Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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rossa e indispettita. Ma, dio buono, se l'era cercata.  Era  andato sul castello centrale, in mezzo a un crocchio di
contadini, a spiegare che quella fosforescenza delle acque  era  prodotta da una quantità, di animaletti microscopici,
volta, per verità, l'aveva sballata troppo grossa, ed  era  stata accolta con una clamorosa risata.
aveva inaspriti a poco a poco fino all'odio. Dicevano che  era  "stupida come una scarpa", un pezzo di carne, senza sangue,
poi a dire che tutta quella modestia di monachina  era  un'impostura; e infine a mettere in giro a suo carico ogni
insolenti, di cui non le poteva sfuggire il significato.  Era  un vero fiore in mezzo a un letamaio. L'avrebbero insultata
stato il timore delle autorità di bordo. Il cuoco medesimo  era  diventato furioso, e non mostrava più al finestrino che la
più che mai, preso fino al midollo delle ossa, poveretto,  era  quel tale giovane mingherlino, con una borsa di cuoio alla
curava. La sua passione, cresciuta flno all'istupidimento,  era  diventata lo spasso di tutti: gli tiravano dei sospironi a
cinque giorni!  Era  l'esclamazione di tutti quella mattina, e parevan più
molti capannelli e circolava una notizia: nella notte  era  morto il vecchio contadino piemontese, malato di polmonite:
contadino piemontese, malato di polmonite: l'atto di morte  era  stato steso e firmato da due testimoni, la mattina
si sapesse che in quei lunghi viaggi, fra tanta gente, non  era  raro, destava una tristezza inquieta, come se fosse una
con la sua faccia placida di Nicotera ammansito, raccontò.  Era  stata una scena dolorosa. Il vecchio, prima di morire,
figliolo. Ma aveva avuto un'agonia disperata. Il prete non  era  riuscito a fargli accettar la morte con rassegnazione.
e scotendo il capo in atto di desolazione infinita. Morto,  era  rimasto col viso contratto in un'espressione di spavento, e
ed azzurri ricoprono i prati. Il 22 maggio la migrazione  era  al suo completo ed era prodigioso il numero degli uccelli
i prati. Il 22 maggio la migrazione era al suo completo ed  era  prodigioso il numero degli uccelli arrivati."
 era  velato da una nebbia leggera, e c'era una certa gravezza
il bisogno di tirare un lungo respiro. Ma la temperatura  era  gradevole in confronto dei giorni passati. Gli argentini
peraltro, s'andava facendo più alto e più fitto:  era  ora una grande fascia di vapori grigiastri, che stava per
che roteavano intorno agli alberi. Quello veramente  era  un cattivo segno. Ma ciò che fece senso più che altro fu di
mattina stessa  era  seguito nel dormitorio un grosso scandalo, ch'io non seppi
e aveva aspettato che la calunniatrice comparisse. Questa  era  discesa poco dopo, ed era la loschetta cruscosa dal pelo
calunniatrice comparisse. Questa era discesa poco dopo, ed  era  la loschetta cruscosa dal pelo rosso, incapricciata dello
come una bestia. Al primo: - Eccola là, - la genovese le  era  corsa incontro, seguitata dalle comari, affamate d'una
l'altra aveva afferrato e stracciato il corpo del delitto,  era  una confessione involontaria, che rendeva doppiamente
le sue denegazioni. Ma la genovese, senza aggiunger parola,  era  risalita, sconvolta e piangente, sopra coperta, e non s'era
notizia intorno a quella ragazza e alla sua famiglia.  Era  di Levanto. Suo padre, che teneva una botteguccia di non so
un cugino avvìato bene; ma trovandosi senza un soldo,  era  stato costretto a rimandar la partenza di un anno; e il
solo il cilindro infumato che  era  inutile disegnare. Le contrazioni del dito medio si
già si vedeva che anche quell'avvenimento della tempesta  era  convertito a soddisfazione d'amor proprio, come se il non
raccontato d'aver fatto fronte a quel pericolo senza paura.  Era  stupefacente la disinvoltura con cui più d'uno, che avevo
trinchetto, s'era ferito gravemente alla testa. L'osteria  era  stata mezzo sconquassata. Ma il poderoso corpo del Galileo
come se allora soltanto si fosse veramente certi che  era  tutto finito.
