che domandiamo l'elemosina? — No. — Glielo dirò io. E aspettò, alla finestra, che la vecchia ritornasse. Brutta e sudicia, ella arrivava con un
disse alla mamma mentre ella lo vestiva : — Vedi, mamma, il Signore ha sbagliato; gli avevo chiesto l'altro che muove testa e braccia e pare che suoni il
certe ingenue domande d'Ida, che pure la facevano sorridere. In quei giorni della Settimana santa ella era stata profondamente commossa, vedendo
si faceva beffa di Masino e gli dava del poltrone, come aveva inteso chiamarlo al babbo. Quando Masino era cattivo con lei, ella lo minacciava: — Bada
il cavaliere alla signora Zaira. ELENA. E io un ceffone, come ella rispostò l'altra volta. GINO. Facevano per chiasso. ELENA. Sì, per chiasso! Dopo
avvedesse. E perchè ella fosse incoraggiata a star fuori di casa più a lungo, Neo, che era un demonio e ne faceva di tutti i colori e aveva sgridate
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buffonate; e per ciò la mamma la lasciò andare senza domandar altro. Poco dopo, ella tornava, portando con le due mani un vasoio coperto di carta rossa
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cordicelle da un angolo all'altro ella terrazza; e le bambine andavano e venivano per aiutarlo a sciorinare ogni cosa, meravigliate di tante stoffe, di
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vedrai gli angioli! — perché subito ella smettesse di fare una bizza. I dolci intanto rimanevano lì, sotto il fazzoletto, e facevano gola alla bambina
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compativano, povero vecchio. Lisa qualche volta leticava col marito che non aveva carità, com' ella gli rimproverava: — Forse sa quel che fa, poverino
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. E se Ella vuole favorire al mio Ministero, potrò mostrarle una lunga nota di scrivani straordinari licenziati in questo modo.
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modo, onorevole Diligenti, benchè la disputa che Ella viene a fare oggi sia un po' tardiva, imperocchè trovava la sua sede nell' altro disegno di legge
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presidente. Onorevole Mazza, Ella ha domandato di parlare: ne ha facoltà.
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presidente. Ma, scusi, Ella entra nel merito.
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Onorevole presidente del Consiglio, con la sua proposta ha Ella inteso che si deroghi al Regolamento, il quale prescrive che ogni lunedì si svolgano
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Se alcuno non intese, ciò non importa che tutto non sia stato fatto regolarmente. La Camera assentì chiaramente a tale proposta. Ora mi pare che Ella
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Imbriani. Ella ha ragione; ma perciò appunto parrebbe opportuna un'altra discussione della cosa e fors'anco un'altra deliberazione della Camera.
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dubbio quello che Ella ha affermato; ho detto solo che molti colleghi mi assicurano di non avere inteso quando ieri passò la proposta.
