Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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IL MAESTRO DI SETTICLAVIO

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Boito, Camillo 6 occorrenze

cucina, continuando a tritare le cipolle per il soffritto. Il vecchio andò sino al piccolo spazio destinato a giardino, girò il frutteto, entrò nel chiosco

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quel punto alla mia anima. Mezz'ora dopo entrò il curato e, sottovoce, mi chiese s'io voleva confessarmi. Gli occhi della Menica m'imploravano. La camera

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l'altra correndo, entrò nella camera di Nene, che era morta, guardò il viso bianco e cadde a terra privo di sensi. Era il tocco dopo la mezzanotte quando

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lui. Trascorso poco più di un anno, Mirate entrò nella cappella di San Marco quale supplente del vecchio tenore sfiatato; ed, una setti- mana dopo

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bastoncino sui sassi. Finalmente si giunse dinanzi ad un casolare. La vecchia spinse l'uscio ed entrò. Cercò qualcosa, e poi, battendo con l'accia- rino

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vicino a tre spanne, mi sembrava di- stante come un faro nel mare. Si traversò una parte del Gran Ca- nale, poi s'entrò in certi rivi stretti, dove a

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IL PAESE DI CUCCAGNA

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Serao, Matilde 13 occorrenze

passione che facevano trasalire e sussultare la sua anima innamorata di pace e di silenzio. - L'avvocato Marzano - annunziò Giovanni. Entrò un

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voleva entrare, don Gennaro chiuse subito lo scadenziere, e ripose il taccuino in tasca. - La grazia vostra, compare! - entrò dicendo e sorridendo

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stanno nella mia taverna, niente succede. - Sì, ma dopo? - Ah, dopo, dopo, io non ci entro. Quando si sono allontanati dieci passi, io non ci entro

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. - Chi, tutti? Anche la signorina? - Anche la signorina. Il dottore gli gettò una occhiata terribile ed entrò nella casa fatale, dove un fiato tragico

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Chiara, chinando il capo per non farsi ferire in faccia dal sole, entrò nel vicolo dell'Impresa, dirigendosi verso la negra bottega del vinaio che fa

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, dove temeva sempre di essere scoperto, affrettò il passo ed entrò rapidamente in casa di Felicetta. Pure, durante tutto il tempo della visita, fu

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affannoso, febbrile, in cui ancora qualche confusa parola le sfuggiva, mentre i due vecchi servi ancora dormivano. Entrò finanche nella cappella, come un

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loro se volevano mangiare, ma quelli, dimentichi, sordi, acciecati, non avevano neppure risposto. Quando, verso le sei, entrò don Crescenzo, dopo aver

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clientela si era fatta più rada, più rada, e il marchese di Formosa, deciso alla fine, entrò nella bottega del giuoco, a giuocare. Con la nota in mano

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sgomento. Anch'egli entrò nella stanza di sua figlia, sedendo al suo solito posto, sogguardando quel viso magro, su cui la gran tensione nervosa pareva

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risuonò per tutto l'appartamento. Un passo vibrato si udì e il marchese di Formosa entrò. Parve non vedesse che la figliuola distesa sul letto e cominciò

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verità, entrò quietamente nella stanzetta, dove erano i congregati, senza nulla supporre. Gittò, al solito, una obliqua occhiata intorno, ma le facce dei

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lettere, formando come un magico cerchio, in cui entrò subito tutta l'assemblea, uomini, donne, fanciulli. E quando tutti ebbero saputo chi era

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