le gambe, e mettersi a sedere sull'orlo della sua buca.  Era  vestito. Rispose con un filo di voce: - Non c'è tanto male.
grave, s'era dovuto coricare il dì dopo della partenza.  Era  un contadino pinerolese, solo, che andava all'Argentina a
si trovasse. Non lo sapeva. Il suo figliuolo minore  era  andato all'Argentina tre anni prima, lasciandolo a casa con
tre anni prima, lasciandolo a casa con l'altro, che gli  era  morto. Allora quello gli aveva fatto scrivere che andasse
Trovò finalmente un mezzo foglio sgualcito, dove  era  scritto a caratteri grossi, ma schiccherati d'inchiostro e
Con quelle indicazioni, vecchio, malato, ignaro di tutto,  era  partito per l'America! - Ho gran paura -, disse il medico
d'essere sul punto di scoprire il mistero. La brezza  era  quasi cessata, e il mare dormiva, in modo che la sera tardi
curante oramai di serbare nelle dispute la dignità d'uomo,  era  ridotto alla misera difesa della femminetta che ripete per
Scricchiolarono le assicelle d'una cuccetta: Ia signora si  era  coricata, senza rispondere. Allora sentii come il rumore
perchè badavo al mio vicino: ma nessuno scoppio s'udì: gli  era  mancato forse il coraggio, come altre volte: intesi invece
Veniva a sfogare la sua stizza con me. Il suo camerino  era  diventato inabitabile.... da un uomo. Egli aveva infilato
- dissi. Per l'appunto, la grammatica spagnuola; non  era  altro; ma battevano troppo spesso sul paragrafo delle
della signora terminasse con dire l'Ave Maria. II peggio  era  che mentre i primi giorni i suoi colpi di tosse e le sue
bianco, e riconosciuto la signora svizzera; ma non gli  era  riuscito di scoprire dove si fosse rimbucata, non essendo
che le passasse sui piedi con tanta disinvoltura. Gli  era  anche parso di veder trasvolare nell'ombra la negra, e
studi sulla razza etiopica. E anche la cameriera veneta gli  era  parso che quella sera girasse per i corridoi con un becco
concupiscevole, che gli destava dei sospetti. Insomma,  era  una notte agitata, nessuno dormiva, ci sarebbe stato molto
istantanee, eran passati parecchi, e la giovane volpe  era  così pronta a raccogliere lo sguardo, che non gli era
volpe era così pronta a raccogliere lo sguardo, che non gli  era  riuscito mai di coglierne la direzione. Oh! una
Oh! una passioncella senza conseguenze, un foco occulto:  era  tenuta a catena: tutto sarebbe finito in una lettera e in
mandato in fretta a chiamare il prete napoletano, che  era  uscito a passi di dromedario, infilandosi il tonacone:
se si fosse ravvicinato alla terra di milioni di leghe,  era  attraversato nel mezzo da una striscia di nuvola
al rosa, al verdechiaro, e perdurarono dopo che il disco  era  sparito, coprendo un terzo quasi della vôlta del cielo,
egli  era  tanto innamorato che non badava a nulla, e se ne stava
uno sguardo intorno, incontravano i suoi, per puro caso. Ed  era  là anche allora, mentre il Commissario parlava di lui,
da far pensare che non si fossero ficcati là che per gioco.  Era  una famiglia di contadini, dei dintorni di Mestre: marito e
va ben -, rispose -; almanco se beve. - Ma quel capo-cogo  era  d'un umore! Poi, interrogato, raccontò Ia sua storia. Uno
e veder i figliuoli che deperivano di giorno in giorno, non  era  una cosa che potesse durare. Poi una lunga malattia della
Frattanto il medico, tiratomi indietro, mi diceva che  era  essa pure di Mestre, e che aveva riconosciuto quella
contadini il giorno della partenza, mentre s'imbarcavano:  era  figliuola d'un ingegnere, vedovo, il quale dirigeva i
d'invidia, e il pensiero immobile d'un affetto perduto.  Era  una veneta, quella pure, che andava a raggiungere un suo
