Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Cerano, il grande Cerano, non  entra  per nulla nella formazione di Daniele Crespi? Ma, di
questo momento  entra  sempre più in me il convincimento che l’arte aveva concluso
del Tintoretto, ad uso dei Toscani più ammodo, non  entra  proprio per nulla in questa bella tela, un po' buffa; non
nel caso di Alviani l’elemento acustico non  entra  in gioco esso riappare nelle proiezioni di Marinella
acconciarvelo, dovettero limargli un pezzo di costato, che  entra  nello zoccolo, ed un pezzo di zampa, che entra nello
costato, che entra nello zoccolo, ed un pezzo di zampa, che  entra  nello spigolo del gradino. Quattro dadi ai quattro canti
alle ultime leve e per i quali spesso il concettualismo  entra  in gioco come giustificazione di opere oggettuali,
a Vienna nel 1663, si attraversa un piccolo ponte e si  entra  in un borgo perfettamente recuperato, disabitato. Si tratta
è famigliare e vivissimo; e quando sull’Esquilino si  entra  nella sala mezzo sotterranea, da poco tempo scoperta, che
nello spazzolino seguendo l’arco di direzioni obbligate. Si  entra  in questi quadri come si entra in una stanza o come ci si
di direzioni obbligate. Si entra in questi quadri come si  entra  in una stanza o come ci si osserva con sguardo d’insonnia
volta, la ragione e la vicenda storica di una provincia che  entra  per la prima volta, come tale, nella storia italiana.
Percepisce un altro modo di comunicare, quello che  entra  direttamente in relazione con il concetto, talvolta
mostra una vecchia signora, seguita dai domestici, la quale  entra  in una osteria di campagna e fissa con occhio triste e
rovere, chiuse, e una particolarmente larga e invitante. Si  entra  e si sente scricchiolare il parquet mentre si cammina. Sui
lo Schmidt lavora d'astrazione e di schemi, poiché quando  entra  a toccare di caratteri più essenzialmente «figurativi» gli
salvezza: per il Bernini è l’universale che si realizza,  entra  nella vita. Ciò che l’immaginazione concepisce deve
dieci del mattino, il 22 marzo, era ancora a letto, quando  entra  nella sua stanza un uomo ignoto, e gli grida: Vestitevi, e
il fatto che l’opera d’arte  entra  a far parte del mondo della vita, per i mezzi fisici in cui
le caratteristiche dei mondi specifici. Così la storia  entra  naturalmente in dialogo con l’antropologia culturale e In
tecnologico  entra  di soppiatto nel panorama estetico dell’umanità odierna. E
a che punto la tecnica  entra  in gioco nell’opera d’arte visuale dei nostri giorni? Forse
fra la parola e l’immagine, anche il classico balloon  entra  a far parte di tale itinerario.
fisico-psicologico, di un determinato procedimento, si  entra  in possesso d’una vera conoscenza del mondo e delle cose.
non consiste nella copia del vero bensì nel modo con cui si  entra  in rapporto col mondo. È proprio questo il tipo di realismo
un gabelliere, che gli chiede il tributo dovuto a chi  entra  in città. Le figure sono imponenti e si stagliano contro lo
quale si capisce che fa grandissimo assegnamento; la serva  entra  portando un bicchiere d’acqua, e spalanca tanto d’occhi nel
colori smaglianti si unificano. Gli è che lo spirito di chi  entra  in quella città respira, quanto all’arte, in una atmosfera
faccie spiegate, e l’idea, correndo su per il braccio,  entra  nel cervello della poveretta, e un’ombra di triste sorriso
un muro vergine, quando lavora su un muro del Cinquecento  entra  in contrasto con la storia che quel muro rappresenta,
l’attenzione su particolari problemi della collettività. Si  entra  cosi nell’ambito dell'arte pubblica, che cerca una via
soldi, come Giuda i trenta denari. Con Cristo e San Pietro  entra  una lama dura di luce: investe le figure, accende nel buio
il rapporto è sempre animistico: l’ispirazione (e qui  entra  in campo la componente veneta, giorgionesca) è sempre un
come «universale», o ideale. Di fatto, il solo genere che  entra  nella problematica realistica caravaggesca è la natura
finestra aperta, in fondo alla stanza; ma ora che la luce  entra  a fiotti dalla finestra vicina e dalla porta lontana, e
oggettuale - vuoi giocoso, vuoi puramente plastico -  entra  a costituire parte consustanziale dell’opera e viene dunque
seconda metà del Cinquecento  entra  in crisi il pensiero che la ragione umana non sia che il
di marmo, e un polverio bianco, leggiero leggiero, che  entra  in bocca e nelle narici, e inaridisce la gola. S’aggiunga
stesso che la passione nata dal rapporto sociale, quando  entra  nella dimensione della natura diventa disperata follia.
dai due principali ingressi della città: chi viene dal nord  entra  da porta del Popolo, chi viene dal mare sbarca a Ripetta.
dalla pennellata iniziale. Non si parte mai dal nulla; si  entra  con la pittura nella realtà che ci precede, come nascendo
«Kladderadatsch» il 22 novembre 1936, un gerarca nazista  entra  in una stanza con una ramazza e scopa via un paio di statue
— oh vedete bel gesto da Mosè! — Non importa: quando si  entra  in San Pietro in Vincoli, e tra le colonne della nave si
perché è quello che corrisponde al percorso abituale di chi  entra  in una chiesa: lo sviluppo dello spazio è dunque studiato
l’istesso nome. Son quasi settant’anni che questo pittore  entra  nello studio ogni dì col sole che si alza, e n’esce col sol
della sedia della fila che gli è dinnanzi; chi fuma, chi  entra  col pastrano sul braccio, chi infine, come la signora col
centrale sfonda in un arco che rompe il cornicione ed  entra  nel frontone (è, ingrandito, il motivo della «serliana»,
due fatti distinti, e non più soltanto assiste ma immagina,  entra  nel disegno del dramma, partecipa. Lo spazio scenico a
balla intorno al porchetto. L’illustrissimo padrone  entra  dal fondo col viso arcigno, e non sappiamo più quante donne