là, era con sua madre e con la vecchia Marta, | era | con suo fratello.... e con un altro. E dimenticava tutto, |
Angiola Maria -
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solamente d' una appassionata canzoncina, che un giorno | era | tanto piaciuta all'amico suo: ROSA. |
Angiola Maria -
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Niente di spettacoloso: due baffetti neri neri, ma piccoli. | Era | la signorina Elide Ricciarelli, una del paese, che veniva |
Quell'estate al castello -
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Ippolita. Magari proprio una barbarie no, però una barba lo | era | di certo. Quasi quasi mi veniva da darle ragione; anch'io |
Quell'estate al castello -
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è stata una promozione stentata, - (e in quanto a questo | era | vero, Ippolita, che da privatista aveva fatto faville, |
Quell'estate al castello -
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che devo prepararmi per fare meglio un altr'anno - . Poi | era | lei che si meravigliava: - Perché, a casa tua non li fate i |
Quell'estate al castello -
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per dar ragione ai suoi zii, ma bisogna dire che quando poi | era | libera dai compiti, certe volte sembrava che si annoiasse, |
Quell'estate al castello -
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fossero la cosa piú interessante di questo mondo. Non | era | la prima volta che mi accorgevo che me la invidiava: la |
Quell'estate al castello -
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della lettera. Come stavo dicendo all'inizio, la lettera | era | arrivata proprio la prima mattina del mio soggiorno al |
Quell'estate al castello -
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se si conta il giorno dell'arrivo), mentre Ippolita | era | a lezione con la signorina Ricciarelli. Io mi ero messa in |
Quell'estate al castello -
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non so che regole di latino che Ippolita doveva ripassare. | Era | una tipa cosí, se non ripeteva le cose almeno venti volte |
Quell'estate al castello -
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tipa cosí, se non ripeteva le cose almeno venti volte non | era | contenta. Rimaste sole noi due domandai: - Di chi è la |
Quell'estate al castello -
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Lei mi guardò con l'occhio freddo che in certi momenti | era | la sua specialità. - Impossibile, - fa, secca secca. - Non |
Quell'estate al castello -
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Loro stanno all'estero. Già: non ci avevo pensato. Se | era | cosí, la cosa prendeva tutt'un altro aspetto, molto ma |
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grave malattia. A quei tempi il divorzio, quando non | era | un'americanata da ridere, pareva una roba dell'altro mondo, |
Quell'estate al castello -
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figlia perché tiene caro un ritratto della propria madre? | Era | un ingrandimento di fotografia, di quelli belli grandi, in |
Quell'estate al castello -
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un occhio, come andava di moda. L'occhio che si vedeva bene | era | scuro, lucente e un po' misterioso. - E molto bella, - |
Quell'estate al castello -
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mi passò per la mente che forse la mia mamma invece non | era | affatto bella e magari nemmeno elegante, anche se l'ultimo |
Quell'estate al castello -
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e magari nemmeno elegante, anche se l'ultimo vestito che si | era | fatto, quello con le rose nere e gialle, a me sembrava una |
Quell'estate al castello -
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aveva molti ammiratori? Ma Ippolita a quella mia domanda | era | diventata un galletto. - Macché male! Non dire |
Quell'estate al castello -
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da meravigliarsi allora che non li potesse soffrire. Certo | era | per questo che teneva nascosto il ritratto di sua madre: |
Quell'estate al castello -
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un po' alla stessa maniera, anche se è piú giovane. Non | era | fatto per capire la mamma; non c'era proprio niente da |
Quell'estate al castello -
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non c'è da raccontare altro. Nei giorni successivi, ora che | era | rotto il ghiaccio, tornò ogni tanto a parlarmi in |
Quell'estate al castello -
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confidenza dei suoi, soprattutto per dire male degli zii. | Era | sicura che in parte fossero stati loro a metter su suo |
Quell'estate al castello -
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poi niente antipatici. Lui anzi, il conte, a parlarci | era | persino divertente. E la contessa era molto gentile, mi |
Quell'estate al castello -
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il conte, a parlarci era persino divertente. E la contessa | era | molto gentile, mi chiamava sempre cava, cara cioè. È vero |
Quell'estate al castello -
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cantava, ma la voce della giovinetta | era | malinconica e lenta: il suo canto mori sull' acque del |
Angiola Maria -
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gentile sorella si fece essa pure a cantare. La voce di lei | era | limpida, gioiosa e acuta; e mentre gli accenti che |
Angiola Maria -
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cuori delle nostre donne, avvertendole che il buon momento | era | venuto. Lo stesso vecchio servitore attraversò la galleria, |
Angiola Maria -
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alcuni passi, e modestamente sollevò gli occhi. La marchesa | era | seduta sur un canapè ricoperto di un drappo di seta gialla, |
Angiola Maria -