svegliato, sentii che l'aria  era  carica d'elettricità: una sfuriata di gelosia della
maggior varietà nella guernizione dei piatti di carne" che  era  sempre la medesima; il che, diceva la protesta, deve
il che, diceva la protesta, deve cessare. La protesta  era  stata promossa dal vecchio toscano dal gabbano verde, e
a ogni sorta di sgarbi, aveva perso il lume degli occhi, ed  era  corsa a chiedere giustizia, singhiozzando, soffocata
 era  già stabilito. Battesimo e registrazione civile sarebbero
 era  l'"innamorato", un personaggio che a bordo non manca mai,
e i filosofi di umor tetro; e il più popolare di essi  era  il vecchio toscano dal gabbano verde, che aveva mostrato il
forse; ma abilissimo a recitar la sua parte, tanto che  era  temuto da tutti, benchè non avesse ancora torto un capello
gli occhi in faccia al temerario, come per domandargli se  era  stanco di vivere; ma tra per paura e per prudenza, tutti
mai sentito la voce, tanto che si diceva che fosse muto: ed  era  capace di stare cinque ore immobile all'estrema punta del
il marsigliese s'era lasciato scappare che il Watt  era  morto nella miseria. Il secondo aveva negato: era morto
il Watt era morto nella miseria. Il secondo aveva negato:  era  morto nell'agiatezza, carico d'onori e circondato d'amici
durante le quali il registro delle nascite e delle morti  era  stato in movimento continuo; delle quarantene da uccidersi
facce eteroclite, delle famiglie zingaresche! Curiosa pure  era  la confusione, o meglio la slegatura d'idee che avevan nel
digiuni dei fatti di là da cinquanta giorni. E più curiosi  era  la loro condizione rispetto alle proprie famiglie. Il
mesi, e per così brevi tratti di tempo, che fra loro non  era  potuta nascere familiarità; di modo che, ad ogni arrivo,
nascere familiarità; di modo che, ad ogni arrivo, egli  era  ancora ricevuto con un poco della commozione della prima
molto scandalo della ragazza; quando pure lo scandalo non  era  peggio; il che accadeva tutte le volte ch'essa mandava il
persona di servizio; oramai non si parlava d'altro a poppa;  era  una cosa che non poteva durare; il signor comandante
anche a quell'altro o a quegli altri, chè il bastimento non  era  quello che credevano, e che avrebbe fatto rispettare la
degli assediati sfiniti, dicendo con gli occhi che non  era  sua colpa se non poteva fare di più in sollievo
centrale, che offriva maggior spazio a far buffonate, ed  era  come una piazza di villaggio, un luogo di passo, comodo ai
dal levar del sole fino a notte. Il buffone della brigata  era  un contadino del Monferrato, quello stesso che aveva fatto
e cento lire di multa. Costui aveva sbagliato mestiere:  era  un pagliaccio nato : contraeva e allungava il muso come una
faceva crepar dalle risa. Dopo di lui, il più famigerato  era  un ometto dalla testa pelata, con un grosso orzaiolo a un
un attore applaudito, felice. Un terzo, un cuoco d'osteria,  era  un tipo frequentissimo a bordo: il sapientone che, per
una perfezione insuperabile: un vero artista, dicevano, ed  era  tenuto in gran conto. Lì poi giocavano a tarocchi, a pila e
d'oro, come rimbambiti. Il grande spettacolo, poi,  era  quando ci veniva da prua, preso da un estro di mattoide, il
i ricordi tristi e i presentimenti cattivi; poichè  era  veramente un furore come coglievano a volo ogni minimo
e faceva voltare il viso inquieto agli ufficiali: ed  era  per un cappello caduto in mare, o perchè un di loro s'era
una ragazza o una donna che non appartenesse a nessuno,  era  un coro di schiocchi di lingua, di trilli d'uccelli, di
il firmamento brillava terso e queto. La stella polare  era  scomparsa.