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presidente. Ella mi rende impossibile di compiere il mio ufficio. Le ho già detto che la sua proposta tende a far revocare una precedente
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presidente. Non posso metterla a partito. Ella fa una mozione, e le mozioni devono essere presentate in tempo e seguire la procedura prescritta dal
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che non rispose al saluto. Sperando che Franco fuggisse, ella si era affrettata di uscir di camera per trattenere, per ingannare, se possibile, la
non aveva mai fatto allusione a lui né a sua moglie. Ella ruppe adesso il silenzio di quattro anni. "Mi rincresce per la creatura", diss'ella, "ma
bianco, di là dall'orto, che l'attirava con violenza, con una tacita voce di rimprovero e di dolore. Ella vi era andata alle sei, vi aveva passata
fronte, contemplò a mani giunte il viso. Pensò ai rimproveri che la mamma le aveva fatti negli anni andati, dall'infanzia in poi, di cui ella si era
gran mantello nero e col cappuccio in capo. Ella lo guardava fiso; i begli occhi gli dicevano: "Bravo, Lei fa una bella azione, mostra molto cuore
del Niscioree, come la chiamavano i Maironi. Ella era così diversa nello spirito e nel corpo dalla signora Teresa, la sua persona vigorosa nelle forme
pacificamente le viole come se nulla fosse. La sera del venti febbraio Luisa ne portò un mazzolino in Camposanto. Ella vestiva ancora a lutto, era terrea
a proporre una transazione, un mercato! E la marchesa crederà che siamo d'accordo! Ah!" Ella strinse e scosse le mani congiunte come se avesse voluto
povera mamma compiacendosi che almeno ella fosse in pace, quando sentì esclamare: "Oh, cara Madonna!". Era la süra Peppina che veniva pure da Cressogno
sorda. Ma il disegno gli fallì perché sua moglie non poté stare alle mosse e corse al "Palazz" a giustificarsi. Ella trovò don Giuseppe e la Maria in uno
sorpresa, pacatamente. Gliel'avevano detto com'era stato telegrafato; ma ella sapeva pure che Ismaele doveva recarsi a Lugano per incontrarvi Franco e
all'impensata, la stringeva, la divorava di baci ed ella allora gittava il capo all'indietro puntando una manina sul viso di suo padre e guardandolo
dormiva in un'altra camera perché al Controllore, ella lo chiamava umilmente così, dava noia il suo russare. "El ga reson", diceva la povera sorda, "l'è
, irritato che per un po' di polvere si gridasse tanto contro un povero diavolo di contadino, se la pigliava con lei e le suggeriva di spolverare ella
, per raccogliere un po' di voce, ma inutilmente. "La vela!", ripeté l'altro, più forte, con le mani accostate al viso. Ella sospettò d'aver capito
qui il prefetto della Caravina." Ella non mostrò alcuna sorpresa. "La nonna lo ha fatto chiamare stanotte", continuò Franco. "Gli ha detto di aver
sussurrò: "vedrai che tutto andrà bene". Ella credeva di trovar il curato in salotto, ma il curato se l'era svignata per la cucina. Appena Franco e
incontrarla ed ella aveva aspettato un momento ad uscire per accettare l'aiuto, ben inutile, della sua mano. Lì sotto, nel giardino, egli le aveva dato per la
asprezza. "Sua moglie non capisce niente! Ella si farà menar per il naso, caro Bianconi, a questo modo. Quei due sono soggettacci che starebbero bene a
Maria. Ella ha risposto che studiava per scrivere a papà. "Scrivere a papà" è la sua idea fissa e io credo che se la facessi scrivere conducendole la
." Le viscere della vecchia dovettero turbarsi un poco, ma neppure un muscolo del suo viso si mosse. Ella posò le labbra sull'orlo della tazza di
? - chiese Tremal-Naik. - Tu ... tu qui, Tremal-Naik! - esclamò ella con voce fioca. - No ... non è possibile ... Dio, fa' che non sia un sogno! ... Chinò la
che ella sparse il profumo, - diss'egli.- L'odore che mi sale alle nari me lo dice. Domani saprò dove mi trovo e con chi avrò da fare. Fece sei o sette
. - Tu mi uccidi! - esclamò ella, singhiozzando. - Sei l'eletta della nostra dea. - Perché, mostruose creature, troncare sì presto una felicità appena
il petto del cacciatore di serpenti. - Cosa fare? - balbettò egli fuori di sé. - Sì, lo sento, i mostri l'hanno condannata ... non vogliono che ella
dolce profumo che inebbriava i sensi. Ella mi guardò, emise un gemito lungo, straziante, poi scomparve al mio sguardo. Mi sentii incapace di muovermi e
col capitano che la comanda e gli uomini che la montano. - Ami sempre la vergine della pagoda, adunque? - L'amo e tanto, che se ella mi venisse a
possente dea. - E la mia Ada? ... - Rimarrà fra noi, come rimane Kammamuri che ormai è diventato un thug. - Ma sarà mia sposa? - Giammai! Ella