son piaciuti sono quelli campestri, quelli che hanno per sfondo il paesaggio, toscano o siciliano, che ella descrive con fedeltà fotografica
, che la faceva assomigliar tutta ad una madonnina. Ettore, sentendo che la ragazza sapeva leggere e scrivere, le aveva dato dei romanzi, che ella
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, priva del dolce e letificante affetto materno, ella era venuta su a stento, triste, poco sviluppata e un po' rachitica. Ognora coperta dei cenci, che
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cui ciascuno di loro era nato e cresciuto.... Ma ella era così buona, così devota a lui, così dolce e retta, che egli l'avrebbe, a poco a poco, potuta
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si colorirono perfino le gote, di consueto gialle come lo zafferano. Ella poi tirò giù dall'asse un fiasco di vino scelto, poi posò due bicchieri
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Gegia, le disse, o che è stato? Perchè non canti stamattina? Ella si scosse, cercò di sorridere, ma non le riuscì. - O che volete che sappia? Non mi ci
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Ella apre con un gesto veemente.
Con l'anelito della sete ella si getta nelle braccia dell'amante.
Ella si toglie dal capo la ghirlanda e la pone sul libro aperto ch'è da presso.
Ella abbandona un poco il capo indietro come per cedere al vento della melodia, leggera, e palpitante.
Ella sussulta, s'arresta e torna in sé, pallida affannata, mentre le donne le sono intorno sbigottite a confortarla.
Ella si ritrae nel vano della finestra, si siede, e poggiati i cubiti sulle ginocchia, pone la testa fra le palme, fissa.
Egli la spinge giù da una delle scale laterali. Ella, di sotto al pavese dipinto, guata la faccia del cognato furente e bella.
Francesca si leva ed esce. Dal vano della finestra come per sfuggire ad un'insidia. Ella rimane presso il muro, ove brillano le armi in asta
Al principiare della volta (poi fa qui dimoranza) riappare sull'uscio la schiava. Mentre i Musici fanno la chiusa, ella si avvicina lentamente alla
Sospinta dalla sorella, Francesca fa per salire la scala; ma ecco ch'ella vede da presso, di là della chiusura,apparire Paolo Malatesta. Ella rimane
soglia e chiude rabbrividendo. L'uscio ferrato stride, nel silenzio. Ella si volge e dà qualche passo lento, a capo chino, come gravata da un grave peso.
ritenerlo, ella ha il petto trapassato dal ferro, barcolla, gira su sé stessa volgendosi a Paolo che lascia cadere il pugnale e la riceve tra le braccia.
Tenendo nelle mani tesa la fune, ella s'inginocchia e fa preghiera, con le pupille sbarrate e fisse al capo inerme di Paolo. La bertesca alzata
vestimento ella smuove il liuto che cade e geme a terra. Trasale, sgomentata.
occhi. Garsenda fa il medesimo atto. Altichiara fa il medesimo. Escono tutte. Ultima resta Biancofiore; ed ella anche fa l'atto d'accendere la sua
Calda. Se vuole che io taccia, non aspetto, onorevole Presidente, che ella mi tolga la parola. Rinunzio, senz'altro, a parlare perchè, col
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presidente. Onorevole Calda, frattanto ella non dice perchè vuole impedire che si discutano tante altre leggi urgenti. Non potrò lasciarla continuare
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Onorevole Falcioni, ella mi ha interrotto, perchè ha capito che il mio accenno è il più grave per il Governo, di cui lei ha fatto parte.
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Ella potrà trascinare la sua maggioranza, in parte nolente, in parte incerta, all'approvazione d'un programma di riforma tributaria, se oggi non farà
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Io credo che ella presenterà a novembre, non posso dubitare della sua parola di gentiluomo, il disegno di legge della riforma tributaria, la
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Epperciò, onorevole presidente del Consiglio, mi permetto di ripeterle quel che le diceva giorni fa ed anche ieri. Ormai ella fa soltanto una
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questo, onorevole Salandra, non può non riconoscerlo lei, tanto più che ella ha fatto parte d'una Commissione Reale per le tasse sugli affari, che
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ferita profondava una via. Ai lati dell'angolo delle porte, bianche cariatidi di un cielo artificiale sognavano il viso poggiato alla palma. Ella
Accademia della crusca