importa: il passaggio dell'equatore  era  una festa per tutti, specialmente per la distribuzione
di aprire la stiva e di lasciar pigliare i bagagli,  era  per molti una vera gioia di potei rifornirsi di roba e
un raggio di sole. Il rumore cresceva sopra il mio capo.  Era  un gridìo di gente che si chiamava per nome, un suono di
c'era di vivo nelle più profonde cavità del bastimento  era  sbucato fuori; un brulicame nero da un capo all'altro;
che pareva balzato come un prodigio dal seno dell'oceano.  Era  il Dante, della stessa società di navigazione del Galileo,
in Italia, carico di emigrati che tornavano in patria.  Era  il primo grande piroscafo che incontravamo dopo l'uscita
che incontravamo dopo l'uscita dal Mediterraneo, ed  era  un fratello. Ad ogni sbuffo dei suoi grandi fumaioli
la vita. - Signore!- intesi dire vicino a me. Mi voltai:  era  la signorina di Mestre che toccava il garibaldino col
diversa da quella delle nostre celle nude di locanda.  Era  un bel giovanotto genovese, biondo, che vestiva con grazia
Oltre che amministratore e depositario della posta, egli  era  sul piroscafo un quissimile di pretore, che vegliava sul
del palco. Un bambino, salito fin sull'ultimo scalino,  era  precipitato di lassù, dando del capo sul tavolato. Sua
un gran fermento di lamentazioni contro il piroscafo, che  era  pien di pericoli, e contro il Comando, che non metteva un
e l'indice in aria, dal castello di prua. Ma un altro guaio  era  seguito poco prima. Lo scrivanello, a cui il fatto dei baci
lo consideravano come uno sfregio fatto "alla principessa",  era  da due giorni assediato di congratulazioni burlesche, come
burlesche, come se fosse andato più innanzi di quanto  era  vero, e si può pensare fin dove; ed egli s'arrovellava,
le gambe, gli avevano strofinata la faccia col cappello, ed  era  stato fortuna che potesse scappare nel dormitorio, col naso
nel dormitorio, col naso scoriato. Cercai la genovese:  era  al solito posto, che lavorava, bella e composta come
- Questa sera a notte! - A notte! - Il castello di prua  era  il campo chiuso prescelto solitamente dai cavalieri. Tre o
e partire. Il garibaldino fu l'ultimo a salutarla, mentre  era  già sul piccolo ripiano della scala. Essa gli porse la
dell'indice, come per dirgli: - Ricordatevi! Il vaporino  era  già lontano, e Ia sua figura spiccava ancora distintissima
si vide qualche cosa di bianco moversi sopra di lei:  era  lo sventolìo d'un fazzoletto. - Era per lui. - Gli diede
moversi sopra di lei: era lo sventolìo d'un fazzoletto. -  Era  per lui. - Gli diede uno sguardo. Ah! era troppo! Neppure
fazzoletto. - Era per lui. - Gli diede uno sguardo. Ah!  era  troppo! Neppure in quel momento si scoteva! Ma nell'atto
un cavallone dell'oceano. Poi si coprì il viso con le mani.  Era  il pianto finalmente! Era forse la bontà, l'amore, la
Poi si coprì il viso con le mani. Era il pianto finalmente!  Era  forse la bontà, l'amore, la patria, la pietà delle miserie
vano che v'aveva aperto quella piccola mano di moribonda;  era  forse l'umanità che riafferrava il suo soldato, il quale le
nei begli anni della fede e dell'entusiasmo. La visione  era  svanita, la creatura benefica sarebbe morta; ma forse quel
sarebbe morta; ma forse quel suo ultimo sorriso, che non  era  più d'una creatura umana, gli avrebbe rischiarato il
nuovo e profondo che assorbisse tutta l'anima sua, ed  era  là ancora quando, ritto sopra un nuovo vaporino in mezzo a
natante del mio paese che m'avesse portato fin là. Esso non  era  più che un tratto nero sull'orizzonte del fiume smisurato,
parte, poichè dal giorno della partenza non ci si  era  ancora mostrato così: tutto a belle onde allegre, che
d'un mondo dal capriccio d'un Dio. Ma quel ribollimento  era  intorno a noi solamente: lontano, tutt'in giro, il mare era
era intorno a noi solamente: lontano, tutt'in giro, il mare  era  come immobile, d'un azzurro ridente, e tutto picchiettato