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tutto il gabinetto e il rimanente della suppellettile | era | pure tappezzato di stoffa gialla, a grandi screzii e |
Angiola Maria -
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sur un sgabelletto di cannucce. Sul tavolino a lei dinanzi, | era | un monticello di libri co' dossi e fogli dorati, volumi |
Angiola Maria -
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ne risciacquava il fondo coll'acqua cedrata: egli | era | in abito talare, seconde suo costume per le visite della |
Angiola Maria -
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costume per le visite della mattina; delle quali la prima | era | appunto per la buona cioccolata della marchesa Due lunghe, |
Angiola Maria -
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» « Bisogna compatirla » mormorò il signor canonico: « | era | usa a star bene, e m' han detto che passò qualche tempo in |
Angiola Maria -
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casa forestiera » « È stata la sorte.... un caso.... io | era | la compagna delle damigelle di quel signore; avevo passati |
Angiola Maria -
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continuava la marchesa il suo interrogatorio. « | Era | vicecurato in un piccolo paese, a***. » « Come?... come?... |
Angiola Maria -
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apriva nel cuore di Maria una ferita. Una maledizione le | era | dunque caduta sui capo, una maledizione terribile, |
Angiola Maria -
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faceva altrui delitto la pietà verso l'infelice orfanella? | Era | l' infamia che pesava sopra il nome di suo fratello, sopra |
Angiola Maria -
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in quella difficile prova. S'avanzò con sommessione, com' | era | venuta, verso la sdegnata marchesa; timida arrischiò un |
Angiola Maria -
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sei mesi nella povertà e nel lavoro, paziente e tranquilla. | Era | come fosse già morta per tutti; nessuno che domandasse il |
Angiola Maria -
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da quel gran trambusto avuto in poco tempo, ché non s' | era | figurato mai potesse succeder tanto al mondo a una donna. |
Angiola Maria -
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mai potesse succeder tanto al mondo a una donna. Maria però | era | venuta più d'una volta a visitarla, perché già non avrebbe |
Angiola Maria -
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mai il più piccolo bene a lei fatto; e poi, quel luogo | era | stato l'ultimo asilo della madre sua, innanzi che |
Angiola Maria -
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sua, innanzi che l'avessero portata via, all'ospedale; | era | là, che il suo Carlo l'aveva condotta in un giorno di |
Angiola Maria -
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Carlo l'aveva condotta in un giorno di fatale disinganno; | era | là, che essa l'aveva veduto l'ultima volta. L'onesta |
Angiola Maria -
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Maria aveva passato que' sei mesi. E nel giorno de' morti, | era | venuta su la fossa della madre, fra i poveri e i buoni, a |
Angiola Maria -
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un gigante che si chiamava Gigante Zucca. Questo Gigante | era | assai cattivo; derubava la gente, faceva paura quando |
I miei amici di Villa Castelli -
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c'era, un contadino col suo figlioletto. Il raccolto | era | scarso, il campo squallido, e i due poveretti molto tristi: |
I miei amici di Villa Castelli -
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giorno a tornare al campo e solo quando vide che il Gigante | era | ancora là disteso e che qualche uccellino gli volava |
I miei amici di Villa Castelli -
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gli volava intorno tranquillo, osò avvicinarsi. Il Gigante | era | proprio morto. Ma per sicurezza il contadino gli taglio' la |
I miei amici di Villa Castelli -
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la testa e fece per portarla in un altro campo. Però | era | tanto pesante che gli cadde di braccio e andò in tanti |
I miei amici di Villa Castelli -
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dovettero andare al mercato a vendere la capretta che | era | loro rimasta. Vanno e il loro figlioletto resta solo. Che |
I miei amici di Villa Castelli -
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corre in casa e la taglia per metà. Che testa buffa! Fuori | era | verde e dentro era di un bel color giallo oro, con tanti |
I miei amici di Villa Castelli -
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taglia per metà. Che testa buffa! Fuori era verde e dentro | era | di un bel color giallo oro, con tanti semini più chiari. Il |
I miei amici di Villa Castelli -
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i tre contadini, padre, madre e bambino. La giornata | era | calda, il figlio del Re assetato, e mai nessun altro frutto |
I miei amici di Villa Castelli -
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sì nè no. Menò il lupo a casa di un contadino. La massaia | era | uscita e in cucina sugli alari bolliva una caldaia di riso. |
Sempronio e Sempronella -
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NEL POZZO Un'altra volta, il lupo s'imbattè nella volpe ed | era | ancora così arrabbiato per l'affare del riso, che, senza |
Sempronio e Sempronella -
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- Vieni con me. La volpe menò il lupo in un orto, dove | era | un pozzo con due secchie pendenti dalla carrucola. - È lì |
Sempronio e Sempronella -
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gli furono addosso coi bastoni e lo accopparono. Il lupo | era | più forte, ma la volpe fu astuta... |
Sempronio e Sempronella -
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