sole intanto  era  andato sotto, diritto davanti a noi, di là dalla terra, e
occhi sanguigni, che ci guardassero. E di sopra il cielo  era  oscuro, e il mare di sotto, nero. A quella vista, s'era
di Flores, poi i fanali dei banchi d'Archimede. Il silenzio  era  così profondo a prua, che si sentiva distintamente lo
Ma navigavamo già di fatto nel Plata, la cui riva destra  era  a più di cento miglia da noi. Quando l'ultima luce
si sapeva che non si sarebbe più sbarcati, e la folla  era  stanca delle commozioni della giornata; ma tutti rimasero
liberarmene il comandante, che quella mattina, a colazione,  era  in vena di chiacchierare, e pieno di buon umore, benchè
di piccolo Ercole dai peli rossi. Per il solito, quello  era  il suo miglior momento. Esaminati i calcoli astronomici
per una tavola dove c'eran signore, quel linguaggio  era  un po' troppo.... colorito. Ma noi scusavamo, pensando ai
compagnia, dunque,  era  svariatissima, e prometteva bene. E non era soltanto un
dunque, era svariatissima, e prometteva bene. E non  era  soltanto un grosso villaggio, come m'osservava il
e perdonasse l'imprudenza. Amore, alma del mondo. Questo  era  il grand'affare in quei lunghi viaggi transatlantici. O
alla tenerezza, nata dal sentimento della solitudine,  era  un fatto, mi disse il Commissario, che la "popolazione" del
si lagnavano che a loro fosse stata negata, mentre ad altre  era  stata concessa. Ma la quistione era intricata, era uno
negata, mentre ad altre era stata concessa. Ma la quistione  era  intricata, era uno scoppio di risentimenti che covavano da
ad altre era stata concessa. Ma la quistione era intricata,  era  uno scoppio di risentimenti che covavano da un pezzo contro
al sugo. - E mi abbozzò il ritratto di quel signore.  Era  un negoziante agiato, stabilito a Buenos Ayres, - un
a cui per natura tendeva; aveva fatto relazione col cuoco;  era  il primo a saper la mattina che cosa si sarebbe mangiato la
che ogni nuovo vestito di signora che apparisse a bordo, le  era  come un colpo di navaja nel fianco. - E che le pare della
più libero. Quel piccolo crostino a cui nessuno badava  era  un vero soggetto psichiatrico, da dar a studiare agli
venti parole con quell'acqua cheta bruttina, dalla quale  era  guardato con l'occhio della più ranquilla indifferenza.
Dei capelli. Ma Dio sa do-ve ave-va la te-sta quando se li  era  tagliati! Ha capito? - E da notarsi: una lettera senza
fece un gesto, come se avessi negato la luce del sole.  Era  vero. E con questo?... Un documento umano. Ecco tutto.
In altre persone questo improvviso scemare della forza  era  anche più appariscente, tanto che cessavano quasi d’un
tra poco liberati per sempre gli uni dagli altri. Il tempo  era  buono, l'aria tepida. La prua pareva un villaggio in festa.
ma l'è peso quando rian.- E mi spiegò il suo giudizio, che  era  fondato sull'esperienza. Quando lungo il giorno passava sul
- E se n'andò, vedendo avvicinarsi l'agente. II quale pure  era  pensieroso, tormentato da due misteri che non gli riusciva
aveva promesso di fare per la signora svizzera. Ed  era  comico il veder quell'uomo coi capelli bianchi preoccupato
l'anima! Eppure il comandante egli lo conosceva: non  era  uomo da aver minacciato a vuoto, in un affare di quella
i presenti per la prima volta; e ai piedi della signora  era  accucciata la negra, come un cane. Vicino all'albero
mattino, e per me che dormo assai, nell'inverno, quell'ora  era  insolita; ma la sera dopo pranzo anche lui era stanco, e
quell'ora era insolita; ma la sera dopo pranzo anche lui  era  stanco, e preso dal sonno non poteva più reggere alla
dal sonno non poteva più reggere alla conversazione. Quanto  era  diverso negli ultimi anni, da quando lo conobbi le prime
Uno di essi mi scrisse che per lui la fatica peggiore  era  quella di dare udienza. Quando la sera stanco del lavoro
colle nevralgie delle quali soffro pure qualche volta.  Era  un dolore sordo, ottuso, una pesantezza dolorosa che io
e propria stanchezza cerebrale. II fatto più culminante  era  la insonnia, o il sonno agitato e lamentevole, tanto che
Ecco cosa egli mi rispose: "Il mio carattere morale si  era  di motto cangiato, soffrivo di un eccitamento nervoso
dagli affari ed andare in campagna. "La nutrizione  era  scaduta, non l'energia delle forze muscolari; però giunto a
che tenne il potere nel fiore dell' età, e quando egli si  era  già temprato alle lotto parlamentari. Per raccogliere altri
con accessi più frequenti, ed aveva delle nausee, se  era  obbligato di lavorare al tavolino. Soffriva di insonnia e
dava troppa molestia. Il più piccolo disordine dietetico  era  seguito da una diarrea, che durava due o tre giorni. Tutti
col medico di essere diventato irritabile, e per lui che  era  stato sempre di un carattere buono e pacifico, ogni scoppio
Negli uffici della Camera non poteva, più scrivere, se gli  era  vicino qualcheduno che gli dèsse un po' soggezione. Non
anche nei suoi discorsi alla Camera. La loquela gli si  era  fatta più rapida, e nel parlare gli avveniva di saltare
gli si affollavano alla mente e subito svanivano, ed  era  questo il tormento maggiore per lui, che avendo la fantasia
dalla pronuncia e dall'incertezza della parola che egli non  era  più in stato normale. Il peso del corpo diminuì in poco
un poco. Appena seduto, domandò allo sposo, che gli  era  seduto di faccia, se aveva riposato bene. Quegli rispose
far però mono onore alla cucina del Galileo. Il prete lungo  era  un napoletano, stabilito da circa trent'anni
dopo un breve viaggio in Italia, fatto, diceva (ma  era  dubbio), per vedere il Papa. Gli aveva inteso raccontar la
il Papa. Gli aveva inteso raccontar la sua storia una sera.  Era  andato all'Argentina senza camicia, aveva fatto il parroco
assalito, e d'essersi difeso a rivoltellate, e che anche si  era  dato il caso di viaggiatori, i quaIi, incontrandolo al lume
Nel viaggio di due anni avanti, fra l'altre, le  era  seguita un'avventura comica con un deputato argentino, il
trovava appunto con noi, per caso, sul Galileo. Costui, che  era  un signore faceto e amabile, ma assestato e
sottosopra per farlo poi ammattire a riordinare. E il gioco  era  riuscito bene parecchie volte. Ma un giorno, essendosi
arrischiata sola la svizzerella a fare solito arruffìo,  era  sopraggiunto all'impensata argentino e, montato sulle
le cose spostate essendo molte, il lavoro di riordinamento  era  durato un pezzo, e levatasi in quel frattempo una burrasca
ridente commiserazione che lo circondava. Nondimeno tutto  era  finito senza guai. Ma in questo viaggio pareva che il
Io mi voltai a guardar lui, in fondo alla tavola:  era  un bruno tra i trentotto e i quaranta, di profilo energico,
il domicilio. Quanto al marito professore, disse l'agente,  era  un bel capo: appassionato, sebbene avesse una faccia più
fosse un ladro fuggitivo. Ne correva la voce sul Galileo.  Era  un francese. Non si sapeva quale dei passeggieri, leggendo
le pareva che fissasse qualche signora: all'affetto morto  era  sopravvissuta la gelosia dell'orgoglio. Una coppia male
e un mistero. Quello che conosceva meglio di tutti  era  il comandante: bravo marinaio, rozzo e irascibile,
a bordo no ne véuggio. - Non voglio porcherie a bordo -  era  il suo intercalare. Voleva il bastimento casto come un
all'ora. In condizioni ordinarie, peraltro, quando non  era  soverchiato dal numero e dall'audacia del nemico, era
non era soverchiato dal numero e dall'audacia del nemico,  era  rigoroso al punto da non tollerare nemmeno un
Il vecchio maestoso che gli stava accanto - l'Hamerling -,  era  un chileno, un gran signore, chiamato a bordo quello che fa
facesse il mare in tutta quella gente. Prima di tutto, le  era  antipatico. L'ignoranza non ammira il mare, perchè ha poco
dello stretto, che per la maggior parte quel grande oceano  era  stato una delusione, perchè non v'avevan visto una maggior
contati i colpi d'accidente a decine. Ma il più singolare  era  che quel viaggio da un emisfero all'altro, il quale avrebbe
perchè ora vedevano finalmente coi propri occhi che tutto  era  piano; e c'era poco da rallegrarsi di quelli che parevano
Ma ciò che li preoccupava soprattutto da un po' di giorni  era  l'aver inteso dire che di Ià dall'equatore si sarebbero
stelle nuove, e che una di queste, l'alfa del Centauro,  era  di tutte le stelle la più vicina alla terra. Pensavano
linea, questa riga che divideva il mondo in due parti?  Era  da credersi quello che dicevano, che nessuno avesse più
quello che dicevano, che nessuno avesse più l'ora giusta?  Era  vero che nell'anno che si va in America si perde una
un atto di rassegnazione. L'ultimo sentimento dei più  era  un vago sospetto che tutte quelle maraviglie fossero un
intorno al solcometro. E la faccia del capelluto professore  era  maravigliosa: rivelava un intero sistema di filosofia, che
degli altri, del mondo intero. Intanto il tenore  era  scomparso. E la signora si passava una mano sugli occhi e
di Dio! E scappò sotto egli pure. Non una di queste mosse  era  sfuggita a quel serpente a sonagli della madre della
occhi, s'alzarono a un punto solo, e si mossero.... Ma  era  inutile. La svizzerella tornava su, velando la stizza col
che fu messa parecchi anni dopo la morte di Stenone, quando  era  vivo in molti il desiderio di farne un santo, e non c'è in
subito e, misurata la temperatura nel retto, trovammo che  era  in media di 43°; cioè di poco superiore alla normale, che
piccioni normali della stessa età. La temperatura ambiente  era  di 24° gradi. Ma i piccioni che hanno viaggiato si
a casa. Il fenomeno che più mi importava in quel momento  era  lo studio della rigidità e del sangue. Lasciati i colombi
composizione chimica, vidi che il muscolo piccolo pettorale  era  più pallido del muscolo grande pettorale. La cagione di
quattro colombi rimasti in riposo. La differenza nel colore  era  così evidente che tutti nel laboratorio la distinguevano.
Nei piccioni che avevano viaggiato, il cervello  era  pallido, quasi anemico. Questo probabilmente ci spiega
È una malattia ereditaria, e Thomsen che la descrisse ne  era  affetto egli stesso, anzi la sua era la quinta generazione
che la descrisse ne era affetto egli stesso, anzi la sua  era  la quinta generazione nella famiglia che soffriva di questa
Un coscritto che fu chiamato sotto le armi in Germania,  era  affetto dalla malattia di Thomsen. I medici che non
l' anno di volontariato. Il solo sintomo che presentasse  era  questo, che dopo riposatosi per qualche tempo, al comando
altri, e così nel maneggio dell' arme; nei primi movimenti  era  sempre in ritardo, ma poi perdurando in quelli, tutto
del professor Eulenburg gli raccontò, che fino da quando  era  giovinetta aveva provato sempre nel ballo una estrema
mi svegliai  era  giorno fatto, e il piroscafo rullava già nel golfo Leone.
in mente che fosse la negra incontrata la sera, e il canto  era  tagliato dalle voci sommesse e fischianti di due cameriere
nel camerino col caffè. La prima mattina si osserva tutto.  Era  un giovinotto bellino e spiacevole, coi capelli impomatati
nelle valigie. A poppa, non trovai che tre persone. Il mare  era  mosso, ma d'un bel colore azzurro, e il tempo chiaro. Non
delle descrizioni abbominevoli del suo camerino, - dove  era  pur stata varie volte a succhiarle il maraschino di Zara, -
diceva che non v'era più riparo possibile, perchè il male  era  troppo avanzato, e citava un giudizio desolante del medico,
pezzo d'un tartufo marino! Questo è troppo! - Ma in fondo  era  soddisfatto di essersi liberato dall'incubo di quel
stato. E dal Commissario seppi che la contadina di Mestre  era  segno d'immensa invidia a tutte le donne incinte di terza,
la cosa, l'avrebbero fatto con tutti i sentimenti. Qualcuna  era  indispettita sul serio.
rimase come quello stampato nell'anima. Il fiume smisurato  era  come immobile, quasi che le sue acque riposassero stanche
che avevan fatto dalle montagne del Brasile; il cielo  era  oscuro e tranquillo, Montevideo dormiva, nella rada nessun
le cose anche a poppa, come potei vedere benissimo la sera.  Era  una cosa da far compassione davvero. Fra quei quattro
discorrendo. La relazione, mi disse l'agente di cambio,  era  nata da questo: che lui era stato compagno d'armi d'un
mi disse l'agente di cambio, era nata da questo: che lui  era  stato compagno d'armi d'un fratello della ragazza, ferito a
s'è sciupato una mano. È la seconda volta. Un'infamia! -  Era  nero. E fece per allontanarsi, ma tornò indietro, e mi
mio vicino di camerino, appoggiato all'albero di mezzana,  era  più stravolto del solito, e nel viso e nel vestito mostrava
non arrivassero in America senza panni e senza scarpe. Ed  era  una cosa che metteva pietà per lei e faceva sdegno il
sdegno il vedere con che facce fredde e quasi arcigne  era  ricevuta, e con che stento scortese, dopo molte parole,
corsi subito a prua, dove al primo tumulto  era  seguito un grande silenzio. Tutti stavano con gli occhi
volava, la striscia di terra s'alzava e s'allungava.  Era  la costa dell'Uruguay. Non si vedeva nè vegetazione nè
giorni di viaggio una terra sconosciuta dove quel nome  era  vivo come nella patria, ingigantiva smisuratamente la sua
sulla brutalità, del gran padre Oceàno: lo schiaffo  era  stato così violento e appoggiato bene, che m'aveva mandato
porgendomi dignitosamente il caffè, m'annunziò che il tempo  era  bello; ma più che il suo decotto, mi svegliò il solito
lasciassero andare per non morir soffocati. Il dialogo  era  sotto da risa sardoniche e da parole tronche, ripetute
da quella della donna, e parevan lacerati dai denti.  Era  come una lotta sommessa di soffi avvelenati, cento volte
cogli emigranti, e di entrare in discorso con loro.  Era  l'ora della pulizia, la prua affollata, il cielo chiaro:
pareva propizio. Ma non tardai ad accorgermi che impresa  era  meno facile di quello che credevo. Mentre passavo in mezzo
ne provai. Io non avevo pensato allo stato d'animo in cui  era  naturale che si trovasse molta di quella gente, mentre
li volesse andare a dissanguare fino in America. Ciò posto,  era  impossibile che comprendessero il sentimento rispettoso e
bionda che avevo incontrata di sotto la sera innanzi.  Era  una bella signora sui trent'anni, con due occhi troppo
essere che sua. Il proprietario legittimo di quella seta  era  senza dubbio un signore sulla cinquantina, che le sedeva
non dubbie d'un depilatorio troppo caustico: la quale  era  tutta occupata a mangiare con coscienza, facendosi tirar
vicino di destra, di cui non avevo ancora inteso la voce.  Era  un uomo sui quarant'anni, dell'aspetto d'un antico soldato,
mi rammentarono Nino Bixio; ma la parte inferiore del viso  era  più mite, benchè triste e come contratta da una espressione
tavola, dicendo: - È inutile.... se mangio, crepo. Costui  era  un ometto mingherlino, con un viso di dolor di corpo e una
d'una malattia particolare, più morale che fisica, che  era  un'avversione invincibile al mare, un'inquietudine irosa e
parecchie traversate dell'oceano, perchè la sua famiglia  era  stabilita nell'Argentina, a Mendoza; ma pativa all'ultima
passare per mente umana. Odiava a tal segno il mare che  era  capace di star sette giorni di seguito senza guararlo, e
che far quella traversata di tre settimane. A tanto  era  ridotto. Un medico suo amico gli aveva detto per celia, ma
divinatrice. Egli continuò a darmi notizie. La famiglia che  era  in fondo alla tavola, composta di padre e madre, e di
tavola, composta di padre e madre, e di quattro figliuoli,  era  una famiglia brasiliana, che andava al Paraguay. Il giovane
forte in quel momento, dalla nostra parte della tavola,  era  un cattivo originale di mugnaio piemontese, che, diventato
trionfale che s'aspettava; e fin dalla sera innanzi  era  stato inteso raccontar a un cameriere la sua storia, e dir
notata. Guardai, e provai un senso quasi di ribrezzo: non  era  un braccio il suo, ma un povero osso bianco che pareva
di giardini scintillanti di frutti e di fiori d'oro. Ed  era  invece il proprietario d'una fabbrica di zolfanelli di
Sentii che il Comandante raccontava un'avventura di quando  era  capitano di bastimento a vela; un'avventura il cui
la signorina di Mestre, che da quelle otto ore di strapazzo  era  stata scossa profondamente, e aveva avuto in trabocco di

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